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Autore: Horse_    31/10/2013    5 recensioni
Sono passati ottant’anni dalla scomparsa di Edward e dei Cullen, ma la vita di Bella è completamente cambiata.
Isabella trova un po’ di conforto in Jacob, il suo Jake e scopre che i vampiri non sono le uniche creature sovrannaturali, esistono anche dei ragazzi in grado di trasformarsi in enormi lupi e capisce che Jacob ne fa parte.
Un giorno, con l’arrivo di un vampiro nomade, Bella si ammala, sta male, tanto che la sua temperatura corporea sfiora i 42 gradi, ma nessuno si preoccupa più di molto ed è da li che la sua vita cambierà.
Bella scopre di essere incinta, incinta del suo amato vampiro che non c’è più. Corre nella radura ma lì incontrerà Laurent. Dopo uno scontro all’ultimo sangue il vampiro, poco prima di morire, riuscirà a mordere Isabella e contro ogni aspettativa, dovrà vivere in due nature contrapposte.
Ottant’anni dopo, a Volterra...
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Quileute, Un po' tutti, Volturi | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
Capitoli:
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                                                                      Destinazione Forks



Pov Renesmee.
I raggi del sole entrarono timidamente nella mia stanza al quarto piano del palazzo.
Mi svegliai a fatica, essere un ibrido aveva dei vantaggi, ma dovevi dormire per riprendere le forze.
Mi alzai dal letto e andai nell’enorme bagno della mia stanza e aprii la vasca mentre mi sedetti nel bordo ed iniziai a pettinarmi i capelli.
 
“Renesmeee!” sentì urlare poco fuori della porta del bagno.
“Sono qui Lizzie!” esclamai.
 
In questo palazzo non si poteva mai avere un attimo di pace. C’era sempre qualcuno o qualcosa ad interrompere la quiete che piaceva tanto a me.
 
“Hai visto la mamma?” mi domandò la mia gemella entrando in bagno.
“La mamma? No, è da ieri sera che non la vedo…” mormorai.
“Non la trovo da nessuna parte, nella sua stanza non c’è!” esclamò.
“Starà allenando le guardie o sarà con i zii o con papà! –dissi per poi riprendere a pettinarmi i capelli- Ora se non ti dispiace mi farei volentieri un bel bagno!”
“Anthony ha appena controllato il campo di allenamento e di lei nessuna traccia!” esclamò.
“Chiedi a Jane o ad Alec, loro sapranno qualcosa…” dissi sospirando sonoramente.
“NON CI SONO NEANCHE LORO! –urlò alzando gli occhi al cielo- Sembrano spariti tutti quanti questa mattina!”
“Non so cosa dirti…” mormorai.
“Possibile che tu sia sempre così passiva? Ora tu vieni con me ed andiamo a cercare la mamma!” mi urlò contro prendendomi, anzi trascinandomi, per mano.
“Posso almeno chiudere la vasca? Non vorrei inondare tutto il palazzo!” dissi liberandomi dalla sua morsa e chiudendo l’acqua della vasca.
“Andiamo!” mi incitò.
 
Alla nostra velocità scendemmo velocemente quattro piani di scale ed uscimmo dall’entrata sul retro, dove si aprivano tutti i possedimenti dei Volturi.
 
“Io ho fame…” mormorai.
“Dopo andremo a caccia, prima troviamo la mamma meglio è!” esclamò lei.
“Ragazze!” ci salutò Anthony venendoci incontro.
“L’hai trovata?” domandò Lizzie.
“No… Non è da nessuna parte!” esclamò afflitto.
“Ma che problemi vi fate!? Sarà in giro con papà!” dissi.
“Hanno chiarito, ma non hanno fatto proprio la pace… -mormorò mio fratello- Comunque non sono preoccupato perché non sia qui è che ieri era molto strana…”
“Del tipo?” domandai.
“Ho come la sensazione che ci stia nascondendo qualcosa!” disse risoluto mio fratello.
“Magari la mamma e papà si sono rimessi assieme!” disse Lizzie con gli occhi a cuoricino.
 
Da quella parte ci speravo anche io. Mamma aveva bisogno di amore e solo nostro padre poteva donargliene abbastanza.
 
“No, non in quel senso. Ieri abbiamo parlato un po’ ed era strana, come se andasse di fretta. Inoltre mamma ha fatto una riunione con Jane e gli altri e puf… Sono spariti tutti!” ci spiegò.
“Hai provato a chiamarla?” dissi iniziando seriamente a preoccuparmi.
“Si, ho chiamato lei, Alec, Jane, Heidi e poi… Ho chiamato anche Laura per sentirla e non risponde neanche lei!” disse Anthony.
“In effetti neanche Seth mi ha risposto… E’ da ieri che provo a chiamarlo…” mormorò Lizzie.
 
In effetti anche io avevo provato a chiamare Jake come minimo dieci volte, ma non aveva mai risposto.
 
“Qui c’è sotto qualcosa…” mormorai.
“Ciao ragazzi!” ci salutarono zio Emmett e zio Jasper.
“Avete visto la mamma?” domandai.
“No…” disse Jasper e poi guardò Emmett che scosse la testa.
“E’ successo qualcosa?” domandò Emmett.
“Non la troviamo da nessuna parte…” mormorò Lizzie.
“Forse sarà con Eddy!” esclamò Emmett beccandosi una gomitata da zio Jasper.
“No, papà è con i nonni…” mormorò Lizzie.
“Allora vi diamo una mano a cercarla!” disse zio Emmett.
“Abbiamo setacciato tutta Volterra, nessuna traccia!” disse Anthony.
“Sarà qui da qualche parte no? Non può essere mica ritornata a Forks!” disse Emmett ridendo.
 
Non può essere mica ritornata a Forks…
No, non poteva no…
 
“Oh mio Dio! –dissi portandomi una mano sulla bocca- La mamma è ritornata a Forks!”
“No, non può… Come ha potuto… No…” balbettò sconvolta Lizzie.
“Ora si spiega tutto… Laura, Seth e Jacob che non rispondono… La mamma pure…” mormorò Anthony.
“Ma perché?” domandai.
“No… Non può averlo fatto…” mormorò Anthony, di nuovo.
“Cosa?” domandammo in coro io, Lizzie e gli zii.
“Mancano Jane, Alec, Demetri, Heidi, Chelsea e Felix… Mancano le guardie più forti, oltre a noi, e questo vuol dire una sola cosa…” disse mio fratello.
 
Ci guardammo tutti e tre negli occhi, questo voleva dire solo una cosa sola…
 
“Sono andati in guerra!” sibilammo in coro.
“Guerra? Quale guerra?” domandò Emmett.
“La guerra per il territorio?” domandò Jasper.
“Quella guerra non è una semplice guerra per il territorio, è LA GUERRA!” esclamò Lizzie.
“Il territorio non centra, o almeno centra in parte. E’ una guerra che vuole distruggere i licantropi e uccidere la mamma…” mormorai.
“Che cosa?” urlarono in coro Emmett e Jasper.
“Dobbiamo partire subito!” disse mio fratello.
“Aspettare…” mormorò Jasper.
 
Ma ormai io, insieme ai mia sorella e mio fratello, ero già sparita all’interno del palazzo, verso la Sala dei Troni.
 
 
Pov Edward.
Era tutta la mattina che cercavo Bella, ma di lei nessuna traccia.
Non sapendo dove poteva essere andai nella Sala dei Troni, dove c’erano Marcus, Aro e Caius che discutevano animatamente, ma al mio arrivo si bloccarono.
Entrai accompagnato dalla mia famiglia, esclusi Emmett e Jasper che stavano gironzolando in giro.
 
“Aro, dov’è Isabella?” domandai chinando il capo.
“Giovane Cullen, diamoci pure del tu. Infondo tuo padre secoli fa ha vissuto qui, no?” disse.
“Certo… Dov’è Bella?” domandai.
 
Non feci in tempo a finire la frase che le porte si aprirono con violenza e vidi i miei figli entrare seguiti da Jasper ed Emmett.
 
“Aro, dov’è nostra madre?!” domandò Renesmee abbastanza arrabbiata.
“Eh… Ecco…” balbettò il sovrano numero uno dei Volturi.
“Sarà qui da qualche parte!” esclamò Caius con un sorriso tirato.
“Caius, non prenderci in giro. DOV’E’ NOSTRA MADRE?” domandò Anthony parecchio irritato.
 
Ma cosa stava succedendo?
 
“Cos’è questa storia?” domandò Alice.
“Loro sicuramente lo sanno!” esclamò Elizabeth alludendo ai Volturi.
“Io non ci sto capendo più nulla…” mormorò Emmett.
 
Provai a leggere i pensieri di Emmett e Jasper, ma risultavano parecchio confusi e lasciai perdere tutto.
 
“Perché è ritornata a Forks?” domandò Anthony.
 
Bella era a Forks?
 
“Come fate a saperlo?” domandò Marcus.
“Ho fatto due più due… Mancano metà delle guardie…” disse mio figlio.
“Cos’è successo?” domandò mia figlia Renesmee con gli occhi in fiamme.
“Non possiamo dirvi nulla, l’abbiamo promesso a vostra madre!” disse Aro.
“Un attimo, perché Bella è a Forks?” domandò Rosalie.
“Perché sicuramente è successo qualcosa e se Aro non vorrà aprire bocca andremo noi stessi a controllare!” esclamò mia figlia Elizabeth.
“Non è successo nulla, davvero…” mormorò Caius.
“Se non è successo nulla fra meno di un’ora partiremo per Forks!” disse Anthony.
“No Anthony, calmati! Non possiamo dirvi nulla, è stata vostra madre a dircelo!” disse Aro.
“E’ scoppiata la guerra, non è vero?” domandò Elizabeth.
 
Cosa centrava la guerra con Bella?
 
“La situazione è precipitata e vostra madre è andata a controllare, tutto qui!” disse Caius.
“E perché ci ha lasciati qui?” domandò Renesmee.
“Dobbiamo dirglielo!” mormorò Marcus.
“Marcus, diccelo tu almeno!” esclamò Elizabeth.
“Ok –disse il vampiro dai capelli lunghi- A quanto pare la guerra è scoppiata e vostra madre è andata a Forks con qualche guardia!”
 
Bella a Forks a combattere una guerra?
 
“Che cosa? –ringhiai- E’ andata praticamente da sola a combattere una guerra?!”
 
Ero infuriato, anzi dire infuriato era un eufemismo.
 
“Ma non era una guerra per il territorio a cui dovevamo partecipare tutti?” domandò mio padre.
“Anche, ma diciamo che Bella aveva qualche questione in sospeso da sistemare…” borbottò Aro.
“Chi comanda l’esercito nemico?” domandai infuriato.
“Victoria!” disse Anthony ringhiando.
“Che cosa?” urlammo tutti, tranne quelli che ovviamente sapevano tutto.
“Si vuole vendicare della mamma ed ha scoperto che è un ibrido. In più si è aggiunta anche un’altra vampira e un terzo incomodo che vogliono conquistare l’America e l’Europa!” spiegò Renesmee.
“Dobbiamo partire subito, immediatamente!” disse mia madre portandosi le mani al petto.
“Questo è un suicidio!” sibilò Anthony.
“Andare in battaglia con un branco di licantropi e dei vampiri, seppur dotatissimi è un suicidio!” esclamò Renesmee.
“L’ha fatto per proteggervi, non voleva che vi feriste!” disse Aro rivolto ai miei figli.
“Non ci interessa, partiremo per Forks oggi stesso!” disse Anthony trovando approvazione da parte delle sorelle e di tutti noi.
“Vostra madre ci ucciderà!” disse Caius.
“Se prima non la uccido io!” ringhiai.
 
Io pazzo e masochista? Lei lo era stata. Era una missione suicida questa, altroché protegger gli altri.
Dannazione, mai conosciuta vampira più incosciente.
L’avrei uccisa, come minimo.
 
“Ha lasciato queste per voi!” disse Aro porgendoci delle lettere.
 
Erano tre lettere: una per i miei figli, una per la mia famiglia e una per me.
Aprii piano la lettera, con mani tremanti, come fosse d’oro ed iniziai a leggerla:
Caro Edward,
quando leggerai questa lettera probabilmente sarai in preda ad una furia cieca, ma sappi che l’ho fatto per il tuo bene, per il vostro bene. Questa è una guerra più dura delle altre, non potevo mettere in pericolo te, i nostri figli e il resto della tua famiglia. Non venite a Forks, per favore. Edward, non fare cose avventate, ti prego.  Ti amerò per sempre.
                                                                                           Tua Bella.”

 
Se fossi stato umano avrei pianto. Avrei fatto tutto il contrario della lettera, avrei salvato la donna che avevo sempre amato, la mia donna.
Nell’altra lettera, quella per i miei familiari, Bella si era scusata per il comportamento avuto nel nostro soggiorno a Volterra e in caso di un suo non ritorno, sperava di un unione fra di noi e il branco di La Push in modo da creare una famiglia unita.
Nella lettera per i miei figli diceva che loro, una volta terminata la guerra, sarebbero dovuti ritornare a La Push, per stare con le loro dolci metà.
 
“Cosa facciamo ancora qui?” domandai.
“Andiamo!” esclamarono i miei figli.
 
Lasciammo perdere i bagagli e in poco tempo arrivammo all’aeroporto di Firenze dove prendemmo l’aereo privato dei Volturi che vi avrebbe riportato a Forks in breve tempo.
Bella aspettami, sto arrivando.

 
 
Ma quanto vi faccio penare per l’arrivo dei Cullen a Forks?
Sono cattiva, ma tutto avverrà nel prossimo capitolo.
Ricapitolando: ormai tutti sanno che Bella è andata a Forks per una guerra ed i Cullen hanno scoperto che centra Victoria più altri due (Jasper non sa ancora che si tratta di Maria).
Edward è più arrabbiato che mai e determinato a salvare Bella.
Come finirà tutto ciò?
Lo scoprirete qui, in questi schermi. (Ok, sono malata u.u’)
Ringrazio le meravigliose persone che mi hanno lasciato meravigliose recensioni, vi adoro.
Ringrazio chi ha inserito la storia fra le preferite/ricordate/seguite  e chi solamente legge.
Al prossimo capitolo, Giulietta.
  
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