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Autore: kamy    03/11/2013    1 recensioni
Prendete sette draghi malvagi come non ne avete mai visti, un Baby che si è deciso a essere un cattivo decente, una ragazza che scopre di provenire da un altro mondo e avrete questa storia. (Seguito di MajinEvil)
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Goku, Vegeta
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.



 

Cap.22 La situazione si stabilizza

 

Citta dell’Ovest

 

Crilin premette l’acceleratore un paio di volte girando ripetutamente la chiave nel cruscotto della macchina, dal motore proveniva un ronzio. L’uomo strinse le labbra fino a farle sbiancare, le gambe gli davano una serie di fitte. I ticchettii della pioggia contro il parabrezza gli rimbombavano nelle orecchie, socchiuse gli occhi e le iridi nere gli si scurirono. Si leccò le labbra sentendole screpolate e passò la punta umida sul palato secco. La portiera del posto del passeggero si aprì e si richiuse con un tonfo. La moglie sospirò e si massaggiò il collo. L’acqua le inumidì la maglietta a righe facendogliela aderire al corpo, i lunghi capelli biondi gocciolavano. Si mise una ciocca dorata dietro l’orecchio, rivoli d’acqua scendevano lungo il suo viso pallido e i suoi color ghiaccio brillarono.

“Abbiamo due figli a casa ad aspettarci. Non capisco perché non possiamo andare in volo” si lamentò. Si appoggiò alla portiera dell’autovettura. Ticchettò con il piede per terra, alzò il capo e osservò il cielo plumbeo. Socchiuse gli occhi, avvertì delle fitte alla schiena. La pioggia scendeva oltre i suoi piedi, scendeva lungo l’asfalto della strada e precipitava oltre le grate semi-arrugginite di un tombino. Il marito lasciò andare il volante e sbuffò.

“Che giornataccia! Nessuno si ricorda cosa è successo, abbiamo lasciato i ragazzi soli e adesso la macchina ci ha pure lasciato a piedi!” gridò fino a rendersi rauca la voce, sentì la gola raschiata bruciarli. La donna girò intorno alla cinquecento bianca e si mise davanti alla parte posteriore. Il metallo surriscaldato sopra il motore faceva evaporare le gocce d’acqua in una serie di rivoletti di fumo biancastri. Il fiato si condensava davanti al viso della bionda.

“Dai tesoro, spingiamola fino a quel ponte. Così sarà al coperto e potremo andare a casa in volo” disse. Il marito uscì le chiavi dal cruscotto, sbuffò e abbassò la frizione mettendo in folle.

“Hai ragione, non possiamo fare altro” borbottò.

 

Satan City

 

“Fermo! TI ho detto di non muoverti! Non muoverti!” gridò il malvivente. Sparò, Great Saiyamen parò tutti i proiettili con indice e medio. Il malvivente vide le cartucce accartocciate cadere sul terreno erboso e gridò. Lanciò l’arma alzando le braccia, si voltò e si allontanò correndo. Percorse tutta l’aiuola davanti alla banca, dimenando le braccia. Great Saiyagirl si piegò di lato, socchiuse gli occhi e lanciò una lattina vuota mezza piegata. Quest’ultima colpì con un forte botto e un rumore di alluminio spaccato la testa del ladro che cadde in avanti privo di sensi.

“Bravi, bene! Di nuovo!” gridarono tutt’intorno. Le grida successive si trasformarono in brusio quasi del tutto coperto dagli applausi. Quando questi cessarono si udirono diverse voci.

“Ehi, ma Great Saiyagirl sembra incinta!”. “Auguri!”. Furono le urla che spiccarono tra le altre. Gohan afferrò la mano della moglie e si piegò allargando le braccia, lei si appoggiò su di lui.

“Avresti potuto invitare Mirai, visto che era sconvolto anche lui per la perdita di memoria di tutti” mormorò la donna all’orecchio del moro. Le fasce delle loro bandane si muovevano a destra e a sinistra sposati dal vento. Lui la sollevò per la vita e la fece girare, si allontanarono lasciandosi la mano. Lui si mise le mani sul capo tenendo i gomiti in fuori e camminò sulla punta degli stivaletti. Videl saltò ripetutamente aprendo le braccia, si piegò in avanti e dimenò le braccia. Si rizzò e Gohan la raggiunse da dietro stringendola.

“Voleva tornare a casa ad aiutare sua madre, sai, problemi causa Bra” le bisbigliò all’orecchio.

“Speriamo che Pan sia dolce come nostro figlio Azuki” sussurrò lei.

“La giustizia trionferà sempre!” gridarono in coro i due. La folla applaudì nuovamente, Gohan prese la moglie in braccio e spiccò il volo.

 

  
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