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Autore: smarties89    04/11/2013    5 recensioni
Durante una delle solite visite in ospedale dopo i problemi al cuore, Slash incontra una donna, Lyla. Tra i due si instaurerà subito un legame forte, fatto di fisicità e disperazione.
Ma Lyla nasconde un segreto: forse non sarà fortunata come il chitarrista e non riuscirà a cambiare il suo destino.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duff McKagan, Matt Sorum, Nuovo personaggio, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fortunatamente, Axl non c'era alla festa di Izzy; il rosso era in qualche posto di là dal mondo a fare non si sa bene che cosa.

Slash ringraziò ogni santo del cielo per il fatto che non ci fosse dato che, dopo la batosta di Lyla, la presenza del suo ex cantante sarebbe stata davvero difficile da sopportare.

Lyla.

Ancora non poteva credere che gli avesse sparato un simile gesto e davvero non sapeva cosa pensare; sia Duff che Marc avevano provato a parlargli, a dirgli di non prendersela e frasi fatte di quel tipo. Ma lui continuava a essere incazzato nero.

E se ne accorsero tutti, perfino uno che si faceva i fatti suoi come Izzy Stradlin: non aveva mai visto Saul così immusonito e silenzioso e, appena uscì per fumarsi una sigaretta in terrazza, lo seguì.

 

“Saul...”

 

“Jeff...vuoi?” gli domandò porgendogli una sigaretta, che il moro accettò con un sorriso.

 

“Che succede?” gli domandò così, senza tanti sotterfugi, dopo un po' di silenzio.

 

Nonostante tutto, Slash sorrise: erano passati 15 anni, ma Izzy non era cambiato di una virgola. Ti capiva con uno sguardo e, con la flemma che tanto lo caratterizzava, cercava di aiutarti in tutti i modi. Non si sentivano da un po', ma era sempre un amico su cui contare.

 

“Riguarda la persona con cui dovevi venire?”

 

Il riccio non ci pensò su due volte e in un attimo gli raccontò tutto: di come aveva conosciuto Lyla, del rapporto strano che si era instaurato tra loro, e del bidone immane che gli aveva tirato quella mattina.

 

“E se le fosse accaduto qualcosa?” ipotizzò il moro, razionale come sempre.

 

“No, ha cambiato idea. Ha mostrato qualche indecisione con Marc ieri sera, e stamattina abbiamo avuto la conferma.”

 

“Immagino tu sia arrabbiato, e hai ragione...però aspetta a trarre conclusioni affrettate. Magari qualcosa l'ha davvero trattenuta.”

 

“Jeff, dai...guardiamo in faccia la realtà.”

 

“Non possiamo perchè non sappiamo cosa è accaduto. Concedile almeno il beneficio del dubbio.”

 

“Non posso...”

 

“Ma perchè? Cosa avrai mai da perdere?”

 

“Mi sto innamorando di lei, Jeff!!! Nonostante mi abbia ripetuto decine di volte di non farlo, lo sto facendo! E non so perchè, è qualcosa che sta andando fuori dal mio controllo. Più mi impongo di non provare nulla per lei, più succede il contrario. E io non voglio soffrire. Lei non vuole una storia seria quindi di sicurò troncherà quando vedrà che non ho rispettato i patti...”

"I patti...non è un lavoro, Saul..."


"Lo so, ma è la cosa più complicata che mi sia mai capitata. Dopo il matrimonio con Reneè, ovviamente..."

 

Izzy sospirò e fece una mezza risata. “Punizione divina per tutte le donne che hai fatto soffrire!”

 

“Com'è che tu e McKagan siete fighette uguali?” Izzy lo osservò con uno sguardo interrogativo. “Me lo ha già detto anche lui.”

 

“Visto? Siamo già in due a pensarla allo stesso modo!”

 

Slash sbuffò, passandosi le mani nei ricci incolti. “Adesso che poteva andare tutto bene con la nuova band, ci voleva una donna a rovinare tutto!”

 

Izzy lo guardò sorridendo e gli mise una mano sulla spalla. “Le donne non rovinano tutto...al massimo possono complicarlo.”

 

“Te l'ho detto che sei come McKagan, due saggi del cazzo! E ora rientriamo, o penseranno che siamo diventati finocchi!!!”

 

 

Il lunedì successivo alla festa, per Slash, Duff, Matt e Dave arrivò una splendida notizia: Scott aveva accettato di unirsi alla band e nel pomeriggio si sarebbe recato a casa del riccio con il demo su cui aveva inciso.

Provarono per tutto il pomeriggio e la sera, senza mai aver voglia di smettere: si trovavano benissimo insieme, la chimica c'era e la passione pure.

Erano perfetti.

 

“Ci manca solamente un nome, ragazzi!” disse Matt mentre facevano una pausa.

 

“Revolver?” azzardò Slash.

 

“Velvet Revolver?” ipotizzò ancora Scott.

 

“Velvet...Revolver...” Slash si grattò il mento pensieroso. “Sì, mi piace!” concluse, per poi accogliere i consensi degli altri.

 

Era fatta. La band era pronta. Ora c'era da farsi conoscere.

Decisero che avrebbero organizzato per la settimana successiva uno show-case, invitando varie case discografiche e sperando di trovarne qualcuna che avesse voglia di investire su di loro.
 

Era quasi mezzanotte quando i musicisti lasciarono la casa di Slash; il riccio si sentiva euforico per come era andata la giornata. Non aveva voglia di andare a dormire, avrebbe voluto uscire...ma gli altri erano appena andati a casa dalle loro donne e lui era solo come un cane.

Per tutto il giorno aveva avuto la mente occupata, ma adesso, lì, in quella grande villa vuota, il pensiero di Lyla gli era tornato prepotentemente in testa.

Chissà dov'era. Chissà con chi.

In effetti non aveva valutato l'opzione che avesse trovato un altro uomo...un altro amante. Magari meno coinvolto di lui e che quindi le dava più tranquillità.

Aveva voglia di chiamarla, di chiederle perchè si era comportata in quel modo terribile, senza nemmeno avere il coraggio di chiamarlo o mandargli semplicemente un sms.

Sbuffò e optò alla fine per andare a farsi una doccia e poi infilarsi a letto...un vero ottantenne!
Magari avrebbe potuto vedere un bel film dell'orrore, dato che li amava così tanto...chissà, forse ne avrebbe fatto uno lui, un giorno...magari sarebbe riuscito a creare la sua casa di produzione cinematografica. Slasher Films, l'avrebbe chiamata.

Si era messo la sua t-shirt di Pepè la puzzola, che ormai fungeva da pigiama dato che aveva visto giorni migliori e gli stringeva anche un po' sulla pancia; era pronto per mettersi a letto, quando qualcuno suonò il campanello.

Guardò l'orologio e vide che era quasi l'una...chi diavolo era? Uno dei ragazzi che aveva dimenticato qualcosa?

Andò in salotto e sbucò sul terrazzo, da dove poteva vedere i suoi visitatori davanti al portone d'ingresso.

 

“Chi è?” domandò ad alta voce.

 

Una figura scura si tirò giù un cappuccio; Slash li avrebbe riconosciuti ovunque quegli occhi, così luccicanti e meravigliosi anche nel buio della notte. Lo stomaco gli si strinse in una morsa e il suo povero cuore martoriato perse un battito al suono della sua voce:

 

“Ciao Saul, sono Lyla.”

  
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