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Autore: Soul of the Crow    01/11/2013    1 recensioni
Questa long è il sequel de "L'Avvento del Sole Nero".
Ci troviamo nella serie di IE GO CS: l'El Dorado e la Feida stanno distruggendo il Giappone, e come era successo anni prima con il Fifth Sector e la Confraternita del Sole Nero, un'altra forza si dovrà mettere al lavoro per far tornare le cose come dovrebbero essere.
Servirà l'aiuto degli ex Emissari del Sole Nero, e tra viaggi nel tempo e nuovi personaggi, saranno svelate anche nuove notizie riguardanti la Confraternita del Sole Nero: un esperimento avvenuto alla nascita della Confraternita, ma risultato troppo pericoloso da poter essere portato a termine, potrebbe tornare a galla e qualcuno sarà costretto a compiere una scelta...
Per i dettagli, vi aspetto dentro.
Buona lettura.
Genere: Fantasy, Generale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Erano passate poco più di tre settimane, e se su alcuni fronti c’erano state delle novità, su altri non era cambiato niente: El Dorado e Feida continuavano a combattersi, ma data l’intensità delle battaglie era probabile che non si fossero accorti della presenza delle spie delle Ali Nere -i membri della Squadra B, ad eccezione di Hana, Tsu, Yami e Chikyu che si occupavano di altri tipi di ricerche- che li osservavano nelle rispettive sedi e qualche volta durante gli scontri.
Anche gli ex Guardiani del Sole Nero erano stati molto impegnati in quel periodo: erano tornati nella zona dove prima era presente la Villa del Sole Nero, e dove era ancora presente la barriera che aveva nascosto l’edificio tempo prima, per allenarsi indisturbati e risvegliare i loro keshin.
Nel frattempo, Isako si era completamente ripresa e, insieme a Sho, aveva ricominciato a portare avanti il loro progetto segreto e le ricerche sull’operato di El Dorado e Feida, ma anche gli ex Emissari aveva avuto il loro bel da fare: avevano continuato ad allenarsi nelle cupole e, almeno secondo il parere del leader delle Ali Nere, erano pronti per un confronto con la Protocol Omega.


Al primo piano della base delle Ali Nere… Nell’ufficio di Marcus Phoenix…

Per gli ex Emissari la convocazione presso l’ufficio del leader di quell’organizzazione era stata l’unica novità in quelle settimane, constatare che era presente anche Yuki, che non aveva mai partecipato a quegli incontri, era stata un’altra sorpresa, ma presto avrebbero scoperto che quei particolari erano insignificanti rispetto alla notizia che stavano per ricevere.
- Immagino che vi stiate chiedendo perché vi abbia convocato dopo tutto questo tempo… - cominciò Phoenix per rompere il silenzio creatosi:
- Beh, oggi assegnerò ad alcuni di voi la prima missione per sconfiggere la Protocol Omega. Da quel che mi hanno riferito, si sono recati in un periodo storico non molto distante dal vostro per modificare l’incontro col calcio di un giocatore con cui qualcuno di voi avrà sicuramente avuto a che fare: si tratta di Tsurugi Kyousuke, l’ace striker della Raimon. -
Sentire quel nome causò, come ormai sembrava solito accadere, delle reazioni diverse da parte degli ex Emissari: alcuni -le ex Emissarie mandate alla Raimon- sgranarono gli occhi e assunsero delle espressione sia sorprese sia preoccupate, altri si limitarono ad abbassare lo sguardo, altri ancora si dimostrarono indifferenti alla notizia.
- Prima di annunciarvi i nomi di coloro che partiranno, avrei qualcosa da mostrarvi. - il trentenne spostò lo sguardo dai Messaggeri delle Ali Nere al capitano della Squadra B, la quale si limitò ad annuire e si avvicinò al pannello accanto al televisore con schermo al plasma, prese un cavo che si trovava subito vicino ad esso, e lo collegò al tablet che aveva tra le mani; subito sul televisore comparve l’immagine di alcuni giocatori in divisa gialla e blu schierati di fronte ad altri che indossavano delle divise nere e grigie.
- Ma quella è… - esalò Kaori, riconoscendo l’uniforme gialla e blu.
- Esattamente. È l’uniforme della Raimon, ma per spiegarvi cosa c’entrano con questa storia, è meglio ripartire dall’inizio. - tutti gli ex Emissari si voltarono nuovamente verso Phoenix in segno di attenzione:
- Come vi avevo già spiegato, Sho e Isako erano riusciti a rimettere a posto molte modifiche apportate da El Dorado, ma alcuni eventi ormai erano stati alterati e non sarebbe stato possibile rimetterli a posto senza creare altri disordini nel continuo spazio temporale. Poco prima che finiste in quest’epoca, si è quindi creata un’altra linea temporale nella quale la vostra esistenza è stata… - si prese un attimo di pausa, probabilmente per scegliere le parole più adatte:
- “messa nell’ombra” dalla Protocol Omega per evitare un’interferenza da parte vostra nel loro operato. Ora vi spiegherò cos’è successo secondo la nuova linea temporale: vi avevo già detto che l’El Dorado ha spinto Pandora ha cancellarvi dalla memoria dei vostri amici, e anche se Yamato Kazetsuki e Nikora Violet sono riusciti a salvarvi ugualmente, non avete partecipato alla Holy Road. Inoltre, la Signora del Sole Nero vi ha fatti scomparire tutti prima che Kaori Kira riuscisse a curare Shindou Takuto; di conseguenza, lui è finito in ospedale, e non potendo giocare la finale, il suo ruolo di capitano è passato a Matsukaze Tenma. - il biondo notò chiari segni di preoccupazione nel viso di Kaori. In effetti, osservando la linea originale degli eventi, si era accorto che quella ragazza sembrava abbastanza vicina a Shindou, ma l’uomo sapeva che la ragazza non aveva motivo di stare in pensiero:
- Anche se il numero nove della Raimon si è ripreso completamente dopo poco più di un mese… - un certo sollievo comparve sul viso di Kira, anche se l’angoscia sembrava non volersene andare.
- Il ruolo di capitano è rimasto a Matsukaze e lui ha guidato la Raimon alla vittoria contro la Dragonlink.
Come ben saprete, i membri della Raimon erano stati convocati per partecipare la progetto d’insegnare il gioco del calcio in alcune scuole del Giappone, ma il problema “Protocol Omega” si è recentemente ripresentato: l’El Dorado ha cercato di modificare l’incontro col calcio di Matsukaze Tenma, e in seguito quello di Endou Mamoru per evitare che rianimasse la passione per il calcio della Raimon… -  
- Per “recentemente”, immagino che si riferisca a pochi giorni fa. - lo interruppe Aster.
Il leader delle Ali Nere annuì e vide l’albino stringere i pugni; inoltre, notò che gli stava rivolgendo uno sguardo che, se prima freddo e tagliente come il ghiaccio che Kori e Yuki usavano nelle loro hissatsu, ora sembrava stare per cedere il posto ad una fiamma ardente di rabbia, seppure piuttosto tenue rispetto ai colpi di cui sapeva capace Kaen ogni volta che s’infervorava durante uno scontro.
- E perché non ci ha fatti intervenire? - disse Alan, più che altro per evitare un possibile sbotto di rabbia da parte di Aster, dovuto al fatto che a tutti loro era stato nascosto un problema che li riguardava particolarmente:
- Non eravate ancora pronti. - si limitò a dire lui dopo un po’ il biondo.
- Che differenza avrebbe fatto farci partire prima pochi giorni fa? -
Dopo quell’ultima domanda di Lory calò il silenzio; dopo alcuni minuti, che sembrarono molto lunghi per i presenti, il capitano della Squadra B decise di rompere il silenzio:
- è un po’ strana la domanda che hai fatto Lorella Gold. Dovreste esservene già accorti quando Pandora vi aveva imprigionati nel corso originale degli eventi: pochi giorni, ore, minuti o addirittura pochi secondi possono fare una grande differenza. In quell’occasione, i vostri amici sono riusciti a salvarvi dall’Incubo di Pandora, ma adesso sono loro ad aver bisogno del vostro aiuto. -
- Esattamente. - prese parola Phoenix:
- Vi chiedo comunque di perdonarmi per non avervene fatto parola prima, ma non ho potuto fare diversamente. So che avreste preferito intervenire, ma il tempo non è dalla nostra parte e dobbiamo sfruttare al meglio ogni momento che abbiamo a disposizione.
In ogni caso, torniamo al discorso di prima: la Protocol Omega è stata mandata nel vostro tempo, o comunque in epoche piuttosto vicine ad essa. Yuki vi ha mostrato quell’immagine perché anche i membri della Raimon sono stati in qualche modo avvertiti della situazione e hanno deciso di affrontare El Dorado, impedendo che il calcio venisse cancellato dalle loro menti e, in seguito, hanno permesso ad Endou Mamoru di poter dare inizio al suo progetto di riportare alla luce il club di calcio della sua scuola. - - Ehm… - un’altra interruzione, stavolta da parte di Rinako Suzuki:
- Come mai ha detto che solo alcuni di noi partiranno? -
- Per un motivo molto semplice… - s’intromise Okada:
- Non avevamo calcolato la presenza di quei ragazzi, ma poiché anche loro vogliono sconfiggere El Dorado, ci siamo detti: perché non stringere un’alleanza con loro? -
Sui volti di alcuni ex Emissari si disegnò un sorriso, ma solo perché non sapevano che stavano per ricevere una delusione.
- Tuttavia, dovrete mantenere segreta la vostra identità. - li ammonì Shibuya.
- Se dobbiamo allearci con loro, perché non possiamo fargli sapere chi siamo? Non lo trovo giusto! - ribatté subito Haily.
Solo lei aveva parlato, ma probabilmente anche gli altri ex Emissari erano contrari a quella decisione.
- Perché potrebbe causare un altro problema al continuo spazio temporale. - replicò il leader delle Ali Nere:
- Riflettete: secondo il nuovo corso degli eventi, loro non si ricordano di voi. Anch’io voglio che le cose tornino alla normalità, e con tutta probabilità, l’El Dorado eliminerà le modifiche che ha fatto applicare alla linea temporale se sconfiggeremo la Protocol Omega; tuttavia, perché questo accada è necessario evitare di compiere mosse avventate. - - Mmm… Anche se non sminuisce il fatto che ha permesso che i nostri amici venissero coinvolti in tutto questo, il suo ragionamento non è del tutto sbagliato. - rifletté Rika.
L’uomo si lasciò andare ad un sospiro, e sperando che nessun altro lo interrompesse nuovamente, ricominciò a parlare:
- Forse sarete stanchi di sentirvelo ripetere, ma ve lo voglio chiedere nuovamente: avete intenzione di andare avanti e affrontare l’El Dorado, oppure lascerete che tutto ciò che voi e i vostri amici avete costruito con impegno e fatica vada perduto per sempre? -
Il silenzio invase nuovamente la stanza per un tempo indefinibile, poi si udirono alcuni mormorii tra gli ex Emissari, fino a quando Kuromi non prese parola:
- Può lasciarci un attimo di tempo per pensarci? -
Marcus acconsentì e i Messaggeri delle Ali Nere uscirono dalla stanza, lasciandolo in compagnia di Sho e Isako, entrambi con espressioni sorprese dipinte sul volto, e di un capitano della Squadra B che li osservava sorridendo divertita:
- Cosa avete? Non vi aspettavate quelle parole? - fece presente loro la blu.
La rossa sbuffò, mentre il castano la ignorò e si rivolse al trentenne:
- Ci dica la verità, in fondo noi siamo stati i primi a cui si è rivolto per questa storia delle Ali Nere. Ha detto quelle parole perché ci tiene che le cose tornino come dovrebbero essere o voleva semplicemente trovare un modo per convincere gli ex Emissari ad aiutarci? -
Il biondo non rispose subito. Si alzò e si diresse verso una delle finestre della stanza, dalla quale si poteva vedere il mare azzurro e il cielo limpido e privo di nuvole.
- Ti devo far presente che non ho costretto né voi né i membri della Squadra B a seguirmi. È vero che non avevate molta scelta, poiché non vi restava un posto dove andare dopo quello che è successo poco più di un anno fa, ma vi ho sempre lasciato libera scelta e, se siete ancora qui, è solo per vostro volere.
Per quel che riguarda gli ex Emissari, è vero che rischiano molto, ma sono certo di una cosa: dopo la morte di Nori, Pandora li voleva trasformare in soldatini nelle sue mani per eliminare El Dorado, torturandoli in caso di fallimento o disobbedienza, e ricattandoli, minacciando di fare del male ai loro amici e alle loro famiglie. Tuttavia, il legame con le persone a cui tengono, e forse una mera speranza che la Signora del Sole Nero capisse i suoi errori, ha permesso loro di resistere all’influenza di Pandora. Nonostante la diffidenza che sembrano mostrare nei confronti di molte persone dalla scomparsa di quella donna, e il distacco che hanno utilizzare nei confronti delle loro famiglie per evitare che corressero troppi rischi, l’esperienza nella Confraternita non li ha cambiati per sempre. -
- E noi faremo in modo che superino completamente quell’esperienza, giusto? - gli domandò Okada.
- Non credo che i segni lasciati dal Sole Nero spariranno completamente, ma non potranno continuare così per sempre. Non sarà semplice, ma qualcosa riusciremo a fare. - affermò lui.
Nello stesso momento, Gold rientrò nell’ufficio:
- Ci abbiamo pensato un po’, e la nostra scelta non è cambiata. Ora però può dirci chi ha intenzione di mandare in missione? -
- Certamente. Informa Kaori Kira, Rika Ryuu, Haily Shan, Kuromi Tsukikage e Hiroae Kamekage di attendere fuori dall’ufficio: tra poco manderò Isako e Nakagawa per accompagnarle a destinazione.
In quanto a te e gli altri, dirigetevi al campo d’allenamento; tra non molto io e Sho vi raggiungeremo lì. -
Il capitano dei Messaggeri delle Ali Nere annuì, e uscì dalla sala seguita subito dopo dalla rossa e dal castano coi rispettivi androidi.
Anche Yuki stava per andarsene, ma si fermò di scatto.
- C’è qualcosa che ti turba? - gli chiese il leader delle Ali Nere, il quale si stupì della sua stessa domanda: era molto strano che quella ragazza si preoccupasse per qualcosa o qualcuno, specie dopo quello che le era accaduto poco più di un anno prima.
- Anche se non sono più la stessa che ero prima di arrivare in quest’epoca, sono certa di una cosa: questa battaglia sarà molto difficile per tutti, e lei sa bene a cosa mi riferisco. - rispose lei, per poi inchinarsi leggermente e andarsene.
Marcus sospirò rassegnato. Era tornata la solita ragazza fredda quanto la neve di cui il suo nome portava il significato, e anche se aveva capito cosa intendeva, non se la sentiva di ammetterlo nemmeno a sé stesso.
Yoru, che aveva osservato e ascoltato tutto restando nascosta come sempre, sorrise tristemente:
- Marcus Phoenix… Ogni volta che la ascolto, mi pare sempre più evidente che lei è una delle persone che ha bisogno d’imparare una lezione importante in quest’organizzazione. Lei, Sho e Isako avete perso qualcuno che vi stava molto a cuore, e anche se nessuno di voi lo sa, quel qualcuno è ancora legato a voi, ma solo per merito di due fattori: i poteri del Sole Nero con cui siete entrati in contatto tempo fa, e il fatto che non volete che quelle che ormai sono diventate delle ombre vi abbandonino per sempre.
Beh, ora è tutto nelle sue mani e in quelle degli ex Emissari; prima o poi anch’io scenderò in campo, ma per adesso è meglio che resti ad osservarvi. - stava per andarsene, quando chissà cosa fece voltare Phoenix nella direzione dove si trovava l’Oracolo, ma lei sparì appena in tempo.
- Mmm… Cos’è stato? Ufff… Forse è solo stanchezza, ma non mi posso riposare ora. - pensò lui, per poi dirigersi al campo d’allenamento.


Quello stesso pomeriggio… 6 anni prima rispetto all’epoca degli ex Emissari… Nello stadio della Raimon…

In un fascio di luce rossa generato dall’opzione dei viaggi nel tempo dei loro orologi, i membri delle Ali Nere scelti per la missione arrivarono a destinazione, augurandosi di essere arrivati in tempo per la partita:
- Così questo è lo stadio della Raimon sei anni prima del nostro tempo… Siamo sicuri di essere finiti nel periodo giusto? A me sembra uguale a quello della nostra epoca. - constatò Hiroae guardandosi intorno.
- è arrivata Capitan Ovvio. - commentò Ryuu con una punta di acidità nella voce, causando uno sbuffo contrariato da parte della compagna.
- Hiroae… - intervenne Kaori:
- Anche se non condivido i modi di Rika, su una cosa ha ragione: è vero che niente rimane uguale per troppo tempo, ma non credo che sei anni siano bastati a cambiare questo posto. Sarebbe stato diverso se fossimo andati qualche anno più indietro. -
- Oppure abbiamo semplicemente commesso uno sbaglio nell’impostare questi stupidi orologi. - replicò Kuromi, mentre cercava di rialzarsi perché si era ritrovata sdraiata su alcune sedie delle tribune.
- Non è colpa nostra se siete delle incapaci. Nei due giorni liberi avreste dovuto esercitarvi nell’utilizzo degli orologi, invece né voi né i vostri amici avete mosso un dito! - le rimproverò Nakagawa, cercando di divincolarsi dall’abbraccio della padrona.
- Scusaci tanto. - disse Ryuu con un finto tono dispiaciuto, per poi aggiungere:
- Non sappiamo qual è la tua idea di “giorno libero”, ma noi preferivamo rilassarci dopo tutte le cose strane che ci erano successe nel giro di pochi giorni, e comunque noi non siamo ai tuoi ordini quindi vedi di moderare il tono, stupido coniglio dalle orecchie sproporzionate! -
A quel punto, l’androide fece per liberarsi dalla presa di Okada, ma quest’ultima lo trattenne per evitare che facesse una stupidaggine.
- Scusate… - s’intromise Haily quasi timidamente:
- Guardate nel campo da calcio. -
Gli altri membri delle Ali Nere si voltarono nella direzione indicata e videro la Raimon contro la Protocol Omega che avevano già cominciato a giocare.
- Credo che siamo arrivati tardi. - constatò Kaori.
- Non è ancora detto, ma dobbiamo sbrigarci. - ribatté Hiroae, ma quando stava per cominciare a dirigersi verso il luogo dello scontro, la rossa la prese per un polso fermandola:
- Aspetta. Ricordi quello che ci ha detto il capo? Non possiamo permetterci di compiere mosse avventate, e poi ci sono ancora delle cose che non sapete riguardo a come gioca questa squadra. -
- Di che parli? - le chiese Ryuu.
- Beh… Diciamo che sono state fatte diverse scoperte che hanno permesso di sfruttare al meglio alcune potenzialità che i giocatori manifestano durante le partite, ma perché possiate capire cosa intendo, è meglio stare a guardare. - le rispose sedendosi su uno dei posti:
- Oh Rika, Sho mi ha detto che l’hai visto usare la modalità verde per il camuffamento durante i giorni liberi che il capo ci aveva dato tempo fa. -
L’interlocutrice annuì.
- Beh, è meglio che la attiviate anche voi quando scenderete in campo. Mi spiace per i vostri amici, ma non possiamo rischiare che la Protocol Omega ci scopra. - non sembrava molto convinta di quello che diceva, ma nessuna delle ex Emissarie ci badò.
Solo Nakagawa conosceva il vero motivo di quel tono di voce, e si trattava di un ragazzo dagli occhi color verde acqua e i capelli a forma di orecchie di coniglio dello stesso colore che, forse per una casualità, Isako aveva visto quando erano arrivati.
- Vorresti andare da lui, ma continui a pensare alle parole del capo, non è vero? - sussurrò il coniglio androide, sedendosi accanto alla padrona.
Lei annuì, anche se sembrava non aver ascoltato la seconda parte della frase dati i suoi occhi colmi di felicità che continuavano ad osservare il ragazzo dai capelli color prato.
- Fey… Finalmente… -


Angolo di Emy
Avrei voluto mettere qui la partita, ma sarebbe uscito troppo lungo.
Non credo di avere altro da dire, a parte una cosa: se gli ex Emissari non parteciperanno ad una partita, non credo che starò a descriverla nei minimi dettagli.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
  
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