Londra, 27 Gennaio 1880

Sherlock quel giorno si svegliò presto poiché senti lo sbattere costante di un pugno sulla porta d'ingresso, era sicuro di sapere chi fosse: l'ispettore Bayns.
Aprì la porta scoprendo così che ancora una volta indovinato era proprio lui.
L'ispettore decise di non sostare sull'uscio, si affrettò ad avvicinarsi al divano posto nel salone accanto alla porta per accedere alla cucina, nel frattempo senza perdere tempo descrisse il nuovo delitto « Questa volta si tratta di un padre di famiglia sofferente di una rara malattia intestinaria, ma, ahimé, purtroppo non è deceduto per questo fatto, bensì per cinque dirette coltellate al petto. A rinvenire il corpo non sono stati i parenti, poiché al momento si trovano ancora alle Bahamas. »  Bayns fece una pausa riflessiva, come se stesse seguendo un copione da teatro. « La signorina Samantha Mc Gregory, la dottoressa del signor Carbon, ha chiamato la polizia alle 6.30 quando avrebbe dovuto prendere le sue medicine... » Addentò un biscotto dal tavolo di vetro. « Ci vediamo al numero 67 di Konoy Drive, alle 8.00, sveglia Watson. » Bayns a questo punto se ne andò.

Sherlock, ancora scosso, con gesto teatrale prese dalla tasca interna della sua vestaglia di seta l'orologio da taschino, lo aprì e lesse 7.06, si accontentò di bere un po' di thé freddo rimasto sulla teiera dalla sera prima, vestendosi e lavandosi urlò il nome del suo collega, il quale contrariato alle fastidiose urla, decise di alzarsi dal letto su cui stava per dirigersi anche lui verso la cucina scoprendo senza sorpresa che non era rimasta neanche una goccia del thé preparato da lui la sera prima. Watson si vestì e riscaldando i motori della sua ormai vecchia macchina a combustione interna, partirono dal 221b Baker Street alle 7.45 arrivando puntuali alle 8.00 al 67 Konoy Drive.
Entrarono nella casa del deceduto trovando l'ispettore con la sua squadra, la dottoressa Mc Gregory e la famiglia Carbon appena tornata dalla partenza felice e ritorno traumatico; Watson interrogò la dottoressa scoprendo senza stupore l'entrata alle 6.30 per le medicine mattutine.
Nella camera da letto era tutto rovesciato, sopra il letto del paziente erano stati rinvenuti un bisturi chirurgico e dell' anestetico.
Watson prese nota.
La dottoressa non seppe dire altro tanto meno i famigliari ancora traumatizzati.

Sherlock esaminò la sala trovando delle impronte di sangue e notò un anomalia, l'assassino aveva scarpe diverse all'uscita il che faceva pensare che si fosse addirittura cambiato i vestiti completamente, inoltre sotto il letto del paziente vi era una sega chirurgica quindi le armi del delitto potevano essere due ma a giudicare dai tagli nella pancia era un bisturi. Con i guanti e molto delicatamente, girò il corpo del signor Carbon trovando un buco irregolare con zigzagature il confronto con il buco e la sega chirurgica e scoprì che combaciava completamente e ipotizzò: le cinque coltellate non l'hanno ucciso ma solo ferito perché erano superficiali quindi l'arma del delitto è stata la sega.
Il deceduto aveva provato a combattere, ma fu fermato da un una siringa colma di anestetico riposta poi nel comodino ben allineata ad un romanzo di Shakespeare non ancora terminato.

Sherlock sorrise beffardo girandosi per ammirare ancora una volta il volto dell'ispettore in attesa della sua sentenza.

Aprì bocca...


[Continua...]

 

• Questa storia è stata modificata inseguito ad accorgimenti dei lettori su segni di punteggiatura e parti sconnesse per il periodo in questione.
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• Grazie a mia sorella che mi ha aiutato con il codice HTML che non ero riuscito in precedenza a formattare