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Autore: Liahangry    03/11/2013    0 recensioni
Aileen ed Harry si conoscono solo di vista, nessuno sa i gusti dell'altro, a nessuno importa, eppure si ritrovano a conoscersi.
Sapeva che frequentava un corso differente dal suo, condividevano solo poche lezioni insieme, ma non si erano mai seduti vicini e mai si erano parlati, il loro rapporto era inesistente.
Eppure nessuno dei due sapeva che, qualcosa durante l'estate sarebbe cambiato.
“Non ti hanno mai detto che non si deve mai fare piangere una donna, ragazzo più gettonato della scuola?” Sorrise Aileen entrando in bagno.
Sentendo la voce della ragazza, Harry si aprì in un sorriso lascivo.
“A te invece, non ti hanno mai detto che non si origliano le conversazioni degli altri Tigrotta?” E rincarnò la dose con un occhiolino.
“No, ragazzo corteggiato da tutta l’High School.” Ribadì Aileen facendo passare le dita fra le punte dei capelli.
“E poi perché tigrotta? Io non graffio, al contrario di Jasmine.” Domandò, e con un gesto della mano indicò la sua guancia.
“Non lo so se non graffi, vuoi per caso scoprirlo?” Suggerì con un sorriso fin troppo malizioso e un leggero movimento della testa.
“Non ho tutta questa curiosità".
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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You’re like a clichè
                                                                          Chapter 3
Every point of view has another angle
And every angle has its merit

 


Restava dell’idea che la mattina era fatta per dormire, ma sua madre evidentemente non condivideva questo pensiero; se doveva
svegliarlo spalancando le finestre, tirare via le coperte e buttarlo giù dal letto.
No, sua madre non considerava minimamente il suo pensiero;
 
“Harry, fra pochi minuti inizia la scuola e tu ancora dormi? La scuola non è ancora finita giovanotto” Lo sgridò Anne con un cipiglio
severo in volto.
Con uno sbuffo Harry si alzò a sedere, non prima di aver fatto alzare gli occhi al cielo e fare notare la sua scocciatura alla madre.
 
Okay, non era pronto per una nuova giornata di scuola, anche se mancava solo una settimana al termine.
Non vedeva l’ora che arrivasse la fine settimana, quando sarebbe partito per le agonate vacanze.
Era felice del fatto che non c’erano i suoi genitori, così si sarebbe potuto divertire, senza essere sgridato ogni qual volta rientrava
più tardi dell’orario previsto e i due fidanzatini non si sarebbero accorti se combinava qualche marachella, troppo occupati a stare
insieme di continuo.
E poi c’era Aileen, ore intenta a riporre i suoi libri nell’armadietto.
Forse era il caso di iniziare a socializzare se dovevano “vivere”, o meglio sopravvivere tre mesi in una casetta in California.
E con questo pensiero, si avviò verso il lungo corridoio dell’istituto scolastico.
 
“Ciao Aileen, allora pronta a passare l’estate con il ragazzo più gettonato della scuola?”
Sfoderò il suo solito sorriso malizioso e aspettò con pazienza la risposta della ragazza.
“E chi sarebbe?” Chiese con tono scocciato Aileen.
Sorrise sbigottito, nel costatare che Aileen non sapesse che era il ragazzo più corteggiato dalle studentesse dell’High School.
“Il sottoscritto, mi sembra abbastanza ovvio!”
 
Se fino a quel momento per Aileen era stata una buona mattinata, adesso stava iniziando a ricredersi.
 
Era la prima volta che Harry le parlava come si fa con gli amici di vecchia data; non che loro non si conoscessero ma, non si erano
scambiati più di un semplice e sbrigativo “ciao”, escluse le cene di famiglia, dove, anche se si trovavano nello stesso tavolo, non si
concedevano non più di uno sguardo, questo almeno da parte sua.
E ora l’aveva raggiunta vicino al suo armadietto, per fare le sue insulse figure da ragazzo superficiale.
E la cosa era un tantino preoccupante.
“A parte che i nostri genitori devono ancora decidere su quest’accordo, della vacanza lontana da casa; ” incominciò con un sorrisetto
abbastanza fastidioso e un’aria saccente;
“ e comunque, non mi sembra che c’è bisogno di vantarsene”continuò Aileen, sbattendo lo sportellino del suo armadietto, oltretutto
cigolante e dal colore alquanto orrendo.
 
No, decisamente Harry non si aspettava quel botta e risposta, pensava che fosse una ragazza tranquilla e sicuramente con quel visino
le sembrava innocente, ma dalle sue risposte, questo quadro generale che si era fatto di lei si era frantumato.
 Doveva costatare che era una ragazza con la risposta pronta.
 
Non fece in tempo a risponderle, che un venticello gli fece cadere un boccolo sulla fronte.
Aveva appena compreso che la ragazza gli aveva sbattuto l’armadietto in faccia e, oltretutto era suonata la campanella e lui, si trovò
magicamente spinto verso l’entrata principale del bagno.
Un leggero tocco lo fece distrarre, attorno al suo polso era stretta la mano smaltata di un fuxia abbastanza acceso. Jasmine.
 
Ancora; Jasmine.
Dalla faccia maliziosa che aveva, si poteva dire che era “rientrata in attacco”.
Evidentemente, non aveva capito che non voleva rivederla già dallo scorso weekend.
 
Harry fece una faccia abbastanza scocciata e sbigottita; aveva davvero creduto che lo lasciasse in pace?
“Ancora tu, Jasmine? Come te lo devo far capire che non ne posso più di averti intorno?”.
Se pensava fino al mese prima che, era una ragazza alquanto “disponibile” solo in certi casi ovvio, adesso era diventata una
specie di chewingum, gli stava appresso per tutta la durata delle lezioni, lo accompagnava fino a casa una volta finita la
scuola e non lo lasciava neanche mangiare con i suoi amici a mensa, e lui aveva sempre odiato le gomme da masticare.
 
“Pensavo che avessi bisogno di me sai…” Sorrise lasciva e lasciò cadere la mano verso la sua stringendogliela.
“Che cosa hai capito dei messaggi che ho perso tempo a scriverti due giorni fa, per te è così difficile da capire?” Quasi sputò
queste parole con esasperazione.
“Mi hai solo usato, per un tuo capriccio?” Piagnucolò Jasmine.
Ormai era abituato a vedere ragazze piangere, non che lui ne fosse felice, anzi.
Detestava vedere qualsiasi ragazza piangere, ma lui aveva dettavo certe regole prima di conoscerla, e non c’erano eccezioni.
Non ne valeva realmente la pena, stare con una ragazza come Jasmine.
Si erano solo divertiti ma questo, Jasmine evidentemente non riusciva a comprenderlo.
 
Uscì, lasciando che la porta sbattesse, non prima di avergli lasciato le sue impronte di dita sulla sua guancia destra.
Si massaggiò per un paio di volte con il palmo della mano la guancia graffiata.
Guardandosi allo specchio, si ritrovò una lunga riga rossiccia.
Accidenti gli aveva lasciato un graffio; e questo era un altro buon motivo per cui non sopportava Jasmine; le sue unghie.
Poteva vedere graffi ovunque, la sua schiena ne era piena. Fose la prossima volta doveva scegliersele per bene le ragazze e
preferibilmente senza unghie rifatte.
 
“Non ti hanno mai detto che non si deve mai fare piangere una donna, ragazzo più gettonato della scuola?” Sorrise Aileen entrando
in bagno.
Sentendo la voce della ragazza, Harry si aprì in un sorriso lascivo.
“A te invece, non ti hanno mai detto che non si origliano le conversazioni degli altri Tigrotta?”e rincarnò la dose con un occhiolino.
“No, ragazzo corteggiato da tutta l’High School.” Ribadì Aileen facendo passare le dita fra le punte dei capelli.
“E poi perché tigrotta? Io non graffio, al contrario di Jasmine.” Domandò, e con un gesto della mano indicò la sua guancia.
“Non lo so se non graffi, vuoi per caso scoprirlo?” Suggerì con un sorriso fin troppo malizioso e un leggero movimento della testa.
“Non ho tutta questa curiosità, come invece qualcun altro.” E con un’alzata di spalle, sparì dietro la porta.
Lasciando Harry alquanto sorridente.     
Forse doveva cambiare tattica;
Anzi, senza il forse.
   
 
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