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Autore: Hil 89    18/04/2008    0 recensioni
Ciao gente! E' la prima volta che scrivo così tanto! Due persone che mai e poi mai avrebbero potuto innamorarsi, si sono incontate e i loro sgaurdi non si sono più allontanati l'uno dall'altra... Ma, ciò che il destino unisce, la vita divide. Volevo solo precisare che magari sono presenti frasi già scritte in altre storia, ma mi hanno ispirata ed erano le uniche a far intendere il discorso. Senza mancare di rispetto a nessuno... Baci, HiL
Genere: Romantico, Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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46
Epilogo


RON!” la voce spazientita di Hermione si diffuse in tutta la Tana.
“Arrivo, arrivo”
“Muoviti! Tutti gli altri sono già in chiesa, non è possibile che il padrino arrivi in ritardo al battesimo della sua figlioccia!!”
Hermione Jane Granger era sulla soglia della porta con in braccio un bambino di quasi un anno che giocava beatamente con i capelli della madre.
Dopo la scontitta di Lord Voldemort avvenuta dodici anni prima, per opera di Harry Potter, i ragazzi avevano finito la scuola e si erano iscritti tutti al corso per diventare Auror, compresi Malfoy e Zabini.
Ormai il loro distintivo era appeso sulle loro divise da nove anni.
Lei e Ron si erano sposati quattro anni prima e Jack aveva quasi un anno. Il piccolo si poteva definire proprio di marca Weasley, capelli rossi e occhi blu.
Harry si era fidanzato con una loro compagna di corso, Evelin, e convivevano ormai da cinque anni.
Ginevra e Draco invece si erano sposati tre anni prima e quel giorno ci sarebbe stato il battesimo della loro bambina.
Ron scese dalle scale di corsa, mentre si stava allacciando la cravatta e con il fiatone si avvicinò alla moglie che lo stava letteralmente fulminando.
“Non trovavo la cravatta” cercò di scusarsi il rosso.
“Non diciamo cavolate! Ti avevo preparato tutto!” gli rispose la donna, mentre lo afferrava per un polso, per smaterializzarsi insieme.
Ad aspettarli fuori dalla chiesa c’era Molly Wealsey e la sua espressione non era per niente rassicurante.
TU! Disgraziato! Dovevi arrivare proprio oggi in ritardo! Blaise è stato uno dei primi”
“Mamma, per favore, calmati. Non è ancora iniziata la cerimonia” cercò di salvarsi il giovane.
“Non parlare!” gli urlò contro, “E adesso muoviti! Tua sorella ti sta aspettando già da troppo tempo!”
“Va bene, va bene, sto andando”
Il giovane Wealsey entrò nella chiesa con passo spedito e quando vide sua sorella, insieme a Draco, parlare con il prete, non potè non sorridere.
La sua nipotina era in braccio a Blaise, l’altro padrino inisieme a lui, la piccola era la fotocopia di sua sorella, gli stessi occhi verdi, lo sguardo birichino, ma i capelli erano quelli di Draco, biondissimi.
Harry era in compagnia di Evelin ed erano seduti su una panca vicino a Blaise, e lo stavano guardando con un’esperessione parecchio buffa.
“Sei leggermente in ritardo” disse il bambino sopravvissuto.
“Non me lo dire, mia madre ed Hermione mi hanno già fatto venire il mal di testa!”
RON!” la rossa si era avvicinata al fratello e l’aveva trascinato per un gomito verso il prete, sotto lo sguardo divertito di Draco e gli altri.
L’ex Serpeverde durante tutta la cerimonia non riuscì a togliere gli occhi dalla donna che l’aveva cambiato così tanto e che gli aveva fatto conoscere l’amore, donandogli la cosa più bella che potesse mai ricevere.
La loro bambina.
Narcissa Malfoy.
Il nome l’avevano deciso non appena la bambina era nata, il suo sguardo era uguale a quello di sua madre, aveva la stessa espressione.
Dopo uno scambio di sguardi il nome era era chiaro.
Quella bambina era la loro speranza, il loro amore, le lore essenze in un’unica persona.
E Narcissa aveva loro permesso di stare insieme, salvando Ginevra quel giorno.
Draco guardò sua moglie, quel giorno era bellissima, i suoi occhi verdi splendevano e guardava con un sorriso speciale suo fratello e Blaise accanto alla loro bambina, vicino al prete.
Finita la cerimonia erano tutti fuori sul piazzale della chiesa, Molly Wealsey aveva in braccio Narcissa e continuava a mostrarla ed elogiarla davanti a tutti i parenti, sotto lo sguardo divertito di tutti i figli e il marito.
Draco vece scorrere la mano in quella di Ginevra, lei si voltò e sorrise.
“Sono felice” sussurrò.
Lui l’attirò verso di se e la baciò, “Anch’io” le rispose a fior di labbra, “Solo grazie a te”.
Gli occhi di Ginny si illuminarono e lo abbracciò forte.
Dopo essersi allontanata leggermente da suo marito, cercò con lo sguardo sua figlia, il frutto del loro amore e stringendo al mano di Draco si avvicinò a sua madre, consapevole  di avere tra le mani tutto quello che aveva sempre desiderato.



Bene gente, se siete arrivati fino a qui, significa che in qualche modo questa storia vi è piaciuto o almeno ha attirato la vostra attenzione.
Vi ringrazio per averla letta e per aver lasciato qualche commento.
Ovviamento non posso non dire grazie a tutti quelli che hanno recinsato questa storia, siete stati davvero molto gentili!
Un abbraccio...
HiL

  
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