Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Niraw    20/04/2008    5 recensioni
"Gli alberi spogli sfrecciavano sotto la calotta densa di nuvole grigie che sembravano rispecchiare lo stato d'animo del ragazzo chiuso in macchina come dentro una cella di sicurezza. La pioggia batteva sul parabrezza con forza tale da sembrare quasi di voler fermare l'auto. Bene, pensò, almeno qualcuno la pensa come me."
Così cominciò la storia dei ragazzi del liceo Konoha, ricca di amicizia, amore, passione, divertimento e qualche lacrima... Una storia snodata nella vita dei ragazzi di città, nella vita di un gruppo che anche da solo riesce a sconvolgersi la vita... ma cosa importa, per quanto ti cacci nei guai, ci saranno sempre i tuoi amici ad offrirti un supporto!!.. o almeno si spera...
Svariati pairing.
Attenzione: rating arancione per contenuto di parolacce e lievi allusioni sia violente che sessuali.
NDA: Ehm, perdonate lo stratosferico ritardo di ben un mese..^^' Lascio un resoconto della situazione per farmi perdonare ^^. Capodanno a casa di Kiba, 4 di notte: il padrone di casa ha avuto un'allegro litigio con Ino, che stava sfociando in qualcosa di più piccante se non fosse stato per la linguaccia dell'Inuzuka. Hinata è riuscita a strappare un bacio a Naruto, peccato che questo stesse dormendo. Gaara è rimasto appiccicato ad Akiko, l'attrice amica di Rock Lee, ma a quanto pare sembra aver notato il gesto della giovane Hyuga. Neji e Ten sono chiusi in cucina a ridacchiare sull'inesperienza altrui. Il sopracciglione e Choji sono in salotto a dormire sulla Nintendo. E... gli altri? (alias: Sasuke, Sakura, Shikamaru, Temari, Kankuro, Sumitsuki, Shino e Hana, chiusi altrove)
Genere: Romantico, Malinconico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

City Guys

Capitolo 38°

 

 

La porta si chiuse con un silenzioso tonfo, e il giro di chiave accolse il penetrante silenzio che seguì appena.
Sakura si sedette sul letto mentre Sasuke chiudeva a chiave la stanza. Non era molto sicura di ciò che stava per fare: da un lato era convinta che fosse giusto, perchè Sasuke le piaceva, e anche tanto, e stavano bene insieme... ma dall'altro, c'era ancora qualcosa che non la convinceva...
Il ragazzo le si avvicinò di soppiatto e, circondandola con le sue forti braccia, la baciò forse con troppa foga.
Sakura si lasciò spingere con la schiena contro il materasso, avvolta da quelle inebrianti sensazioni che le infondeva quando passava le labbra umide sul suo collo, le accarezzava la schiena inarcata e le mordicchiava delicatamente la pelle.
Chiuse gli occhi; nella penombra della stanza era inutile tenerli aperti, l'avrebbe solo distratta da ciò su cui doveva invece concentrarsi. Sasuke intrufolò le mani sotto la sua camicetta, al che lei, divertita, per salvare il prezioso indumento, se la sbottonò, lasciando al ragazzo l'onore dell'ultimo bottone di cui si occupò ben volentieri.
Liberatala dalla camicetta, passò a esplorare attentamente la sua pelle vellutata. Sakura adorava quella sensazione, era avvolgente e formicolante come un attraente solletico.
Si sentì meno a suo agio quando Sasuke le infilò una mano sotto la gonna, fin dentro gli slip.
«S-sasuke» lo fermò, sigillando le gambe e staccandosi da lui; il ragazzo fu parecchio contraddetto.
«Che c'è?» domandò con un tono evidentemente seccato. «Io...»
Non sapeva cosa dire. Era strano esprimersi in una situazione del genere...
«Non penso che tu lo stia facendo perchè lo vuoi davvero»
L'aveva detto. Sparare tutto senza lasciar tempo di pensare funzionava. Funzionava... a cosa?!
Sasuke la guardò malissimo. Sembrava deluso, arrabbiato, ferito.
«Che cosa vuoi dire?!» Si era fermato: ora era sopra di lei, e la guardava fissa negli occhi semioscurati dalla penombra. Il suo tono era spaventoso, ma non poteva biasimarlo: ecco cosa succedava, a non pensare...
«N-non sto dicendo che non mi ami, Sasuke... solo... penso che tu lo stia facendo per i tuoi amici»
I muscoli di Sasuke vennero scossi da una piccola scarica elettrica proveniente dal centro del cuore. Detta così era terribile, ma la sua coscienza sporca gli suggeriva di evitare di negare del tutto.
«Sakura...» sussurrò, addolcendo il tono. Si spostò, andando a posarsi di fianco alla ragazza, mantenendo una mano sul suo fianco sottile. L'accarezzò, dolcemente, come aveva fatto lei la notte del loro primo bacio.
«Capitare in questa città è la cosa più bella che potesse capitarmi. Qui ho trovato delle persone straordinarie... a volte un po' insopportabili, ma tutto sommato simpatiche... Solo qui ci sono quelle persone che ci tengono davvero a me, che non conoscono l'ipocrisia e che farebbero di tutto per sostenermi. Però... la persona più speciale della mia vita sei tu, Sakura»
La giovane sorrise, imbarazzata. Faceva terribilmente piacere ricevere quel genere di complimenti.
«Ti faccio notare che ti sei arrampicato sugli specchi...» «Ma tu devi sempre puntualizzare?»
Sakura gli salì addosso, scherzosa, circondandogli la vita con le gambe. Sasuke lottò per bloccarla, e lei, nonostante avesse una posizione più avvantaggiata, dopo un po' cedette e si lasciò intrappolare i polsi.
La portò verso di sè, fino a che le punte dei nasi non si sfiorarono. «Dimmi che mi vuoi mollare»
«Non ti voglio mollare, cretino» ribattè lei, in tono scherzosamente polemico. «Allora...» come termine della frase Sasuke ribaltò le posizioni e si accostò al suo orecchio, ad una distanza talmente ravvicinata che poteva sentire il battito del cuore della ragazza sotto di lui. «...dimmi perchè non vuoi che ti tocchi»
Dal tono scherzoso che aveva era passato ad uno decisamente più serio. Il sorriso di Sakura svanì, mentre rifletteva su quale accidenti di motivo poteva esserci perchè non si sentiva a suo agio.
Seguì una lunga pausa. Alla fine, la giovane deglutì e parlò. «Sasuke... fai piano, ti prego»
Sasuke era pietrificato. «Non ho nessuna intenzione di farti male, Sakura. Se non vuoi, non me la prendo. Non mi va di farlo se non vuoi»
Rimase ancora più deluso quando notò quanto tempo Sakura ci stava impiegando per pensarci. Insomma, ormai stavano insieme da due mesi e ancora non l'aveva mai nemmeno vista nuda... non che avesse avuto molte fidanzate prima di lei, ma aveva sentito che una situazione così era piuttosto inaccettabile.
Pensò di essere davvero scomodo, così le si levò di dosso e si sedette sul ciglio del letto, dandole le spalle.
Sakura la prese come un segno di delusione, cosa che in realtà era. Si rizzò e l'abbracciò, anche se lui non ne voleva sapere di ricambiare.
«Sasuke, che c'è?» domandò dolcemente, ma il tono di risposta non lo era altrettanto: «Non ti fidi di me. Come vuoi continuare il nostro rapporto se non ti fidi?»
«N-non è che non mi fido, Sasuke...» si scostò dall'abbraccio, senza che Sasuke glielo impedisse. Raccolse le ginocchia al petto e osservò la schiena del più bel ragazzo del mondo. «Sarebbe la prima volta. E' normale che abbia paura» disse, seccata, pensando di dover essere anche lei altrettanto delusa.
Sasuke voltò appena il viso «Pensi che per me non lo sia?»
«Sì, ma a quel che ne so sono io che devo massacrarmi le prime volte, sai?!» era sempre più seccata: da ciò che aveva sentito dire dalle sue compagne più "esperte", prima di essere piacevole ed eccitante era davvero doloroso.
E finalmente il ragazzo si voltò. Poggiò una mano sul letto, per tenersi mentre si avvicinava di qualche centimetro a lei. «Vuoi rimanere vergine a vita perchè hai paura di farti male?»
Il cuore di Sakura mancò un battito. Ora che glielo faceva notare, aveva tremendamente ragione.
Non voleva assolutamente fare la monaca. Lei amava Sasuke, e lui era il ragazzo perfetto con cui cominciare, anche se sarebbe stato doloroso. Pazienza, mica faceva male in eterno.
Ora che ci pensava, facendo la sostenuta aveva ferito il suo ragazzo facendogli credere che non l'amasse... e comunque se lo faceva non era solo per lui, era per entrambi
Doveva provare... doveva farsi coraggio e pensare che dopo la tempesta veniva sempre il bel tempo.
«Se lo usi male di castro, ok?» tirata fuori tutta la sua determinazione, afferrà Sasuke per il collo della maglia e lo portò con poca delicatezza su di sè.
«E poi come ti diverti con un fidanzato castrato?» «Uhm... hai ragione... però ora smettila di fare il trattenuto...» protestò lei, tentando di levargli la maglietta. «Devo fare tutto io?» «Mi hai fatto penare mezz'ora... ora tocca a te»
«Ok... questa me la meritavo...» sospirò Sakura, al che l'Uchiha per consolarla diede un intenso bacio che si prolungò per diverso tempo, finchè entrambi rimasero senza aria nei polmoni e finchè entrambi furono impegnati in altro.

«Che ore sono?»
Sumitsuki entrò nella camera degli ospiti mentre Kankuro si occupò di chiudere la porta. La ragazza si gettò sul letto, affogando il viso nel cuscino. Lui la raggiunse, stiracchiandosi.
«Boh... chi se ne frega... e fatti più in là, non c'entro» brontolò lui ridacchiando. Aveva spento la luce, e nella camera filtravano appena le luci provenienti dai lampioni in strada.
«Come chi se ne frega? Insomma, è Capodanno ed è tutto silenzioso... una tristezza!» protestò, accostandosi di più al muro per permettere al fidanzato di stare comodo.
«Possibile che non sei mai contenta? Saranno le quattro, che ne so? E' tardi anche se è Capodanno!» «Uff... sempre a contraddirmi stai?»
Sum diede un pugnetto alla spalla del giovane che, data la corta distanza, per difendersi le piazzò un gomito dritto contro un seno, facendole un male atroce.
«Ahiaaaaa cretinoooooo!!!» ululò lei, rizzandosi a sedere e tenendosi la parte dolorante con una mano. Kankuro, spaventato, si rizzò anche lui e si agitò «Che t'ho fatto? Che t'ho fatto?!»
«Mi hai schiacciato una tetta, coglione...» «Che finezza, eh?» «Ha parlato!!»
I due risero, complici del fatto di sentirsi entrambi perdutamente rozzi. Rimasero qualche secondo in silenzio.
Kankuro si sentiva troppo bene insieme a lei. Non era mai stato un tipo che riscuoteva tanto successo tra le ragazze, sia perchè non era esattamente un ragazzo gentile e disponibile, sia perchè non era nemmeno un Adone. Lei, però, la sentiva come fosse l'altra metà di sè stesso. Come se i loro pensieri fossero in sincronia, come se sapessero sempre cosa l'altro si aspettava, come se fossero insieme una persona sola che ha desiderato sdoppiarsi per non soffrire la solitudine.
I caratteri risonanti facevano sì che insieme ridessero sempre. Erano entrambi spiritosi e di ottima risata, con un umorismo pungente anche se poco erudito: e questo andava benissimo ad una coppia come loro.
Avevano tanta sincronia, eppure, in tre mesi che stavano insieme, lui non l'aveva mai toccata...
«Se ti fa tanto male, posso massaggiartelo io» gli sfuggì di proporre, dopo aver passato con rammarico l'ultimo pensiero.
Sumitsuki, nella penombra, gli lanciò un'occhiata stupita. Kankuro era sempre stato parecchio malizioso, ma mai così serio.
«Vuoi... davvero..?» chiese, come sollevata, riferendosi però non al fatto che volesse placarle il dolore.
Annuì così impercettibilmente che Sum lo intravide appena. Si risdraiarono, e la giovane gli lasciò carta bianca.
Aveva uno splendido seno; nella sua altezza non troppo accentuata e nei suoi fiancotti forse troppo pronunciati, aveva un seno florido e non eccessivamente grande. La mano di Kankuro si fece largo sotto la maglietta della fidanzata, accarezzando la pelle con delicatezza e provocandole un leggero brivido lungo la schiena.
Arrivò al reggiseno e passò sotto anche a questo. Accarezzò la coppa del seno morbido come fosse qualcosa di prezioso ed inestimabile.
Sum emise un tenero risolino. «Non hai mai toccato un seno?»
«No... figurati... a chi avrei dovuto toccarlo?!» osservò lui, un po' irritato. Ciò che non sapeva era che anche Sum era nella sua stessa situazione.
«Sei proprio scemo sai?» «Eh?» domandò lui, colto alla sprovvista da quel tono così naturale.
Sumitsuki gli posò un bacio sul naso. «Pensi di essere l'unico a non aver mai visto il corpo di una persona dell'altro sesso, così come mamma l'ha fatto?»
Kankuro ne parve davvero stupito: «Ma che, davvero?! Cioè, io d'accordo, ma tu non hai mai avuto un ragazzo prima di me?» «Cioè sì, uno sì... ma una cosa estiva... ci siamo visti in tutto sei o sette volte...» spiegò infastidita, come se il ricordo le provocasse disgusto. Ora c'era solo il suo Kanky, tutti gli altri erano da pattumiera.
«...però non mi sono mai fatta toccare... Sono molto riservata, quando si tratta del mio corpo»
Era incredibile come si fossero ritrovati a parlare di quelle cose. Il giovane Sabaku non sapeva nemmeno come fosse fatto l'apparato genitale femminile (durante le lezioni di biologia aveva di meglio da fare, come giocare alla nintendo ds) ed ora si ritrovava a parlare con una ragazza proprio di quegli argomenti delicati.
«Se ti può consolare, non mi sono mai fatto una sega in tutta la mia vita» disse lui, con la stessa naturalezza assunta dalla ragazza, a cui ora toccò stupefarsi «Come?! Cioè, ma ti pare che mi devo consolare di non averla data a nessuno?.. e poi scusa, ma alla nostra età per i ragazzi è abbastanza naturale...»
L'aveva colpita per due volte nella stessa frase. Due in uno! Pochi erano capaci di lasciare Kankuro così di stucco.
Boccheggiò qualcosa, per poi riprendere dignità «Allora, cioè, insomma: detto tra noi, so a malapena cosa deve fare un cazzo in un buco, pensa poi che schifo se devo mettermelo in mano...» «KANKY!! Un po' di delicatezza, stai parlando ad una ragazza, non al primo tamarro che arriva!!» brontolò lei, dandogli uno schiaffo sulla spalla. La mano del ragazzo, che era passato ad accarezzarle il sottile strato di muscoli del ventre, si ritrasse, mentre lui ridacchiava «Dai, scherzavo...»
Tentò di abbracciarla, ma lei, facendo l'offesa, si mise in ginocchio e fece per oltrepassarlo per andarsene, ma lui la bloccò al momento giusto per le caviglie, bloccandola proprio mentre lo stava scavalcando.
«Scemo!! Lasciami!!» «Non ci penso neanche» e, affaticato dall'agitazione della ragazza, riuscì a portarle il viso contro il suo e a baciarla. Durò a lungo, e alla fine Sum si era finalmente convinta a perdonarlo.
«Se mi baci così, penso che potrei perdonarti anche un tradimento...» notando l'improvvisa smorfia di apprezzamento sul viso di Kankuro, si affrettò ad aggiungere «...dopo averti castrato, ovvio!»
«Ok, ok, colpito e affondato...»
Sumitsuki, degna dell'imprevedibilità a causa della quale era famosa, si distese completamente sul ragazzo, sistemandosi comodamente con il suo dolce peso contro. Kankuro finse di star morendo schiacciato con qualche mugolio e tossicchiamento, ma smise non appena notò un accenno di andarsene nello sguardo della fidanzata. Per nulla al mondo avrebbe voluto cacciarla via.
«Sei comoda?» «Se ti peso, dimmelo» si preoccupò lei , divaricando le gambe per far scendere il peso lungo i lati. Kankuro, allargando le mani per farle spazio, protestò «Ma ti pare che non sto comodo?»
«Beh... in fondo hai solo sessantacinque chili addosso...» «Sì, ma sono sessantacinque chili distribuiti per un metro e sessanta»
«Un metro e sessantadue, prego» sbottò, incrociando le mani sopra il petto del ragazzo e posandoci il mento sopra. Kankuro si divertiva un mondo a prenderla in giro per la sua altezza, anche se lei era (più o meno) entro la media femminile della sua età, mentre lui era parecchio sopra quella maschile. Sommando il tutto, si distavano circa venti centimetri.
Il viso di Sum si distese in un affettuoso sorriso, mentre osservava intensamente il fidanzato. Kankuro non l'aveva mai vista con un'espressione così amorevole, e, anche se ne fu un po' intimorito, pensò di poter sfoggiare il suo lato romantico e prese a giocare con i suoi capelli.
«Disfameli pure, tanto già ci metto due ore per districarli, la mattina» ironizzò lei, scuotendo la testa per rinvigorirli. Il ragazzo, pensando scherzosamente di aiutarla, le arruffò tutta la capigliatura con entrambe le mani.
«Aaah scemo!!» brontolò lei, mettendosi in ginocchio e tentando di salvare il salvabile. Kankuro l'afferrò poco delicatamente per la vita e la portò di forza di fianco a lui, per poi abbracciarla sensualmente. «Sei più sexy con i capelli arruffati, sai?»
Sum si lasciò scappare un risolino «Ma se sembro una battona... mi mancano i tacchi a spillo»
«Quelli non ti farebbero male... rischieresti di arrivarmi addirittura al naso»
La giovane evitò di arrabbiarsi per l'ennesima constatazione sulla sua statura per non rovinare il momento. Si limitò a sbuffare e, dato che si trovava in linea, diede un morso al suo orecchio.
«Ahia!! Mi hai quasi staccato il padiglione!!» «Eeeh, padiglione... che paroloni» lo prese in giro lei, impedendo che questo si muovesse. Lui obbedì volentieri, rimanendo fermamente abbracciato a lei.
In quel calore che si stavano donando a vicenda e nella pace della notte fonda, Sumitsuki venne colta da un dolce torpore da cui si lasciò cullare, poco prima che sentì alcune parole sussurrate giungerle all'orecchio:
«Posso dirti che mi si sta indurendo..?»
Il torpore svanì alla stessa rapidità di un fulmine che dalle nuvole sferza fino al suolo. S'irrigidì istintivamente, risvegliando le sensazioni che fino a poco prima erano sovrane del suo corpo.
La felicità, l'esaltazione, quella voglia di stare a stretto contatto con lui e i brividi che la percorrevano quando la toccava, potevano tradursi come eccitazione?
«Certo che puoi dirmelo... però... cosa vuoi che ci faccia?» rispose, un po' titubante ed improvvisamente in imbarazzo. La risposta era dannatamente semplice, ma sentiva l'irrefrenabile bisogno di allungare il periodo di attesa.
Potè sentire le guance di Kankuro infiammarsi. «Beh... ti va di... farlo?»
La stessa emozione che provò le ore prima del loro primo appuntamento, quadruplicata. Era come se insieme al sangue le stesse scorrendo nelle vene anche un'overdose di adrenalina, che sentiva ribollire come acqua frizzante.
«Ma sì, dai..!! Proviamoci...»

Temari aveva notato la foga con cui Shikamaru l'aveva trascinata in camera da letto, e sinceramente ne era tanto spaventata quanto eccitata.
Eccitata perchè, beh, era strano da spiegare persino a sè stessa. Ormoni, pensò.
Spaventata perchè... Lei era vergine sia di corpo che (prima di conoscere Shikamaru) di mente. Già ha dovuto superare il collasso dello scherzo di Kankuro che li fece mettere insieme, poi dovette persino superare quel primo stadio che era il periodo appena consecutivo al primo bacio. Anche questo strano da spiegare, ma stavolta gettò la colpa all'adolescenza. Oppure al fatto che non fosse una ragazza normale, chissà, magari era un'aliena o un baccello con dei gravi problemi neurologici.
Shikamaru si lasciò cadere sul letto di peso, provocando un lamentoso scricchiolio delle molle. Si portò un po' più al centro per lasciare spazio anche alla biondina, poi la invitò dando un colpetto sul materasso.
«S-Shika io non...» borbottò lei, pensando di dover lasciar perdere le programmazioni e di concedersi qualche improvvisazioni, che a volte esprimevano decisamente di più.
«Tranquilla, non voglio toccarti» disse lui, a voce appena percettibile. «Ah!» rispose Temari, secca e dalla tonalità di voce fattasi più acuta.
Shika alzò appena la testa. «Come sarebbe a dire "ah"?»
«No, niente» Temari fece da parte i pensieri contradditori che l'avevano portata a pronunciare quell'esclamazione e si sistemò di fianco al brunetto, circondandolo con le braccia all'altezza del busto.
Lui infilò le mani sotto la nuca e chiuse gli occhi.
Stava per essere portato via da un soffice torpore quando Temari lo destò d'assalto: «Perchè avevi così fretta di venire di qua?»
«Perchè sto morendo di sonno, seccatura» rispose, con un tono che non ammetteva proteste. Lei, però, parve non captarlo: «Ma come fai ad avere sonno dopo una serata scalmanata come questa?!»
«Senti seccatura, non ho mai dormito meno di dieci ore a notte, ora chiudi gli occhi e dormi» concluse, sperando che non gli facesse domande sulla sua presunta ghirizzazione.
L'aria era ferma come i loro muscoli rilassati. Temari sorrideva, chissà per quale motivo, forse perchè era felice.
Non era mai stata una ragazza che sapeva bene cosa volesse. Shikamaru era, in un certo senso, la risposta a parecchie di quelle certezze, se non tutte.
Lei che si mostrava sempre così decisa e risoluta, si lasciava spesso trasportare dalle parole di quel pigrone che le aveva conquistato cuore e mente fin dai primi giorni dell'anno scolastico.
Mentre pensava a quanto fosse indispensabile per lei, sentì l'oggetto dei suoi affettuosi pensieri russare.
Lei, però, non poteva certo dormire in quelle condizioni...
«Shika?» sussurrò. Niente.
«Shika...» bisbigliò a voce più alta. Ancora niente.
«Shika!» chiamò, dandogli un leggero colpetto. Idem.
«SHIKA!!» sbottò, mollandogli uno schiaffo sulla guancia.
Shikamaru si alzò di botto, mugolando «Ahio, cretina!! Che c'è?!»
«Abbassa l'ascella, se no domani mi troverai morta asfissiata» puntualizzò, seria e leggermente sarcastica.
Non rispose, non era il caso. Si risistemò sdraiato e utilizzò il braccio che avrebbe potuto uccidere la sua ragazza per circondarle la vita.
«Così va bene?» domandò, mostrandosi seccato.
Temari attese qualche secondo: poco dopo lui si rese conto che stava annusando, poichè la bionda si alzò e si recò alla finestra che aprì. Una lieve brezza penetrò dalle fessure delle serrande abbassate.
«Sì, ora va bene» accordò, ritornando tra le braccia del ragazzo. Shikamaru sbuffò per nascondere il risolino che riuscì a strappargli.
«Se domani mi trovi morto assiderato, è colpa tua» osservò, ricevendo come risposta un pizzicotto sul ventre.
«Ok, ho capito, mi adeguo... buonanotte, seccatura» il tono amorevole che accompagnò l'augurio finale venne captato dalla giovane che pensò di smontarlo: «Sono le quattro di mattina, Shika: semmai, buon giorno»
Lui sbuffò di nuovo, pensando che sarebbe stato da stupido aspettarsi altro. Chiuse gli occhi e ritornò a farsi cullare dal torpore, pregando perchè anche Temari facesse lo stesso.
Purtroppo, nessuno ascoltò questa sua preghiera.
«Shika, non che non sia d'accordo, cioè, insomma, però...» «Taglia, ti scongiuro» supplicò, esasperato.
«Volevo dire: perchè hai detto che non mi avresti toccata?»
Temari fece di nuovo uso dell'improvvisazione per incespicarsi nelle sue stesse parole. Shikamaru, infatti, ne venne preso di sorpresa e dovette attendere che la risposta a lungo sofferta si facesse avanti.
«Primo: sono troppo stanco oggi. Secondo: non mi sembravi pronta»
La ragazza si rizzò in ginocchio e puntò i gomiti sui fianchi «Che vuoi dire, che sono una bimbetta insicura che deve frequentare una scuola per imparare a tenere una forchetta in mano?!»
Se fosse stato in piedi, avrebbe cercato un muro contro cui sbattere la testa. Ma, dato che aveva già la testa contro un cuscino, pensò solo a quanto fosse stato cretino ad esprimersi in quel modo sofferto.
«Beh, negalo» Forse era l'ultima frase che avrebbe dovuto dire, come minimo per sensibilità nei confronti della giovane. Questa, però, ormai abituata ad essere sottovalutata. mugugnò un qualcosa che poteva tradursi come un insulto e si accasciò con la testa sulla sua pancia tesa.
«Comoda, seccatura?» sdrammatizzò, ironico, dandole un colpetto sulla testa (che in termini romantici poteva anche essere una carezza). «Certo, comodi i tuoi muscoli duri come l'acciaio»
Recependo solo dopo un po' di avergli fatto un complimento, Temari si risistemò accoccolata sul suo fianco, evitando di ribattere a quanto detto dato che non poteva solo che peggiorarsi.
Shikamaru, invece, evitò di puntualizzare quella vittoria e la cinse col braccio.
Adorava quella zucca di rapa, anche se faceva la dura quando in fondo era una ragazza fragile ed insicura. Aspettò qualche minuto, per assicurarsi che stesse dormendo, poi le diede un piccolo bacio sulla fronte.

 

 

 

NDA: Ok, lo so che non aggiorno da più di un mese, perdonatemi!!!! Ma ho avuto parecchi problemi di vari generi: in primis, quello esistenziale che mi ha portata a partorire l'ipotesi che io scriva solo quando sono depressa. Ora che ho incontrato l'uomo della mia vita da un mese, mi è capitato di essere depressa oggi perchè è tutto il fine settimana che non lo sento (quel fesso si è fatto mettere in punizione -.-') e così eccomi qui a sfornare il faticoso capitolo in cui due delle coppie più esplicite della storia ci danno dentro, chi più chi meno xD... Ok ora la smetto di annoiarvi e vi informo che con il prossimo chiudo ufficialmente le feste: si ritorna a scuola (e a noi sta finendo... cavoli se sono lenta xD) ed interverrà un bel problemino inaspettato... Guai in vista gente, belli grossi... Cosa sconvolgerà per voi la mia mente malefica?!? Muahmuah, aspettate e vedrete *,..,*
P.s. Sabato prossimo dico al mio uomo di non farsi sentire per due giorni, così sarò di nuovo depressa e scriverò il capitolo!! Non abbandono le mie fic, lo prometto sulla mia Bibbia, "Pancreas" di Giobbe Covatta *mette mano sul libro*
Perdono se non rispondo alle recensioni, ma essendo domenica sera devo ancora studiare -.-'
Lo giuro, tornerò presto, promesso!! ^__^
Un bazo enorme a tutti, in particolare a chi si ricorda ancora di questa fic abbandonata dal Destino *-*!
Vostra 4evah, Niraw^^


  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Niraw