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Autore: sukykisskiss    04/11/2013    1 recensioni
Salve a tutti eccomi qui con una nuova ff, ho voluto seguire il consiglio di un lettore così ho deciso di scrivere un ff con reating arancio, spero vada bene non ne ho mai scritta una.
il protagonista della mia ff è Nagumo il mio personaggio di Inazuma preferito ma questa volta non sarà il solito spavaldo anzi sarà molto ma molto più docile.
Tratto dal primo capitolo..
Fu in quel momento che dalle sue carnosissime
labbra sfuggì un sorriso, un sorriso che non avevo mai visto sul volto di
nessuna ragazza,un sorriso che non esprimeva nient’altro che malizia.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Claude Beacons/Nagumo Haruya , Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Suky Queen

La scuola era ormai cominciata da quasi un mese e con essa erano
cominciate anche le prime interrogazioni, io come al solito non avevo
alcun problema ma qualcuno invece si.
Quel qualcuno aveva suscitato qualcosa in me sin da subito, esatto lei,
Suky Queen, sin dal primo giorno di scuola avevo cominciato a seguire i
suoi movimenti, la guardavo mentre cercava spudoratamente di mentire
alla prof come a tutta la classe sul suo interesse verso le lezioni, la seguivo
durante l’intervallo studiando le sue abitudini, abitudini che suscitavano
in me un sentimento mai provato, la gelosia.
Si perché durante gli intervalli tra le lezioni a lei piaceva circondarsi di
ragazzi, ragazzi svogliati e presuntuosi come Akio Fudou.
Già Akio, non so bene cosa ci trovassero le ragazze di tanto interessante
in uno come lui, fatto sta che nessuna di loro poteva resistere al suo
“fascino” da cattivo ragazzo, nessuna, neanche lei.
Una mattina mentre mi recavo a scuola col mio solito quarto d’ora di
anticipo assistetti ad una scena e da allora tutto cominciò a cambiare.
 
-Suky, ti ho detto di lasciarmi in pace!- disse lui spingendola,
-Aspetta Akio fammi spiegare!- rispose lei con le lacrime agli occhi,
-Non c’è niente da spiegare, mi sono stancato, lasciami in pace!- aggiunse
lui prima di allontanarsi e di lasciarla sola.
Fu in quel preciso momento che decisi di farmi coraggio e di avvicinarmi
per la prima volta a lei.
-Ciao!- dissi cercando di attirare la sua attenzione,
-Lasciami in pace!- disse lei senza neanche sollevare lo sguardo dalle sue
ginocchia.
-Ciao, sono Nagumo, piacere di conoscerti- dissi facendo finta di non aver
sentito la sua risposta,
-Sei forse sordo, ti ho detto di lasciarmi in pace, sfigato- rispose alzandosi
ed allontanandosi da me.
Li per li ci rimasi male, ma in cuor mio qualcosa mi diceva di non
arrendermi di tentare ancora, così deluso dal primo approccio mi recai in
classe per cominciare un altro duro giorno di lezione.
Le giornate cominciarono a volar via ed io ero sempre più attratto verso il
mondo trasgressivo di cui Suky faceva parte, forse era per la nostra
differenza di interessi che non riuscivamo ad avere un approccio, quindi
guidato dal mio istinto decisi di infiltrarmi in quella tana buia del quale
non sapevo nulla.
 
-Ragazzi oggi è sabato, cosa facciamo?- chiese Hiroto,
-Non lo so, un po’ mi sono rotto di fare sempre le stesse cose!- rispose
Suzuno, in effetti era vero, non facevamo mai nulla di speciale, fu in quel
momento che mi venne in mente la mia ossessione, perché si Suky era
ormai per me diventata un ossessione.
-Che ne dite di andare a ballare?- proposi speranzoso,
-Come idea non è male ma dove andiamo?- chiese Reina elettrizzata
dall’idea,
-Bhe.. che ne dite di andare al Caos?- dissi sorridendo sotto i baffi,
-Mi sembra un ottima idea!- urlò Hiroto contento,
-Per me va bene!- aggiunse Suzuno,
-Anche per me, ma dimmi Nagumo, come mai tutta questa voglia di
trasgressione?- mi chiese Reina maliziosa, entrai nel pallone non sapendo
cosa dire, non volevo che sapessero della mia cotta per Suky, anche
perché conoscendoli se lo avessero saputo mi avrebbero deriso
all’infinito.
-Proprio, ne ho sentito parlare bene!- risposi in fine con nonchalance.
 
Fu così che riuscii ad ottenere lo sta bene da tutti, ritornai a casa eccitato
all’idea di vederla al di fuori del contesto scolastico, ma era pur vero che
c’era un piccolo dettaglio da modificare.
Suky non mi degnava di uno sguardo in classe immaginiamoci se lo
avrebbe fatto in una discoteca, dovevo fare qualcosa per attirare la sua
attenzione ed io avevo già in mente cosa.
 
Alle nove in punto uscii di casa per recarmi all’appuntamento in centro
con il resto del gruppo, li raggiunsi in pochi minuti e fui felice di notare lo
stupore nei loro volti una volta vistomi.
-Nagumo sei.. sei..- cercava di dire Rean senza trovare il modo,
-Sono???- la istigai io,
-Sei diverso!- affermò Reina sorridente,
-Già, sei uno strafigo!- aggiunse in fine la rossa.
-Grazie ragazze, visto che stiamo andando a ballare ho deciso di adeguare
anche il mio look all’occasione!- risposi semplicemente.
In effetti non avevo fatto nulla di che, avevo solo sostituito i miei soliti
jeans con un paio di pantaloni neri, la maglietta con una bella camicia
rossa lasciandola fuori dai pantaloni e lasciando sbottonati gli ultimi
bottoni, in fine avevo messo un po’ di cera sui capelli modificando un
pochino la mia pettinatura.
 
Raggiungemmo la discoteca alle undici in punto, aspettammo il turno
ansiosi di entrare in quel mondo del tutto nuovo ed affascinante, almeno
a parer mio.
Finalmente dopo circa tre quarti d’ora varcammo quella soglia, la musica
all’interno era altissima infatti non riuscivamo a sentirci ad un palmo l’uno
dall’altro, prendemmo posto ad un tavolo e subito dopo mi recai al
bancone per prendere da bere in compagnia di Suzuno, durante il tragitto
però non mi accorsi di averlo perso così mi ritrovai di fronte al barista da solo.
Ordinai da bere il mio solito drink, vodka liscia e menta e dopo averlo
preso mi diressi verso il tavolo.
Mi guardavo n torno con la speranza di vederla, ma c’era tanta gente,
troppa, quando intravidi il tavolo persi ogni speranza ma ecco che
qualcuno mi venne addosso.
-Scusami, non volevo!- mi disse afferrando il bicchiere che tenevo in
mano ormai vuoto, sollevai lo sguardo restando del tutto incantato dalla
figura che avevo di fronte.
-Ma tu sei..- cercò di balbettare,
-Nagumo!- la anticipai questa volta col tono sicuro,
-Cavolo, sei.. sei irriconoscibile!- mi disse fissandomi,
-Bhe, tutti abbiamo dei lati nascosti!- risposi regalandole uno dei miei
sorrisi migliori,
-Mi dispiace per il tuo drink, vieni ne prendiamo un altro!- mi disse
afferrandomi la mano, in quel preciso momento sentii il cuore andarmi a
mille tantè che ebbi quasi paura che mi scoppiasse.
Arrivammo al bancone dove lei ordino da bere per entrambi, una volta
serviti ci spostammo in un angolo dove la musica arrivava di meno.
-Non ti avevo mai visto sotto questo aspetto, sembri completamente un
altro- mi dissi fissandomi ancora, io per risposta la squadrai dalla testa ai
piedi, era bellissima avvolta da una minigonna striminzita e da una
maglietta aderentissima e scollatissima che non lasciava nulla alla
fantasia, i suoi piedi erano fasciati da delle scarpe di vernice nera con un
tacco vertiginoso.
-Bhe anche tu sei diversa da come ti presenti a scuola, anche il tuo
carattere e differente, a scuola non mi avresti rivolto la parola!- risposi,
-Hai ragione, ansi scusami per come ti ho trattata quel giorno e che ero
incazzata da morire col mio ragazzo!- disse sorridendo, fu in quel
momento che sentii la terra cedermi sotto i piedi, ragazzo, si aveva
chiamato Akio proprio in quel modo.
-Bhe adesso devo andare!- dissi voltandomi all’improvviso ed
allontanandomi velocemente.
Non le lasciai neanche il tempo di far mente locale che sparii dalla sua
visuale raggiungendo il tavolo dei miei amici, li avvertii del mio improvviso
mal di testa e in men che non si dica mi ritrovai fuori dal quel luogo
infernale.
Durante il tragitto riflettetti a lungo su ciò che mi era accaduto, la rabbia e
la gelosia verso quell’individuo che riusciva ad accalappiarsi sempre le più
belle ragazze dell’istituto, cos’era che lo rendeva così affascinante ed
irresistibile, pensandoci bene su io conoscevo già la risposta, alle ragazze
non piacevano affatto i bravi ragazzi ma in compenso impazzivano per i
cattivi, per quelli menefreghisti, freddi, in poche parole per i bastardi.
 

  
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