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Autore: Fantfree    03/11/2013    5 recensioni
Dopo una gita in un parco tematico, sette ragazzi si conoscono per caso all'entrata delle montagne russe chiamate Atlantipse, particolarmente conosciute per il loro tunnel del terrore (tunnel buio dove non si vede nulla). Saliranno tutti più o meno felici e quando tutto sembra andare alla perfezione... Il carrello si blocca proprio lì dentro...
Discutendo sul da farsi decidono di liberarsi ed andare a chiamare aiuto ma... si ritroveranno in una città completamente disabitata e distrutta...
Da lì comincia il loro viaggio... La loro avventura farà scoprire loro il grande segreto che si cela dietro quel mondo apparentemente diverso ed il motivo di essere arrivati fino a lì...
Un'umanità schiavizzata in un mondo dove ormai la tecnologia sembra essere stata del tutto sostituita dalla magia, la quale è posseduta solo da coloro che si fanno chiamare abitanti di Atlantide. Intanto, qualcuno da lontano sta preparando la sua vendetta e sta attendendo il momento giusto per colpire...
Che cosa c'entrano allora Cora, Blake, Clark, Mya e Dean con tutto questo?
Questa è la prima storia che scrivo, spero che vi piaccia!
Genere: Dark, Fantasy, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Afterworld'
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Cora osservò come le fiaccole blu che le comparivano man mano che lei avanzasse fossero splendenti: emettevano una luce molto intensa ed illuminavano praticamente a giorno il corridoio...

<< Fiaccole magiche. >> Disse il principe. << Ah, l'arte del fuoco e di coloro che lo controllano! Mi affascina tantissimo! >>

La ragazza era molto incuriosita da quelle parole e gli domandò: << E voi, se poteste scegliere, che cosa sareste? >>

Il ragazzo la osservò un po' sorpreso da tale domanda. << Molte volte non si sceglie, anzi, è l'elemento stesso a scegliere per te quale potere possedere. >>

<< Ma se fosse possibile? >>

Lui guardò dritto, molto perplesso, ma poi parlò: << Sinceramente, non lo so. Li ammiro tutti quanti dal primo all'ultimo e saper di poterli avere tutti un giorno sotto il mio controllo mi rallegra. >> Vide passare un servo, aveva un bracciale giallo. << Eppure se penso a tutti coloro che non l'hanno fatto, mi viene da ripensare alla mia condizione di principe e di futuro re. >>

<< Ma quando il bracciale viene tolto... >> Aggiunse la ragazza conquistata da quel discorso.

<< In parte anche gli altri ritornano, è vero. Ma quello che prevale è sempre quello che ti accompagnerà per tutta la vita: nel tuo caso è la terra. >>

La ragazza osservò il bracciale: le venne spontaneo farsi una domanda: era o non era umana? E se non era umana che cos'era?

Per un po' di tempo nessuno parlò più e gli unici rumori che sentirono furono solo quelli dei loro passi, rimbombanti nella galleria piena di immagini raffiguranti le imprese degli abitanti di Atlantide.

Ma poi il principe parlò: << Avete un potere straordinario, conservatelo e non buttatelo via per nessun motivo, mai. Promettetemi che lo farete. >>

Cora osservò perplessa quella gemma marrone che emetteva una luce opaca: che cosa avrebbe dovuto rispondergli? Ma poi guardò la sua maschera e si immaginò i suoi occhi supplicanti che la guardavano speranzosi. << Sì, principe. Lo farò. >>

Dietro di loro, scortati dalle guardie reali, c'erano Blake, Dean e Mya bendati: non vedevano assolutamente niente e dovevano fidarsi esclusivamente delle voci del principe e di Cora, voci le cui parole risultavano sconosciute alle loro orecchie. Il primo era davanti agli altri due silenzioso e meditativo. Rifletteva, rifletteva sul da farsi e su quello che Cora gli avrebbe potuto raccontare. Avanzava lentamente per non inciampare ma riprendeva in fretta il passo non appena sentiva che le due voci si stavano allontanando. Gli altri due, invece, si tenevano stretti per mano, come se avessero dovuto difendersi l'uno con l'altra. Si amavano, eppure non riuscivano ad ammetterlo a sé stessi. Forse era la realtà che li circondava a provocargli questa reazione, forse la loro interiorità, comunque sia i loro cuori si stavano avvicinando sempre di più.

Alla fine del lungo e dritto corridoio, apparve un'immensa sala completamente piena d'acqua ed alimentata da delle cascatelle ai suoi lati, illuminata da un buco in mezzo al soffitto che conferiva al liquido un aspetto blu scuro- verde ma molto imponente.

<< Oooh! >> Disse Cora presa dallo stupore.

<< Questo è l'ingresso alla città sommersa. Da qui comincia la vera Tera, stiamo per entrare nella città che divenne una leggenda. >>

La ragazza si coprì la bocca con le mani, molto emozionata: non poteva crederci! Tutto quello che aveva visto fino a quel momento era solo una piccola parte di quel meraviglioso mondo che credeva fosse ormai scomparso da tempo. Mise da parte tutti i suoi quesiti per prepararsi ad entrare in quel luogo così citato da molti scrittori dell'antichità. In quel momento avrebbe voluto urlare al mondo: “Eccomi, sono qui, sto per visitare la città che tutti credevate ormai scomparsa da tempo, sto per entrare nella leggenda!” Eppure l'umanità non poteva sentirla, poiché in quel momento era impegnata a pianificare alcune cose che si sarebbero rivelate per l'ennesima volta fallimentari. Sapevano di non poter fare più nulla ed attendevano la “scintilla” che li avrebbe aiutati nel loro progetto. Da lì a poco sarebbe arrivata inaspettatamente ed avrebbe segnato le sorti di tutti loro.

<< Allora, siete pronta? >> Domandò il principe anche lui emozionato ma sempre molto moderatamente poiché la sua rigida educazione glielo aveva imposto.

<< Sì. >> Rispose lei cercando di trattenersi, eppure stava per esplodere di gioia. Se lei non era umana, allora tutto quello che avrebbe visto sarebbe stata una visita nel giusto, se invece lo fosse stata, in futuro avrebbe potuto avere rimpianti. E così cercò di convincersi, forse illudendosi, della prima affermazione, senza avere ripensamenti. Si voltò verso gli altri tre e disse: << Si va! >>

<< Come si va? Dove siamo? >> Domandò Dean porgendo la mano davanti a lui, come per cercare di trovare qualcosa da tastare.

<< Vi racconterò tutto, promesso. Ma ora dovete seguirci. >>

<< Come possiamo fare? >> Domadò Blake.

<< Dovrete fidarvi di me. >> Rispose lei. Ripensò a come era cominciata quell'avventura e come le sorti si fossero ribaltate. Ora erano loro che si mettevano nelle sue mani! Sorrise e capì che forse lei non era la persona che aveva sempre creduto di essere.

<< Io mi fido. >> Disse Dean.

<< Anch'io. >> Rispose Mya.

Blake esitò un attimo ma poi alla fine disse: << Sì, ti seguiamo. >>

Cora si voltò verso il principe e confermò: << Sì, possiamo andare. >>

A quel punto il principe alzò la mano destra verso l'alto e poi la portò verso la fronte della ragazza, la sfiorò e poi fece lo stesso con gli altri tre ragazzi. In quel momento Cora si sentì invasa da una strana sensazione benefica, chiuse gli occhi per un istante e poi li riaprì subito.

<< Potete venire, non vi bagnerete. >> La invitò il principe.

<< Perchè fate tutto questo per me, principe? >> Domandò lei.

<< Perchè voi siete speciale. >> Rispose lui. Quelle parole conquistarono Cora che cominciò a guardarlo diversamente. Entrambi si guardarono diversamente. Le porse una mano e la fece entrare in acqua, subito dopo di lui. Non appena fu immersa fino alle cosce, capì di non essere bagnata e di non avere quel freddo che l'acqua ogni volta che si entra trasmette. Sorrise e pian piano cominciò ad avanzare, mentre il livello del fluido le saliva sempre di più finchè non fu a livello della faccia.

<< Qualcosa vi blocca? >> Le domandò il principe.

<< Beh, sì. >> Rispose lei.

<< Fidatevi di me. >> Rispose lui. << Seguitemi e fidatevi di me, non vi succederà nulla finchè ci sarò io. >> La ragazza lo guardò conquistata: qualcosa in lei stava cambiando. Nonostante avesse una maschera, capì che i sentimenti erano molto più profondi e che riuscissero a superarla. Così lo seguì ed entrò.

<< Venite. >> Disse lui. << Ma sappiate che questo incantesimo non ci permette di galleggiare, così dovremo camminare sul fondo. >>

In quel momento Cora si fece coraggio e cominciò a respirare. In quel momento capì che l'impossibile si stava realizzando.

<< Ragazzi, ma voi avete capito dove siamo? >> Domandò Blake.

<< Siete sott'acqua! >> Rispose lei felice.

<< Cosa? >> Domandò lui incredulo. Non poteva crederci.

<< Tutto vero! >>

<< Quanto vorrei poter vedere! >>

<< Oh, Blake... >> Sussurrò lei infinitamente triste per il suo amico. << Mi dispiace. >>

<< Non fa niente. >> Rispose lui cercando di rallegrarla: non voleva vederla stare male. Lui l'amava ma sapeva che dirglielo adesso non sarebbe proprio stato il caso. << Vai avanti, non ti preoccupare per noi. >>

<< No, Blake. >> Sussurrò lei al suo orecchio.

Poi si voltò e guardò il principe che la osservava ammirato: quella ragazza aveva un legame speciale con quegli umani, loro la rispettavano e lei rispettava loro. Era speciale, era diversa da tutte le altre.

Camminarono guardandosi attorno e vedendo passare delle sirene e dei tritoni di tanto in tanto che li osservavano stupiti, prima di aver capito con chi avessero a che fare.

Il paesaggio attorno a loro era molto suggestivo: immensi edifici erano immersi nel blu in mezzo ai pesci che vi passavano indisturbati, mentre i raggi solari conferivano alla città sommersa una maestosa eleganza.

<< Questa città è davvero bellissima! >> Disse lei incantata.

<< Lo so. >> Rispose lui guardandosi intorno orgoglioso.

Poi, stregata da quel paesaggio così sublime domandò: << Dove siamo diretti? >>

<< Siamo diretti in un posto davvero unico. >>

<< Ossia? >>

<< In un posto... >> Si interruppe. << No, non ve lo voglio dire. Lascerò che sia una sorpresa. >>

<< Va bene. >> Poi aggiunse: << Questo luogo mi stupisce sempre di più. >>

<< Non avete ancora visto niente. >>

<< E allora fatemi vedere questo posto incantato! >>

<< Certo, mentre siamo diretti dove vi voglio portare faremo sicuramente un giro. >>

La ragazza guardò le sirene ed i tritoni che passavano silenziosi come dei pesci e si domandò come potessero sopportare il silenzio. Ma poi sentì una voce dentro alla sua voce, una voce che non le apparteneva e che diceva: “Buongiorno!”

Credette di essersela immaginata, eppure l'aveva sentita benissimo. Nessuno aveva fiatato ma le sembrava chiara e vicinissima.

E poi ancora: “Salve!”

Ed anche: “'Giorno.”

Che cos'erano tutte quelle voci nella sua testa? Erano forse delle stupide allucinazioni?

<< Le voci! >> Disse lei.

<< Come? >> Domandò il principe.

<< Sento delle voci ma nessuno ha parlato! >>

<< Cora, è la gente che vi parla nel pensiero! Ma che cosa dite? È come se voi non aveste mai comunicato col pensiero! >>

<< Non ci sono abituata. >> Si giustificò lei.

Il principe si mise a ridere di gusto e pareva proprio che non riuscisse a fermarsi. Poi disse: << D'accordo. Bella battuta. Siete simpatica, sapete? >>

<< Grazie. >> Rispose lei ironicamente.

<< Per un momento mi avete fatto prendere un colpo! >>

<< Ve lo giuro, principe, non era quello il mio intento. >>

<< Lo so, lo so. >> Rispose lui.

In quel momento giunsero davanti ad un edificio che pareva essere come tutti gli altri ma ecco che il principe disse la fatidica frase: << Eccoci qui, siamo arrivati. >>

<< Bene. >> Si voltò e lo disse anche ai ragazzi: << Siamo arrivati. >>

<< Lunga arrivare fino a qui! Almeno era bello? >> Domandò Mya.

<< Bellissimo. Poi ti racconto. >>

Senza esitazione seguì il principe che si era avviato a passo elegante ma deciso verso il palazzo. << Venite. >> Disse invitando Cora.

Lei, sentendosi sollevata da tutte quelle attenzioni, lo seguì. Mai avrebbe creduto di trovare un ragazzo così gentile e mai avrebbe creduto di poterlo trovare lì in quel mondo così apparentemente diverso.

Il principe le aprì la porta gentilmente e la fece entrare mentre Blake, Mya e Dean furono scortai dalle guardie reali che li avevano seguiti fino a lì.

All'interno di quell'edificio sommerso si sentiva una bella musica provenire da qualche sala lì dentro. “Musica qui?” Si domandò Cora “Ma se siamo sott'acqua!”

<< Vedete Cora, questo posto è speciale proprio per la sua particolarità. >> Disse il principe. << Questo è stato il primo posto dove si sia mai suonata la musica anche sott'acqua.

<< Ma come si fa? >> Domandò la ragazza profondamente ammaliata.

<< Magia! >> Rispose lui. In effetti era proprio la magia ad alimentare tutto. La fermò un attimo: << Ora però, dovete concedermi un momento per rinnovarvi l'incantesimo perchè il suo effetto è quasi svanito. >>

<< Tutto quello che voi volete. >> Accettò lei felicemente.

E così fu: il principe alzò di nuovo la mano destra e poi la passò vicino alla fronte della ragazza e dei suoi tre schiavi.

Poi disse: << Ora possiamo andare! >>

La ragazza gli andò dietro sempre più affascinata da quel meraviglioso ragazzo.

Per un instante la musica si interruppe, ma il principe disse che non era il caso ed allora continuò.

<< Che cosa vi porta da noi? >> Domandò un bellissimo e giovane tritone senza muovere le labbra, era evidente che stava usando il suo pensiero per comunicare con loro. E questo destò nella ragazza una certa impressione.

<< Avrei urgente bisogno di insegnare a questa ragazza >> Indicò Cora << alcuni dei balli reali entro stasera. >>

<< Ci proveremo. Tutto dipende da lei, principe. >>

<< Dalle sue capacità di apprendimento motorio? >>

<< Esatto. >> Da dietro il bancone, come ogni bravo commerciante sa fare domandò: << Vi servo qualcosa? >>

<< Sì, grazie. >> Rispose. << Io prendo un MareDolce, voi Cora? >>

<< Non prendo niente. >>

<< Offro io. >>

<< No, sul serio, principe, non dovete. >>

<< Sul serio, offro io. Prendete quello che più vi piace. >>

<< Io non... >> Ma poi si impose di prendere qualcosa: << Fate voi, so che sapete scegliere. >>

<< No, ditemi voi, la scelta è vostra. >>

<< Che cosa mi consigliate? >>

<< Non saprei... >> Rispose. << Un LagoGhiacciato? >>

<< Sì, ottima idea. >> A quelle parole sentì come se un carico molto pesante l'avesse appena schiacciata.

<< Allora lei prende un LagoGhiacciato. >>

<< D'accordo, subito principe! >> Rispose lui con una riverenza ed andando a chiedere che le bibite richieste fossero servite nel migliore dei modi per degli ospiti così speciali.

<< Ma le bibite non dovrebbero mescolarsi con l'acqua? >> Domandò lei.

<< Si vede che non siete esperta di magia acquatica! È la magia acquatica che consente di fare tutto questo! >>

<< Ma è un prodigio! >>

<< Ognuno dei cinque poteri è un vero prodigio: basta solo saperli gestire bene. >>

Il ragazzo tornò con una specie di corteo che li invitò a sedersi, mentre tutti coloro che erano lì attorno commentavano su quell'evento così unico nella loro vita, ossia avere visto il principe dal vivo.

I due bevettero con calma (Cora si rivelò molto entusiasta della bibita che aveva bevuto) e poi si alzarono per andare a provare i balli che si sarebbero tenuti quella sera stessa.

<< Cosa posso fare per voi? >> Domandò una sirena parlando nelle loro teste.

<< Vorrei farle imparare alcuni dei più celebri balli di corte entro stasera prima del tramonto: è possibile? >>

<< Ci proveremo: dipende tutto da lei. >>

<< Va bene, vorrà dire che mi impegnerò affinchè io possa impararne il numero necessario per la festa di questa sera. Quanti balli devo imparare secondo voi? >>

<< Due o tre, non moltissimi. Basterà farvi fare bella figura. >>

<< Grazie principe. >>

<< Non siete di queste parti, vero? >> Domandò a Cora.

<< No. >> Rispose lei.

<< Di dove siete? >>

<< Stato dell'Estremo. >> Rispose il principe.

<< Addirittura! E che cosa vi porta alla corte reale? >>

<< Alcuni fatti importanti ma che purtroppo non sono rivelabili. >>

<< Non me ne intendo. Io mi intendo di balli e coreografie. >>

“Certo.” Si domandò Cora. “Ma come farà ad insegnarmi con quella coda?” A quel punto le venne il dubbio di essere sentita, perchè se lei poteva farlo con loro, perchè non il contrario?

La risposta le venne quasi immediata: << Ah, se si potesse leggere nel pensiero delle persone quando si vuole! >>

<< Non esisterebbero più i segreti. Ma è giusto che ci siano. Noi non possiamo spiare nelle menti altrui come ci pare. Noi abitanti di Atlantide esponiamo solo i pensieri dediti ad una specie di discorso, non quelli destinati a restarci in mente perchè segreti. >> Dietro a queste parole si celava una grande verità, una verità che lo accompagnava da quando era nato: se tutto quello che lui pensava fosse stato ascoltato da qualcun altro allora non avrebbe più potuto essere una persona libera, ma uno schiavo al cento percento di tutto e di tutti.

<< Avete ragione, neanche io ci riuscirei. >> Poi guardando la ragazza che sorrideva perchè almeno su quello non aveva più dubbi, disse: << Bene, cominciamo allora! >>

Eccoci, so che il momento fatidico si sta avvicinando... Dimenticate tutto quello che sapete ma allo stesso tempo tenetevelo da parte, poichè tutto quello che accadrà sarà di forte impatto. Per il momento dovremo gustarci il ballo reale ma state comunque sempre pronti a tutto e, ripeto, non aspettatevi niente finchè non sapremo la verità e siate sempre in guardia: potrebbe succedere di tutto, non ditemi che non ve l'avevo detto! Si, lo so, anch'io muoio dalla volgia di raccontare questa storia anche perchè come ho già detto nei capitoli precedenti, potrebbe arrivare un personaggio il quale potrebbe essere decisivo. Purtroppo non posso svelarvi nulla di più, ma sappiate che arriverà il momento in cui nulla sarà più come prima... Ci vediamo quindi nel prossimo capitolo, a presto!

  
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