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Autore: sakura18    03/11/2013    0 recensioni
dopo la morte della madre in un incidente stradale, rosy va a vivere dal padre in montagna a caponotte. un paesino in mezzo al bosco. una nuova scuola. una nuova vita. nuovi amici. era tutto troppo perfetto fin chè all'ora di arte rosy disegnò un ragazzo che non aveva mai visto. questo ragazzo si chiama sakurai hiroki. la sua vita cambiò. qualcuno cerca di ucciderla.
questa è una storia di vampiri, licantropi e angeli una lotta eterna tra bene e male. chi vincerà?
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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un nuovo inizio -parte due-



   "ok ragazzi, cinque giri di campo di corsa" e fischiò e tutti partirono poi tornò da me e si sedette sulla sua sedia imbottita.
   "allora Rosy ti piace questa scuola?" disse mentre apriva il registro.
   "sì, è bella" 
   "ti volevo parlare di una cosa" chiuse il registro e mi guardò. Lui aveva i capelli grigi, occhi marroncini, occhiali e due o tre rughe.
   "mi dica prof" lui prese la sedia e si sedette vicino a me.
   "cosa ne pensi se a fine anno, oltre al ballo facciamo una specie di gara di ballo latino americano? Non è una gara perché siamo solo noi questa classe a ballare. Cosa ne dici? Ne ho già parlato con loro e hanno detto che gli va bene e quelli che hanno detto di no domani avranno un’altra lezione e al loro posto ci saranno altri ragazzi." che forza! Non ho mai sentito una scuola che fa queste cose, mio padre ha fatto bene a mettermi in questa scuola.
   "certo mi piacerebbe tantissimo!" fece un gran sorriso, poi fischiò e richiamò i ragazzi e gli annunciò la notizia. 
   Alla fine della scuola andai verso l’armadietto, presi i libri e li misi nello zaino, alcuni li ho dovuti tenere in mano perché non ci stavano, troppi libri in questa scuola, mi incamminai verso l’uscita, credo che dovrò prendere uno zaino più grande. Bam!  andai a sbattere contro qualcuno e caddi per terra. Mi feci anche male alla mano.
   "ma guarda dove vai! Ai." vidi una mano tesa verso di me e l’afferrai e mi tirò su, poi... eccolo Hiroki, visto da così vicino è ancora più bello, rimasi a bocca aperta e la richiusi subito.
   "tutto bene?" ero bloccata non riuscivo a dire niente, solo ad annuire con la testa, mi presi la mano, mi faceva male, sicuramente ha visto la mia espressione appena ho sfiorato il punto che mi faceva male.
   "fammi dare un occhiata" mi prese la mano e delicatamente  accarezzò il polso, aveva una mano calda e delicata, ma allo stesso tempo forte, aveva un espressione seria concentrata poi mi lasciò la mano molto dolcemente e mi guardò.
   "tutto a posto hai preso una botta forte con il polso ti verrà un livido ma niente di serio. Mi dispiace"
   "per cosa ti dispiace?" prese i miei libri caduti e me li consegnò. Si mise lo zaino in spalla e tirò un sospiro.
   "per averti fatto cadere, non ti avevo vista scusa. Ehm.. ora devo proprio andare ci vediamo domani Rosy" domani? Come faceva a sapere il mio nome? Si sistemò i capelli da una parte e gli vidi gli occhi, così, belli e... cosa? Per un attimo mi è sembrato che i suoi occhi avessero un colore in più, oro. sembrava che attorno alla pupilla avesse delle striature oro, ma sarà stata la mia immaginazione. 
  Lui mi sorrise, era un sorriso dolce e poi se ne andò. Non feci nemmeno in tempo a salutarlo e come una scema lo salutai con la mano quando era girato di spalle, alla fine non gli ho chiesto come faceva a sapere il mio nome, lo guardai uscire e mi ricomposi, presi il mio zaino e uscì anche io. 

   Arrivata a casa, buttai lo zaino sul divano e mi stesi aspettando mio padre che rientri in casa. Quegli occhi del colore dell’oro, non riesco a togliermi dalla mente il suo viso così uguale al mio disegno. Perché ho disegnato lui? Nemmeno sapevo che esistesse prima della pausa pranzo, ma sì! sarà una coincidenza, deve esserlo per forza! La porta si chiuse con forza e feci un salto pazzesco, mi misi seduta sul divano e vidi mio padre mettere due sporte di spesa sulla tavola, mi alzai per aiutarlo.
   "lascia fuori la carne, faccio il pollo con il purè stasera" tirai fuori tutta la spesa e la misi a posto e mio padre iniziò a cucinare. 
Quando ebbi finito andai in camera a fare i compiti, fortunatamente non ne avevo molti, solo degli esercizi di matematica e di arte, ma di arte dovevo solo fare un disegno cubista.
   "Rosy a tavola!" chiusi il libro e andai di sotto, dovevo solo ripassare i contorni del disegno e poi ero libera, matematica l’avevo già finita.
   "allora com’è andata la scuola? Cos’hai al polso?" mi prese con forza la mano e guardò il livido già comparso. E adesso cosa gli dico? Che mi sono scontrata con il ragazzo più bello della scuola in più palestrato?
   "sono... caduta dalle scale" mi lasciò il polso e mi guardò dubbioso.
   "sei caduta.. dalle scale. Oookey. Poi come hai fatto a cadere solo tu lo sai" si mise una mano tra i capelli e fece una risatina. "mi ero dimenticato che sei un disastro e che cadi spesso. Ha, ha, ha una volta sei caduta di sedere dalle scale da piccola e ti tagliavi sempre anche nei modi più assurdi ricordi?" mi misi a ridere, eccome se mi ricordo ne porto ancora i segni, nel braccio ho una cicatrice leggera bianca di quando mi ero graffiata con il libro alle elementari, ancora non so come abbia fatto.
   "sì mi ricordo" la serata andò avanti così per un po’ ricordando tutti i momenti più ridicoli della mia vita.

   La mattina dopo ero nervosa, oggi ci avrebbero consegnato gli orari definitivi, forse incontrerò di nuovo Hiroki, non dopo la figura che ho fatto ieri cadendo come un sacco di patate. 
   Decisi di andare in bici a scuola mi ero svegliata troppo presto e non volevo rimanere a casa, quindi presi la bici e cominciai a pedalare, guardai l’ora, erano le sette e dieci minuti. Da casa alla scuola ci metto dieci minuti, se pedalo veloce. Girai a destra, dirigendomi nel bosco e seguì il sentiero come diceva il cartello non si sa mai. Scesi dalla bici e misi il cavalletto e mi incamminai. Il posto è bellissimo vidi anche un coniglio selvatico, era così carino, tutto bianco con quelle orecchie lunghe. Il sentiero iniziò a sparire e mi fermai e guardai in alto, non si vedeva neanche il cielo solo il verde delle foglie degli alberi così mi voltai e andai alla bici per andare a scuola.
   Alla fine finì per fare tardi avevo fatto male i conti. Portai il compito di arte alla cattedra insieme a tutti gli altri e tornai al mio posto vicino alla Fra. 
   Nell’ora di mensa vidi i professori avvicinarsi ai tavoli chiedendo in che anno erano poi vennero da noi, fecero presto perché eravamo tutti nel penultimo anno. 

Prima ora arte
Seconda ora inglese
Terza ora matematica
Quarta ora grammatica e italiano
Pausa pranzo
Quinta ora scienze
Sesta musica
Settima palestra 


   Non sono male, molte ore sono in classe con i miei amici tranne in musica e palestra, li sono da sola. Mi voltai nel tavolo di Hiroki, eccolo! con quei suoi capelli che gli ricadevano sugli occhi. Guardai il mio panino e gli diedi un morso. 
   "allora che si fa sabato? Andiamo al cinema?" chiese la Vale. Mi diedero il permesso di chiamarle: Vale, Giuly e Fra, che sollievo. 
   "io non lo so devo sentire mio padre che impegni ha preso. Conoscendolo di sicuro per sabato ha preso già un impegno senza dirmi niente. Ve lo faccio sapere stasera" dissi io.
   "ok, perfetto voi potete tutti?" acconsentirono, spero che mio padre non abbia preso nessun impegno, vorrei tanto andare con loro. 
   "hey Rosy!" sentì una voce chiamarmi, mi girai e vidi un ragazzo biondo venirmi incontro. Mi mise un braccio sulle spalle. Lo guardai.
   "hey, non dirmi che dopo l’altra sera non mi riconosci più! Vero?"
   "Lory!" mi alzai e lo abbracciai davanti ai miei nuovi amici, che rimasero a bocca aperta, non avendo detto a loro del mio amico che sto abbracciando.
   "hey voi due, abbiamo capito che vi volete bene ma le smancerie dopo la scuola grazie!" disse la Vale. Io e Lory sciogliemmo l’abbraccio.
   "siamo solo amici, ho giusto lui è Lorenzo un amico di infanzia" lo indicai.
   "ciao a tutti" e risposero in coro un “ciao!” 
   "Rosy ora devo andare dai miei amici, ma ci vediamo più tardi ok?" annuì. Mi baciò sulla guancia e raggiunse i suoi amici. Mi sedetti e mi toccai la guancia sinistra dove mi ha baciata.
   "hooo! Ti ha baciata che carinooo! Me lo dovevi dire che avevi un amico così bello" disse la Giuly, avvicinandosi ancora di più a me. La Vale sembrava essere arrossita. Che gli piaccia Lorenzo? 
   "beh, tu non me lo hai chiesto!"
   "che cosa c’era da chiedere? Comunque è ora di andare"
   Guardai per un ultima volta nel tavolo di Hiroki prima di andare a lezione. Stava ridendo con i suoi amici e Vanessa mi lanciò un occhiata omicida, ignorandola me ne andai insieme agli altri. 
   All’ora di scienze mi misi seduta vicino a Mattia era così carino oggi con la cresta, una maglia bianca a scollo a V e i jeans. Mi sorrise.
   "tieni, mettiteli è meglio" mi consegnò degli occhiali strani, me li misi.
   "come sto?" si mise a ridere e arrossì, di sicuro ero buffa, ma lo era anche lui.
   "buongiorno ragazzi oggi faremo un esperimento come sapete già dagli occhiali e dal camice. Bene oggi cercheremo di fare diventare questo colore trasparente" come si fa a far diventare un marrone corteggia trasparente? Ci consegnò della polverina rosa da mettere. 
   Dopo un ora finimmo l’esperimento e... be… non posso dire che mi è riuscito, perché invece di trasparente è... diciamo.. nero. Non so come ho fatto a farlo diventare così, sono stata l’unica e ho seguito tutti i passaggi, ma niente.
   "tranquilla Rosy diventerà trasparente anche il tuo solo che ci metterà un ora in più" almeno quello. Mattia mi prese in giro fin ch’è l’ora finì. Tirai un sospiro e andai a lezione di musica con il mio flauto.
   Quando arrivai in classe non c’era ancora nessuno, posso scegliere il posto che voglio! Evviva! i posti erano a forma di ferro di cavallo con quattro banchi in mezzo di due file di due banchi. Mi sistemai in fondo e dopo un minuto la classe si riempì. Tirai fuori il libro e il flauto e quando vidi che qualcuno si sedeva accanto a me mi voltai e per vedere chi è  vidi... Hiroki. È per caso un sogno? Cosa ci faceva accanto a me? Poi guardai la classe e tutti i posti erano occupati. Ora capivo.
   "te lo avevo detto che ci saremmo visti oggi" lo guardai e sorrideva era magnifico da togliere il fiato.
   "sì. Lo avevi detto" non so cosa dire! mi vergogno troppo.
   "bene ragazzi aprite il libro a pagina centodiciassette, dovete completare le note" iniziai a scrivere e vidi che lui prese la matita e vidi che aveva difficoltà, così decisi di mettere da parte la timidezza e la paura e lo aiutai. Anche se dovrebbe saperle ormai le note, infondo siamo in quarta superiore!
   "vedo che hai un pochino di difficoltà. Se vuoi ti do una mano" lui mi guardò e sorrise mettendo una mano tra i capelli.
   "eh sì, grazie non so proprio niente di dove stanno le note" lo aiutai a finire e poi feci il mio.
   "sei brava con le note. Grazie" arrossì.
   "grazie e prego" gli sorrisi.
   "allora... come mai se venuta a vivere qui con tuo padre?" mi voltai di scatto verso di lui, non volevo ripassare la morte di mia madre. Però dovevo rispondergli. Abbassai lo guardo sul libro.
   "perché mia madre ha avuto un incidente in macchina e non hanno fatto in tempo a salvarla. Ora ho solo mio padre" alzai lo sguardo. Era triste, l’ho rattristito perfetto, uff.
   "Rosy io.. non sapevo, scusami mi dispiace tanto per tua madre"
   "grazie" mi sorrise. "allora…" bene, ho catturato la sua attenzione, ora devo chiederli se è Giapponese o Cinese o Coreano e anche come faceva a sapere il mio nome. "quindi.. tu sei…" avevo lo sguardo sul libro.
   "Giapponese. Sì. Ah, non dirmi che stavi per dire se ero Cinese vero?" alzai o sguardo dal libro e lo guardai, rossa in viso.
   "eh? No, no. Assolutamente. Ehm.. Sei in Italia da tanto giusto?" spero di non fare delle domande di troppo, non vorrei offenderlo. Lui mi studiò, forse per scoprire a cosa stavo pensando o a cosa stavo provando, aveva un espressione seria. Lo vedevo con la coda dell’occhio.     
   "si, sono nato a Fukuoka, ma quando avevo cinque anni il capo di mio padre gli ha dato un incarico nuovo, qui in Italia così ci siamo trasferiti, sai fa il poliziotto e avevano bisogno di lui qui, ma poi sono andato a fare le medie in Giappone" mentre lo diceva sorrideva e teneva lo sguardo sul libro, si vede, che è molto orgoglioso di suo padre. E chi non lo è!
   "wow e ti trovi bene?" lui mi guardò e annui, mantenendo il suo sorriso. "ho un ultima domanda se posso fartela"
   "certo, chiedi pure" stava leggendo il testo che ci ha assegnato la prof, dovevamo leggere e completare le domande, ormai la lezione sarà anche finita.
   "ieri, quando ci siamo scontrati, mi hai chiamata “Rosy” ma ancora non ci eravamo incontrati e non eravamo mai stati in classe insieme. Come facevi a sapere il  mio nome?" ritornò serio, ci stava pensando?
   "ecco…" DRIIIIN la campanella suonò e lui scappò via senza darmi una risposta. Io raccolsi le mie cose, perché aveva cambiato subito espressione?  E poi è corso via, come se non mi voleva dare la risposta. Mi alzai e andai a palestra, dovevamo già iniziare con i balli. 
   Mi cambiai, indossai dei pantaloncini neri corti e una maglia bianca a mezzamanica. Le altre ragazze si vestivano come me, ma più provocanti con la maglia... be alcune non avevano nemmeno la maglia ma un top sportivo.
   Uscimmo e ci mettemmo sulla linea gialla per fare l’appello. Quando ci chiamava dovevamo fare un passo avanti e dire presente. dopo
   "Rossi Rosy" feci un passo avanti . guardai a sinistra io ero l’ultima della fila e vidi un ragazzo farsi avanti.
   "Rossi Rosy" feci un passo avanti e poi tornai al mio posto.
   "Sakurai Hiroki"no! Era davvero lui! Perché è qui adesso? Alla fine ci disse di metterci seduti.
   "in questa lezione e nelle altre da partire da adesso si ballerà. Oggi si sceglieranno i vestiti delle ragazze, per voi ragazzi il vestito è uguale per tutti. Poi si sceglieranno le coppie o meglio sceglierò io. Tutto chiaro? 
Bene adesso farò vedere un vestito alla volta e poi mi dite chi lo vuole. Questo è il primo"

  
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