Fanfic su attori > Tom Hiddleston
Segui la storia  |       
Autore: JaskaParvi    30/10/2013    2 recensioni
- Lei è denutrito e carente di vitamine. Dovrebbe recarsi in un posto speciale, abbastanza lontano, dove sarà curato alla perfezione. Ovviamente lei dovrà collaborare, ma sono sicuro che non le dispiacerà. –
Dispiacermi? Di cosa? Cosa? Parla!
- Signor Hiddleston, le consiglio vivamente di cambiare le sue abitudini alimentari e di partire per l’Italia. –
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
17 giugno. Il giorno del giudizio
Che fatica trovare il gate giusto nel groviglio cosmopolita di Heathrow. Ho creduto per un attimo di perdere l'aereo e c'era una parte di me che lo sperava, ma alla fine mi sono imbarcato. In tempo. Tutto a posto.
Ore 9:40
Sono da dieci minuti su questo maledetto aereo. Sfiga! Mi è toccato il posto in mezzo. Non ho potuto fare niente per cambiare posto. Alla mia destra, accanto al finestrino, ho una tipetta orientale che scatta foto dall'oblò. Alla mia sinistra, con il posto vicino al corridoio, c'è un ragazzo che ascolta musica a volume alto da un paio di cuffie enormi. In verità si è addormentato e ha lasciato l'mp3 acceso. Non conosco questo tizio ma lo odio. Guarda come tiene distese le gambe, a suo agio e come dorme soavemente. Provo un'invidia indescrivibile.
"Com’è amaro guardare la felicità attraverso gli occhi di un altro."
Shakespeare stai zitto, per favore.
Ore 12
Aeroporto Milano-Linate. Le mie gambe urlano: pietà! Non sono mai stato più felice di scendere da un aereo.
Ore 12:12
Ripenso a quel tipo con le cuffie. Ha lasciato il tramezzino quasi intatto. Io, invece ho divorato il mio. Non capisco perchè certa gente pensi che i panini della British Airways siano immangiabili. Dissento.
Ore 12:40
Mi sono perso. Non ho problemi ad andare a scalare montagne in Islanda e riesco a perdermi all'aeroporto di Milano. Ho provato a chiedere un'informazione a una famiglia, ma mi hanno guardato male e hanno detto qualcosa in italiano, per poi correre via. I loro gesti mi spaventano, ho sempre paura che qualcuno mi colpisca per sbaglio e, vedendo le premesse di questo meraviglioso viaggio, non mi stupirei se accadesse. Il dottor Parker si può scordare la cartolina che gli ho promesso.
Ore 17
Ce l'ho fatta! Sono in albergo! Potrei piangere per la gioia.
All'aeroporto una ragazza italiana che parlava inglese mi ha aiutato ad arrivare alle mie valigie e mi ha spiegato come arrivare in città. Chiunque tu sia, sappi che ti devo la vita.
Vado per prendere un taxi, ma appena esco dall'edificio un pugno di calore mi stende: quanti diavolo di gradi ci sono? Sudato e irritato prendo il taxi, che mi porta in centro. Ho fame e mi fiondo in un bar, a cercare un qualcosa di commestibile: prendo un toast e un cappuccino. Il barista mi guarda male, ma prepara quello che gli ho chiesto.
Il panino è immangiabile, alla faccia del buon cibo italiano...
Ora svuoto le valigie...
Ore 17:05
Dov'è il bollitore elettrico per il tè?
Ore 17:15
Cos'è quella cosa strana di fianco al water?
Non ho mai capito gli strani bagni italiani.
Ore 18:30
Ho fatto una lunga e rinfrescante doccia. Mi sento rinato. Mi stravacco sul letto a due piazze della stanza e finalmente le mie gambe si godono il meritato riposo. Ho di nuovo fame. Sarebbe anche ora di cena!
Ore 19
Noia! Accendo la tv. Ho trovato un solo canale in inglese: "Jesus is coming". Che scelta del nome... Peculiare.
Ore 20
Fame. Fame. Fame.
Ore 20:30
Era ora che servissero la cena! Mi sono lamentato alla reception, ma la ragazza super magra mi ricorda che è questo l'orario da rispettare. Di solito ceno verso le 18:30. La ragazza mi guarda un po' male. Non è divertente passare per il nonnetto inglese che cena presto.
Ore 21
Il mio telefono è impazzito. Segna le 20!
Ore 21:01
Ah. Devo mandarlo avanti di un'ora.
Ore 22
Stavo dormendo beato come un angioletto. Squilla il cellulare. È mia madre che vuole sapere che fine ho fatto. Rispondo laconico, senza voglia di fare una conversazione completa. Saluto tutti e mi rigiro nel letto, godendo di ogni singolo centimetro disponibile. Ripenso a mia madre. Ovunque vada, sia solo o in compagnia, non manca di farmi una telefonata. Ho 32 anni ma lei è ancora così...protettiva.
Ore 23
Mi manca l'Inghilterra.
Ho caldo: accendo l'aria condizionata e aspetto di addormentarmi.
Ore 23:45
Cosa. Diavolo. Stanno. Facendo. Quelli. Nella. Stanza. Di. Fianco?!



 
---Jaska's corner---
Finalmente cominciano le avventure di Tom in suolo italico, anche se il nostro eroe non sembra molto felice...
Volevo mettere bene in chiaro che questa è una fic scritta a quattro mani, 50% io e 50% la mia fellow Hiddlestoner (nonché un mucchio di altre cose), July.
\(°w°)/  E no, non mi ha minacciato di picchiarmi se non la citavo per bene... *si guarda le spalle*
Ancora mille grazie per chi trova il tempo per leggere!
Con tanto rakkaus, al prossimo capitolo ^_^
Jaska
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Tom Hiddleston / Vai alla pagina dell'autore: JaskaParvi