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Autore: CaptainSullivan    04/11/2013    3 recensioni
La famiglia Baker era una tranquilla famiglia californiana proveniente da Huntington Beach, avevano quattro figli: Zina, la sorella maggiore, Zachary e Helena, gemelli, e Matt, il più piccolo.
I gemelli erano inseparabili, ma crescendo avevano iniziato a litigare più del normale, tirando in mezzo anche i fratelli, ormai esauriti dalle liti dei due. Il problema era principalmente causato dal fatto che i due condividevano la stanza poiché Zina era ormai “troppo grande per dividere la stanza con uno dei fratelli più piccoli” e Matt, essendo l’ultimo arrivato, era finito nell’ex sgabuzzino.
[...]
E, come dopo ogni litigata, Helena usciva di casa sbattendo la porta e si dirigeva dal suo migliore amico, James, che per lei era come un fratello (nonostante durante il primo anno di liceo avessero avuto una storiella di un paio di mesi che preferivano non ricordare, dato che era finita dopo una festa in cui si erano messi le corna a vicenda coi primi che erano capitati a tiro).
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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6.And you can live Underwater.

Dopo la festa, Helena non tornò a casa, nonostante James l’avesse accompagnata là, ma attese che il ragazzo se ne andasse per prendere la bici e andare in spiaggia, al suo posto preferito: il faro abbandonato. Là ci si andava a nascondere quando tutto andava male o semplicemente per pensare.
Legò la bici alla palizzata di legno che recingeva il faro e si andò a nascondere nella guardiola, che negli anni aveva arredato con cuscini e ammennicoli vari.
Si sedette fuori portandosi uno di quei cuscini, un tè istantaneo e una coperta, erano comunque le cinque di mattina e lassù il vento tirava abbastanza forte, nonostante fosse in California a giugno.
Iniziò a fissare il mare a ripensare alla serata, realizzando di avere buchi di un paio d’ore ogni tanto, e visualizzando l’ultimo abbraccio con Jimmy si addormentò non molto dopo, cullata dal suono del mare.
Un’ora dopo si svegliò grazie alla vibrazione del suo cellulare. Era un messaggio, da Jimmy.
 
“Dieci minuti e sono lì.”
 
La rossa decise di riprendersi e farsi un bagno, magari la gelida acqua salata dell’oceano le avrebbe rinfrescato la memoria su quei buchi che aveva sulla festa.
Lasciò tutto dentro alla guardiola e scese, lasciandosi i vestiti alle spalle e rimanendo solo in intimo. Si buttò in acqua e si mise a fare il morto, fissando il cielo e i gabbiani che volavano sopra la sua testa. In un lasso di tempo indefinito, sentì dei passi pesanti avvicinarsi sulla sabbia,  e poi un’eco di un “Ehi Hellie, devo farmi per forza il bagno alle 6 di mattina o vieni agli scogli?”. Helena sorrise e nuotò verso gli scogli, dove Jimmy si era seduto.
 
“Ciao piccola migliore amica mia!”
“Ciao grande migliore amico mio!”
“Allora.. mi spieghi perché non sei tornata a casa a dormire?”
“Jimbo, ho fatto un casino.”
“Ma dai, hai solo scopato per un po’ con Brian e poi ti sei messa con lui, non vedo che ci sia di male..”
“Ah quindi sto davvero con Brian?! Non me lo sono sognato?!”
“No.. ma non capisco che ci sia di male.. l’avevo notato che vi rincorrevate da un po’..”
“Sì ma il punto è che quando Zacky si è incazzato e Brian gli spiegava le cose.. io non ero convinta di quello che lui diceva. Io non so se voglio stare con lui, se ‘quello che provo si sta trasformando in amore’ e soprattutto non capisco perché Zacky l’abbia presa così.”
“Perché non ne sei sicura? Hai paura che ti tradisca? Perché se è così vado a minacciarlo seduta stante!”
“No.. non è questo.. non è lui il problema.. sono io. Non so se voglio una storia, adesso.”
“Capisco..”
“Insomma Jimmy, che devo fare?! Lo lascio dopo un giorno per battere il record della storia più corta?!”
“Prova a vedere dentro di te cosa vuoi veramente..”
 
James sapeva che a quella frase seguiva solo una reazione: immersione totale sott’acqua.
Quella ragazza, quando era a contatto con l’acqua, oltre che con gli animali, riusciva a capire se stessa e quello che più voleva, come se le onde le suggerissero cosa fare.
 
“Potresti vivere sott’acqua, eh Hell?”
“Sai che è il mio sogno..” gli rispose lei, sorridendo “e ho capito che fare.”
“Cioè?”
“Aspettare e vedere che succede, come va.. spero solo di non prenderlo per il culo in questo periodo..”
“Quanto sarà lungo questo periodo?”
“Quanto basterà. Passami l’asciugamano per favore.” disse lei uscendo dall’acqua e arrotolandosi nel telo da spiaggia, per poi sedersi di fianco al più grande (di dimensioni).
“Con Zacky che pensi di fare?”
“Nulla, aspettare che gli passi.. sperando non faccia casini nel frattempo.. mi fai mandare un messaggio?”
“Certo, tieni.”
 
‘Sono con Jimmy, torno più tardi.
 
“Grazie, almeno so che non parte a trecento all’ora ad uccidere quello che dovrebbe essere il mio.. sì insomma..”
“Il tuo ragazzo. Dillo, dai.”
“Brianèilmioragazzo.”
“Ripeti”
“Brian è il mio ragazzo. Non ci posso credere di averlo detto a voce alta. Ora è tutto così vero!”
“Perché lo è bimba mia!”
“Perché non siamo rimasti insieme io e te? Ci capiamo al volo e non ci sono mai problemi con te!”
“Prima di tutto, perché se no non mi sarei mai messo con la donna della mia vita, secondo di tutto, facevamo schifo come coppia.”
Entrambi esplosero a ridere e Jimmy le cinse le spalle con il braccio, stringendola a sé, amava quella piccola nana.
  
 ******
 
Zachary si svegliò a causa della vibrazione del suo telefono, era un messaggio di Jimmy. Girando la testa e non vedendo la sorella, iniziò a montargli la rabbia, poi lesse:
 
‘Sono con Jimmy, torno più tardi.
 
O Jimmy cercava di proteggere la sua migliore amica, oppure erano davvero insieme.. e Zacky sperò per Helena che fosse così.
Anche se la sera prima era stato uno stronzo.
Ai tempi del liceo, pure lui era stato con una delle migliori amiche di Helena, Lexi, per un paio di mesi.. e l’unica cosa che sua sorella gli aveva detto era stata “Falle del male, e ti ammazzo. Sappilo.
E quando era finita, per accordo comune, lei non gli aveva detto nulla, solo “mi dispiace fratellino..”
L’aveva chiamato fratellino, non puttanella.
Non meritava un metà così, quella ragazza che lui aveva sempre insultato, era la sua parte migliore. Era lui al femminile, solo un po’ perfetta, senza difetti come la gelosia o la possessività.
Doveva farsi perdonare, così andò a comprare tutto il necessario per far felice la sorella: succo di mele, tabacco-filtri-cartine e una torta di mele.
Per essere le 8 di venerdì mattina, doveva averla fatta grossa, pensò la madre vedendolo uscire a piedi.

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Nuovo capitolo non tanto lungo :3
L'ispirazione mi è venuta dalla canzone Underwater di Mika che amo tanto <3
Grazie a chi legge senza recensire, mette fra seguite e preferite, vi lovvo anche se non date segni di vitah <3

Liz.


 
   
 
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