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Autore: Tinkerbell92    06/11/2013    1 recensioni
I Sessantanovesimi Hunger Games stanno per cominciare.
Nym Seabell, una ragazza del Distretto Quattro, decide di offrirsi volontaria, sapendo che, in caso di vittoria, le sue sorelle non sarebbero costrette a partecipare in futuro.
Fino al momento di scendere nell'Arena, Nym ha in testa un solo pensiero: vincere a qualsiasi costo.
Tuttavia, nella sua mente iniziano ad insinuarsi dei seri dubbi non appena inizia a conoscere meglio gli altri tributi e le loro storie, che la portano a riflettere seriamente su ciò che vuole in realtà.
Merita davvero più degli altri di sopravvivere?
Forse la risposta è no. Quei ragazzi, esattamente come lei, hanno un motivo per tornare a casa vivi, hanno qualcosa per cui lottare.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Finnick Odair, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Manca davvero poco alla mia esibizione.
River è dentro la palestra da più d’una decina di minuti, ormai dovrebbe aver terminato.
Sembra che passare del tempo con gli altri Favoriti l’abbia reso un po’ più simpatico, dato che, prima di entrare, mi ha addirittura augurato Buona Fortuna.
Getto un’occhiata distratta alla fila di tributi dietro di me: il ragazzo del Cinque deve avere più o meno la mia età, ma è più basso di me di almeno una spanna. Si passa nervosamente la mano tra i corti capelli scuri, mentre il suo sguardo è fisso sul pavimento.
La sua compagna, invece, ricambia il mio sguardo in modo quasi arrogante. Ha un volto carino, i capelli dritti e castani ben curati e la carnagione mulatta, tuttavia il suo fisico pressoché scheletrico rende l’occhiataccia decisamente poco convincente.
Titus, il giovane del Sei, è appoggiato con la schiena al muro, assorto in chissà quali pensieri. La canottiera che indossa mette in risalto il suo fisico palestrato, che non avevo notato prima.
Ignora totalmente la propria compagna, una tipa dall’aria simpatica che sta chiacchierando allegramente con il ragazzo del Sette e la ragazzina dell’Otto.
Floss, la ragazza del Sette dai capelli rossi, ha deliberatamente ignorato l’ordine di stare in fila e si è trasferita in zona Undici, dove sta parlando di chissà cosa con Marius. Sicuramente quei due faranno squadra, dato che in questi tre giorni non si sono separati un istante, tranne, forse, quando si trattava di allenarsi con le proprie armi preferite.
Faccio appena in tempo a scambiare un’occhiataccia con Cloth e la sua amica del Nove che le porte della palestra si dischiudono, mentre la solita voce metallica chiama il mio nome.
Varco la soglia a testa alta, mentre le gigantesche porte si chiudono dietro di me senza emettere il minimo rumore.
“D’accordo” penso “Ci siamo”
Dopo un breve istante di riflessione, mi avvicino decisa al tavolo delle armi, afferrando quasi con possessività il manico del meraviglioso tridente di metallo che luccica sotto i neon.
Gli Strateghi si trovano al loro solito posto, sugli spalti sopraelevati rispetto alla palestra.
Mi posiziono sotto il loro balconcino di vetro e, con voce chiara e decisa, mi presento: - Nym Seabell, Distretto Quattro.
Arthorius Zane, il Capo Stretaga, si mette comodo sulla propria poltroncina di velluto blu e mi fa cenno di proseguire.
Non mi piace per niente: ha i capelli neri tirati all’indietro con quintali di gel, il volto pallido pieno di brillantini, le lenti a contatto rosse ed il naso aquilino perennemente arricciato in un’espressione snob. Sembra quasi un vampiro glitterato con i capelli leccati da una mucca.
Cerco di ignorarlo e mi avvicino ai manichini mobili che si trovano alla postazione delle armi da taglio. Non appena mi sistemo in posizione di guardia, cinque manichini, armati di tridenti, spade e arpioni finti, iniziano a muoversi menando fendenti e affondi contro di me.
Ma non mi faccio problemi: con delle mosse rapide e decise riesco, uno alla volta, a disarmare i miei avversari artificiali, centrando poi con le punte della mia arma i bersagli disegnati sul petto dei manichini, facendo arrestare i loro movimenti.
Sto andando bene.
Si fanno avanti i due istruttori che si erano occupati di insegnare ai miei compagni tributi l’uso delle armi del Quattro. Anche stavolta me la cavo splendidamente: li disarmo entrambi in meno di tre minuti.
Ora che ho dato prova della mia bravura nel corpo a corpo voglio dimostrare di avare anche una buona mira. Senza preavviso, mi volto di scatto e scaglio il tridente verso i bersagli destinati all’addestramento con le lance. La punta di mezzo si conficca proprio al centro del bersaglio scelto.
Vado quindi a recuperare il tridente, poi lo ripongo con cura sul tavolo da cui l’ho preso.
Arthorius Zane mi fissa per qualche secondo, poi annuisce: - Va bene, grazie, può andare.
Mi sento orgogliosa di me stessa e quasi mi tremano un po’ le gambe, ma non posso permettermi di far trasparire le mie emozioni, così, dopo aver rivolto un cordiale saluto ai miei esaminatori, mi avvio impettita verso l’uscita.
 
Non so ancora cos’abbia combinato River alla sua esibizione, visto che è sparito senza dir niente a nessuno. Si presenta solamente all’ora di cena, in camicia di lino celeste e jeans. Ha un’espressione quasi beota stampata in faccia.
- Oh, come siamo informali stasera, River- commenta Finnick sarcastico, prendendo posto accanto a Mags – Hai finito i completi gessati?
Prima ancora che il mio compagno possa rispondere, mi alzo in piedi di scatto e lo fulmino con lo sguardo: - Dove cavolo sei stato? Ti sembra il modo di sparire così all’improvviso?
River non dà peso al mio tono rabbioso e si limita a sedersi vicino a Bliss: - Mi sono fatto un giro. Non pensavo di creare problemi…
Apro la bocca per replicare, ma poi ci rinuncio e mi risiedo pesantemente. Ezra, davanti a me, mi sorride strizzando l’occhio.
- Beh, ora che ci siamo tutti- comincia Tethra, lanciando un’occhiata a River – Possiamo parlare della vostra esibizione, in modo da avere un’idea del punteggio che otterrete. Essendo Favoriti si suppone che non scenderete sotto al Nove, a meno che non abbiate combinato proprio un macello…
- Io ho già raccontato com’è andata- replico secca, rivolta a River – Comunque, se la cosa può interessarti, ho usato il tridente.
Il mio compagno resta in silenzio per un istante, poi risponde tranquillamente: - Anche io ho usato il tridente. E’ stata quasi una passeggiata.
Oh, fantastico, anche lui con il tridente! Gli Strateghi avranno di sicuro pensato che il nostro Distretto manchi di fantasia.
- Provare con un arpione no?- sibilo contrariata – Te la cavi meglio con gli arpioni che con i tridenti, l’hai detto ieri tu stesso!
- Suvvia, ragazzi, non mi sembra il caso di discutere adesso- si intromette Mags, evitando una probabile lite -  Quel che è fatto è fatto, ora mangiate la vostra cena. Tra poco mostreranno i punteggi, quindi abbiamo tempo per riparlarne.
Obbedisco, anche se non posso fare a meno di sentirmi furiosa con River: perché cavolo gli è saltato in testa di usare il tridente, sapendo che io avrei fatto lo stesso? E perché è stato così vago riguardo la sparizione di oggi pomeriggio? A che gioco sta giocando?
Sono così nervosa che non apro bocca fino a quando non prendiamo posto sul divano a mezzaluna del salotto, davanti al gigantesco televisore.
- Bene, è il momento della verità!- annuncia Finnick, sedendosi tra me e Mags e premendo il tasto di accensione del telecomando – Vediamo un po’ che avete combinato.
River, seduto sempre vicino alla sua stilista e appoggiato al bracciolo foderato, cerca insistentemente il mio sguardo col suo, ma io lo evito di proposito, fingendomi interessata al discorso introduttivo di Caesar Flickerman, il nostro brioso conduttore. Quest’anno, i suoi capelli sono color azzurro ghiaccio e, abbinati all’ombretto e al rossetto, lo fanno sembrare quasi un folletto delle nevi in smoking blu.
- Vorrei sapere chi decide i colori di Flickerman ogni anno- commento sovrappensiero, un po’ per allentare la tensione che comincia a tormentarmi.
Ezra, seduto accanto a me, risponde con un sorriso: - Lui stesso! E ci sta anche parecchio a pensarci!
- Quello viola scuro dell’anno scorso era grazioso- commenta Tethra, seduta sul bracciolo del divano – Penso che dovrebbe usare più spesso i colori scuri e… oh, comincia!
Finnick alza il volume quasi al massimo, mentre Flickerman inizia a leggere i risultati scritti su un foglio di carta dorata.
- Dunque, dal Distretto Uno, Ian Sparkle, punteggio Dodici! Complimenti ragazzo!
- Wow- commenta Mags, l’unica tra noi a cui non si è annodata la lingua – Partiamo bene…
Osservo a bocca aperta il numero Dodici volteggiare attorno al volto inespressivo di Ian. Flickerman continua: - E Glinda Charm, punteggio Nove. Dal Distretto Due: August Iron, punteggio Undici e… Kleah Sharp, punteggio Dieci!
Beh, i nostri alleati se la sono cavata splendidamente. Motivo in più per preoccuparmi.
Non so perché, ma mi sfugge un sorriso non appena compare sullo schermo il volto di August, attorno al quale rotea il numero Undici.
- Dal Distretto Tre!- prosegue Caesar – Barney Watt, punteggio Sette e… Sarah Gates, punteggio Otto.
La tensione è palpabile non appena compare sullo schermo il volto di River.
- Passiamo al Distretto Quattro! River Jones, punteggio Nove e… Nym Seabell, punteggio Undici!
L’informazione ci mette un po’ per passare dalle mie orecchie al mio cervello, ma, non appena riesco a realizzare la cosa, un grido eccitato esce spontaneo dalle mie labbra, mentre compio un salto di gioia, atterrando in piedi sul divano.
Undici! Ancora non riesco a crederci! Ora sì che gli sponsor cominceranno a prendermi sul serio!
Finnick scoppia a ridere, si alza in piedi e mi prende in braccio, facendomi girare in tondo per la sala. Anche Mags ride per la gioia, così come Tethra, Ezra e Bliss, che fanno i complimenti sia a me sia a River.
Sono ancora arrabbiata con lui e, in un certo senso, mi dà un’enorme soddisfazione sapere di aver ottenuto un voto più alto del suo. Finnick non mi ha ancora posata a terra quando lancio al mio compagno un’occhiata tronfia. Tuttavia, il biondino non appare, infastidito, anzi, sembra quasi che se l’aspettasse.
Questo mi fa innervosire ancora di più.
Nonostante sia troppo euforica per riuscire a concentrarmi su qualcosa che non sia il mio voto, obbedisco a Mags che, con un sorriso benevolo, ci intima di sederci e guardare anche i risultati degli altri.
I due del Cinque – Cass e Melania mi pare- come previsto ottengono dei punteggi scarsi: Quattro lui, Cinque lei.
Titus se la cava con un modesto Otto ed io ho il sospetto che si sia un po’ contenuto, forse per non attirare troppo l’attenzione. La sua compagna prende Sei.
E’ il momento dei tributi del Sette: Joey, il ragazzo, ottiene Cinque, Floss Nove. La cosa non mi sorprende.
Un’ondata di rabbia mi pervade non appena appare in tv il volto sogghignante di Cloth, attorno al quale orbita un Otto tridimensionale. Mi pare quasi di sentirlo mentre sfotte la sua compagna, Breena, che se l’è cavata con un Sei.
La sua amichetta del Nove – che scopro chiamarsi Spike – prende Sette, mentre il ragazzo, Elijah, Quattro.
Un quattro anche per Kay, il dodicenne del Dieci, e un Cinque per Emily, la ragazza.
E’ il turno di Marius: Dieci. Quattro voti in più della sua compagna, Felicia.
Il Distretto Dodici conclude con dei voti parecchi scarsi: Cinque per Alarik –lui- e Tre per Allie –lei.
Guardando meglio quest’ultima, con quei capelli biondi tinti di rosa acceso – che si è fatta colorare dai suoi stilisti - e quell’espressione da fuori di testa, mi viene il sospetto che covi una qualche dipendenza da alcol o droga. Si troverà di certo alla grande con il suo Mentore.
Una volta terminato il programma, Mags spegne la televisione e Finnick corre verso la cucina, tornando con una grande bottiglia di champagne: - Bisogna festeggiare! Qui tutti i bicchieri subito!
Pensavo che, dopo quattro anni di esperienza come Mentore, fosse abbastanza difficile da impressionare, invece è emozionato al punto da doversi dare il cambio con Ezra per versare lo champagne.
- Ai nostri ragazzi!- esclama Mags, sollevando il calice con un sorriso raggiante – E al Distretto Quattro!
Una cosa è certa: anche quest’anno, il gruppo dei Favoriti si distinguerà nettamente.
 - I voti in generale non sono stati malvagi- commenta Finnick, mentre bevo il primo sorso di champagne – Voi Favoriti avete brillato. Posso immaginare come festeggeranno Gloss e la sua ragazza- aggiunge con tono malizioso.
Mi lascio sfuggire un sorriso: scommetto che in questo momento si staranno già sbaciucchiando sul divano, tra le occhiatacce di Cashmere e Ian.
Andiamo avanti a festeggiare fino a mezzanotte, poi Mags ci consiglia di andare a dormire, in modo da poter essere riposati per la giornata di domani. La nostra ultima giornata a Capitol City.
Auguro la buonanotte a tutti, poi seguo silenziosamente River in direzione delle nostre camere. La sua mano si è appena appoggiata alla maniglia della porta quando gli afferro una spalla con forza e lo volto bruscamente, inchiodandolo con la schiena contro il muro: - Aspetta un minuto! Non l’hai ancora fatta franca!- sibilo minacciosa.
River alza un sopracciglio con aria confusa: - Si può sapere cos’hai contro di me? E’ da quando sono arrivato a cena che non fai altro che fissarmi di traverso e rispondermi male…
- Ah, davvero non capisci?- sbottò furiosa, cercando di tenere il tono basso – Mi auguri buona fortuna prima dell’esibizione, poi sparisci per tutto il pomeriggio senza dare spiegazioni. Per non parlare della tua esibizione!
Quasi mi tremano le labbra per la rabbia al pensiero dell’affronto subìto.
- Tu… come hai potuto utilizzare il tridente? Sapevi benissimo che io avrei fatto lo stesso! Ho rischiato di fare la figura della copiona! O di annoiare gli Strateghi! Cos’è, stai cercando di mettermi i bastoni tra le ruote? Perché se è così sappi che non mi fai affatto paura!
Lui resta per qualche secondo a fissarmi in silenzio. I suoi occhi azzurri brillano leggermente nella penombra. Poi, all’improvviso, un sorriso affiora alle sue labbra: - Tu pensi che l’abbia fatto per ostacolarti?
Serrò più forte la presa sulla sua spalla: - Puoi dimostrare il contrario?
La sua mano si chiude attorno al mio polso, quello che lo tiene premuto contro il muro: - Se ti dicessi che ho sempre saputo che avresti ottenuto un voto più alto del mio se avessimo utilizzato entrambi il tridente? Che immaginavo che la tua esibizione sarebbe stata migliore della mia, al punto da convincere gli Strateghi a darti un voto più alto?
La sua risposta mi coglie di sorpresa. Senza rendermene conto, allento la presa: - Spiegati…
River alza gli occhi al cielo con un sospiro: - Sono un Favorito, Nym! Meno di Nove non mi avrebbero dato. Comparando le nostre due esibizioni di sicuro ti avrebbero alzato un po’ il punteggio. Capisci ora?
Faccio un passo indietro, un po’ dubbiosa: - E perché mai avresti deciso di aiutarmi?
- Non tanto per te- risponde lui tranquillamente – Quanto più per noi in generale. Un voto alto ti assicura qualche sponsor. Un voto altissimo, beh, diciamo che è una garanzia piuttosto vantaggiosa. Il nostro Distretto è riuscito a mantenere una buona posizione. Ne avremo bisogno in caso l’alleanza con gli altri si rompesse…
- E chi ti dice che noi due resteremo alleati?-domando scettica, alzando un sopracciglio.
River alza le spalle e abbassa la maniglia della porta lentamente: - Beh, in ogni caso è sempre meglio che gli sponsor restino all’interno del Quattro. E’ dalla Sessantacinquesima edizione che non vinciamo più nulla, sarebbe bello riconfermare il nostro status di Favoriti. Buonanotte, Nym.
Lo osservo entrare in camera e chiudere piano la porta.
Non mi convince neanche un po’: lui, River Jones, ragazzo ricco e viziato, decide di punto in bianco di fare il solidale con il proprio Distretto? Sospetto che stia macchinando qualcos’altro.
- Fantastico- sbuffo, entrando in camera e gettandomi vestita sul letto – Non ho veramente nessuno di cui possa fidarmi davvero al di fuori di me stessa. Tanto meglio.
Per un attimo mi torna alla mente lo strano bagliore che avevano emanato gli occhi di River mentre Caesar leggeva i punteggi. Che diavolo sta combinando quel ragazzo?
Non ho il tempo di riflettere, il sonno ha presto il sopravvento.
 
Stamattina passerò quattro ore con Tethra per esercitarmi con le posture ed i gesti, poi, al pomeriggio, ne passerò altre quattro con Finnick per trovare i punti forza del mio carattere da mostrare all’Intervista.
Ovviamente, mi guardo bene dallo scambiare la parola con River.
- Di sicuro tutto quello che ha fatto ha un fine personale- commento acida, mentre indosso un lungo abito blu che scende fino ai piedi – Forse vuole mettermi a disagio, o sta cercando di convincermi a fidarmi di lui per poi pugnalarmi alle spalle… insomma, a sentirlo, il mio Undici sarebbe in parte merito suo!
Tethra alza un sopracciglio, mentre mi porge un paio di scarpe col tacco alto quindici centimetri: - Ti dirò, quel ragazzo è molto strano, qui non ci piove. E ieri, beh, devo dire che è parso a tutti piuttosto sospetto. Ma trovo sia azzardato giudicare subito, senza prove. Chissà, magari vuole davvero aiutare il Distretto, ma potresti anche avere ragione tu. Il mio consiglio sarebbe di non rimuginarci troppo, almeno non adesso. Hai un’ultima prova da superare prima di entrare nell’Arena.
Non ha tutti i torti in fondo, ma non sono sicura di riuscire a seguire il suo consiglio alla lettera. Sono sospettosa di natura.
Una volta indossate le scarpe mi rendo conto come debba sentirsi un palo della luce: - Oh, porca…
Provo a fare un paio di passi in avanti: non sono completamente impacciata, però le gambe mi traballano parecchio e continuo ad aver paura di inciampare o slogarmi una caviglia.
- Ti prego, dimmi che non dovrò indossare questi trampoli- sibilo a denti stretti – Mi muovo come uno spaventapasseri e sono più alta di Finnick!
Sì, perché oltre al problema della camminata c’è pure il problema dell’altezza! Ho superato l’anno scorso il metro e settanta e sto ancora guadagnando centimetri. Farmi apparire come un colosso penso stonerà parecchio con l’immagine della bella dea del mare della Sfilata, aggraziata e regale.
Tethra mi osserva per un po’, poi si lascia sfuggire un sorriso: - Oh, dubito che Ezra ti farà indossare quei trampoli. Il fatto è che la procedura di preparazione prevede che i tributi siano preparati “al peggio”, in modo da apparire più sicuri durante l’Intervista.
- Sai già come mi farà vestire Ezra?- domando curiosa, mentre cerco di non inciampare nel tappeto.
Il sorriso di Tethra si allarga: -Oh, sì. Ma dovrò mantenere il segreto, sarà una sorpresa. Forza, ora, prendi quella sedia e lavoriamo sulla postura.
Il resto della preparazione procede piuttosto bene: venendo da una famiglia benestante conosco bene il Galateo e so come deve comportarsi una ragazza elegante in pubblico.
Mi sfugge un sorriso pensando alla mia sorellina Rhyan, unica Seabell dal portamento e dal linguaggio degni di uno scaricatore di porto.
Al termine delle quattro ore, Tethra si dichiara soddisfatta della lezione e, finalmente, mi permette di togliere le scarpe assassine. I piedi mi fanno un male cane, ma scommetto che qui a Capitol ci saranno unguenti o cose del genere per alleviare il dolore. E poi, di sicuro dovrò subire di peggio quando sarò all’interno dell’Arena.
Dopo pranzo mi reco con Finnick in una stanzetta piuttosto angusta dalle pareti color argento. Tiro un sospiro di sollievo notando la finestra aperta sulla parete opposta all’entrata.
Finnick mi fa accomodare su una delle due sedie sistemate accanto ad un minuscolo tavolo di vetro, poi prende posto di fronte a me, afferrando qualcosa dalla piccola ciotola posta sul tavolino e infilandola in bocca: - Prendine se vuoi- mi invita, sgranocchiando.
Mi sporgo per esaminare il contenuto della ciotola, aspettandomi di trovare caramelle o cioccolatini, invece mi ritrovo a fissare dei quadratini bianchi e luccicanti. Zollette di zucchero.
In un primo momento aggrotto la fronte confusa poi, però, mi rendo conto che, effettivamente, sono piuttosto invitanti, così ne prendo una.
Ora che ci penso, correva voce di un’insana passione di Finnick per lo zucchero.
- Allora- comincia, prendendo un’altra zolletta – L’Intervista, come ben sai, è una fase importante per il tuo percorso da tributo. Alcuni la sottovalutano, ritenendola semplicemente un’ultima formalità, soprattutto quelli che hanno ottenuto un voto alto durante la Sessione Privata. Noi non faremo così: il tuo Undici ed il tuo status di Favorita possono benissimo passare in secondo piano se ti mostrerai incerta o degna di poca attenzione. Dopotutto, l’Intervista è l’unico momento in cui i tributi interagiscono veramente con il pubblico. Mi segui fin qui?
- Sì- rispondo, rischiando di strozzarmi con la zolletta che ho ingoiato solo a metà – Non ho intenzione di crollare proprio all’ultimo.
- Molto bene- sorride Finnick – Allora possiamo cominciare a lavorare sull’immagine di te che vuoi presentare. Dunque, quello che so è che sei determinata, tenace ed ironica, personalità che, se sfruttata al meglio, può risultare interessante per il pubblico. Ora io fingerò di essere Flickerman e ti farò delle domande e tu dovrai comportarti come se ti trovassi davvero sul palco, davanti a milioni di spettatori. Sei pronta?
Apro la bocca per rispondere, quando lo vedo chinarsi e tirare fuori qualcosa da sotto la sua sedia. Una parrucca arcobaleno.
Aggrotto la fronte confusa, mente Finnick la indossa e comincia ad imitare le movenze di Caesar Flickerman.
- Ma che stai facendo?- esclamo, senza trattenere una risata.
Lui mi strizza l’occhio, uscendo un secondo dal personaggio: - E’ per calarmi meglio nella parte. Forza ora, stupiscimi!
Mi risulta abbastanza difficile restare completamente seria, ma faccio del mio meglio per non deludere le aspettative del mio Mentore.
Finnick – o meglio, Finkerman, come mi ha suggerito di chiamarlo – comincia l’Intervista con domande piuttosto generali – ad esempio, come mi son trovata a Capitol o cosa ne penso della moda capitolina – per poi passare ad argomenti più specifici, come il mio voto, la mia vita al Distretto Quattro e la mia situazione famigliare.
Cerco di lasciar trasparire sicurezza e determinazione, miste ad una leggera dose di sarcasmo.
Di tanto in tanto, Finnick si interrompe, dandomi qualche suggerimento sulla mimica facciale, sui toni da usare e sui gesti da accompagnare alle parole.
Le quattro ore passano in fretta e, a fine lezione, ci sentiamo entrambi molto ottimisti riguardo la mia ultima apparizione in pubblico prima dei giochi.
Abbiamo anche mangiato tanto zucchero da avere la nausea.
- Suppongo che domani Flickerman non mi offrirà neanche una caramella – commentò con mezzo sorriso, alzandomi dalla sedia e dirigendomi verso la porta.
Finnick si sfila la parrucca e soffoca a stento una risatina: - Dubito che riuscirai a buttare giù qualcosa di dolce dopo aver finito un’intera ciotola di zollette.
- Tu ne hai mangiate di più- mi difendo, facendogli la linguaccia – E sono sicura che non farò storie se mi arriverà un paracadute pieno di zucchero quando sarò nell’Arena.
- Lo terrò a mente.
Serro le dita attorno alla maniglia, ma Finnick mi ferma, posandomi una mano sulla spalla: - Ah, un’ultima cosa: quando ti troverai davanti a Flickerman, sorridi.
Aggrotto la fronte confusa, voltandomi verso di lui: - Beh, penso sia normale, no? Non sono mica River…
- No, non ti sto dicendo di sorridere e basta. Quello che voglio dire è… tu hai un sorriso particolare. Non so spiegartelo con esattezza, però ci sono momenti in cui sorridi in modo diverso dal solito. Pieghi solo un lato delle labbra verso l’alto e ti brillano gli occhi. E’ un sorriso… enigmatico, ecco!
- Intendi questo?- domando, esibendomi in quello che le mie sorelle chiamano “Sorriso Nym”.
Finnick annuisce: - Precisamente! Se ti lascerai sfuggire un paio di quei sorrisi all’Intervista sono certo che farai centro. Me l’ha fatto notare…
- Chi?
Il mio Mentore si zittisce all’istante, visibilmente incerto se rispondere o meno, poi cambia improvvisamente discorso: - Oh, nessuno, non importa. Piuttosto sarà meglio che tu vada di sopra a prepararti per la cena, altrimenti Mags mi sgriderà perché ti ho fatta tardare.
Sono tentata di insistere sull’identità del “Tizio-Nota-Sorrisi”, ma alla fine mi limito ad obbedire.
Mentre cammino spedita verso la mia camera, noto con la coda dell’occhio che la porta d’ingresso dell’appartamento è aperta.
River si trova sulla soglia, intento a parlare con qualcuno. Dalla voce sembra una ragazza.
Faccio un passo verso di loro, quando il mio compagno, improvvisamente, si volta, guardandomi sorpreso: - Nym?
Mi immobilizzo all’istante, incerta se rispondere o meno, poi, senza dire una parola, faccio dietrofront e mi fiondo come una furia su per le scale.
 
***
Angolo dell’Autrice: Questo capitolo è stato un po’ un parto perché la parte della Sessione Privata per me è un po’ noiosa da scrivere. Ad ogni modo, spero di non avervi presentato uno schifo.
Grazie per aver letto, alla prossima con le Interviste!
Tinkerbell92
 
Ps: Le zollette di zucchero non mancano mai!
 
  
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