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Autore: Miss_Lonely    05/11/2013    0 recensioni
Andrea è un ragazzo fottuto, si è innamorato della donna sbagliata. Si sa, gli uomini fanno sempre così. E poi piangono. Poteva sceglierne una normale,che sbavava per lui come facciamo noi donnine quando uno ci piace e stiamo buone finché non ci appartiene. Ma no lui si è innamorato del suo fare sensuale e pensava di portarsela al letto e via. Invece..
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Tutto questo è assurdo. Sul citofono lessi “Rossi-Boi” e me ne sarei voluto andare ma mi squillò il telefono e non riuscì: “ Dove sei?” “Ciao, soono.. qui sotto” “Ti apro, mentre vieni su inizia a pensare che indosso solo un piccolissimo perizoma che ho acquistato per te, si apre anche lì, dove a te piace leccarmi per ore. Mi sono messa anche un reggiseno senza le coppe così puoi strizzarle come piace a me” In due minuti ero su, la porta era socchiusa, e come luce c’era solo una candela infondo ad un piccolo corridoio, per terra dei petali e la sentivo ansimare, Mi spogliai e di corsa arrivai in camera, Era sdraiata con le cosce all’aria e la sua mano saliva e scendeva da in mezzo. “Perché ci hai messo tanto? Ho dovuto masturbarmi pensando a te”. “Hai delle manette?” “Oggi sei fantasioso, non ti basta il mio completo, guardalo bene mi diceva mentre si toccava” Io la guardavo immobile. Ero lì e volevo solo legarla, possederla e farci tutto quello che volevo. Mi diede le manette e la legai al letto, con un laccio le legai anche i piedi. Di scatto inziai a morderla, e lei mi ricordava di non lasciarle segni. La sua quarta di seno l’avrei ingoiata se avessi potuto. E mentre ero lì decisi di girarla e di penetrarle l’ano, magari lui non lo faceva così spesso. Lo feci senza chiedere permesso. La girai, e lei non disse nulla. Nessun gemito di dolore, nessuna ribellione. Ma vedevo che stringeva le lenzuola. Io la penetravo e godevo, godevo come non ho mai goduto. Le tiravo i capelli,la mordevo e la sculacciavo. Lei mi guardava e sembrava capire che fossi impazzito e mi lasciava fare. Finito il rapporto, mi rivestì e me ne andai dopo averle tolto le manette.E giù dal suo portone la vidi dalla finestra che piangeva. Presi lo scooter e mi recai a casa di Camilla, un’amica che tengo da parte da molti anni per occasioni come questa in cui mi sento totalmente perso. Arrivato sotto casa di Camilla, la vidi arrivare con un uomo mano nella mano. Non mi disse nemmeno “Ciao” e così iniziai a girare in scooter senza una meta, avrei voluto piangere ma ero incazzato. L’avevo quasi violentata perché l’amavo. E poi non mi avrebbe mai più cercato. Tornai a casa, stanco come se avessi finito un’incontro in cui a rimetterci l’anima ero stato solo io. L’indomani mattina mi svegliai e sentii odore di caffè. Pensavo di essere ancora sotto l'effetto della canna che mi ero fatto prima di dormire per accertarmi di prendere sonno. E' una vecchia abitudine dura a morire e poi l'indomani era festivo e non mi sarei dovuto recare da quei nulla facenti dei miei allievi che vengono a scuola solo perché li costringe la loro stupida famiglia che intanto paga perché non vengano bocciati. Comunque non era frutto della mia immaginazione. In cucina c’era lei, era vestita e sorridente. Pensavo di stare ancora dormendo così mi fermai a guardarla prima di rovinare l’atmosfera. Era stata così nella mia mente da quando l’avevo conosciuta, era con me nei miei giorni. “E’ finita, ho scelto te.” “Scusami sono felicissimo ma sono spiazzato” “Lo volevo da tanto anche io ma non trovavo il coraggio, poi ieri ho avuto paura di perderti e quando Fabio è tornato dal lavoro non ho potuto più fingere. Gli ho detto che era finita, che non lo amo più e me ne sono andata, le vedi le mie valigie? Per ora le ho lasciate li vicino alla porta, non volevo svegliarti. Sembri un angelo mentre dormi, ho molta roba dovrai farmi un bel po’ di spazio” Me ne stavo lì,confuso, non capivo se ero pieno di felicità o se non sapevo più per cosa lottare quando nella sua valigia vidi un'adesivo di quelli che ti mettono negli aeroporti e mi resi conto che io di quella donna non sapevo nulla a parte che mi eccitava come nessun'altra al mondo e che ne ero innamorato.. ma chi era lei in realtà? Ora però non importava, volevo solo passare quella giornata insieme. "Ti va una passeggiata?" "Speravo me lo chiedessi" Mi guardava ed il mondo cessava di esistere. Mi guardava e tutto prendeva senso. Capivo tutto e non m'importava di niente. Avevo lei. Il resto non contava.
  
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