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Autore: ladygrandie    06/11/2013    2 recensioni
Chiedo scusa in anticipo, è la mia prima fanfiction cercate di capirmi, il primo capitolo è un po' corto ma oggi ho avuto
l'ispirazione e l'ho buttato giù, iniziare a pubblicarlo era l'unico modo per essere sicura di riuscire a continuarla, i
prossimi capitoli saranno più lunghi e mi farò perdonare promesso!!!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Lo sò non ho scusanti per tutto il tempo che è passato e non ho intenzione di annoiarvi con scuse che non potreste capire e con i miei problemi personali, mettiamola così, sono tornata!
Mi rendo conto che è passato tantissimo tempo e che probabilmente chi aveva iniziato a seguire la mia storia magari non frequenta neanche più questo sito, ma io vorrei riprovarci.
Ho dovuto io stessa rileggera la mia storia per ritrovare il punto della situazione e ho deciso di pubblicare un capitolo veloce, per poter permettere a chi non mi conosce e volesse iniziare a farlo, di leggere la mia storia dall'inizio e se ci fosse ancora qualcuno dei vecchi lettori (spero con tutto il cuore che ci sia) può rileggere per rinfrescarsi la memoria.
Capisco che adesso sarà difficile darmi fiducia, voi penserete "E se io mi rimetto a leggere e poi lei sparisce di nuovo?!", avete perfettamente ragione, ma l'unica cosa che posso fare è promettervi che non succederà ancora, sono passati anni, la vita mi ha sorpreso e atterrata direi, ma sono tornata come una fenice e adesso sono più forte e non ho intenzione di mollare!



"Buonasera ragazzi" disse il generale "Da dove tornate a quest'ora tarda? Problemi a lavoro?" il tono sarcastico purtroppo non sfuggi a nessuno dei due.
Confusione, era questo che riempiva la testa dei due, si sentivano entrambi come bambini beccati a rubare un biscotto, che colti sul fatto avrebbero dovuto giustificarsi, trovare una motivazione logica per il loro gesto, ma non sapevano assolutamente che cosa dire.
Ma lei era comunque un soldato, abituata a raggirare un ostacolo imprevisto ragionando su una strategia e in più, sapeva benissimo che più tempo passava e meno sarebbero stati credibili, qualsiasi cosa avessero detto.
"Buonasera padre, no nessun problema davvero, ci siamo soffermati a bere qualcosa in un'osteria, uno dei nostri commilitoni festeggiava il suo imminente matrimonio e così siamo stati obbligati ad accettare l'invito per non sembrare scortesi, ma ci siamo fermati più del previsto, adesso siamo esausti e vorremmo soltanto poter riposare un po'".
Il generale alzo gli occhi al cielo, Oscar non riuscì a capire se l'avesse fatto perchè non aveva creduto minimamente al suo racconto, oppure, perchè lui trovava tutto questo noioso e insignificante, lui non si sarebbe mai mischiato con dei soldati semplici, neppure per una buona ragione, l'avrebbe trovato semplicemente disgustoso e vergognoso.
"Si, si certo, voi giovani siete strani, comunque Oscar ho bisogno di parlarti, ma a questo punto se sei stanca rimandiamo a domani, forse è meglio... buonanotte".
"Buonanotte, padre".
"Buonanotte signor generale".
I due attesero che il padre di lei sparisse in cima alle scale e poi si diressero verso il salottino, dove le ultime fiamme del camino riscaldavano appena la stanza e creavano una luce quasi magica.
Lei si fermò in piedi a scrutare lo scoppiettare delle fiamme ormai deboli e sentiva che tutta l'euforia che aveva dentro, si stava spegnendo, proprio come quel fuoco, aveva un brutto presentimento, anzi, un presentimento terribile.
Tutto questo non sfuggì ad Andrè, che si sistemò esattamente dietro di lei, le due figure cambaciavano perfettamente, quasi fossero due sagome nate per incastrarsi e diventare una cosa sola.
Le mise una mano sulla spalla, una intorno alla vita, l'attirò a se e appoggiando il mento sulla sua testa le chiese "Oscar cosa c'è? Cosa ti preoccupa così tanto adesso?".
"Andrè mio padre ci ha visti, ne sono certa".
"Ma no Oscar che dici? Non si sarà accorto di nulla vedrai, non preoccuparti inutilmente, va tutto bene, rilassati, non rovinare questa magnifica serata".
"Ma si forse hai ragione, chissà perchè mi sono fatta prendere così dal panico, non è da me, è solo che sento una strana sensazione".
"Passerà" le disse lui e prese a massaggiarle teneramente le spalle, lei si sciolse immediatamente come burro sotto il sole d'estate, lui sapeva assolutamente come farla stare meglio e quando iniziò a baciarla sul collo, dopo averle scostato i capelli, lei si convinse che lui fosse il custode del paradiso e adesso aveva tutta l'intenzione di usare le chiavi in suo possesso per portarla lì.
Andrè a sua volta era preoccupato quanto lei, anche lui aveva percepito qualcosa di strano nel generale quella sera, ma non voleva fomentare le sue paure e le sue preoccupazioni, non quella sera, non adesso che avevano raggiunto la felicità, ci avrebbero pensato il giorno dopo, adesso esistevano solo loro due.
Erano talmenti presi da loro e dai loro pensieri che nessuno si accorse dell'ombra scura che si allontanava dal salottino.

Continua......
  
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