Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: lalla86    17/04/2008    1 recensioni
Fuggi. Continua a fuggire se vuoi. Io non mi arrendo.
Tu sei il Fuoco. E il Fuoco è indomabile.
Ma io sono la Terra.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A







Fuoco e Terra










Un leggero tonfo sulla superficie legnosa. Sovrasta per pochi istanti il soffuso chiacchierio del locale.
L'ennesimo ripetuto gesto da bevitore si è appena concluso.
Sono assorta ad osservare la superficie vetrata del bicchiere, svuotato di appena qualche goccia del suo contenuto. Quel poco di liquido fruttoso che è sceso lungo la gola, ha lasciato tracce del suo sapore sulle mie labbra.
E accade.
La sedia accanto alla mia, cigola, si sposta.
Non me lo aspetto.
E sussulto.
Dita.
Si posano nell'incavo nascosto delle mie labbra.
Leggere. Delicate.
Lo percorrono, senza fretta, lentamente.
Sembrano volermi dare una carezza.
Proseguono decise.
False.
Nascosto dietro il loro tocco, riesco ad avvertire il timore che le accompagna.
Rimango immobile.
Fredda.
Nascosta.
Dietro una maschera. Una fiera maschera intoccabile sul viso.
Non devo.
Non posso.
Non posso lasciarmi andare.
Fa male.
Il loro contatto fa male.
Tanto.
Troppo.
E brucia.
Le tue dita bruciano sulla mia pelle.
E' il fuoco che hai dentro. Un fuoco che devasta, che è indomabile, che non si piega.
La tua scintilla arde senza poter essere estinta.
Eppure è assurdo.
Sono fredde.
Fredde come la ventata di gelo della sera che mi ha appena sferzato le spalle.
La porta del locale sbatte.
Rabbrividisco.
E' stato il vento?
Sei stato tu?
Le mia dita stringono ancora il bicchiere da cocktail.
Non intendono lasciarlo andare.
Non intendo lasciarti andare.
- Eri sporca -
Le parole sfuggono semplici dalle tue labbra.
Chiare.
Sincere.
Come riesci ad essere.
Nessuna giustificazione per il tuo gesto.
Nessun fine nascosto.
Forse è proprio per questo che fa male.
Mi guardi.
Fisso.
Diretto.
I tuoi occhi non hanno timore.
E io ugualmente ti guardo.
Ma il mio sguardo non regge il tuo.
Lo distolgo.
I minuti passano.
Scorrono silenziosi tra noi.
Vorrei sapere se mi stai ancora osservando
Non mi volto.
Vorrei dirti una parola
Non esce nulla dalla mia bocca.
Due statue.
Due persone.
Troppo diverse.
Troppo simili.
Corazzate.
Per non soffrire.
Per difendersi.
E' sbagliato.
Così non vivi.
Cosa nascondi?
Cosa nascondi dietro l'indifferenza?
Dietro la tua durezza?
Lo voglio sapere.
Lo voglio capire.
Altre sedie si spostano.
Altra gente si siede.
Non siamo più solo noi due.
Il mio tempo è scaduto per questa sera.
Allora osservo.
Ti osservo.
E ascolto.
Cercando di cogliere ciò che è nascosto dietro le tue parole.
Dure.
Menefreghiste.
Non smetti mai di parlare ora. Ma in alcuni attimi percepisco i tuoi silenzi.
Ti isoli.
Chissà a cosa pensi
Non ti volti.
Mi ignori.
E io faccio altrettanto.
- Ciao -
Eccomi.
Fredda.
Chiusa.
L'orgoglio mi scorre dentro.
Non riesco ancora a dimostrare.
Ma ora lo so.
So di poter cambiare.
Ti allontani.
Le tue spalle sono già distanti.
E' la stessa distanza che adesso c'è tra noi.
Tanta.
Troppa.
Incolmabile.
Rimango seduta, mentre ti guardo andare via.
La porta si è chiusa dietro le tue spalle.
Non distolgo lo sguardo questa volta.
Fuggi.
Continua a fuggire se vuoi.
Ma io non mi arrendo.
Non smetterò di provare.
Tu sei il Fuoco.
E il Fuoco è indomabile.
Ma io sono la Terra.
E la Terra, si sa, prima o poi riesce a contenerlo.




  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: lalla86