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Autore: PsychoKiller    02/11/2013    3 recensioni
Da due anni ormai sulla Terra regna la pace. Le vite dei nostri eroi ritornano ad essere noiose e addirittura normali, finchè una chiamata del Supremo Dende non li informerà di una nuova minaccia. Tra lotte e allenamenti, sbocciano tra i nostri giovani eroi sentimenti che metteranno a dura prova il legame di amicizia che c'è tra loro. Emozioni contrastanti coinvolgeranno Pan e Trunks, che scopriranno di provare qualcosa di diverso dalla profonda amicizia che c'è tra loro, a cui si aggiungerà Ub, innamorato della giovane sayan, e Marron, che cerca invece di far colpo su Trunks, mentre Bra e Goten continueranno a stuzzicarsi l'uno con l'altro. In tutto questo, si combatterà una violenta lotta che minaccerà le vite dei nostri giovani eroi...
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bra, Goten, Pan, Trunks, Ub | Coppie: Bra/Goten, Pan/Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3

Trunks afferrò la mano di Pan e la strinse nella sua. A quel contatto così inaspettato il cuoricino della della ragazza dai capelli d'ebano perse un battito. La sua mano era liscia e le dita si richiudevano perfettamente su quella piccola e minuta di Pan.
«Dobbiamo sbrigarci» disse, trascinando la ragazza con se fuori dal bar. «Sono già tutti lì, stanno aspettando solo noi.»
Il bel trentenne si alzò in volo e la ragazza lo seguì. Mentre sfrecciavano tra le nuvole, Pan si perse ancora una volta nei suoi pensieri. Non era ancora riuscita a focalizzare la situazione. Sapeva solo che era in volo con Trunks al suo fianco verso il palazzo del supremo e che qualcosa di malvagio incombeva sulla Terra.
Dopo soli pochi minuti, i due ragazzi arrivarono a destinazione. Atterrarono sul pavimento bianco e immenso del palazzo guardandosi intorno. I loro amici erano tutti ammucchiati a qualche metro da loro. Sembravano piuttosto preoccupati.
Solo Dende parve accorgersi del loro arrivo. Si girò verso di loro e fece cenno ai due ragazzi di avvicinarsi.
«Ciao ragazzi» disse, sforzandosi di fare un piccolo sorriso. Ma l'espressione del suo viso tradiva la sua preoccupazione.
«Ciao» lo salutarono entrambi all'unisono. Anche gli altri si accorsero della loro presenza e li salutarono. Pan osservò i suoi amici: c'erano proprio tutti, da Goten, che aveva visto solo qualche ora prima, a Marron e Bra, che invece non vedeva da anni. C'era anche Vegeta, che col suo sguardo torbido guardava un punto indefinito del pavimento senza degnare i due ragazzi della minima attenzione. Affianco a lui c'era suo padre Goahn, intento a scambiare qualche parola con... Ub! Anche lui non lo vedeva da due anni. Era rimasto quello di un tempo, non era cambiato minimamente. La sua pelle olivastra, i suoi tratti esotici e quell'altissima cresta erano proprio come se li ricordava la ragazza.
Infine c'erano anche Crillin e sua moglie C-18, che stavano discutendo, come sempre, su qualcosa.
«Allora» cominciò il namecciano, «adesso che ci siete tutti vi informerò su ciò che sta accadendo senza troppi giri di parole. Un nuovo e potente nemico è diretto verso la terra. Sono venuto a conoscenza che sta viaggiando nello spazio andando di pianeta in pianeta semplicemente per disrruggerlo uno ad uno. È una cosa orribile e adesso la sua prossima meta è proprio la Terra. Adam, questo è il suo nome, ha un livello di potenza davvero notevole, molto più elevato del vostro...»
«Impossibile!» esclamò Vegeta interrompendolo. Incrociò le braccia al petto, lo sguardo diffidente. «Adesso che Khaarot se ne è andato, io sono il guerriero più potente dell'intero universo.» Il tono della sua voce era calmo, pacato, anche se era comunque presente un filo della sua solita arroganza.
«Vegeta io so quello che dico. Sei un guerriero di livello altissimo senza dubbio, ma Adam ha una forza nettamente superiore della vostra» ribattè Dende, «al tuo livello attuale non avresti molte chance contro di lui.»
«Sta zitto stupido namecciano!» Vegeta si scostò dal muro sul quale era appoggiato, «IO SONO IL GUERRIERO PIÙ FORTE DELL'INTERO UNIVERSO!» esclamò. Sul suo volto si dipinse un'espressione di rabbia e disprezzo. Lui era convinto di essere il più potente, nessuno doveva osare contraddirlo.
Lanciò un'occhiata di sfida a Dende che voleva dire esattamente “Non m'importa di quanto sia forte questo Adam, io sono superiore“ e poi si alzò in volo, scomparendo come un puntino nel cielo azzurro.
«Dende perdona mio padre» si scusò Trunks al suo posto, «l'orgoglio dei sayan...»
«Non c'è bisogno di scusarti per Vegeta, lo conosco bene e so quanto possa essere superbo e irrascibile».
«Se davvero è più forte di Vegeta» intervenne Goten, «allora questo Adam è un grosso problema.»
«Purtroppo» riprese a spiegare Dende, «Adam non è nè un sayan nè un normale terrestre. Proviene da una specie di guerrieri del pianeta Syrus. Questi combattenti erano molto noti per la loro forza, ma erano nettamente inferiori al grande potere dei sayan. Sono venuto a conoscenza che Adam ha seguito un allenamento speciale sul suo pianeta per poter superare chiunque altro e, a quanto pare, ci è riuscito. Non so a che livelli arriva la sua forza, so solo che in queste condizioni nessuno, e ripeto nessuno, potrebbe riuscire a fronteggiarlo.»
«Quindi siamo tutti spacciati?» chiese Bra. Pan si voltò verso di lei e la scrutò con i suoi grossi occhioni neri. Non la vedeva da troppo tempo. I capelli turchini erano cresciuti e percorrevano lisci e perfettamente stirati tutta la schiena della ragazza, per poi terminare appena sopra il suo bel sederino. Le sue forme, già perfette qualche anno prima, erano diventate ancora più sinuose e prorompenti. Indossava un vestitino corto color rosso scarlatto e un paio di scarpe con i tacchi nere. Era semplicemente meravigliosi. E gli occhi di Pan non erano gli unici ad essersene accorti.
Sulla turchina erano puntati altri due occhi neri, quelli di Goten. La stava letteralmente mangiando con lo sguardo.
«Non esattamente» rispose il namecciano, «Adam arriverà sulla Terra tra una decina di giorni, c'è tutto il tempo perchè voi possiate allenarvi nella Stanza dello Spirito e del Tempo.»
«Ma l'entrata è stata distrutta...» disse Goahn.
«Si, ma io e Popo l'abbiamo riparata.»
«Allora dobbiamo avvisare mio padre e dirgli che può allenarsi nella...» Trunks non riuscì a finire la frase poichè la voce di Dende lo interruppe.
«No» disse, «lui si è allenato già due volte in quella stanza.»
«Quindi noi siamo gli unici che possono allenarsi» sentenziò Trunks.
«Esatto. Abbiamo dieci giorni di tempo e nella stanza possono entrarci solo due persone alla volta per un massimo di due giorni. Io proporrei di iniziare da domani con la prima coppia, scegliete voi con chi entrare, quando e quanto tempo restare.»
«Il primo voglio essere io» disse Gohan alzando una mano.
«E io potrei entrare insieme a te» a parlare era la voce di Ub.
«E dopo di voi voglio entrarci io» disse Bra. «Pan vuoi venire insieme a me?»
«S...» cercò di rispondere, ma fu interrotta da Dende, che disse: «Forse sarebbe meglio che Pan si allenasse insieme a Trunks, lui potrebbe aiutarla molto a migliorare il suo livello. Pan ha una grande forza dentro di se, deve solo imparare a esternarla e Trunks mi sembra adatto per questo compito.»
«E io con chi vado?» si lamentò la ragazza dai capelli turchini. Incrociò le braccia al petto e mise il broncio.
«Con Goten.»
«Cosa?!» esclamò, «Assolutamente no. Non vado in quella stanza per un anno con quel terza classe.»
«A me sembra un'ottima idea» disse Goten, facendo l'occhiolino a Bra.
«No! Preferisco andarci da sola piuttosto che con te!»
«Bra, ti prego, smettila di fare storie. È per il bene della Terra, non per divertimento» la rimproverò Dende.
«D'accordo» si arrese la turchina. «Ma sia chiaro che dovrai starmi lontano di almeno dieci metri.»
Goten le sorrise e le fece un occhiolino, facendo andare su tutte le furie la turchina che iniziò ad imprecare contro di lui.
Nel frattempo, Ub si avvicinò a Pan e Trunks e li salutò con un cenno della mano.
«Ehi Pan! Come stai?» le chiese il ragazzo con la cresta.
«Abbastanza bene» rispose, «tu?»
«Anche io.»
Ub osservava con i suoi grossi occhioni scuri la ragazza che le era di fronte. Non riusciva a credere che quel maschiaccio si fosse trasformata in un bellissimo cigno in così poco tempo. Era davvero bellissima. Non era la classica biondina dagli occhi azzurri che sembrava una di quelle bambole plastificate e senza cervello come Marron, anzi era l'esatto contrario. E gli piaceva, davvero.
Ma così come dice il vecchio detto, parlando - in questo caso pensando - del diavolo spuntano le corna, così Marron spuntò improvvisamente al fianco di Ub.
«Ciao» li salutò con un grosso sorriso sulle labbra. Ovviamente la biondina già stava addocchiando il bel trentenne che le era di fronte.
«Ciao» risposero Pan e Trunks all'unisono. Al sentire le loro voci fondersi insieme, il lilla ridacchiò, mentre la sedicenne arrossì.
«Ma voi due siete fidanzati?» chiese sfacciata la biondina.
Trunks fece una breve risatina, poi si affrettò a rispondere con un “No“ categorico. La sedicenne - o meglio il suo esuberante alter ego - ci rimase un po' male da quella risposta che sembrava volerle dire: “Abbandona ogni speranza, per quel meraviglioso uomo non sarai mai più di una semplice amica.“ E, in fondo, lo capiva. Quattordici anni di differenza non erano pochi. E poi, come un uomo così bello e perfetto potrebbe essere solamente attratto da un maschiaccio come lei?
La ragazza abbandonò quei pensieri, mentre il suo alter ego si nascondeva in un piccolo angolo dentro di lei e pensava a quanto si fosse illusa.
«Hai ragione» disse Marron, «come ho potuto solamente pensare che tu potessi essere fidanzato con una bambina?» L'irritante tono della sua voce fu accompagnato da una fragorosa risata e per un secondo Pan dovette lottare con se stessa per non perdere la pazienza e sferrarle un potente pugno sul suo bel faccino.
«Innanzitutto Pan non è una bambina» ribattè Ub, «e non parlare più di lei con quel tono!»
«Oh...» la biondina era letteralmente senza parole, Ub non le aveva mai detto niente che andasse contro di lei, ma evidentemente quella ragazzina gli piaceva. “A quanto pare il tuo piccolo regno immaginario si sta a poco a poco sgretolando“ l'alter ego di Pan ferce eco dentro di lei, “non hai tutti ai tuoi piedi mia cara biondina ossigenata.“
«E adesso scusati subito con lei» aggiunse. Pan pensò a quanto quel ragazzo fosse dolce nel difenderla, “No, no e no!“ s'intromise quella stupida vocina nei suoi pensieri, “a te piace Trunks, capito? È lui che devi conquistare, non Ub...“ tentò di dire, ma Pan la mise a tacere prima che continuasse. Questo nuovo lato di lei le dava troppo fastidio, doveva trovare il modo di cancellarlo prima che influisse sui suoi sentimenti e le facesse perdere per davvero la testa per quel meraviglioso trentenne. “Tu sei già innamorata di lui, solo che non lo sai.“
«Ma... Ub... Io...» Marron non sapeva che dire, «Scusami Pan» bofonchiò infine, abbassando la testa e arrossendo un po'.
Un rumore assordante di qualcuno che si schiantava violentemente contro qualcosa attirò l'attenzione dei ragazzi. Si voltarono tutti nella direzione dalla quale proveniva quel rumore e videro Goten appoggiato al muoro che si massaggiava la testa.
«Ahi!» esclamò con una smorfia di dolore dipinta sul suo volto, «Mi hai fatto male.»
«L'hai voluto tu!» ringhiò Bra contro di lui, «Ti avevo detto di starmi lontano di almeno dieci metri non di toccarmi il culo!»
«Ma non l'ho fatto a posta» si giustificò il sayan, «è successo casualmente...»
«Casualmente? Te lo faccio vedere io il casualmente se solo mi sfiori di nuovo» Dal tono della sua voce si intuiva quanto la turchina fosse furiosa. Aveva sempre provato un odio profondo per quel sayan.
Trunks si staccò dal gruppo per andare a calmare la sorella, seguito a ruota, ovviamente, da quella leccapiedi di Marron.
«Sarebbero una bella coppia però» disse Ub, l'unico che era rimasto insieme a lei. Aveva gli occhi rivolti verso Bra e Goten, ancora intenti a stuzzicarsi l'un l'altro.
«Cosa?» chiese la ragazza dai capelli corvini non capendo cosa volesse dire l'amico.
«Goten e Bra» rispose, «starebbero davvero bene insieme.»
«Loro due insieme?» Pan indicò la scena davanti a loro, «Impossibile!» sentenziò.
«Pan ricorda che tutto è possibile.» Gli occhi del ragazzo con la cresta si erano spostati ora su di lei. Li teneva fissi nei suoi, mentre le sue labbra erano dominate da un dolce sorriso.
La sedicenne abbassò la testa per nascondere nuovamente l'imbarazzo, «Ma sono due esatti opposti...» disse.
«Beh, gli opposti si attraggono! Lo dice anche la scienza.» Ub scoppiò in una fragorosa risata che contaggiò anche la piccola Pan.
«Ma loro due sono l'eccezione che conferma la regola.»
«Comunque» portò una mano sulla nuca e iniziò a grattarla imbarazzato, «sei diventata davvero molto... Ehm... Bella» disse, cambiando completamente discorso.
«Oh...» la sedicenne, anche se ultimamente aveva dovuto abituarsi a ricevere complimenti, sembrava ancor più imbarazzata del ragazzo, «Grazie.»
«Di niente» riapose, «è semplicemente la verità.»
  
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