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Autore: moonsirens    02/11/2013    1 recensioni
"Passammo la serata a studiare e a ridere.
Con qualche bacio qua e la.
Anche se le apparenze suggerivano che fra noi c'era qalcosa,in realtà non eravamo che semplici amiche.
Eravamo ancora molto ancorate al passato,ma ci consolavamo a vicenda."
Alcune parti della vicenda sono ispirati a fatti veramente accaduti a me.
Detto questo spero che la storia vi piaccia.
-Moonsirens
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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*"sento di avere una milza nel cervello
 la mia vita è un po' più facile
 ma è finta e non è bello
 come quando ero bambino
 come quando ero sereno
 sono sano così?"

E con la notte solitaria ritornavano ricordi che credevo sepolti nella mia mente.
Ricordi di ogni tipo,da quelli dell'infanzia a quelli più recenti.
Ricordi belli,ricordi brutti,che fanno male allo stesso modo,poichè ormai lontani.
Questi sono i momenti in cui lei mi manca di più.
Ricordo che parlavamo fino a notte tarda nelle calde giornate estive.
Parlavamo di tutto,lei mi tranquillizzava anche se ero avvolta da quel buio che tanto mi faceva paura.
Mi faceva paura proprio come in quel momento.
Il mio cervello non voleva contemplare l'idea di addormentarsi totalmente.
Non voleva che mi abbandonassi alle braccia di morfeo.
Fra tutti i ricordi che frullavano nella mia scatola cranica mi catturò quello in cui piano piano si faceva avanti in me quella consapevolezza di ciò che ero.
"-Guardala Iri,non è bellissima?-
Guardai quella ragazza che tanto ammirava la mia amica Serena.
Non capivo perchè,ma non mi stupì più di tanto sapere che le piacevano le ragazze.
Infondo anche a me era capitato una volta,era la stessa ragazza di cui si innamorò lei la prima volta.
-Si Sere,hai ragione,è davvero bella.-
Sorrise.
Lei lo aveva capito,e per me non era troppo difficile accettarlo.
Infondo lo avevo sempre saputo,non ero mai stata attirata da un ragazzo,ma le ragazze,loro avevano un fascino su di me che non riuscivo a capire.
Era una cosa normale.
-Si,è proprio scopabile.-
Lo dicemmo insieme e scoppiammo a ridere."
Capire ciò che ero,ciò che sono,e accettarlo non fu affatto difficile,era vero.
Ero sempre stata attratta dalle curve gentili delle donne.
Pensando a quei ricordi dolci,legati alla mia migliore amica e lasciandomi trasportare dalle note delle canzoni di turno riuscì ad addormentarmi.
Il risveglio non fu dei migliori però.
Come accadeva ogni volta che dormivo da sola,quel maledetto incubo,quel ricordo aveva fatto capolino nei miei sogni
Erano solo le 3 di notte,e le lacrime solcavano le mie guance,e un senso di frustrazione e rabbia si impossesso di me.
Non riuscivo a non pensare a quel momento,volevo dormire,cazzo,volevo solo dormire.
E invece no.
Ricordo ancora il suo viso che guardava il pavimento,timoroso di incrociare il mio.
io lì a tremare di fronte a lei.
"-senti..io devo dirti una cosa.-"
Quelle parole ancora rieccheggiano nella mia mente come se le avesse appena pronunciate.
"-Io,credo di essermi innamorata di Lara,e lei è troppo gelosa di te,io non la voglio perde e...mi dispiace,ma penso che dovremmo smettere di sentirci.-"
I miei occhi sgranati a fissare i suo capelli,perchè il suo sguardo era sfuggente.
Quelle non erano parole sue,lei non le avrebbe mai dette.
Non era un pensiero che le apparteneva.
"-Scusami Iris,però..è una scelta a cui mi ha sottoposta."
Stupida,stupida.
Ricordo ancora quando il suo viso si alzo e i suoi occhi incontrarono i miei.
Furiosi pieni di lacrime.
Una sberla non tardo ad arrivare.
Scappai,ma lei non mi fermo.
Da quel giorno nessuna delle due provò a parlare all'altra,anche se la tentazione mi mangiava.
Mi mancava.
Sua sorella mi salvo in un certo senso,in realtà ci salvammo a vicenda.
Ma in quel momento io volevo solo dormire,e quei ricordi mi facevano male.
Lei mi disse,me lo promise che non avrebbe mai rinunciato a me,che se l'avesserò posta sotto una scelta lei avrebbe scelto me.
"Se mi pongono sotto una scelta vuol dire che sono persone egoiste e io non sono un ogetto da tenere chiuso in una scatola,sono di tutti!"
Questo mi disse,eppure qualche mese dopo lei scelse la persona che "credeva di amare"
Era inutile provare a dormire con le proprie forze,decisi di prendere una valeriana e una camomilla.
Forse se avessi fatto così dall'inizio mi sarei risparmiata il piagnisteo.
E infatti morfeo mi accolse fra le sue braccia.
Senza sogni.
Il giorno dopo,quando mi alzai,mamma era andata a lavoro,era sabato ed era il mio giorno libero.
Non che servisse visto che la mia compagnia era occupata.
Mi vesti come capitava e decisi di fare un giro.
Niente colazione,quel giorno non avrei mangiato particolarmente,me lo sentivo.
Non presi nessun autobus,mi feci tutta la strada a piedi.
A volte mi veniva la malsana idea di risparmiare i soldi per comprarmi un'auto,ma poi mandavo i miei propositi beatamente a fanculo.
Intanto mi diressi verso un tabacchino,avevo bisogno delle mie sigarette.
Presi le Marlboro rosse centos,giusto per essere "buona" con me stessa,o forse solo per ammazzarmi prima.
Ne portai una alle mie labbra,e fu come una liberazione.
Ogni volta che pensavo a lei bastava fumare,e la mia mente la scacciava.
Non c'era niente di meglio in quel momento.
Camminare per le strade calme mi aveva sempre dato una sensazione di beatitudine.
Vi erano le vecchiette che andavano a messa,o i ragazzi che si affrettavano ad entrare a scuola alla seconda ora.
Non mi mancava quasi mai la scuola,se non quando capitavano giorni come quello in cui ero totalmente sola.
Arrivai al centro,camminai per le strade e osservai le vetrine.
Chiamai Serena,parlammo al telefono per due orette.
Iniziavo ad avere un po' di fame,decisi di andare a prendere un kebab,per cambiare.
Per una volta il passare lento delle ore aveva iniziato ad innervosirmi,da un momento all'altro,senza ragione.
Non sapevo cosa fare e dove andare.
Camminavo senza una metà,poi improvvisamente decisi di andare al parco.
Pensavo fosse una buona idea in un certo senso.
Alemno li mi rilassavo.
Niente avrebbe potuto darmi fastidio.
Camminai per una buona mezz'ora,forse pure di più vista la calma con cui muovevo i piedi.
Arrivata lì andai verso il mio solito posto.
Ma a pochi mentri dalla mia distesa verde dovetti fermarmi.
Quello che vidi mi blocco in pieno.
Non riuscivo più a muovere le gambe.
Il cuore cominciò a battere forte.
Da quanto è che non la vedevo?
Ale si girò verso di me e sgranò gli occhi.
Dovevo andarmene,ma non ci riuscivo.
Presa da non so quale coraggio avanzai.
Le avrei superate come nulla fosse.
Ma appena il suo sguardo si fermo su di me non riuscì più nemmeno a respirare.
Erano in tre.
Ale,Fra e Lara,che prontamente strinse la presa sul braccio della sua ragazza.
Che dovevo fare non lo sapevo.
Non ci capivo più nulla.
Se quello era un sogno,un incubo,mi sarei voluta svegliare in quel preciso istante.
-Iris..-
La sua voce era sorpresa,malinconica.
Malinconica?!
Che aveva lei per essere malinconica?!
La rabbia,insensata,si fece spazio in me.
Camminai a passo di marcia,non so neanche io come e le superai.
Di stare al parco non mi andava già più.
Presi una sigaretta e la accesi.
Aspirai con forza.
Talmente tanta che mi venne da tossire.
Sentivo i suoi occhi ancora adosso a me.
Non mi sarei voltata,non lo avrei fatto.
Mi sentì bloccare il braccio.
Mi voltai.
Era Ale.
-Lasciami Ale.-
Era freddo il mio tono di voce,più del solito.
Strinse la presa sul mio braccio.
-Iri,calma.-
Il suo sguardo calmo mi tranquillizzo un minimo.
Guardai indietro.
Non capiva il gesto della sorella.
Era confusa.

*La verità che ricordavo -Afterhours-
Ed ecco qui il terzo capitolo.
Non è successo sostanzialmente nulla,Giusto un piccolo nuovo incontro fra le due.
Spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento,e mi scuso per gli eventuali errori!
Baci
--Moonsirens
  
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