Voglio dire, non è che fossi una di quelle che piangeva tutti i giorni la morte dei propri genitori, specialmente se erano passati parecchi anni. Ma , in fondo, meglio così, no? Seduta qua, avvolta in una felpa di pile del mio fratello non biologico, con i capelli raccolti in una crocchia spettinata, ci sono io. E sono viva.
Orfana, ma viva. Sana , magari non mentalmente, con una casa, con delle fantastiche persone che mi fanno da genitori e , purtroppo, con un’iscrizione ancora incompleta ad una delle scuole più prestigiose di Londra, la Bloomsbury.
“Ancora non capisco cosa ci vada a fare una persona come te in quella scuola” fu il commento acido di Zayn quando, rassegnata, appoggiai la testa sui palmi delle mani.
“E’ bello poter contare sul tuo supporto morale, Zayn” risposi io osservando il moro che si muoveva in cucina davanti a me.