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Autore: HermioneCH    05/11/2013    6 recensioni
La storia si svolge dopo la fine della guerra, Hermione si reca a Hogwarts per l'ultimo anno di scuola, dove Piton è tornato a insegnare pozioni. La ragazza si sente sola, senza i suoi amici, ma trova ottimi confidenti in Ginny e nel nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure.
Dopo un susseguirsi di problemi personali, si trova davanti a un nuovo percorso.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Hermione Granger, Remus Lupin, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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11. Il libro del Principe


Era strano camminare per i corridoi di Hogwarts, quella stessa sera era tornata a scuola e percorrere i corridoi del castello la faceva sentire diversa. Il fatto era probabilmente dovuto alle condizioni dei suoi genitori, le quali avevano messo in forse il suo ritorno ad Hogwarts, ma ora i suoi genitori aveva riacquisito la memoria, il guaritore O’Sheen le aveva assicurato le condizioni dei suoi genitori non sarebbero mutate e sua madre aveva insistito perché tornasse a scuola. Hermione aveva accettato, per lei come per sua madre niente era più importante dell’istruzione. Benché si sentisse strana, la ragazza era molto contenta di essere ritornata a scuola, ma vi era ritornata solo con la clausola di andare a trovare i suoi genitori almeno una volta al mese. Era troppo spaventata dall’idea di perderli di nuovo e non voleva dover aspettare fino a giugno per rivederli.
Con un balzo saltò l’ultimo scalino e percorse velocemente la Sala d’Ingresso, diretta ai sotterranei, non sapeva perché stava andando da lui, ma in qualche modo sentiva che fosse la cosa giusta da fare.
La luce nei sotterranei era fiocca e la temperatura più bassa di almeno un paio di gradi, Hermione rabbrividì e accelerò il passo, arrivata all’ufficio di Piton bussò tre volte, sentì la voce del professore provenire dall’interno ed entrò.
“Buona sera” salutò Hermione. Piton era in piedi e stava frugando nell’armadio delle scorte, le lanciò uno sguardo sorpreso  “Granger, speravo di vederti non prima di domani, che diavolo vuoi?”
“Volevo ringraziarla per…”
“Lo hai già fatto” la interruppe il professore.
“E scusarmi per…”
“Hai già fatto anche questo, Granger. Ora puoi smetterla di infastidirmi”.
“Come sta il suo amico?” chiese Hermione, con coraggio.
“Non sono affari tuoi, giusto Granger?” rispose Piton, lanciandole uno sguardo di ghiaccio.
“Mi scusi, volevo solo essere gentile” rispose Hermione, piccata.
“L’unica cosa che vorrei da te è che chiudessi quella maledetta porta” disse Piton. Hermione sospirò e chiuse la porta dell’ufficio “Con te fuori, Granger!” sbraitò Piton.
“Non c’è bisogno di essere così sgarbato” mormorò Hermione, stanca del comportamento del professore “Volevo solo essere gentile, so cosa si prova ad avere qualcuno a cui si vuole bene all’ospedale e…”
“E va bene, non era un amico, era mia madre” disse Piton, esasperato.
“Eileen Prince?”
“Sì e ora sparisci”
Hermione annuì e mise la mano sulla maniglia “E non osare mai più abbracciarmi senza il mio permesso, Granger! Nell’esercito avresti già ricevuto dieci frustate per aver toccato un superiore senza il suo permesso!”
“Come fa a sapere queste cose su l’esercito Babbano? Suo padre era un militare?“ chiese incuriosita la ragazza.
“Non sono affari tuoi, Granger. E ora sparisci prima che ti spedisca al San Mungo a far compagnia ai tuoi genitori” minacciò Piton.
“Si rilassi” borbottò Hermione, aprendo la porta “Era solo una domanda”.
“Aspetta” esclamò Piton “Come diavolo fai a sapere queste cose?”
“Quali cose?” chiese Hermione, confusa.
“Il nome di mia madre e che mio padre era un Babbano” buttò lì Piton, irritato.
“Oh… io.. ehm.. ho fatto delle ricerche”.
“Su di me?” chiese Piton, colpito.
“Bè.. no.. cioè, in un certo senso sì”.
“Spiegati, Granger. La mia pazienza sta raggiungendo il limite” ringhiò Piton, avvicinandosi alla ragazza.
“Quando eravamo al sesto anno ho cercato informazioni sul Principe Mezzosangue, tentando di dissuadere Harry da continuare a usare quel libro di Pozioni Avanzate, ma l’unico collegamento che ho trovato è stato una certa Eileen Prince e un club di Gobbiglie. E dopo che lei… bè.. quando ha…” le parole morirono in gola alla ragazza, stava per dire dopo che lei ha ucciso Silente, ma la scomparsa dell’amato preside era fin troppo dolorosa anche per lei “Insomma quando si è rivelato essere il Principe Mezzosangue, alla fine dell’anno, sono andata di nuovo a cercare e ho trovato su delle vecchie edizioni del Profeta dove c’era scritto che Eileen Prince aveva sposato un Babbano di nome Tobias Piton, sua madre e suo padre in pratica”.
Piton la guardò un attimo in silenzio “Tu sai dov’è il mio vecchio libro di Pozioni?”
“Bè sì” rispose Hermione, di certo non era la domanda che si aspettava.
Piton la afferrò con le mani per entrambe le braccia “Dimmelo!”
“Non c’è più”.
“Come non c’è più? Hai detto di sapere dove si trova” esclamò Piton.
“Professore, mi fa male” mugugnò Hermione, Piton si allontanò immediatamente “Dopo lo scontro con Mafoy, Harry lo ha nascosto nella Stanza delle Necessità, che è stata bruciata dall’Ardemonio durante la battaglia finale”.
Piton si avvicinò al camino, guardando il fuoco con aria pensierosa. “Mi dispiace, professore” disse Hermione “Il libro è bruciato, ma sono sicura che le annotazione sulle pozioni le ritorneranno in mente e di sicuro in biblioteca c’è un altro volume di Pozioni Avanzate”.
“Non c’erano solo annotazioni sulle pozioni in quel libro, ora sparisci!”
Questa volta Hermione, non se lo fece ripetere, lanciò un ultimo sguardo a Piton perso a guardare le fiamme e uscì dall’ufficio.


La mattina dopo Hermione si svegliò di soprassalto, nella sua mente aleggiava il ricordo confuso di un sogno poco piacevole, tentò di ricordare i particolari, ma si erano ormai dissipati. Sbuffò e guardò l’orologio, erano le sei del mattino. Ormai sono sveglia, tanto vale andare a colazione, così potrò rivedere i temi di Trasfigurazioni e Pozioni che ho fatto durante le vacanze si disse Hermione, alzandosi dal letto. Alle sei e trenta entrò nella Sala Grande, pensava di trovarla vuota, ma il suo sguardo percorse la Sala e trovò il professor Piton che stava mangiando al tavolo dei professori. 
Si sedette al tavolo dei Grinfondoro e si servì di caffè e muffin. Estrasse dalla borsa il tema di trasfigurazioni e cominciò a leggerlo. Erano le sette e aveva già bevuto in caffè e mangiato due muffin, quando ripiegò il tema di Trasfigurazioni corretto e lo mise sul tavolo. I primi studenti iniziavano ad entrare nella Sala Grande e alzando lo sguardo vide il professor Piton camminare nella sua direzione.  Si avvicinò a lei e prese al volo il tema di Trasfigurazione “Trasfigurazione umana avanzata” lesse Piton. Hermione non provò nemmeno a riprendersi il tema, sapendo che questo avrebbe fatto infuriare il professore. Si limitò ad aspettare che finisse di leggerlo, sorseggiando il secondo caffè.

“Ottimo! Credo che puoi aspettarti di ricevere una E” commentò Piton.
“Davvero?” chiese Hermione, emozionata.
“No, fa schifo. Al massimo puoi sperare in una S! A meno che tu non sbatta le ciglia al nuovo e aitante professor McCall! Con Lupin pare che funzioni” rispose Piton, le fece un sorriso maligno e si allontanò, lasciando Hermione arrabbiata con il tema di Trasfigurazione in mano.
“Che voleva Piton?” chiese Ginny, pochi istanti dopo, sedendosi accanto a lei.
“Insultarmi, come al solito” rispose Hermione “Che ci fai già qui a quest’ora? Non è da te”.
“Mi sono svegliata e ho visto che non c’eri. Così ho convinto il mio sedere a scendere dal letto, ho pensato che magari avresti avuto il tempo di guardare il mio tema di Pozioni” rispose Ginny.
“Questo sì che è molto più da te” commentò Hermione, divertita.
Ginny le fece la linguaccia e cominciò a mangiare.
“E per quanto riguarda Piton” aggiunse la rossa, dopo la seconda cucchiaiata di Porridge “Credo che in realtà tu sia l’unica alunna che riesce a sopportare”.
“Sei impazzita?” domandò Hermione, sconcertata “Hai perso il conto di quante punizioni ho preso l’ultimo trimestre e vorrei ricordati che mi ha ignorata per oltre un mese”.
Ginny alzò le spalle “Non si ignora qualcuno solo per il gusto di farlo e inoltre io non oserei mai rispondergli come fai tu certe volte, mi incenerirebbe appena aperto bocca, invece tu alla fine la passi sempre liscia”.
“Passarla liscia? Ma hai preso una pozione dell’idiozia questa mattina?”
“Dico solo quello che vedo” mormorò Ginny, alzando una seconda volta le spalle.
La giornata passò molto velocemente e le assurde parole di Ginny continuarono ad aleggiarle nella testa per tutto il giorno, durante la lezione di pozioni Hermione osservò Piton, chiedendosi se veramente il professore aveva una particolare tolleranza per lei. Dopo la fine delle lezioni, tra uno sbadiglio e l’altro decise di andare in biblioteca, in quanto voleva trovare alcune informazioni per il tema di incantesimi che dovevano consegnare il giorno dopo. Aveva finito quel tema da giorni e benché avesse scritto un rotolo di pergamena in più di quello che era stato richiesto, sentiva che il suo tema non era completo. Si sentiva molto stanca e gli occhi erano pensanti, forse aveva fatto male ad alzarsi così presto quella mattina. Finalmente trovò il libro che stava cercando, si sedette ad un tavolo e iniziò a leggere, ma poco meno di dieci minuti dopo la sua testa si fece pesante quanto le palpebre e cadde addormentata sul libro di incantesimi avanzati. Venne svegliata da un tonfo sul tavolo e alzò la testa spaventata. Confusa guardò il libro che c’era sul tavolo, non aveva preso lei quel libro, alzò lo sguardo e vide Piton che la guardava con aria soddisfatta “La biblioteca non è fatta per schiacciare un pisolino, Granger”.
“Che vuole?” domandò Hermione, esasperata.
“Modera il tono, Granger. Non credo che Madama Pince sia felice di sapere che stavi sbavando su uno dei libri della biblioteca” rispose Piton, con aria soddisfatta.
“Io non stavo… Io non sbavo”.
“Ah no?” mormorò il professore, divertito “E quella macchiolina umida sulla pagina che cosa è secondo te?”
“Vuole dirmi perché mi ha svegliata o devo capirlo da sola?” chiese Hermione, chiudendo il libro di incantesimi irritata.
“Dove era di preciso il mio libro di Pozioni Avanzate?”
“Non poteva scoprirlo con l’Occlumanzia e lasciarmi dormire? È molto bravo a ficcare il naso nei ricordi delle persone”.
“Attenta, Granger. Non vorrai finire di nuovo in punizione”.
“Non mi metterà di nuovo in punizione, perché è evidente che ha bisogno di me, ma la risposta è sempre la stessa: nella Stanza delle Necessità” rispose Hermione, quasi annoiata.
“Lo so anche io che è stato nascosto nella Stanza delle Necessità, non sono sordo o stupido, ma come sai  la Stanza può assumere diverse forme a seconda del bisogno richiesto, quindi se non era nella Stanza esatta che è bruciata può darsi che…”
“Era nella Stanza esatta che è bruciata, quella dove si nascondono le cose” lo interruppe Hermione, stufa delle sue congetture, desiderava solo andare a cena e poi a dormire.
“Come fai a saperlo?”
“Perché me lo ha detto Harry! È così che abbiamo trovato il diadema di Corvonero, Harry ha scoperto che si trovava nella Stanza delle Necessità e si ricordava di averlo visto quando ha nascosto il libro. Era nella Stanza dove si nascondono le cose, la Stanza dove Harry ha messo il libro, dove Malfoy teneva l’armadio svanitore, dove Voldemort ha nascosto il diadema. Tutti nella stessa Stanza che è stata bruciata dall’Ardemonio. Mi dispiace professore, ma il suo libro è andato, bruciato, ridotto in cenere”.
Piton le lanciò uno sguardo davvero strano, girò sui tacchi e se ne andò. Hermione sbuffò, ripose il libro di incantesimi e si diresse a cena.
Durante la cena la ragazza continuò a pensare alla discussione avuta con Piton nella biblioteca, Ginny notò la sua distrazione e le chiese spiegazioni, prendendola in giro e chiedendole se il suo cervello fosse stato confuso da uno sciame di Gorgosprizzi.
Uscendo dalla Sala Grande, Hermione individuò il professor Piton che stava tornando ai sotterranei, si scusò con Ginny e corse in direzione del professore.
“Professore, aspetti” disse senza fiato una volta raggiunto Piton.
“Che vuoi?”
“Mi dispiace di non essere riuscita ad aiutarla per via del libro, se mi dice perché voleva così intensamente quel libro, magari potrei aiutarla a…”
“Non ho bisogno del tuo aiuto, Granger” la interruppe Piton “Tanto meno della tua compassione, l’unica cosa che voglio è che mi lasci in pace. Sei ovunque io vada, in ogni maledetto posto di questo castello dove vado mi imbatto nella tua inutile persona”.
“Mi dispiace, professore. Io non intendevo…”
“Non ho bisogno delle tue scuse, Granger!” sbraitò Piton.
“Non c’è bisogno di agitarsi tanto, non è mica colpa mia se ci incontriamo! Vorrà dire che d’ora in poi me ne starò rinchiusa nella mia torre e lei può rimanere nei suoi amati sotterranei”.
“Non parlarmi con quel tono”.
“Io non le parlo con nessun tono”.
“Allora, sparisci e torna nella tua dannata torre” esclamò Piton, alzando il braccio.
“Va tutto bene?” Hermione si voltò e vide Remus a pochi passi da loro “Severus ti consiglio di abbassare la voce, stai spaventando gli alunni del primo anno”.
“Ah! Ecco il cavaliere dalla pelosa armatura” ringhiò Piton.
“La smetta! Il professor Lupin non ha detto niente di male” disse Hermione, arrabbiata.
“Ma che cosa sta succedendo qui?” sbraitò la preside arrivando a gran carriera “Severus, Remus, mi meraviglio di voi! Fare queste scene da baraccone! Metà della scuola vi sta guardando! Granger, nel mio ufficio, adesso!”
Hermione seguì sconsolata la professoressa McGranitt, aspettandosi una bella reprimenda. Vicino alle scale intravide Ginny che la guardava scioccata. In silenzio, raggiunsero l’ufficio che una volta era appartenuto a Silente.
“Allora si può sapere cosa è successo nella Sala d’Ingresso?” chiese la McGranitt sedendosi alla scrivania.
“Ehm…”
“Granger, non ho tempo per gli ‘ehm’, sputa il rospo” disse autoritaria la preside.
“D’accordo, ero andata a chiedere scusa al professor Piton perché ha chiesto il mio aiuto per una cosa e non sono stata in grado di aiutarlo come avrebbe voluto”.
“Severus si è arrabbiato?” chiese la McGranitt, Hermione annuì “Siediti Granger, prendi un biscotto”.
Hermione si sedette, stupita, pensava più che altro a una serie di punizioni per la scenata che avevano fatto nella Sala d’Ingresso, non di certo a dei biscotti. “Va avanti Granger, immagino ci sia dell’altro”.
“Il professor Piton si è arrabbiato e ha detto che non aveva bisogno del mio aiuto o delle mie scuse, il professor Lupin, immagino che passasse di lì, è venuto e vedere se andava tutto bene. Il professor Piton ha, diciamo, preso in giro il professor Lupin per la sua condizione e allora io mi sono arrabbiata con il professor Piton” concluse Hermione, stringendo il biscotto tra le mani.
“Capisco” disse la McGranitt, pensierosa “Purtroppo nemmeno dopo la guerra gli screzi tra il professor Piton e il professor Lupin si sono dissolti, ma questo è un problema che devo risolvere io, Granger, non tu”.
“Sì, preside”.
“Sono felice del lavoro che hai fatto per aiutare Remus nello scorso trimestre e spero che se ci fosse bisogno sarai ancora sua disposizione. Il professor Lupin è un insegnante eccezionale e per quello che ne so, tutti gli studenti lo elogiano, quindi mi sembra giusto aiutarlo ad affrontare i suoi problemi mensili. Ora, so che durante la guerra tu e i tuoi amici vi siete avvicinati molto a lui, ma ti chiedo di rimanere fuori dalle questioni tra Remus e il professor Piton”.
“Certo, professoressa”.
“Per quanto riguardo il professor Piton, lui è una persona molto complicata e cambia facilmente umore, non prendertela se si è arrabbiato con te” aggiunse la professoressa.
“Non lo farò, preside”.
“So che il professor Piton prova molto ammirazione per te”.
Hermione sbuffò divertita “Né dubito”.
“Bè non ti aspetterai certo che esprima tale ammirazione direttamente a te, come ho detto il professor Piton è piuttosto complicato e decisamente riservato, in ogni caso è così che stanno le cose, te lo posso assicurare. Inoltre, ti consiglierei di stargli alla larga per qualche giorno, almeno fino a quando non gli sarà passata la rabbia, non vorremmo che finissi di nuovo in punizione, vero Granger?”
“Non ci tengo a un’altra punizione” rispose Hermione.
“Molto bene, siamo d’accordo allora, puoi tornare nella Sala Comune dei Grifondoro” disse infine la preside. Hermione la ringraziò e uscì dall’ufficio, sicura che non avrebbe più parlato a Piton al di fuori delle lezioni.

 

***************
Hola!
Spero che stiate tutti bene! Prima di tutto vorrei ringraziare tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo! Grazie mille, sono davvero commossa e non vedo l'ora di sapere cosa pensate di questo nuovo capitolo!

Dopo un capitolo senza il professore di pozioni, il caro Piton è tornato a scontrarsi con la nostra Hermione e a meno di un giorno di ritorno dalle vacanze. Allora che ne pensate?
Vi sarete chiesti perchè Piton tiene così tanto a ritrovare il suo libro e perchè proprio ora inizia a cercarlo con tanta insistenza. Diciamo che il libro non contiene solo annotazioni, ma ricordi a lui cari di Lily, nessun Ti amo Lily o sciocchezze del genere (sono sciocchezze almeno per lui), ma dei ricordi legati alle ore trascorse assisme e note che solo lui può identificare come ricordi di Lily. Daltronde lui ama sempre Lily a modo suo e non ha ancora neanche lontanamente scoperto l'amore verso, come dice lui, l'irritante So-Tutto-Io. Perciò quando Hermione a nominato il libro, qualcosa dentro di lui è scattato ed è stato travolto dal desiderio di ritrovare quel cimelio perduto dei suoi anni felici con Lily.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e aspetto un vostro commento! Sono curiosa di sapere che ne pensate ;)
Un bacione!
HermioneCH 

  
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