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Autore: Duchannes    06/11/2013    0 recensioni
"Era passata una settimana da quel ‘Non tornerò a casa.’
Per una settimane né baci, né abbracci, né sguardi, né carezze [...]"
"Sette giorni senza Louis, stavo perdendo la calma, il tempo e anche Louis stesso."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come home.
<< Harry dai non fare l’idiota, sai che non è colpa sua.>>
Concluse Zayn per mettere fine alle mie lamentele, sbuffai irritato dalla solita frase << Certo, perché è colpa dei manager se Louis non torna a casa nostra da una settimana ormai? Ieri sera per l’ennesima volta mi ha chiamato dicendo che avrebbe dormito da Niall, perché era troppo stanco per mettersi alla guida. Nell’ultima settimana c’è sempre stato un motivo per cui Louis non poteva tornare.>>
Zayn mi guardò per qualche secondo prima di fare spallucce << Harry può capitare, non puoi essere sicuro di nulla, perché invece di riempirti la testa di previsioni non gli parli direttamente? Se si sarà stancato di stare con te deve fare l’uomo e dirtelo.>>
Sbuffai portando le mie mani a scuotere la mia massa informe di ricci, scossi la testa cercando di trattenere il magone che tenevo chiuso in gola.
Louis si era comportato in modo troppo strano durante le ultime due settimane, lo sentivo sempre più distante, nei baci, negli abbracci, sentivo la nostra complicità scivolare via.
Come quando senti che cerchi di tenere stretta la mano della persona che sta per cadere da un cornicione, stringi, stringi forte, ma senti che l’altra persona sta cedendo, che vuole snodare la sua mano dalla tua e tu ti senti impotente e lasci che ti scivoli via.
Mi sentivo esattamente così, come se Louis mi stesse scivolando via e avevo paura, morivo dalla paura di perderlo, o peggio, lasciarlo andare.
Zayn mi fissò preoccupato prima di porgermi una birra fredda << Harry, Louis ti ama con tutto se stesso, vedrai che è solo uno dei suoi periodi strani.>>
Guardai la birra fredda che mi stava porgendo e l’afferrai di botto, come se mi volessi attaccare a quell’unica speranza.
Il problema era che certe cose le sentivi sulla pelle.
Tracannai un sorso di birra cercando di scrollare via dalla mia mente tutti quei pensieri.

*
Zayn era riuscito a risollevarmi l’umore raccontando i suoi avvenimenti con Perrie, come di tutte le volte che Perrie lo trascinava a fare shopping, era così divertente starlo a sentire, ma allo stesso tempo il mio cuore si congelava sperando che l’amore che legava me e Louis non stesse per cadere a pezzi, perché sentire storie di Perrie e Zayn che si amavano così tanto, mi faceva pensare a quanto amassi Louis.
Proprio mentre Zayn mi lasciava finire la sigaretta buttando giù il contenuto dell’ennesima bottiglia di birra, la porta del camerino si aprì mostrandomi Louis.
Lo guardai negli occhi cercando di capire se fosse tutto a posto, lui mi sorrise per qualche secondo, per poi sfuggire alla presa del mio sguardo.
Il mio cuore si congelò letteralmente, ma mi finsi indifferente, prestando attenzione a Zayn che era preso dalla fine dell’ennesimo racconto.
Louis si appoggiò per qualche secondo al tavolino del trucco di fianco a Zayn, ascoltò il racconto, per poi puntare i suoi occhi su di me.
Non cercai di incrociarli, sapevo che li avrebbe evitati come faceva sempre ultimamente e volevo solo assaporare ancora la sensazione di sentire quelle iridi profonde come l’oceano che mi amavano da lontano.
Poi si mosse, si spostò dirigendosi proprio dove ero io e questo mi sconvolse, si sedette sulle mie gambe proprio come ai vecchi tempi, il suo profumo mi invase le narici e non potetti fare altro che chiudere gli occhi e inspirare a fondo, mentre le mie braccia si stringevano intorno alla sua vita in modo da tenerlo ben stretto al mio petto.
Mentre Zayn continuava il suo racconto e Louis gli prestava attenzione, mi persi a studiare il suo profilo, la leggera barba che cresceva sul suo viso, la pelle morbida e dorata, il pomo d’adamo che saliva e scendeva a seconda della sua salivazione, i suoi denti che mordevano il labbro inferiore e le sue labbra perfette, lunghe e sottili, labbra che desiderai baciare all’istante, buttarmici, come un uomo rimasto nel deserto per due settimane a corto di acqua avrebbe fatto, vedendo una pozzanghera.
Perché Louis era la mia pozzanghera e io stavo morendo di sete, desideravo bere dalle sue labbra fino a vomitare acqua, perché in quelle due settimane mi aveva baciato solo di sfuggita e mi mancavano i nostri baci, quelli belli, belli da morire.
Zayn dovette capire che non desideravo altro che rimanere da solo con Louis, così si affrettò a concludere il suo racconto.
Quando smise di parlare Louis cominciò a ridere e la sua risata armoniosa riempì le mie orecchie, mandando alle stelle i miei sensi.
Zayn con la scusa di andare a svegliare Liam e Niall si dileguò lontano dal nostro camerino.
Appena richiuse la porta, afferrai Louis per le braccia inchiodandolo al divano e sottomettendolo, lui mi guardò sorpreso e io lo fissai negli occhi.
Non poteva sfuggirmi, era stretto tra la mia presa salda e i suoi occhi non potevano vagare altrove, li scrutai come solo io sapevo fare e ci lessi quasi sollievo, perché era sollevato?
Avrei tanto voluto dirgli tutto quello che pensavo, avrei tanto voluto vomitare fiumi e fiumi di parole, avrei voluto chiedergli il perché, sentire mille motivazioni, ma c’era qualcosa più urgente che premeva alla base del mio stomaco.
Le sue labbra erano così vicine, il suo profumo mi aveva travolto, mi avvicinai alle sue labbra cautamente, lasciai andare le sue braccia dalla mia presa ferrea perché volevo che si arrendesse a quel bacio, che lo volesse e non che fosse costretto da me.
Louis esitò un solo secondo prima di afferrare la mia mano e unire le nostre dita proprio mentre le sue labbra si impossessavano delle mie, la sua lingua cercò impaziente la mia per poi cominciare a muoverla lentamente pregustando ogni attimo, proprio come adoravo essere baciato da lui, perché quei baci mi facevano sentire a casa, perché in quei baci sentivo tutto il nostro amore.
Louis si staccò da me per riprendere fiato, lo guardai negli occhi, ma questa volta erano distanti, sciolse la presa della sua mano sulla mia, mi lasciò un bacio a stampo prima di allontanarsi dal mio corpo e alzarsi in piedi << Non tornerò a casa.>> aggiunse e io lo sentii lontano, dal mio cuore e dal mio corpo, anche se era così vicino che avrei potuto sfiorarlo, Louis era ormai chissà dove e io non riuscivo a riafferrare la sua mano, mi sentivo ferito… e quel bacio, quello che pochi minuti fa mi era sembrato una vittoria a quella distanza da lui creata negli ultimi tempi, mi sembrò adesso una sconfitta, alle mie orecchie era suonato come un addio e alla sua frase non aveva aggiunto ‘stasera’, non c’era tempo, era come un ‘Non tornerò mai più a casa.’
Quando uscì dalla stanza richiudendosi la porta alle spalle, sentii quasi il rumore del mio cuore rompersi, in sintonia con lo sbattere della porta.
 
*
Era passata una settimana da quel ‘Non tornerò a casa.’
Per una settimane né baci, né abbracci, né sguardi, né carezze… Louis si era completamente allontanato da me, cercava di parlarmi sempre tramite Zayn, andava a riferirgli cose da dirmi e si era rivolto a me solo una volta, per chiedermi se volessi andare con tutti a ballare, solo quella maledetta sera aveva pronunciato di nuovo il mio nome e io ero rimasto così scombussolato dal sentire la sua voce chiamarmi che avevo scosso la testa leggermente, troppo preso dall’emozione.
Sette giorni senza Louis, stavo perdendo la calma, il tempo e anche Louis stesso.
 
*
‘ Ciao, sono Rick.’
Tre semplici parole per farmi ingelosire, uno dei fotografi del nostro servizio era stato per tutto il tempo appiccicato a Louis, avevano riso e scherzato, avevano parlato per tutto il tempo, avevano perfino pranzato insieme da soli.
E io? Io ero rimasto come un idiota, seduto sullo sgabello nell’angolo, rigirando il cellulare tra le mani e fissando Louis.
Qualcuno che non ero io lo stava facendo sorridere, qualcuno che non ero io gli stava accarezzando i capelli, qualcuno che non ero io lo stava abbracciando e tutto questo faceva maledettamente male.
 
*
Era bastato sentire ‘Ehi Louis hai smesso di provarci in giro con i fotografi?’ per distruggermi il cuore.
Niall l’aveva detto scherzando, Liam gli aveva rifilato una gomitata nello stomaco, Zayn aveva abbassato lo sguardo scuotendo la testa, Louis si era voltato subito verso di me, ma ero troppo ferito per guardarlo negli occhi, avrei tanto voluto piangere e gridare, ma stetti in silenzio.
 
*
Louis era stato attaccato a quel cellulare per tutto il tempo dell’incontro con i manager, continuava a digitare sorridendo di tanto in tanto.
L’avevo osservato per tutto il tempo, aveva continuato senza prestare minima attenzione a tutto ciò che lo circondava.
Quando i manager avevano liberato la sala e Liam e Niall si erano precipitati fuori, lui era rimasto lì seduto comodo a mandare messaggi probabilmente a quel Rick.
Quando l’ennesimo sorrisetto che mi faceva morire dentro, comparve sulle sue labbra, scattai.
Mi afferrai velocemente a lui lanciando in aria quel fottuto cellulare che si schiantò al pavimento, lo schiacciai alla parete sorprendendolo.
<< Non posso continuare a fingere indifferenza, sono settimane che ti sei allontanato e con quale spiegazione? Un semplice ‘non tornerò a casa’, non basta Louis, dimmelo in faccia che non mi ami più e che vuoi finire la nostra storia, voglio che tu me lo dica adesso.>>
Louis era sorpreso, continuava a sbattere le palpebre in continuazione, non si aspettava di sentirsi dire questo, ma ero davvero intenzionato a volermelo sentir dire, ero stanco di accettare tutto in silenzio.
Abbassò lo sguardo da codardo << Non posso dire che non ti amo e mentirti, ma io non ci sto più bene, ho capito che forse non siamo fatti per stare insieme.>>
Le lacrime si impossessarono dei miei occhi e cominciarono a rigarmi le guance << Dillo guardandomi negli occhi Louis… abbi le palle di dirmi che credi che non siamo fatti l’uno per l’altro.>>
Louis alzò lo sguardo verso di me e ci lessi tristezza, ci lessi falsità, i suoi occhi gridavano che erano tutte bugie, le sue labbra mentivano.
<< Torna a casa Louis.>> dissi in un sussurro, era solo una piccola supplica.
 
*
Louis non era tornato a casa, Louis mi aveva abbandonato dopo quelle semplici parole e io non avevo intenzione di supplicarlo ancora, avevo consumato tutte le mie preghiere.
Si comportava come se non esistessi e questo faceva male da morire, ma tiravo avanti, Zayn mi era sempre accanto.
Questa sera avevamo deciso di andare a festeggiare il nostro ennesimo concerto in un pub, mi ero anche divertito all’inizio, ma poi avevo visto Louis, era nell’angolo del locale e stava ridendo con un ragazzo.
Il ragazzo era della stessa sua altezza, aveva dei capelli neri, il suo corpo era completamente ricoperto da tatuaggi e i suoi lobi erano dilatati, esattamente il tipo di ragazzo su cui lui faceva apprezzamenti facendomi ingelosire.
Il ragazzo gli stava molto vicino, gli sorrideva e gli fissava le labbra.
Cominciai a mordicchiare il mio labbro inferiore per il nervoso, Zayn di fianco a me sbuffò captando il mio nervosismo << Giuro che lo prendo a cazzotti.>>
Mi voltai verso di lui scuotendo la testa e alzando la voce << Non vuole stare con me, perché dovresti prenderlo a cazzotti?>>
Zayn spalancò gli occhi per la mia voce alta, metà locale si voltò a guardarmi, anche Louis stesso che stavolta era più serio che mai.
Afferrai il mio Iphone e corsi fuori sotto la pioggia, fanculo anche al tempo.
 
*
Avevo corso così tanto sotto la pioggia, avevo corso a non finire, fino ad arrivare a casa nostra, mi ero fermato a pochi metri con il fiatone.
Poi l’avevo visto, era lì sui gradini di casa, tutto bagnato.
I vestiti gocciolavano sul portico, i suoi capelli gli coprivano la fronte e il suo respiro era accelerato, aveva corso anche lui per raggiungermi.
Quando mi vide fece subito qualche passo verso di me, si fermò a pochi metri e abbassò la testa << Non è vero che non voglio stare con te Harry, quello che provo per te non cambierà mai.>>
Tentai di calmare il respiro, ma non ci riuscivo, ora anche il mio cuore batteva ancora più veloce e il mio cervello non riusciva più a connettere i pezzi.
<< E allora perché non torni a casa?>> chiesi semplicemente, volendo una risposta chiara, una che mi avrebbe tolto ogni dubbio.
Louis alzò gli occhi per qualche minuto, li puntò nei miei, incerto, potevo leggere nei suoi occhi che non era quello che voleva, stava costringendo se stesso ad allontanarsi da me, c’era qualche ragione che lo spingeva a starmi lontano.
Poi abbassò gli occhi si morse il labbro inferiore nervoso e cominciò a gesticolare come suo solito.
<< Perché … io… ecco… l’altro giorno sono tornato a casa… e… ti ho visto piangere Harry… eri seduto nell’angolo della nostra camera e piangevi… volevo entrare per consolarti, ma poi ho visto il cellulare… avevi letto quello che avevo scritto su twitter e… bè … io non ce la faccio a vederti soffrire Harry… preferisco farti soffrire solo un’altra volta, poi sarai libero… i-i-o… no, è più forte di me, al solo pensiero di quante altre volte potrei ferirti… mi sento male…ecco.>>
Con quelle poche parole tutta la verità venne a galla, tutto il ragionamento che spingeva Louis a stare lontano da me, a non tornare a casa, Louis non voleva ferirmi.
Louis che mi stava facendo male da morire, aveva architettato tutto per assicurarsi di non potermi più ferire in futuro.
Alzai lo sguardo verso di lui, che ormai mi guardava intimorito << E che mi dici di te? Come starai?>>
Lui fece spallucce << Male, da morire, non mi passerà mai… ma almeno so che sei felice da qualche parte…>>
Alzai un sopracciglio << E come farò io? Come farò a superarla se so che tu mi ami e che senza di me non puoi stare?>>
Lui si morse il labbro abbassando di nuovo lo sguardo << Non dovrai più soffrire, starai meglio così e ti passerà.>>
Scossi la testa avvicinandomi a lui, indietreggiò fino a trovarsi schiacciato alla parete << Io non ti lascio andare Lou, soffrirei altre mille volte di più se questo assicura la tua presenza nella mia vita.>> dissi addolcendo il tono.
Louis non aveva smesso di amarmi, era questo che gridava la mia testa, non riuscivo più a ragionare, adesso sapevo che Louis era ancora mio ed era l’unica cosa che mi importava.
Louis scosse la testa cercando di respingermi << Non voglio, non ti renderò mai felice, non voglio che tu stia male.>>
Bloccai i suoi polsi ai lati della sua testa << Non puoi farmi più male di quello che hai fatto allontanandoti da me.>>
Lui fissò i suoi occhi nei miei << Lo vedi? Ho cercato di starti lontano e ti ho fatto ancora più male, sbaglio in continuazione e ti ferisco, so solo ferirti.>>
A quella frase la rabbia mi accecò e alzai il volume della voce << Perché la mia felicità sono le tue braccia Lou.>> gridai con tutta la frustrazione, con tutto il dolore accumulato in quei giorni.
Louis fremette a quella frase, fu scosso dentro, lo potevo leggere nei suoi occhi.
E finalmente fece l’unica cosa adatta a quel momento, si avventò sulle mie labbra, per assaporarle, divorarle all’infinito, quel contatto mi era mancato così tanto.
Poi si fermò << Stasera torno a casa Harry.>> e disse l’unica cosa che volevo sentirmi dire, l’unica cosa in grado di salvarmi.
Perché Louis Tomlinson era e sarà sempre la mia completa felicità, la mia casa.

 
Salve gente c: 
Eh be', che dire, l'ennesima os sui larry, ormai sto perdendo il conto di quante ne ho pubblicate, questa era l'ultima che avevo scritto, completa, che ancora dovevo pubblicare.
Ma ne ho ancora quattro da finire, non c'è niente da fare, questi due, mi portano grande ispirazione :c 
Spero che vi piaccia, non ho molto da dire :c 
Se vi va, passata dalla mia long "I fall in the dark." long su un triangolo che eh, ancora deve essere svelato, è agli inizi e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, vi ringrazio in anticipo se passate :c 
Adesso vado, grazie per avermi ascoltato, a presto, sicuramente ahahah. 
Adios.
 
   
 
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