Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club
Ricorda la storia  |      
Autore: Remedios la Bella    02/11/2013    3 recensioni
-Beh, nemmeno gli altri si sono travestiti proprio per Halloween... Batman e Robin non sono spaventosi.- fece l'altro, poi fece spallucce e diede una rapida occhiata intorno, fermandosi con gli occhi su Gou e sospirando:- E Gou-chan mi ha notato appena pure stasera.-
A Nitori venne quasi da ridere a quell'osservazione, anche se alla fine ci si ritrovò: lui tentava di attirare l'attenzione di Rin, il capitano quella di Kou. Erano simili, per un certo verso gli faceva persino piacere stare sulla sua stessa barca.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nitori Aiichirou, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

NdA: Rieccomi in questo fandom e con una ff su Nitori! E' a tema Halloween, e mi dispiace solo di non averla finita entro quel giorno (pubblicarla due giorni dopo non è il massimo...), ma spero apprezziate!
E' lunghetta, ma non me la sentivo di dividerla in capitoli, perchè tanto è una cosa sola.
E niente, spero apprezzerete!
Remedios
PS: Cara persona a cui la dedico, non morire quando farò quella di Natale, e se la farò. Prometto di pubblicarla in tempo.

 

Il fantasma e il pagliaccio


-Certo che Nagisa si è dato da fare con le decorazioni.- commentò Rin, aspettando davanti alla porta di casa di Hazuki, affiancato da Nitori. Ed era vero: dato che i genitori di Nagisa era andati alle terme con le figlie lasciando la casa in custodia al ragazzo, lui aveva pensato bene di usare quel tempo libero per organizzare una grande festa di Halloween. Costringendo il povero Rei ad aiutarlo nell'impresa, era riuscito ad addobbare l'entrata della dimora con ragnatele finte, festoni e un paio di zucche belle grosse, le cui facce stupendamente spaventose erano state incise da Haru, anch'egli trascinato nella foga dell'entusiasmo dell'amico. Makoto si era occupato dei dolci a tema, con pasticcini colorati e guarniti di pipistrelli di zucchero, biscotti a forma di fantasmini, e persino torte e altro dolciumi, tra cui anche le mele caramellate.

Sulla porta, oltre alle zucche, ci stava anche la statua di una strega, china su chi entrava, con gli occhi quasi fuori dalle orbite e un ghigno che, a detta di Rei, "non era per niente bello". Fatto stava che alla festa erano stati invitati persino gli studenti della Samezuka, e Rin e Nitori per l'occasione avevano dovuto trovare qualcosa di adatto: ma mentre Rin era riuscito ad ideare un buon travestimento da vampiro classico,con tanto di canini finti e lucenti, trucco per rendere la pelle pallida e lungo mantello foderato di velluto viola che si intonava con il colore dei suoi capelli, Nitori aveva optato per un semplice costume da fantasma, e dunque era difficile dire chi ci fosse sotto il largo cappuccio e il mantello senza poterlo sentir parlare.

-Eh già.- commentò infatti, con la voce alterata dalla presenza del pezzo di lenzuolo bianco che teneva sopra la bocca.

Rin si girò verso di lui, aggrottando le sopracciglia:- Non hai trovato niente di migliore da metterti?-

-Quello che avevo in casa non mi stavano più, e non ho avuto il tempo di passare dal negozio di costumi.- si giustificò Nitori, arrossendo e ringraziando quel suo semplice travestimento del fatto che Rin non potesse intravedere il suo notevole disagio.

Rin fece spallucce e bussò, osservando le finte ragnatele attaccate all'ingresso e abbastanza realistiche. Non dovettero aspettare troppo: sentirono chiaramente la voce di Nagisa e il rumore della porta che veniva aperta con entusiasmo. Davanti ai due nuovi arrivati si parò il padrone di casa, con indosso un camice da laboratorio, una parrucca di folti capelli grigi e un paio di foltissimi baffi. In aggiunta al travestimento evidente da Einstein, un paio di occhiali grossi e che gli rendevano gli occhi porpora due grosse gemme. Era quasi inquietante, nell'insieme.

-Penvenuti alla fezta!- parló Nagisa, con finto accento tedesco:- Io zono el Doctor! Inviti?-

Rin e Nitori gli mostrarono i bigliettini coloratissimi che erano stati distribuiti ai diretti interessati, scarabocchiati con la scrittura sbilenga di Nagisa. Il ragazzo sorrise ampiamente e fece entrare i nuovi arrivati.

Appena furono dentro però tirò appena il mantello a Nitori:- Non riesco a capire chi tu sia con questo travestimento.- gli disse, parlando normalmente. Nitori dovette reprimere un sospiro. Sollevò il cappuccio, rivelandosi:-Buonasera.- salutò gentilmente e sorridendo. Il ragazzo però non era davvero contento di stare lì: all'inizio, quando aveva ricevuto l'invito, ne era stato persino euforico. Quasi nessuno lo invitava a feste del genere, e vedersi in mano quel biglietto era stato per lui davvero particolare. Poi erano sorti i problemi: anche se ci sarebbero stati i suoi compagni di classe con cui stare, a lui sarebbe importato solo di Rin, che a quella festa sicuramente avrebbe avuto solo occhi per Haru. Era quello a dargli fastidio per la maggiore, il fatto di non poter stare accanto a Rin e di doversi sentire estraneo in mezzo persino ai compagni di squadra. In un primo momento aveva persino deciso di rinunciarci, ma infine una persona era riuscito a convincerlo ad andarci. E, anche se a malincuore, si era lasciato convincere, per il semplice fatto che quella data persona era riuscita a dargli la spinta necessaria per continuare a supportare Rin nonostante tutto.

I tre entrarono finalmente nella stanza principale, dove era già raggruppata buona parte degli invitati: un gruppo di quattro ragazzi della Samezuka, vestiti con abiti da cavaliere medievale, stavano a parlare in un angolo del salotto con Rei nel mezzo, che per l'occasione sembrava avesse abbinato il suo abbigliamento a quello di Nagisa: se il biondo era uno scienziato, Rei era diventato il mostro di Frankestein, con tanto di bullone finto attaccato al collo, completo marrone, trucco giallastro-verde su quasi tutto il corpo e cicatrici quasi vere disegnate su tutto il corpo, a simulare la pelle cucita a lembi.

-Rin-chan e Nitori-chan!- annunciò Nagisa agli ospiti già presenti. Makoto, intento a sistemare le cibarie varie, salutò con la mano i nuovi arrivati sfoggiando un enorme sorriso che fece sospirare la parte femminile della festa: Gou, che per l'occasione si era vestita da strega majocco con tanto di pupazzo sulle spalle come famiglio, esultò insieme al resto delle amiche, con i costumi abbinati a quelli di Gou.

Haru, che fino a poco prima se ne era stato in un angolo a guardare un libro illustrato sui delfini, si avvicinò quasi di soppiatto a Rin. Era travestito da supereroe, come Makoto: ma mentre Tachibana aveva optato per il costume di Batman, Haru aveva scelto quello di Robin. Rin non lo riconobbe subito. -Chi saresti?- gli chiese infatti, squadrandolo dalla testa ai piedi.

-Robin, è un supereroe americano, da quello che ne so.- rispose Haru, senza tanto trasporto:- Era per restare a tema con quello di Makoto.-

-Ti sei messo qualcosa per abbinarti a Makoto?!- chiese Rin sconcertato e mandando uno sguardo assassino verso il Batman della festa, che percepì chiaramente l'affronto trasalendo.

Scostandosi il mantello nero e aggiustandosi la maschera, andó verso il gruppo:- Batman deve essere accompagnato da Robin, eh! Lo avrei chiesto a Nagisa, ma lui ha voluto fare il costume horror classico e io non avevo altre idee oltre questa!-

Rin continuò comunque a guardarlo male, poi prese per un braccio Haru e sorrise:- Beh, dato che i vampiri e Batman sono creature della notte, ci divideremo Robin!-

-Cosa?- commentó Makoto perplesso.

-Fate come volete.- fece Haru poco interessato alla questione, guardando prima l'uno poi l'altro. Nagisa assisteva alla scena di gelosia ridacchiando appena, Nitori invece si abbatté ancora di più. Rin gli stava sbattendo in faccia, involontariamente, il fatto che preferisse proprio Haru a lui.

Si sentì in dovere quasi di sparire da lì e tornarsene a casa sua, ma sentì qualcuno afferrarlo per la spalla e chiamarlo:-Nitori!-

-Capitano Mikoshiba!- urló sorpreso il ragazzo girandosi verso Seijuro, che per la festa si era vestito da Pennywise, con tanto di trucco per rendere la faccia da pagliaccio cattivo, i capelli finti arancioni e protesi dentarie finte macchiate di sangue.

Nitori rimase impressionato dal travestimento del capitano, e sorrise con la bocca nascosta dal mantello.

-Così messo non spaventi nessuno!- esclamò Mikoshiba, alzando le sopracciglia.

-Non ho trovato niente di migliore, non ho avuto il tempo.- rispose Nitori, abbassando la testa. -Beh, nemmeno gli altri si sono travestiti proprio per Halloween... Batman e Robin non sono spaventosi.- fece l'altro, poi fece spallucce e diede una rapida occhiata intorno, fermandosi con gli occhi su Gou e sospirando:- E Gou-chan mi ha notato appena pure stasera.-

A Nitori venne quasi da ridere a quell'osservazione, anche se alla fine ci si ritrovò: lui tentava di attirare l'attenzione di Rin, il capitano quella di Kou. Erano simili, per un certo verso gli faceva persino piacere stare sulla sua stessa barca.

-Se iniziasse a chiamarla Kou-chan, magari la noterebbe di più,Capitano.- fece Nitori. Mikoshiba alzò il sopracciglio e poi sbuffò:- Speriamo, vedrò di seguire il tuo consiglio! Intanto, vuoi qualcosa da mangiare?- gli chiese, prendendogli il braccio.

Lo portò verso il banco, da cui alcuni ragazzi dell'Iwatobi stavano prendendo i loro piatti. Nitori si portò un dito sulle labbra, indeciso: le mele caramellate avevano un bell'aspetto davvero, e i cupcakes coloratissimi invitavano chi li ammirava ad essere mangiati. -Non saprei...- fece il fantasmino, indeciso.

Ma, senza preavviso, si vide mettere in mano una mela caramellata dal capitano:- Assaggiala!- gli fece.

Nitori addentò la mela, fissando incerto l'amico, che nel mentre si era fiondato su un biscotto a forma di zucca ricoperto di cioccolato. Il sapore dolciastro della melassa unito a quello naturale della mela lo colsero piacevolmente.

-E' buonissima!- fece, masticando piano per assaporare meglio.

Makoto gli sorrise da dietro il banco, a cui era tornato dopo la discussione con Rin:-Contento che ti piaccia!-

Il ragazzo gli sorrise a sua volta, ma accorgendosi della presenza di Makoto si chiese che fine avesse fatto Rin. Fece per girarsi a vedere, ma sentì Seiijuro fermarlo a parole:- Non pensarci troppo a quello lì.-

-Come?- chiese Nitori sorpreso.

-Sto dicendo che se inizi a preoccuparti di Matsuoka, poi non riesci a divertirti. Lascialo stare e pensa a divertirti con gli altri, almeno oggi.-

-Ma...-

-Ma niente!- concluse il Capitano, mettendogli una mano sulla spalla:-Pensa un po' a te, intesi?-

Nitori si limitò ad annuire, solo per farlo stare tranquillo. Non era facile attuare tale politica: Rin era costantemente nei pensieri del ragazzo, e dimenticarlo anche per una sola sera era difficile lo stesso, dato che Matsuoka-senpai sarebbe stato lì a sbattergli in faccia il fatto che preferisse Nanase-kun a lui.

Nonostante tutto, decise di provare a rilassarsi. Mangiò la sua mela caramellata andando in giro in mezzo alla folla, che ogni minuto aumentava sempre di più (a un certo punto si chiese quante persone Nagisa avesse invitato), e ogni tanto si fermava a conversare con qualcuno, preferendo comunque la compagnia dei suoi compagni di squadra.

Riuscì ad avviare anche una breve discussione con Rei, il cui gusto dell'estetica aveva notato il travestimento “da quattro soldi” (come lo aveva definito Nagisa intervenendo senza essere interpellato) del ragazzo della Samezuka.

-So che non è il massimo, ma non avevo altro in casa...- si difese Nitori, trattenendo ancora una volta le lacrime per il totale senso di fallimento che lo oppresse a quel commento.

Rei notò la sua espressione triste:-Nagisa-kun! Non offenderlo!-

-Non lo stavo offendendo, Rei-chan!- protestò Nagisa, sistemandosi la parrucca da scienziato e sfoggiando uno sguardo dispiaciuto che Rei trovò insopportabilmente supplicante.

-Invece sì!-

-E io ti dico di no! Vero, Nitori-chan?- fece Nagisa, rivolto all'altro. Nitori si limitò a sorridere e ad alzare le spalle, per poi andarsene da qualche altra parte, lasciando Rei e Nagisa a discutere da soli.

Non aveva intenzione di vedere come le persone riuscissero a divertirsi senza di lui. Tentò quindi di andare verso un angolo deserto della stanza, alla ricerca di un po' di pace da tutto quel caos. Rin comunque sembrava essere sparito, e ciò lo confortava e gli metteva ansia insieme; se avesse notato con gli occhi l'assenza di Nanase avrebbe avuto confermati i suoi sospetti.

Cercò di non pensarci mentre si diresse verso una sedia posta isolata dal resto della stanza, ma qualcuno lo afferrò per il mantello come aveva fatto Mikoshiba prima. Fece per voltarsi e rispondere in tono scocciato che non voleva essere disturbato, ma non ebbe la forza di protestare davanti alla sorella di Matsuoka. Gou, in divisa fucsia da strega majocco, lo pregò di giocare con loro.

-A cosa?-

-Just Dance! Stiamo facendo le squadre! Dai!-

Ballare? Non era decisamente il suo forte. Fece per rifiutare la proposta, di sicuro Gou avrebbe trovato qualcun altro a cui chiedere tale favore. Ma le parole di rifiuto stentarono ad uscire dalle sue labbra: si ritrovò quindi trascinato nello spiazzo davanti alla TV a schermo gigante, con in mano il telecomando della console e la sigla di “Ghostbusters” mandata a tutto volume dalle casse audio.

Il ballo era una specie di marcia ridicola, con movimenti pelvici annessi e salti a gambe divaricate che la scoordinazione dei quattro ballerini rendevano esilaranti: Nitori, a cui era stato dato il ruolo del poltergeist tra i personaggi, si ritrovò i piedi pestati parecchie volte, gomitate da ogni parte e un tale imbarazzo nel doversi muovere davanti a tanta gente che, subito dopo il ballo, diede il telecomando in mano al primo che gli capitò e se ne uscì dal salotto, diretto verso la prima stanza di cui trovò la porta aperta.

Non poteva negare di non starsi divertendo poi tanto. Il vestito non era dei più comodi e, non avendo tanto spirito di iniziativa da poter conversare con gli altri senza paura, si sentiva in difficoltà.

O forse era ben altro che lo affliggeva.

Si ritrovò in una stanza che la famiglia Hazuki aveva adibito a lavanderia, da quel che poteva vedere. Nell'angolo tra la lavatrice e il muro trovò lo spazio perfetto per rincantucciarsi, raccogliendo le gambe al petto, e piangere in silenzio.

-Sono stanco, voglio tornarmene a casa.- borbottò stringendo i denti, nascondendo il viso tra le ginocchia e lasciando che le sue guance si inondassero di lacrime.

Sapeva che prima o poi qualcuno lo avrebbe potuto sentire, ma poco gli importava ormai. Anzi, chi avrebbe pensato a lui con tutta la gente che stava alla festa e pensava ai fatti suoi?

Matsuoka-senpai, sicuramente, era in buona compagnia. Con i ragazzi della sua vecchia squadra di nuoto ne aveva passate tante da piccolo, non c'era maniera di fargli passare di mente quei momenti tanto inseriti nel suo cuore. Nitori non avrebbe mai potuto sostituire tali ricordi, mai.

Pensando a questo e alla voragine nello stomaco che lo attanagliava dall'inizio della festa, non si rese conto dei passi che si avvicinavano sempre di più a lui, dato che erano persino attutiti dal pianto a singhiozzi.

Notò che qualcuno era davanti a lui solo quando la luce che proveniva dalla porta aperta della stanza venne schermata.

-Vattene via.- fece automaticamente, senza guardare chi fosse.

Chiunque stesse assistendo a quel triste siparietto non ci pensò due volte prima di inginocchiarsi verso il ragazzo e scostargli delicatamente le mani dagli occhi.

Sfocata dalle lacrime, a Nitori apparve la faccia di Pennywise con un cipiglio preoccupato.

Lui no, pensò il fantasmino.

-Ehi.- fece Mikoshiba, sedendosi a gambe incrociate per non stare scomodo.

-Mi lasci solo.- fece Nitori secco.

L'altro non si mosse:- Ti ho visto uscire.-

-Penso che mi abbiano visto tutti.-

-Ma nessuno l'ha notato, tranne me. E anche Rei, se vuoi saperlo.-

-Non importa, è come se non ci fossi lo stesso in mezzo a tutte quelle persone.-

Nitori tirò su con il naso, singhiozzando ancora. Mikoshiba emise un sospiro.

-E' davvero questo il motivo per cui sei qui?- gli chiese, a bassa voce.

Il fantasma alzò gli occhi verso il capitano. Notò la parrucca leggermente ammosciata sulla testa, il trucco leggermente colato per colpa del sudore, la posizione goffa per come era seduto, il suo sguardo carico di uno strano senso di fraternità verso uno dei suoi compagni di team.

Aveva lo sguardo del leader premuroso nei momenti ostili per i suoi seguaci.

Rimase attimi a contemplare quegli occhi su cui si rifletteva la luce del corridoio, senza trovare una risposta alla domanda difficile postagli.

Perché era lì, in fondo? Non si stava divertendo? O era solo ed esclusivamente il solito motivo per cui era infelice, quella sera più del necessario?

-Dovrebbe saperlo perché mi trovo qui.-

-Penso di sì, ma voglio far finta di esserne ignaro e farmelo dire da te.-

Nitori fissò il capitano, che nel mentre si era alzato, porgendogli la mano per farlo alzare. Fece finta di non vederla:- Vorrei restare solo, le ripeto.-

-E io non voglio che tu te ne resti qui a compatirti, piccolo fantasma.- detto ciò, Seijuro allungò la mano e afferrò con non molta delicatezza il polso a Nitori, costringendolo ad alzarsi.

L'altro fu quasi per urlargli contro. Scostò bruscamente la mano del leader girando la testa:-Perché fa tutto questo?-

-Voglio aiutarti, e forse so come.-

-Nessuno può aiutarmi, lei lo sa meglio di chiunque altro.- rimbeccò Nitori, tenendo gli occhi fissi sul pavimento.

-Forse, ma se ti dicessi che sono venuto alla festa solo per Gou-chan mi metterei sul tuo stesso piano?- chiese ancora Mikoshiba, stavolta tristemente.

Il fantasma alzò lo sguardo. Sul volto del capitano si era disteso uno strano sorriso.

-Quando ho ricevuto l'invito, non ho pensato subito ad andarci. In fondo quelli dell'Iwatobi non li conosciamo tanto bene da poter essere amici, quindi non vedevo il motivo per cui partecipare. Solo dopo ho pensato che la loro manager ci sarebbe stata. E' stato ciò a spingermi a venire e a travestirmi bene per fare colpo su di lei. Per adesso sembra non aver funzionato. Ma non lascio che tale pensiero mi demoralizzi e penso anche a divertirmi per conto mio. Credo che tu sia venuto solo perché anche Matsuoka è voluto andarci.-

-Mi conosce troppo bene.- sentenziò Nitori a bassa voce.

-Sai anche cosa sto per dirti?-

-Che dovrei pensare a me stesso per una volta e divertirmi?-

-Quasi. Ti serve solo una marcia in più per farti notare.-

 

-Capitano! Non respiro!- si lamentò Nitori, mettendosi le mani davanti al volto.

-Non muoverti tanto, Nitori! Altrimenti come faccio?- protestò Seijuro, tenendo in mano la spugnetta piena di cerone bianco.

Rei, dietro di loro e chiamato da Mikoshiba per eventuali consigli, stava a braccia conserte con lo sguardo accigliato.

-Il cerone non è distribuito uniformemente...- osservò:- Dai qua!-

-No! Faccio io! E' stata mia l'idea!- Mikoshiba allontanò la mano dalla presa di Rei, nel tentativo di non fargli prendere il materiale.

-Ma se fai il lavoro male sarà tutto a vuoto!- urlò Rei, quasi saltandogli addosso.

Nitori si sentì in dovere di intervenire. Si sentiva la faccia pesante di trucco e a disagio. Inoltre nella stanza di Nagisa, in cui i tre si erano nascosti per truccare Nitori, faceva insopportabilmente caldo:- Ehi! Tanto ho il mantello addosso, il trucco non me lo vede nessuno!-

-Quale mantello?- fece Rei:-Non ti servirà! Sarai uno spettro, non un fantasma!-

-E per questo devi avere la faccia da morto più bella di questo pianeta!-

-E il costume?- osservò Nitori, ancora più preoccupato.

-Non ci sono problemi per quello.- fece il capitano, prelevando da una busta di carta un abito da monaco blu notte con le strisce d'argento. Era lungo e della misura di Seiijuro, e la stoffa color notte riluceva sotto la luce della lampada della camera. A Rei luccicarono gli occhi.

-Dove l'hai trovato?- chiese prendendo una delle maniche delicatamente e accarezzando la stoffa con attenzione, come a tastarne la morbidezza.

-Era la mia prima scelta come abito, ma Pennywise l'ha avuta vinta. A te sta largo, Nitori, ma meglio così. Farà più spettro!-

-Prestamelo un giorno!- fece Rei entusiasta.

-Che c'entri tu?- ribatté Mikoshiba.

Ma prima che i due si potessero mettere a litigare, Nitori parlò, con voce commossa:- Grazie. Per quello che state facendo.-

Il capitano guardò il suo compagno di squadra sorridendo fraternamente:- Tutto per un compagno di squadra, è questo ciò che fa un leader. E adesso, vediamo di fare l'opera d'arte!-

 

La festa in salotto continuava imperterrita. Nagisa non si era ancora accorto dell'assenza di Rei, tanto era intento a parlare di una delle sue serie preferite del momento con un gruppo di ragazze della sua classe. Haru era stato chiamato, insieme a Makoto, a ballare con la Wii, e stava dimostrando di essere davvero fluido nei movimenti, mentre Makoto continuava a muoversi come una marionetta dai fili spezzati. Rin guardava i due con cipiglio infastidito, e dopo almeno due canzoni si decise ad intervenire per togliere il posto a Makoto.

Gli altri si divertivano a modo loro, chi raccontando storie dell'orrore sotto la tenda che Nagisa aveva messo al centro della stanza come luogo per le storie, sia facendo il tifo per chi ballava o cantava le varie hit del videogioco.

Ad un tratto, tutto venne spento.

Calò il buio più totale nella stanza, con conseguente urlo da parte delle ragazze e sbigottimento da parte dei ragazzi.

Nagisa sbatté gli occhi nell'oscurità, grattandosi dietro la nuca per il black-out improvviso che fece imprecare Rin:- Stavo per fare un punteggio altissimo!-

-Deve essere saltata la corrente! Niente panico! Makoto, le candele sono nel mobile dietro il tavolo!- fece il padrone di casa, cercando di mantenere la calma.

Si districò tra la folla mettendo le mani avanti a lui e cercando di raggiungere l'ingresso:-Vado a controllare il contatore!-

-Ti accompagno.- fece Haru, facendosi accanto a lui in un batter d'occhio e spaventando il biondo. Rin gli si fece accanto, con una candela datagli da Makoto, la cui luce tremolava contro le pareti. Presto la stanza venne illuminata da tanti piccoli lumicini, risollevando gli animi degli ospiti e dando comunque un aspetto più spettrale al tutto, adatto alla festa.

I tre si fecero avanti fino alla porta della cantina, dove Nagisa sapeva esserci il contatore. Fece per allungare la mano verso la maniglia, ma qualcosa lo bloccò.

Si sentì un sibilo spaventoso e prolungato provenire da chissà dove. Il suono venne seguito da un cigolio prolungato e una risata roca seguita da un grido agghiacciante.

Nagisa prese a tremare come una foglia:- C-c-che è stato?- balbettò, perdendo tutta la sua sicurezza.

Rin alzò lo sguardo verso l'alto, avendo percepito i suoni provenire da sopra le scale:- Dev'essere qualcosa al piano di sopra.-

-E chi c'è scusa?- fece il biondino, tentando di vedere anche lui.

Haru, a differenza degli altri due, era rimasto piuttosto indifferente a tutto.

Il gruppo decise di esplorare il piano di sopra, salendo piano e cercando di non cadere a causa del buio. A metà scalinata, sentirono una porta cigolare e dei tonfi sordi, come passi attutiti e veloci. Nagisa era terrorizzato e si affrettò a raggiungere il piano di sopra, quasi inciampando alla fine.

I tre si trovarono davanti al corridoio che univa le stanze da letto, buio a causa del black-out.

Rin, con la candela in mano, venne messo davanti ad illuminare il cammino. Haru con la mano scorreva la parete e Nagisa cercava di far mente locale delle posizioni di eventuali mobili in mezzo alla strada.

-Tutto bene?- sentirono Makoto urlare.

-Sì!- rispose Nagisa, mettendo la mano sulla maniglia della prima porta che gli capitò a tirò. Ma quando sfiorò l'ottone, vi trovò sopra qualcosa di appiccicoso che gliela fece ritrarre.

-Che è?- si chiese, avvicinandosi alla candela per vedere. Constatò che ciò che aveva toccato sembrava materiale viscido verdognolo.

Anche Haru però ebbe qualcosa da mostrare loro. Le sue dita, che avevano strisciato contro il muro, era ricoperte di qualcosa di rosso e liquido.

-Non può essere sangue quello...- osservò Nagisa, sbarrando gli occhi. Rin perplesso fece scorrere la luce della candela sulla parete dove Haru aveva messo la mano per orientarsi. Lesse piano qualcosa, scritto in ideogrammi colanti e dal tratto duro:- Allontanatevi.-

-Che significa?- fece Nagisa, allarmato.

Rin alzò le spalle e rivolse la luce altrove. Si ritrovò davanti un viso, bianchissimo, gli occhi iniettati di sangue e i denti giallastri.

Galleggiava quasi nel buio, e sembrava circondato da un cerchio d'argento. Una luce bluastra gli stava accanto sospesa nel buio.

-Come osate disturbarmi?- fece quella strana creatura, con voce quasi assente. Non diede il tempo agli altri di urlare o rispondergli: spalancò la bocca in un orrendo urlo, innaturale e capace di accapponare la pelle a chiunque.

Insieme a quello, si udirono le grida degli ospiti giù nel salotto e a quel punto tutta la casa venne messa in trambusto.

Le luci si accesero di nuovo.

 

-REI-CHAAAAAAAN!- Urlò Nagisa, battendo le mani contro il petto dell'interessato, che nel mentre si sganasciava dal ridere:- NON AVRESTI DOVUTO FARLO! MI HAI FATTO MORIRE!-

Insieme a Ryugazaki, Mikoshiba e Nitori se ne stavano al centro della stanza a ridere per lo scherzo ben riuscito, mentre gli altri chiedevano spiegazioni.

-Come avete fatto a farlo senza che ce ne accorgessimo?!- fece Makoto, che ancora tremava nel suo costume da Batman.

Mikoshiba prese respiro e addentò il suo biscotto a forma di pipistrello prima di rispondere:- Eravate così presi dalla festa che non vi siete accorti di niente! Che spasso! Comunque l'idea iniziale era di far andare Nitori in mezzo a voi per potervi toccare di nascosto e spaventarvi in quel modo, ma alla fine abbiamo usato anche le cose che Nagisa si era procurato per lo scherzo generale.-

-Cosa?- fece Batman girandosi verso il padrone di casa, ancora occupato ad avercela con Rei.

Nagisa si girò, riprendendo per un attimo il contegno:- Beh, Halloween non è Halloween senza lo scherzo spaventoso, dico io! Aveva preso un po' di roba per fare qualcosa di carino alla fine!-

-E io lo sapevo, siamo andati insieme a prendere il tutto.- aggiunse Rei, che mise una mano sulla spalla di Nagisa per tranquillizzarlo:- così abbiamo deciso di usare il materiale per fare qualcosa di più elaborato e carino.-

Gli oggetti erano stati radunati sul tavolo, accanto al cibo: della tinta rosso-sangue lavabile con acqua, gelatina, delle maschere teatrali bianche e dalle facce grottesche, un mantello nerissimo, cerone,una lucernina color blu per simulare un fuoco fatuo e un mangia cassette e il nastro con tutti i pezzi incisi sopra.

-Aspetta!- intervenne Rin, guardando storto Nagisa:- se tu hai comprato queste cose, come mai ti sei spaventato? Avresti dovuto intuire il tutto prima di noi!-

-All'inizio ero tranquillo appunto per quello!- sbottò Hazuki:- Ma appena ho sentito il sibilo mi sono accorto che non era tra i suoni che avevo registrato!-

-Ho usato un'altra cassetta.- intervenne Rei, tirando fuori dalla tasca la scatoletta contenente la cassetta:-l'avevo portata da casa come riserva. L'ho dovuta usare per sviare ogni sospetto.-

-Avresti potuto avvisarmi almeno!- fece Nagisa arrabbiato contro l'amico:-Sono il padrone di casa!-

-Non potevo, avrei rovinato la sorpresa! E poi come potevo dirtelo senza farmi vedere?- si difese Rei, sorridendo comunque al disappunto del biondo che teneva ancora il broncio.

Mikoshiba si schiarì poi la voce:- Ecco com'è andata. Io e Rei siamo sgattaiolati in cantina, verso il contatore, mentre Nitori è rimasto su. Prima però ci siamo occupati delle maniglie e della scritta sul muro, e abbiamo provvisto Nitori della lucerna attaccandola al cappello da monaco.

Appena abbiamo spento la luce, Nitori ha avviato il nastro lasciandolo fuori dalla porta per far sentire il tutto chiaramente. Appena siete saliti, io sono uscito dalla cantina sotto il mantello e con indosso una delle maschere.-

-Come abbiamo fatto a non vederti?- chiese Gou:-in fondo avevamo le candele in mano! La luce c'era!-

-Sono rimasto dietro la parete, stando attento a non farmi vedere dai tre sopra la scala. Sono spuntato fuori alla fine, appena è partito l'urlo che Nitori ha mimato.-

-Il resto lo sapete.- concluse Nitori:- Sono uscito fuori io dopo che avete toccato la poltiglia e visto la scritta. Ho agitato le maniche argentate davanti a me in modo da creare una linea simile a un cerchio, ho acceso la lanternina e ho recitato la mia parte. E vi siete tutti spaventati.-

-Alla fine ho acceso la luce ed eccoci qui.- fece Rei alla fine.

Tutti rimasero in silenzio durante la spiegazione, e alla fine fecero una faccia quasi indignata. Poi, scoppiò la risata generale.

-Geniale!- commentò uno della Samezuka:-Davvero!-

-Ci siamo spaventante a morte, è uscito davvero bene!- commentò Gou, rivolta verso Mikoshiba. Il ragazzo sentì di stare arrossendo parecchio:-Dici davvero?-

La ragazza annuì:- Al prossimo Halloween organizzi tu il tutto, e ti do pure una mano!-

-Non vedo l'ora!- fece il ragazzo allegro e con il cuore che gli batteva forte in petto.

Una cerchia di ragazzi, inoltre, si raggruppò attorno a Nitori:-Il tuo costume è davvero bello!-

Nitori venne colto di sorpresa:-Dite... davvero?-

-Sì! E il trucco è realistico! Complimenti!- continuarono a lodarlo, e il ragazzo si sentì felice e frastornato di fronte a tutte quelle attenzioni.

Vestito in quel modo sembrava davvero un antico spirito giapponese, e ciò che gli rendeva onore. Seijuro aveva fatto un ottimo lavoro, tutto sommato.

Si voltò verso il Kaichou per ringraziarlo, ma l'altro glielo impedì con una spinta sulla schiena:-Vai e divertiti!- gli disse, facendogli poi l'occhiolino.

Nitori esitò per un attimo, ma poi gli sorrise di rimando e andò a unirsi ai ragazzi a discutere ancora.

Era felice, finalmente. Durante lo scherzo aveva temuto di fare qualche sbaglio, ma poi aveva preso coraggio di fronte alla faccia spaventata di Rin.

Era riuscito a farsi notare, era questo l'importante. E ne era entusiasta.

Mentre prendeva da bere, gli si fece accanto appunto Rin. Temette che fosse arrabbiato con lui, ma invece vide che era calmo:- Bel costume, Aiichiro.-

-Matsuoka-senpai!- proferì Nitori, trasalendo e arrossendo fino alla punta delle orecchie:-Grazie mille!-

-E ottimo scherzo, lo ammetto. Ma devo prendere a testate quella testa calda del capitano per il brutto tiro.- fece poi, allontanandosi.

Il ragazzo lo guardò andare verso gli altri, ancora attorno a Rei intento a calmare Nagisa. E nonostante vedesse Rin di nuovo vicino ad Haru, sorrise di cuore.

Il suo senpai lo aveva finalmente notato.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club / Vai alla pagina dell'autore: Remedios la Bella