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Autore: Renga4ever    06/11/2013    4 recensioni
Curiosando in questo sito ho ritrovato due mie Ff che avevo scritto nel 2006 con il nick di ladyfrancy2001.
Poi lo studio mi ha impedito di continuarne una ovvero CUORE DI PADRE.
Oggi ho deciso di riprenderla e modificarla un po’ a partire dal titolo.
Come noterete dal mio nuovo nickname sono una grandissima fans di Francesco Renga e ho deciso di intitolare questa ff come una sua canzone,tra le più belle secondo me,una canzone mai uscita nelle radio.
Una canzone che parla del rapporto da un padre e una figlia…
Un legame con cui si fa i conti per tutta la vita,un legame che non permette errori…
Nel testo un padre chiede aiuto al proprio padre e a Dio padre cercando le risposte alle domande che un neo padre si pone sempre…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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  “adesso che cosa vuoi? cosa ci fai in questo sogno…?
Amara verità questa realtà che gira intorno…
La vita che cos’è? Discariche di sentimenti…
                               …
L’amore,la pietà e la rivincita non sono favole…
Noi siamo quello che riusciamo ad essere tra le macerie…”
(La vita possibile F.Renga)
 
Oscar osservava il figlio dormire placidamente nella sua culla.
Era sereno,inconsapevole e ben lontano dall’inferno che a poco a poco imperversava sulla terra che aveva dato i natali ai suoi genitori.
Quello stesso inferno che gli aveva strappato via il suo papà.
Ma lei avrebbe fatto di tutto per tenere lontano suo figlio da tutto quel caos senza via d’uscita.
Con cautela ed appoggiandosi qua e là torno a letto,il suo corpo era ancora dolorante  e si sentiva ancora debole,presto Nanny sarebbe tornata con la colazione e si scoprì piuttosto affamata.
 
 
Alain aveva lasciato la residenza dei Jarjayes il pomeriggio del giorno prima,arrivato a casa bussò a monsieur Bonnet che gli consegnò la lettera e con quel foglio accartocciati tra le mani e la fronte abbandonata su di esse,il ragazzo si concesse un pianto liberatorio e carico di felicità.
Non solo Andrè era vivo ma per un assurdo e misterioso gioco e scherzo della vita era riuscito a ritrovare suo padre e adesso viveva con lui.
Il paese dove abitava Andrè non era lontano ma prima di raggiungerlo doveva passare dal generale per informarlo dei nuovi risvolti.
 
-allora è davvero vivo…-
Sussurrò il generale aspirando dalla sua pipa.
Furtivamente asciugò una lacrima di commozione,finalmente la sua Oscar sarebbe stata felice e lui avrebbe potuto lasciare la sua famiglia in mani sicure per riprendere il suo incarico.
-si signore…andrò oggi stesso a casa sua…-
L’uomo di fronte a lui annuì.
-io parlerò con Oscar,la preparerò all’incontro… -
-conoscendo vostra figlia potrebbe infuriarsi…-
-correrò il rischio hahahahaha-
-hehehehe bene…adesso vado…credo sia meglio che mi metta in viaggio,prima raggiungo Andrè prima si potranno incontrare…devo dirgli del piccolo o…preferite che sia Oscar a farlo…?-
-no meglio dirglielo se no mi cade a terra svenuto…-
I due uomini risero di gusto immaginando la scena.
-vai Alain…-
Il ragazzo annuì e indossando il suo cappello lasciò la stanza.
 
Da quando il piccolo era venuto al mondo grazie al suo aiuto il generale non poteva fare a meno di stringerlo tra le braccia e restare minuti infiniti a contemplarlo.
 
“stammi vicino sento che c’è qualcosa di più,
di questo strano tempo quello che resta sei tu… 
e non ho niente da dire poco da fare…
starti a guardare per me è solo un altro bisogno,
l’ultimo sogno di un uomo nuovo e lo sai perché…”
(la sorpresa un raggio di sole F.Renga)   
 
 Il piccolo poi,sembrava gradire le braccia del nonno e lo studiava con i suoi occhi azzurri così simili a quelli di Oscar e ai suoi.
Restavano in silenzio a guardarsi in totale simbiosi e adorazione.
Oscar li osservava commossa pensando a quanto suo padre avesse desiderato poter stringere tra le braccia il tanto sospirato erede maschio e adesso stringeva il nipote,figlio,di quel “figlio”  così particolare causa,per lui, di gioie e dolori.
-è un bambino buonissimo Oscar…-
-si…è buono…tranne quando ha fame…-
-eh si…fa sentire la sua presenza…hai pensato ad un nome?-
-si…-
-e bene?-
-Augustin…-
Sussurrò serafica guardando gli occhi del padre velarsi di lacrime.
-si…credo che sia perfetto come nome… -
-oh…io…-
Parlò con voce spezzata dall’emozione il vecchio ed austero Augustin de Jarjayes,sopraffatto da tutte quelle emozioni che a causa della sua testardaggine e smisurato orgoglio,aveva precluso alla sua vita.
Posò delicatamente il nipote,ormai addormentato,nella sua culla e raggiunse la figlia che adesso,sedeva sulla poltrona.
Le si sedette vicino e prendendole la mano iniziò il suo discorso cercando,per la prima volta nella sua vita,le parole giuste per affrontarlo.
Le prese la mano,prese fiato e iniziò.
-Oscar bambina…devo…devo dirti una cosa importante…e delicata…-
-padre è successo qualcosa di grave?-
-no…no sta tranquilla…vorrei che tu ascoltassi fino alla fine quello che ho da dirti va bene?-
-s…si…-
Rispose poco convinta Oscar.
-come mi avevi anticipato non sai dove sia finito il corpo di Andrè,che Alain e Bernard lo hanno cercato il lungo e in largo senza trovarlo…-
-forse è finito in una fossa comune…voi sapete quale? Dove…dove si trova?-
-no…ascoltami…vedi,il motivo per cui il suo corpo non era stato ritrovato è perché…-
 
Alain si trovava fuori dalla porta della casa indicatagli dall’amico nella lettera.
Finalmente lo avrebbe rivisto dopo mesi e mesi di ricerche,dopo le lacrime versate pensandolo morto e adesso sarebbe bastato bussare per riabbracciarlo.
Prese coraggio e bussò,gli aprì un uomo sulla cinquantina,i capelli brizzolati e gli occhi verde smeraldo,identici a quelli dell’amico.
-salve…tu…tu sei Alain vero?-
-si…-
-oh entra figliolo! Io sono Nicolas…piacere di conoscerti…sono il papà di Andrè!-
Alain potè notare il tono di orgoglio dell’uomo,nel puntualizzare le sue ultime parole e sorrise di gioia,strinse la mano che l’uomo gli aveva porto constatando il calore e la positività che egli emanava,così uguale a quella dell’amico.
-chiamo subito Andrè…tu intanto accomodati…ho fatto del tè serviti pure fa come se fosse casa tua…-
Disse con un sorriso cordiale prima di sparire dietro la porta.
Alain era un groviglio di nervi e ansia.
“Dio Andrè…come sarà ritrovarsi dopo questi mesi? Come farò a dirti che sei padre e tu…tu come reagirai?”
-ALAIN!-
La voce dell’amico lo riportò con prepotenza alla realtà,Alain sollevò gli occhi e lo vide.
Sembrava stare in forma,stava bene,era così sereno e poi,i suoi occhi…ci vedeva…
-oh mio Dio Andrè!-
Si abbracciarono versando lacrime di commozione,scaricando così l’angoscia accumulata da mesi.
-ti trovo bene amico…-
-anche tu…ma ti prego Alain…raccontami! Lei dov’è…come sta?-
-hey hey…prendi fiato e siediti…-
-io…vi lascio soli ragazzi…vorrete stare soli,avrete tante cose da dirvi…-
-no papà ti prego…resta…-
-si restate con noi monsieur Grandier…-
-va bene…voi palrate io…vi preparo qualcosa da mangiare va bene?-
-va bene papà…-
-allora…da dove comincio…?-
-ho saputo che è stata ferita…-
-si sotto la Bastiglia…voleva morire Andrè,voleva raggiungerti…-
Si fermò guardando le lacrime solcare il volto dell’amico.
-ma nulla di grave…qualche settimana di riposo a casa di Rosalie e Berdard,lo sai che hanno un figlio?-
-davvero?-
-si si chiama François…-
-sono così felice per loro!-
-si ma torniamo a noi…-
Disse ridendo ripensando a quello che,due giorni prima,era successo ad Oscar nel pronunciare quelle stesse parole.
-dopo,per ragioni di sicurezza,abbiamo preferito mandarla ad Arras,con i suoi risparmi ha affittato una casa e ha lavorato un po’ come insegnante…poi suo padre l’ha rintracciata…-
Vide l’amico irrigidirsi.
-stai tranquillo…va tutto bene…l’ha portata alla villa di famiglia sempre ad Arras,mi ha aiutato lui a cercarti lo sai?-
-davvero?-
-si Andrè…è cambiato…non hai idea con che occhi guarda la tua Oscar e con quale premura si è presa cura di lei…specialmente per il….per il suo stato…-
-cosa? STA MALE? OSCAR E’ MALATA?-
-no…no Andrè…vedi…l’altro giorno…la tua Oscar…ha dato alla luce tuo figlio Andrè…-
Andrè si sentì il suo cuore battere come impazzito fino a sentirlo in gola,le lacrime offuscavano la visuale,non poteva crederci,era diventato padre…era padre!
Padre di un figlio di Oscar,un figlio loro,sentì le mani del padre stringere le sue spalle.
-Andrè…figlio mio sei diventato padre…-
Andrè cercò la mano del genitore stringendola con forza.
Non riusciva a respirare.
-dimmi….Alain dimmi che non è uno scherzo…-
Alain scosse il capo con un sorriso sincero.
-no amico mio…non scherzo affatto…sei padre di un bel maschietto ed è stato proprio il generale a farlo venire al mondo…-
-Alain…voglio andare da loro…ti prego…portami da loro…-
Lo implorava ormai singhiozzante per il pianto.
Alain annuì.
-non aspettano altro Andrè…vieni andiamo…-
Andrè si sollevò come una molla,prese la giacca e guardò suo padre.
-vai figliolo…vai verso la felicità che meriti…-
Andrè prese la mano del padre.
-vieni anche tu…tu adesso fai parte di questa felicità…abbiamo perso già una vita…non voglio e non posso perderti di nuovo e adesso che ho bisogno di te…voglio che mio figlio conosca anche suo nonno…ti prego papà…vieni…-
-va bene…-
Rispose l’anziano padre tirando su con il naso commosso.
-aspetta solo un momento devo…devo prendere una cosa di là…-
Tornò poco dopo con un sacchetto in mano.
-questa è l’unica cosa che sono riuscito a salvare dalle macerie della nostra casa…evidentemente il destino ben sapeva che un giorno sarebbe servito…questo è l’anello che regalai alla tua povera mamma quando le ho chiesto di sposarmi…-
-papà…-
-dallo alla tua Oscar figliolo…con la mia benedizione…-
Andrè abbracciò il padre.
-grazie papà…-
-adesso andiamo…-
 
Oscar era in ansia,seduta sul divano nemmeno si curava di una sovraeccitata Nanny che dalla gioia di riabbracciare il nipote,trotterellava in giro per la casa dando disposizioni sulla cena e sulla camera da preparare.
Il piccolo dormiva beato al suo fianco.
-bambino mio…tra non molto conoscerai il tuo papà…e la tua mamma non vede l’ora…-
Sentì la mano di suo padre posarsi sulla sua.
-andrà bene Oscar…finalmente andrà tutto bene…-
Sentirono le ruote di una carrozza fermarsi nel cortile,la prima ad affacciarsi fu Nanny.
La sentirono urlare il nome del nipote,Oscar per poco non svenne sorretta dal padre ritrovò la forza.
-ci sono io qui Oscar…tra poco lo riabbraccerai…-
-si…-
 
-ANDRE’!!!!!!! O MIO DIO NIPOTE ADORATO SEI VIVO!-
Gridava Nanny ancorata all’abbraccio del nipote che commosso continuava a dirle.
-nonnina mia mi sei mancata così tanto…-
-dovrei prenderti a mestolate sulla testa! Non farti vivo per tutto questo tempo…-
La cara vecchia Nanny risaltava anche in queste circostanze.
-nonna…guarda…guarda chi ho ritrovato…-
-chi?-
Chiese e voltando la testa lo vide togliersi il cappello in segno di rispetto.
-oh mio Dio…Nicolas?-
-ciao Marie…-
-sei vivo?-
-si…-
-oh….oh fatti abbracciare! È un miracolo! Che gioia immensa…!-
Si abbracciarono con affetto.
-nonna lei dov’è?-
-oh…è dentro…ti aspetta…-
Andrè guardò l’ingresso,non riusciva a muovere un solo muscolo tanta era l’emozione.
-vai Andrè…-
Lo spronò Alain dandogli una pacca sulla spalla.
Entrò in casa e con il respiro flebile raggiunse il salone e la vide.
La vide alzarsi dalla poltrona titubante,vide i suoi occhi rossi per il pianto,la vide bellissima in quell’abito così semplice,vide anche il generale scambiare uno sguardo complice con la moglie e allontanarsi per lasciarli soli,quando gli fu vicino gli strinse la spalla con affetto e con le lacrime agli occhi il severo generale gli disse.
-ben tornato a casa figliolo…-
Così dicendo li lasciarono soli.
-a…amore mio…-
Sussurrò Andrè correndo ad abbracciarla.
-oddio Andrè!-
Disse Oscar ricambiando quell’abbraccio da troppo tempo desiderato e negato.
-amore mio…amore mio…mi sei mancata così tanto! Ho cercato di raggiungerti,di cercarti…ma la mia salute non me lo ha permesso! Oh amore mio…ti amo…solo Dio lo sa quanto…-
Piangeva incontrollato seguito a ruota dalla sua Oscar che continuava a ripetere.
-Andrè il mio andrè…-
-dov’è? Voglio conoscerlo…-
-è qui guarda…-
Disse guidandolo nella culla lì vicino a loro.
-oh….amore mio…il mio piccolo amore…-
Il piccolo lo guardava incuriosito ma allo stesso tempo felice come se avesse capito chi fosse quell’uomo che lo guardava con le lacrime che incontrollate gli solcavano il viso.
Andrè prese il figlio con mani tremanti e se lo strinse al petto cadendo in ginocchio sopraffatto da tanto amore,un amore così naturale e spontaneo verso quella piccola creatura frutto del suo sangue.
Anche Oscar si mise in ginocchio vicino ad Andrè,lui aprì un braccio inglobando la sua donna in quell’abbraccio.
Tra le sue braccia la sua vita,la sua donna e suo figlio.
 
 
Epilogo:
sono passati mesi dal quel meraviglioso giorno che finalmente aveva visto ricongiungersi queste due anime inscindibili.
Il generale aveva preferito,per ragioni di sicurezza,di mandare la famiglia in Inghilterra con la promessa di raggiungerli il prima possibile,il tempo necessario di svolgere i suoi compiti,gli ultimi possibili per quella famiglia reale destinata ad un triste destino.
Era ripartito subito dopo il loro matrimonio,coronando il sogno di poter accompagnare anche Oscar all’altare,quel giorno era stato celebrato anche il battesimo del piccolo Augustin,Nicolas Grandier.
Anche il padre di Andrè si era trasferito con loro sotto insistenza di Oscar,Andrè e il generale che alla fine lo aveva convinto chiedendogli di vegliare su di loro al posto suo.
Oscar aveva sofferto l’ennesimo distacco dal padre,ma adesso era più serena in quanto l’ultima missiva del genitore informava la famiglia del suo prossimo,e definitivo,arrivo.
Il pianto del piccolo risuono,nel cuore della notte,per attirare l’attenzione.
-tranquilla vado io…-
Disse Andrè baciando oscar sulla guancia.
Si alzò e raggiunse la piccola culla.
-che succede eh? Vieni dal tuo papà…va tutto bene…ci sono io qui con te…-
E come sempre al contatto con la pelle del padre il piccolo si calmò sorridendogli e con la manina poggiata sul volto di Andrè segno di una carezza,si addormentò sereno tra le sue braccia protettive.
E Andrè si perdeva in quella dolcezza così unica,così grande da fargli quasi male,si poteva amare così incondizionatamente al primo sguardo?
Si,fu la sua conclusione.
-per te sarò ilsole se vuoi,un uomo migliore vedrai…non mi perderai mai... Augustin…-
 
“non c’è ragione…
Ti dirò io…
È un brutto sogno…
Bambino mio…”
(Nel nome del padre F.Renga)
 
http://www.youtube.com/watch?v=x1zz_fn_mQQ
 
FINE!
   
Eccoci!!!!!!!
Siamo alla conclusione!
Spero vi sia piaciuta!
Nel link potrete trovare il brano che ha dato il titolo e ispirazione a questa ff!
ah nell'inciso non troverete "bambino mio" quando Renga ha scritto questo brano aveva appena saputo che sarebbe diventato padre quindi non sapeva che fosse stata una bimba,ma nel testo originale aveva comunque messo questa frase.

Adesso si cambia!
Vedrete che combinerò con la prossima storia! E presto arriverà il nuovo capitolo della pazza storia!
ciaoooooooo   
  
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