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Autore: Blzbp91    01/11/2013    1 recensioni
Misty, la capopalestra di Cerulean city, è diventata la campionessa della regione di Kanto, presiedendo così il torneo di pokémon più importante del mondo. In che modo, questo cambiamento, influirà sulla sua vita? E in che modo inciderà sui rapporti con i suoi amici? E, soprattutto, in che modo tutto questo farà evolvere la sua relazione con Ash?
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Misty, Un po' tutti | Coppie: Ash/Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Nota dell’autrice - Ho fatto il prima possibile! ^^ Spero che gradirete quanto segue, buona lettura!

Cerulean city, la ridente e tranquilla cittadina situata nel bel mezzo della regione di Kanto, non era minimamente cambiata nel corso degli anni: i suoi abitanti, come sempre, erano gentili e affabili nei confronti di chiunque; le villette, ben tenute e minuziosamente curate, arredavano con garbo e con eleganza i lunghi e ampi viali della città; il negozio di biciclette, icona storica della stessa Cerulean city, era da tempo immemore gestito da quell’uomo anziano, a tratti un po’ bisbetico, ma in ogni occasione disponibile e pronto a soddisfare le esigenze dei propri clienti.

Anche la palestra di Cerulean city era rimasta la medesima: un edificio, dai colori sgargianti e variegati, si ergeva al centro della città cosparsa da una misteriosa aura azzurra. Caratteristica principale della palestra era sempre stata e continuava a rimanere un’insegna enorme a forma di Degwong. All’interno di essa si svolgevano sia incontri di pokémon, che vedevano protagonista Misty, la capo palestra, sia spettacoli di nuoto sincronizzato, organizzati ed eseguiti dalle tre Sorelle Sensazionali.

-


Petwer city non era molto distante da Cerulean city: ciò nonostante, si presentava come un centro abitato completamente diverso dalla città di Misty: cupa, malinconica e poco allegra. Petwer city non presentava chissà quali grandi luoghi di attrazione: un tempo era famosa per il museo di fossili, chiuso in seguito a mancanza di fondi. Continuava a persistere da anni, invece, la palestra di Brock, soprannominato dai suoi concittadini “il capo palestra di roccia”. 

- Brock! Fratellone! Ho fame! - Esclamò una ragazzina sui dodici anni.
- Non ti preoccupare, sorellina. Qualche minuto e sarà pronto. - Un ragazzo, scuro di pelle, alto, robusto e dai lineamenti orientali, sembrava parecchio impegnato a darsi da fare ai fornelli. - Sto preparando uno stufato buonissimo. -
- Sei un grande, fratellone! - Esclamò nuovamente la ragazzina. - Oltre a essere un capo palestra e un medico bravissimo, sei anche un ottimo cuoco! -
- Ehi, ehi! Piano con le parole. - Brock riprese sua sorella. - E’ vero, sono un capo palestra, ma solo formalmente… ormai mi dedico per lo più alla medicina… mi sa che per quanto riguarda i combattimenti, sono un po’ fuori allenamento! -
- Oh, sta squillando il telefono! - Aggiunse la ragazza. - Rispondo io. -
- Chissà chi sarà di domenica… - Pensò Brock tra sé e sé.

Dopo qualche secondo, sua sorella tornò in cucina da lui:
- E’ per te, Brock! E’ Harrison! -
- Harrison? - Domando il capo palestra di Petwer city piuttosto sorpreso: Harrison era il ragazzo di Emy, sua vecchia compagna di viaggio e carissima amica. Probabilmente la vera migliore amica di Brock. Quest’ultimo considerava Harrison un ragazzo d’oro, adatto in tutto e per tutto alla sua dolce metà. - Pronto? -
- Ehi, Brock! - Rispose una voce amichevole dall’altro lato. - Ciao! Come te la passi? -
- Harrison, che piacere! - Esclamò il ragazzo dalla pelle ambrata. - Qui è tutto ok! Certo, il lavoro mi procura sempre tanta fatica, ma sono soddisfatto. A te come vanno le cose? -
- Tutto bene! - Esclamò il fidanzato di Emy. - Anche io mi sto allenando duramente e ciò non solo mi comporta stanchezza, ma mi impedisce di trascorrere del tempo con Emy… però, tutto sommato, sono soddisfatto! So che questi sacrifici saranno ripagati un giorno! -
- Ben detto, Harrison. - Concluse Brock.
- Sai, Brock, è da un po’ che volevo parlarti di una faccenda… che riguarda il Pokémon World Tournament… -
- Dimmi pure. -
- Hai qualche notizie sui Super Quattro? E sul Campione? -
- Oh, Harrison… - Rispose Brock piuttosto dispiaciuto. - Vorrei poterti essere utile, però al momento non si sa ancora nulla di certo… è vero, sono un capo palestra, dovrei essere informato a riguardo… ma quelli della Lega non lasciano tradire alcuna emozione… so che, comunque, in questi giorni decideranno sul da farsi… anche se c’è chi si basa sulle statistiche… gente esperta… -
- Ecco, in realtà la mia preoccupazione è che Emy, la mia ragazza, potrebbe essere scelta come Campione! E insomma, ciò sarebbe un bel problema per me! Non voglio sfidarla in un incontro per una questione così importante… -
- Non ne hai parlato con lei, vero? -
- No… Emy è come una spugna, lo sai bene… nonostante io tema ciò, non voglio condizionarla, può e deve fare quello che vuole… la carriera di allenatrice di pokémon è sua… -
- Beh, se ti può consolare, Harrison, con Emy ci ho parlato io. Lei non è intenzionata a diventare il Campione di Kanto e ne ha parlato anche con quelli della Lega. Infatti era tra le favorite. -
- Dici davvero? E non mi ha detto niente? -
- Già… - Aggiunse Brock. - Ma non pensare a male. L’ha fatto perché non voleva farti sentire in colpa. Con questo non voglio dire che Emy ha rinunciato al titolo di Campione per te, ci sono tante altre motivazioni… però non voleva crearti preoccupazioni. -
- Capisco… molto gentile da parte sua, sono davvero fortunato a stare con lei. -
- Lo penso anche io. - Sorrise Brock. - Comunque… se proprio lo vuoi sapere… da quel che si dice in giro, la favorita sarebbe Misty. -
- Misty? - Domandò Harrison.
- Già, e a quanto pare nemmeno lei lo sa… chissà se accetterà di diventare il Campione di Kanto… conoscendola, è una tipa piuttosto ambiziosa… -
- Misty allena pokémon d’acqua, basterà avere nel proprio team pokémon elettrici e di erba ben allenati. -
- Non ne sarei così sicuro, Harrison. - Brock lo stoppò.
- Perché? - Domandò il ragazzo stupito.
- Misty è un’allenatrice davvero eccezionale. E’ vero, i pokémon d’acqua sono deboli rispetto a quelli elettrici e d’erba, ma è altrettanto vero che molto spesso il tipo è davvero relativo… -
- Beh… questo sì… -
- Mi raccomando, Harrison, che rimanga tra di noi… sono solo indiscrezioni… pure e semplici indiscrezioni… inoltre, ripeto, a quanto pare Misty è all’oscuro di tutto… non vorrei che poi ci cacciassimo in qualche pasticcio… gli amministratori della Lega non sopportano quando le loro informazioni vengono diffuse contro la loro volontà. -
- Acqua in bocca. - Harrison assicurò Brock. - E’ stato un piacere sentirti dopo tanto tempo. Ciao, Brock! -
- Ciao, Harrison. -
-

Pallet Town era il paese più piccolo della regione di Kanto: nonostante le sue modestie dimensioni, Pallet Town era piuttosto famosa perché nella stessa abitava il professor Oak, il ricercatore di pokémon più esperto di tutti i tempi. Proprio per questo motivo molti ragazzi ricevevano dallo stesso professore uno starter, vale a dire un pokémon per dare inizio a una grande avventura: un lunghissimo e faticosissimo viaggio di formazione.

- Gary! E’ pronto? - Un uomo anziano, sulla sessantina, dai capelli brizzolati e che indossava un camice bianco, era intento a porre la propria attenzione su libri di grandi dimensioni.
- Quasi, nonno. - Rispose un ragazzo, che si trovava in cucina: era un ventenne molto bello; capelli castani, occhi verdi, bel fisico. - Ormai mi hai eletto tuo cuoco personale, eh? Altro che ricercatore… -
- Sei molto bravo, Gary. Dovresti esserne fiero. - Rispose l’anziano.
- Mh, sarà… - Gary diede un’occhiata ai fornelli. - Che brutta giornata, oggi. -
- Già, c’è proprio un tempaccio. Mi chiedo come farà Ash a tornare a casa… -
- Ash? - L’attenzione di Gary fu notevolmente attirata. - Ash deve tornare a Pallet? -
- Ho parlato con Delia e a quanto pare sì… dovrebbe tornare in questi giorni… ma con questo acquazzone si prenderà un bel raffreddore! -
- Ash viaggia da dieci anni… figuriamoci se si fa spaventa per un temporale… -
- Hai ragione, Gary… chissà come sta… ormai sono tre anni che manca da Pallet… non era mai stato lontano per tanto tempo… inoltre si fa sentire sempre di meno e Delia soffre molto… -
- Cosa si aspettava, Delia? Gli allenatori di pokémon sono girovaghi… considerando il carattere di Ash poi… -
- Delia ha sempre sperato nel ritorno definitivo di Ash… comprendila… è pur sempre sua madre… -
- Non so come si comporta una madre… dato che la mia non l’ho mai vista… -

Oak s’incupì. Ogni volta che, per qualsiasi motivo, emergeva la situazione familiare del nipote, e quindi anche sua, gli veniva una fitta al cuore: i genitori di Gary erano morti molti anni prima in un incidente stradale. Gary fu così affidato al nonno.

- Gary… -
- Scusa, nonno. Ho sbagliato. Lascia perdere. Comunque è pronto. -

Oak sorrise: era forte, Gary. Aveva affrontato tutto da solo, da sempre. Sapeva di poter contare su suo nipote. Nonostante la terribile tragedia che aveva investito la loro felice famiglia.
  
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