L'ultima
strofa della canzone – 8a Parte
Ran lo guardava senza staccare lo sguardo. Quegli occhi che
guardava da quando era piccolissima, blu come il mare, la
ipnotizzavano. Lui
era sempre fiero, neanche una tempesta lo avrebbe piegato.
Vestiva con un paio di pantaloni scuri e una camicia nera. Poi
i suoi occhi notarono che su una spalla c'erano tracce di sangue.
La stessa di Conan...
Conan!
Dov'era? Nella confusione aveva visto che Heiji lo prendeva
in braccio e fuggiva fuori. Come si era procurato Shinichi quella
ferita?
Nell'esatta posizione di quella di Conan...
<< No, non ci voglio credere >>, sussurrò a se
stessa.
Reina e Jodie non mossero le pistole dalla mira contro Gin.
Ormai lui era solo: due agenti gli puntavano la pistola
contro e c'erano almeno altri tre ragazzi a fermarlo in caso di fuga.
Vermouth
era pronta a ucciderlo, se si fosse impossessata di nuovo della sua
pistola.
Lui però sapeva che c'era una via d'uscita, se si fosse mosso
velocemente.
<< Shinichi Kudo >>.
<< Gin >>. Teneva le mani in tasca,
completamente rilassato. Era di nuovo Shinichi, il mondo visto dalla
sua
altezza era fantastico. << Arrenditi e potresti avere un leggero
sconto
di pena >>.
<< Ho già chiamato la polizia, l'FBI e la CIA
>>, disse Heiji. << E arriveranno qui tra pochi minuti
>>.
Gin sorrise. << Sciocco, pensi che bastino due
poliziotti e qualche federale per fermarmi? Nella mia vita ho
affrontato
situazioni peggiori >>.
Jodie si tolse delle manette. << Mettiti contro il
muro >>.
Gin non si mosse. Diede una gomitata a Jodie e Reina sparò
d'istinto ma lui si ferì solo leggermente alla guancia, un rivolo di
sangue gli
macchiò i vestiti neri. Buttò a terra Kaito e prese Ran in ostaggio. La
ragazza
urlò.
<< No! >>, strillò Shinichi. << Lasciala
andare, ti prego! >>.
<< Ora voi vi allontanate e io me ne vado fuori, fino
alla mia macchina, con lei. Poi prenderò il primo aereo e andrò dove mi
pare.
Lascerò andare la ragazza solo quando non mi farà più comodo >>.
<< Sei davvero spregevole >>, sibilò Vermouth.
<< Zitta >>, intimò, << tu sei peggio
della peste >>.
<< Ragiona: sei ferito e perdi sangue. Non arriveresti
lontano ma se ti arrendi riceverai le cure adeguate >>, disse
Heiji.
Ormai Gin era pazzo, non ragionava in modo lucido. Il dolore
poi rendeva i suoi ragionamenti ancora più folli.
Jodie si teneva lo stomaco dolorante e puntò debolmente
l'arma. << Lasciala o sparo >>.
<< Lo stesso vale per me >>.
Kaito a terra era dolorante, la ferita alla gamba provocata
dalla pistola di Gin unita alla caduta, non aveva un bell'aspetto.
Shinichi fece qualche passo verso il nemico, a mani alzate.
<< Heiji ha ragione. Faremo qualunque cosa ma lascia andare Ran
>>.
<< Daresti la sua vita per lei, vero? >>.
Ran si dimenava e lui la stringeva forte al collo, non
riusciva neanche più ad urlare. Sgranò gli occhi a quella domanda e
guardò
Shinichi, voleva guardarlo negli occhi mentre rispondeva, quelli non
mentivano
mai.
<< Sì >>, sussurrò Shinichi. << Io... per lei
farei tutto >>.
<< Shinichi >>, rantolò Ran. Ormai le forze la
stavano abbandonando. Tutta la sua vita le stava passando davanti: i
suoi
genitori, giovani e appena sposati, molto innamorati, il suo primo
giorno
d'asilo, il compleanno in piscina a sei anni, il divorzio dei suoi
genitori un
anno dopo, le medie, le superiori, l'amicizia con Sonoko e Kazuha... E
in tutto
questo c'era sempre e solo lui: Shinichi. In ogni suo ricordo c'era
quel
ragazzo tanto arrogante quanto affascinante, per cui era perdutamente
innamorata e per anni aveva taciuto quel sentimento. Era stato lui per
primo a
dichiararlo, lei era rimasta zitta a quella dichiarazione.
E poi un giorno lui era sparito... senza spiegazioni, senza
motivi. Il massimo era qualche chiamata saltuaria, una visita ogni
tanto.
Ed ora lui era tornato, lei lo sentiva, non se ne sarebbe
andato mai più.
E lei stava per morire. No, non lo avrebbe permesso. Non
avrebbe permesso a un pazzo di rovinare la sua vita e quella di
Shinichi.
Raccolse le sue ultime forze.
Sentì il click della pistola. Stava per sparare contro
Shinichi. Il tempo rallentò per pochi secondi. Ran alzò il piede e lo
abbatté
con forza su quello di Gin. Lui ringhiò per il dolore e allentò
leggermente la
presa. Con le mani gli torse una mano fino a fargli cadere una pistola
che
Kaito recuperò con una mossa abile, gestendo il dolore e accasciandosi
contro
il muro, esausto.
Poi tirò indietro la testa e lo colpì sul naso e
approfittando della lacrimazione agli occhi si liberò totalmente della
presa e
gli diede un calcio un viso e un pugno nello stomaco.
Gin, che aveva puntato Ran come la più debole, non riuscì a
reagire a quell'attacco improvviso e violento.
Ran rimase in posizione di combattimento e con il fiatone,
respirando piano piano per calmare il cuore a mille.
Shinichi e Heiji erano rimasti a bocca aperta.
<< Forte >>, disse ammirata Ai.
Reina prese le manette da Jodie che non riusciva più a
muoversi e andò da Gin semi svenuto ad ammanettarlo.
<< Ran >>
La ragazza si voltò.
<< Shinichi >>.
Lui allungò una mano e lei gli porse la sua. Era da troppo
tempo che non sentiva il suo calore e la sua pelle.
Le sirene della polizia, molte sirene, si avvicinavano.
<< Sei stata grande >>, si complimentò Shinichi.
<< Grazie >>.
Intano Reina teneva fermo Vodka. Jodie si avvicinò a
Vermouth.
<< Devo tenerti ferma fino all'arrivo della polizia
>>.
<< La graziosa bimba dagli occhi azzurri ora avrà la
sua vendetta >>.
<< Non ho bisogno di vendetta. Non vali neanche quella
>>.
<< Sai perché uccisi tuo padre? >>.
<< Non mi interessa >>.
<< Aveva scoperto tutto. Sapeva dell'Organizzazione e
di Pandora >>.
<< Non mi importa più. È finita >>.
<< Lo so >>, disse arresa Vermouth. << Ma
è stata una gran fine >>.
<< Ehi Kudo! >>, Heiji gli batté la mano sulla
schiena con un gran sorriso.
<< Potresti lasciarci un po' di privacy >>.
Ran rise, una risata liberatoria. Heiji rise con lei e poi
anche Shinichi.
<< Ehi >>.
Shinichi guardò in basso verso Ai.
<< Grazie Ai >>.
<< Dovere >>.
<< Ai! >>.
Il dottor Agasa entrò trafelato. Abbracciò la bambina con
trasporto, piangendo. Poi corse ad abbracciare Ran. In pratica
abbracciava
tutti, perfino Reina.
Shinichi aiutò Kaito ad alzarsi.
<< Immagino che ora mi denuncerai >>.
<< No >>.
<< No?! >>.
<< Dopo quello che hai fatto per me, sono io a doverti
un favore. Hai Pandora... per me finisce qui >>.
<< Sono d'accordo >>.
Ran diede un bacio sulla guancia a Kaito. << Mi hai
salvato la vita. Non so come ringraziarti >>.
<< Un modo ci sarebbe... >>.
Shinichi lo fulminò con uno sguardo.
<< Scherzavo. Non te la tocca nessuno la tua
principessa >>.
<< Forse è meglio fasciarti quella ferita >>,
disse Jodie al giovane detective.
<< Me ne ero quasi dimenticato. Non fa nulla, davvero
>>.
Ran fissò quella ferita e Shinichi se ne accorse. La ragazza
intercettò il suo sguardo e si guardarono a lungo, sotto gli occhi di
tutti.
<< Ran... >>, sussurrò Shinichi. << Io...
>>.
<< Io dico che lo picchia >>, sussurrò Heiji a
Kaito.
<< Ci sto >>.
<< Dove sei stato tutto questo tempo? Come sei... come
hai fatto a... >>. Non riusciva a finire la frase, la logica gli
gridava
che no, non poteva essere così.
<< Conan aveva la stessa ferita... >>.
Shinichi voleva dirle come stavano le cose, ma era bloccato.
Aveva immaginavo tante volte quella scena, le parole da dirle ed ora
che c'era
gli mancava il coraggio. Non sapeva che reazione aspettarsi.
<< Oh mio Dio >>.
<< Ran >>.
<< Oh mio Dio! >>, urlò alla fine, mettendosi le
mani nei capelli. << Non è possibile. In tutto questo tempo!
>>.
<< Fammi spiegare >>.
Era in preda crisi isterica. Dopo lo stupore, arrivò la
vergogna di tutte le cose che gli aveva confessato, di tutte le volte
che si
era cambiata davanti a lui, il bagno assieme e tante altre cose.
Si avvicinò a grandi passi a lui e gli tirò uno schiaffo, il
cui suono rimbombò per tutto l'atrio.
Rimasero tutti atterriti, il silenzio era piombo.
Shinichi non ci scompose. << Suppongo di essermelo
meritato >>.
Lei aveva ancora la mano a mezz'aria, le lacrime di rabbia
sulle guance.
Si avvicinò a lei.
<< Non ti avvicinare o giuro che ti stendo >>.
<< L'ho fatto per proteggerti >>.
Con il capo, Ran indicò Gin, Vodka e Vermouth.
<< Ok, non ci sono riuscito molto bene ma giuro che
non volevo ferirti. Tante volte ho tentato di dirti la verità ma ho
sempre
avuto paura. Quando sono diventato Conan, tu sei arrivata a casa mia e
mi hai
portato da te, non ho avuto scelta. E tutte le volte che avevi dubbi
e...
volevo dirti sul serio la verità, non ti sto mentendo >>.
<< Come posso fidarmi di te? Mi hai mentito per un
anno >>.
<< Hai ragione, perfettamente. Senti, ne parliamo in
separata sede, ora dobbiamo sbrigare cose un po' urgenti >>.
Appena finito di parlare entrarono gli agenti.
<< Fermi tutti! >>, urlò Takagi.
Entrarono anche Sato, Chiba e Shiratori. Seguiti
dall'ispettore Megure.
<< Che diamine è successo qui? >>.
<< Sono responsabili del rapimento di Ran Mouri
>>, disse Jodie. Mostrò il cartellino. << FBI. Lui è il
capo di una
nota Organizzazione >>. Reina gli consegnò Gin. << E loro i
suoi
compari >>.
<< CIA >>. Reina mostrò il suo.
James Black entrò con alcuni agenti.
<< Jodie, hai effettuato una missione senza informarci!
Sono corso qui dopo che è arrivata la chiamata del giovane detective
sull'arresto dell'Organizzazione >>.
<< Me ne prenderò tutte le responsabilità >>.
Vermouth si alzò a fatica e si fece mettere le manette. Dei
paramedici misero Gin e Vodka sopra due barelle e li portarono via.
<< Shinichi >>, lo chiamò la bionda.
Il ragazzo si girò.
<< Siamo pari >>.
Lui fece un cenno di assenso con la testa.
<< Pari? >>.
<< Te lo spiego dopo >>.
Kaito venne visitato da alcuni paramedici e decisero di
ricoverarlo. Jodie venne curate e anche Heiji e Shinichi da alcune
ferite.
Nonostante alcuni graffi, Ran era quella che se l'era cavata meglio.
Trovarono alcuni cadaveri nell'edificio ma qualcuno vivi.
<< Ora che ci penso non ci hai detto chi è la spia
>>, si ricordò Heiji. Si trovavano vicino a un'ambulanza in cui
erano
seduti i due detective.
<< È vero!
>>, concordò Ai.
Rise. << Lo volete davvero sapere? >>.
<< Certo! >>, dissero in coro.
<< Nessuna >>.
<< Come sarebbe a dire? >>, sbottò Heiji.
<< Sono arrivati alla mia vera identità dopo che Gin
sospettò che Goro avesse messo una microspia in macchina. Devono aver
scoperto
che il talento di Goro era nato dopo che io ero andato a vivere con
loro. I loro
dubbi erano fondati dopo aver scoperto che mi trovavo nell'ospedale
quando
Reina era ricoverata. Mi hanno spiato per un po' e poi si sono
procurati le mie
impronte digitali e le hanno confrontate con quelle di Conan. Tutto qui
>>.
<< In pratica è colpa tua >>.
Shinichi si sentì un po' a disagio. << Più o meno
>>. Ridacchiò.
Ran se ne stava in disparte, appoggiata ad un albero.
<< Scusate >>.
Camminò fino a lei e si fermò a pochi passi, guardandola.
<< Hai qualcosa da dirmi? >>.
<< Che mi dispiace >>.
<< Questo l'avevo capito >>.
Shinichi si avvicinò a lei, ormai c'era poco spazio tra di
loro. Gli poggiò una mano sul viso e si avvicinò alle sue labbra.
Ran girò la faccia dall'altra parte.
<< No >>, cominciò a piangere, << mi
dispiace >>. Scappò via.
E Shinichi rimase lì, solo. Da lontano i suoi amici lo
guardavano, tristi anche loro.
Ran correva lontano da lui, dopo tutto quel tempo in cui
aveva desiderato quell'attimo, ma non ci riusciva, il peso di quelle
bugie era
troppo... Il trauma di ciò che aveva vissuto opprimeva la sua mente e
il suo
cuore. Lo amava, ma ci sarebbe voluto molto di più per perdonarlo.
Angolo autrice!
Ok, tutti pensavate finisse con un bel bacio... eh no! I cattivi sono dietro le sbarre, Shinichi è tornato... ma mi dispiace, dovrete sopportarmi un altro pochino XD Alla prossima ;)