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Autore: Change_Your_Life_    06/11/2013    9 recensioni
Se fossi costretta a dover affrontare di nuovo il tuo passato, cosa faresti?
Se quel passato fosse stato la causa della tua felicità, ma anche della tua sofferenza?
E se, adesso che tu ti sei rifatta una vita, hai dei nuovi amici, una nuova città in cui vivi e un lavoro che ami, lui cercasse di rientrare nella tua vita?
Cosa farà Spencer, quando sarà costretta a tornare a Londra per il matrimonio di sua sorella?
Voi direste, è sua sorella, perché non dovrebbe andarci?
E se vi dicessi che il suo futuro sposo, è anche il ragazzo di cui Spencer era perdutamente innamorata?
Cosa fareste adesso?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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6. His words really hurt me.



Dopo la chiacchierata con mio fratello, decisi di ritornare in camera.
Avevo bisogno di stare un po’ con i miei amici, nonostante la stanchezza.
Arrivai nella mia camera e trovai Abby al telefono. Niall stava mangiando un pacchetto di patatine, mentre ogni tanto lanciava qualche occhiatina alla bionda, ma di Zayn nessuna traccia.
Sorrisi a quella scena, prima che Niall si accorgesse di me e mi concedesse un sorriso.
-Ehi Nialler, dove è Zayn?-
Lui parve rifletterci qualche secondo, poi mi guardò.
-È andato a fumarsi una sigaretta, è uscito due minuti fa.-
Io annuii e guardai prima lui e poi Abby.
-Stai tranquillo, non ha un ragazzo, se è quello che ti stai chiedendo, ma farai meglio a fare quel passo, se non vuoi che accada, intesi?.-
Lui mi guardò negli occhi e annuì semplicemente, abbassando lo sguardo per un attimo, forse per pensare a ciò che gli avevo detto, poi ritornò a guardare la TV.
Prima che uscissi dalla stanza, però, mi sorrise. Aveva capito.
Ricambiai il sorriso e scesi velocemente le scale.
Arrivai in giardino, dove vidi il mio migliore amico intento a fumarsi la sua sigaretta.
Rimasi un attimo indietro, pensando a cosa gli avrei potuto fare.
Potevo chiamarlo e avvicinarmi piano a lui, o arrivargli da dietro e fargli prendere un bello spavento.
La mia mente decise subito per la seconda opzione e, senza perdere altro tempo, mi avvicinai a lui senza farmi sentire.
Lo abbracciai da dietro, facendolo spaventare. Lui si girò verso di me, guardandomi male.
-Ma sei per caso impazzita? Mi vuoi far morire di infarto? Sai ho venti tre anni, sono ancora troppo giovane per morire!- Lui e i suoi momenti teatrali.
Alzai gli occhi al cielo e scoppiai a ridere, mentre mi sedevo sul mio amato dondolo. Lui mi imitò poco dopo.
-D-dovevi vedere la tua f-faccia!-
Non riuscii proprio a trattenermi e questo mi costò una sua occhiataccia.
Per farmi perdonare gli mandai un bacio e lui fece finta di prenderlo, mettendoselo in tasca.
Riscoppiammo a ridere entrambi, come se non riuscissimo proprio a fare altro.
Avevo il presentimento che mia madre avesse messo qualcosa di strano nella carne. Si, era di sicuro così!
Ritornammo seri dopo qualche minuto; adoravo scherzare con lui in quel modo, perché sapevo che lui non mi avrebbe mai giudicata per la mia stranezza. O forse perché lui era esattamente come me.
 
-Allora, come mai sei venuta a cercarmi? Che c’è, già ti mancavo?- Ammiccò verso di me, ricevendo in risposta solo un’occhiataccia.
-Si, guarda, non vedevo l’ora di buttarmi tra le tue braccia!- Dissi ironica, facendolo ridere.
-Comunque, volevo stare davvero un po’ con i miei amici. Che c’è, ti dispiace?-
Lui mi sorrise, scuotendo la testa. Lo abbracciai e restammo così per qualche minuto.
Con Zayn non c’era bisogno di parole, lui mi capiva al volo e sapeva che in quel momento avevo davvero bisogno di un abbraccio da un amico.
All’improvviso si staccò e si alzò dal dondolo. –Io salgo, tu che fai?-
-Resto un altro po’, poi vi raggiungo. Sta sera facciamo un pigiama party!- Gli feci l’occhiolino e lui rise, annuendo.
-Avverti tu quei due?- Annuì di nuovo, poi mi diede un bacio sulla guancia e si allontanò verso casa.
Sorrisi e chiusi gli occhi, godendomi quegli attimi di completo silenzio e di pace.
Era raro che a New York riuscissi a trovare quei pochi attimi di calma, soprattutto perché il lavoro mi teneva impegnata gran parte del tempo e poi, lì, era impossibile non sentire il continuo suonare dei clacson e il gridare delle persone. New York era un gran caos, ma non si poteva dire che non l’adorassi.
Qualche minuto dopo, sentii il peso di qualcuno sul dondolo, ma non aprii gli occhi.
-Che c’è Zayn, ti sei dimenticato qualcosa?- Feci una piccola risata, sapendo quanto fosse sbadato alle volte.
Ma non ricevetti risposta, così, curiosa di sapere chi fosse, aprii gli occhi, ma me ne pentii un attimo dopo.
Harry era di fronte a me, con un’espressione indecifrabile sul viso.
Erano davvero poche le volte in cui lo avevo visto così serio, di solito sorrideva sempre, non lo era quasi mai.
Ma da quando lo avevo rivisto, avevo capito subito che era cambiato, non era più lo stesso Harry di prima.
Lanciai un’occhiata al giardino. Perfetto, eravamo soli.
Allora mi alzai dal dondolo e mi voltai per andarmene; non avevo la minima intenzione di rimanere lì con lui, soprattutto da sola.
Ma un braccio mi fermò.
Capii subito che era stato lui, ma non mi mossi e non mi girai, volevo proprio sapere cosa avrebbe fatto.
Si mise proprio dietro di me e mi fece girare verso di lui, guardandomi negli occhi.
Mi abbracciò di scatto, stringendomi davvero forte a lui.
Era come se, fino a quel momento, si fosse trattenuto dal farlo e adesso non vedesse l’ora di abbracciarmi, nonostante l’abbraccio di qualche ora prima.
Ma non poteva farlo, non poteva farmi perdere di nuovo il controllo, non poteva farmi sentire di nuovo in colpa, non poteva farmi stare di nuovo bene con un suo abbraccio, non poteva farlo e basta.
Mi staccai lentamente da lui, allontanandolo il più possibile.
Ma lui non me lo permise, posò le sue mani sui miei fianchi e in un attimo fui di nuovo vicina a lui.
Mi guardò negli occhi: quegli occhi che mi erano mancati in una maniera incredibile, quegli occhi che erano in grado di perforarmi l’anima, quegli occhi che avevo amato tanto.
Doveva smetterla di guardarmi in quel modo, o non avrei retto.
Ma che cosa stai dicendo, Spencer, tu lo hai dimenticato!
-Harry, ti prego, lasciami andare!-
Tentai di levarmi dalla sua presa salda, ma era più forte di me e di certo lui non aveva le mie stesse intenzioni.
-Dimmi cosa c’è tra te e Zayn!-
Sbarrai gli occhi a quella sua domanda. Ma era, forse, impazzito?
-Non sono affari tuoi e, per favore, adesso lasciami andare!-
-Rispondimi!- Duro, freddo, come una pietra. Quello non era il ragazzo che ricordavo io, quello non era il mio Harry.
Scossi la testa, cercando inutilmente di staccarmi da lui.
Lo guardai negli occhi e capii che era lui la persona che aveva sentito me e mia madre parlare. Mi infuriai, perché non poteva permettersi di dirmi certe cose, non più almeno.
-Harry, non sono affari tuoi, almeno non più.-
Mi aspettavo una risposta, una qualsiasi frase, anche un silenzio sarebbe andato bene, ma lui disse qualcosa che mi lasciò completamente senza parole, un qualcosa che mi spezzò letteralmente il cuore.

-Di certo non è stata colpa mia...-
Era stato un sussurro, ma era arrivato forte e chiaro alle mie orecchie.
La sua voce fredda e dura, la sua espressione piena di dolore e amarezza mi fecero provare un senso di colpa ancora maggiore.
Ma non potevo dire altro, non ce l’avrei fatta, non quella volta, non davanti a lui.
Mi aveva ferita, ma forse mi ero sempre sbagliata a credere che lui potesse capirmi. Ero stata stupida, ancora una volta.
Lo guardai un’ultima volta i suoi occhi e mi allontanai da lì, con il cuore in gola e le lacrime agli occhi.
Lo sentii chiamarmi, ma lo ignorai. Ormai il danno era stato fatto.
Rientrai in casa e mi diressi velocemente in camera mia, chiudendo la porta a chiave.
Fortunatamente i ragazzi erano tutti nell’altra stanza e almeno non mi avrebbero vista in quello stato.
Mi poggiai alla porta e lì potei dare, finalmente, libero sfogo alle mie lacrime.
Strinsi le ginocchia al petto e mi poggia su di esse, continuando a piangere.
Stavo sfogando tutte le emozioni che avevo provato da quando avevo saputo di questo matrimonio.
Da quando avevo rimesso piede a Londra, da quando avevo rivisto mia sorella e i miei genitori, da quando avevo rivisto Louis e poi i suoi occhi.
Oh, i suoi occhi. Quelli che erano in grado di perforarmi l’anima, di scavare a fondo e percepire ogni mia emozione.
Quelli che mi avevano amata e fatta sentire tale, quegli occhi che mi trasmettevano sempre tanta sicurezza, cosa che, però, quella volta non avevano fatto.
Ma non avrei permesso che succedesse di nuovo, sta volta sarei stata più forte, avrei affrontato tutto e mi sarei lasciata alle spalle il passato.
Dovevo pensare alla felicità di mia sorella, solamente a quello e a nient’altro, dovevo mettere di lato quella parte di me che voleva ancora Harry, perché sapevo che c’era ancora una piccola, e forse insignificante, parte di me che lo voleva ancora.
Ma che potevo farci se era stato il mio primo amore?
 
 
 
***
 
 
-Spens, vuoi fermarti una buona volta? Mi stai facendo girare la testa!-
Mi fermai al richiamo di Abby. Non mi ero neanche accorta di aver fatto avanti e indietro per la stanza dei ragazzi per circa cinque minuti.
Niall mi guardava confuso, mentre mangiava un pacchetto di patatine. Abby era seduta accanto a lui e mi guardava preoccupata, mentre Zayn mi osservava attentamente.
-Scusatemi, ragazzi, è che—Che cosa? Cosa gli avrei detto adesso?
Abbassai lo sguardo e lo puntai sui miei piedi scalzi, lasciando la frase in sospeso.
L’immagine di Harry, di quel pomeriggio, mi si piazzò davanti.
I suoi occhi tristi, la sua presa salda sui miei fianchi e il suo abbraccio.
Mi ero sentita troppo bene per i miei gusti e di certo questo non andava affatto bene.
E poi le sue parole. Mi avevano fatto più male di quanto pensassi.
Aveva gettato su di me tutta la sua rabbia, senza rendersi conto di avermi ferita.
Ma, probabilmente, me lo meritavo, ero stata io a lasciarlo, a rinunciare alla nostra storia per la felicità di qualcun altro a cui tenevo molto.
 
I ragazzi si accorsero che qualcosa non andava e si guardarono tra loro, confusi. Poi mi fissarono per qualche secondo, forse cercando di capire qualcosa dal mio sguardo.
Sospirai, capendo che non potevo più tenermi quella cosa per me.
-Oggi ho parlato con...- Non riuscii nemmeno a pronunciare il suo nome. Ma dovevo imparare ad avere più coraggio, ad essere più forte e se continuavo a non pronunciarlo, non ci sarei mai riuscita. -…Harry.- Non riuscii a rialzare lo sguardo, troppo imbarazzata.
Ma sapeva che mi stavano guardando, se pur sorpresi.
Così gli raccontai ogni cosa, da quando lui mi aveva abbracciata, lasciandomi senza parole, alla sua domanda e alla sua risposta.
Loro continuarono a guardarmi, i loro occhi esprimevano sorpresa e preoccupazione.
Sapevano quanto ci ero stata male, soprattutto Zayn, e non piaceva neanche a loro vedermi così combattuta.
Perché stavo veramente così. Da un lato c’era la mia testa, che mi diceva che avevo fatto una cazzata a tornare a Londra, a parlare con lui e a lasciare che mi colpisse dentro, ferendomi come mai aveva fatto.
Mentre dall’altro c’era il mio cuore, che mi diceva che avrei dovuto ascoltarlo, lasciargli dire tutto quello che provava e non avrei dovuto lasciarlo solo, magari dicendogli quello che provavo davvero.
Ma il punto era proprio questo. Cosa provavo davvero?
Non lo sapevo e questo mi rendeva le cose ancora più difficili.
Non avevo dato ascolto al mio cuore, ma neanche tanto al mio cervello.
Ero in un bivio e non riuscivo a proseguire, almeno finché non avrei trovato le risposte, che, al momento, mi mancavano.
Zayn, una volta ripreso dallo shock, mi abbracciò.
Si vedeva che era arrabbiato; in quel momento avrebbe volentieri preso Harry a pugni.
Abby mi fece sedere accanto a sé e mi prese una mano.
-Lo so che questa situazione non sarà facile affatto per te, so che vederlo tutti i giorni non ti aiuterà, ma noi siamo qui per questo, per starti accanto ed evitare che tu.- Disse indicandomi. –Combini qualche casino.-
Per un attimo ebbi l’istinto di guardarla male e dirgliene quattro, ma aveva ragione, e capii che anche Zayn e Niall la pensassero così.
Allora, preso un gran respiro, mi alzai in piedi e sorrisi, o almeno ci provai.
-Bene! Forza, abbiamo un pigiama party da fare e non dobbiamo demoralizzarci così!-
Loro sorrisero, contenti che fossi riuscita a riprendermi.
Quella sera ci divertimmo come pazzi.
Ci prendemmo a cuscinate, mangiammo tantissimo e ci parlammo delle prime cose che ci erano venute in mente.
Avevo sorriso tutto il tempo e il pensiero di Harry non mi aveva sfiorata minimamente.
Stavo meglio, ma avevo una strana sensazione dentro e questo perché sapevo che ancora il peggio doveva venire.














*Si nasconde dietro la sedie, per evitare i pomodori!*

Okay, premettendo che sono in un ritardo pazzesco, vi chiedo scusa davvero, ma la scuola mi sta dando davvero il tormento e arrivo la sera troppo stanca anche solo per alzarmi dalla sedia e andarmene a letto!
Ma non voglio annoiarvi con i miei problemi e passiamo al capitolo! :)
Spero che vi piaccia, ci ho messo un per finirlo di scrivere e spero di non averli deluse! :)
Allora.... Non poteva mancare una piccola conversazione, se la vogliamo chiamare così, tra Harry e Spens, ovviamente non poteva andare bene e i due hanno litigato e la risposta finale di Harry ha lasciato Spencer molto male... Nei prossimi capitoli capirete meglio e le cose cambieranno totalmente! u.u
Ringrazio tutte coloro che hanno recensito lo scorso capitolo, che hanno aggiunto la storia tra preferite/seguite/ricordate! :D
Vi adoro ragazze! :D
Avete visto Story of my life? Non è assolutamente, fantasticamente, magicamente meraviglioso? *.*
Mi sono commossa circa ventimila volta, lo amo! :D è un capovolare quel video! *-*
Vi lascio... Alla prossima! ;D
Baci&Abbraccia,
Mary :D


PS: Presto ci sarà una sorpresa per tutte coloro che seguivano *One more night*! ;D




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