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Autore: Kirara    21/04/2008    4 recensioni
[...]Diciotto anni. Diciotto anni vissuti con la costante convinzione di essere un rigetto, un errore, un mostro. Diciotto anni passati a chiedersi chi fosse suo padre e come mai proprio il suo corpo dovesse ospitare lo spirito di una creatura tanto malvagia e potente. Diciotto anni trascorsi a maledire il bastardo che gli aveva arrecato tanta sofferenza[...]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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hrtt Attenzione Spoiler: In questa Fic verrà rivelata la VERA identità del padre di Naruto. So che la maggiorparte dei lettori immaginano già chi sia suo padre, ma per chi ancora nn l'avesse capito, è un avvertimento! Detto questo, buona lettura. Aly.



Hurt - Ferito


Ora lui sapeva. Era venuto a conoscenza di quel grande segreto che molti avevano sempre cercato di nascondere. Quel segreto che alcuni pensavano fosse solo una diceria.

E invece non era affatto così.

Con la scusa del “Ti offro una ciotola di Ramen…” il Maestro Kakashi l’aveva invitato nel solito chiosco accanto all’accademia, a notte inoltrata, quando tutti i Genin e Chounin dovrebbero essere già da tempo a letto, sotto le coperte.

Con questa scusa, riuscì a guadagnarsi la sua totale attenzione.

Con questa scusa, mentre lui era lì intento ad ingozzarsi, Kakashi prese un lungo respiro e lasciando perdere il brodo fumante che gli ribolliva davanti, pronunciò quattro semplici parole che spaccarono a metà il giovane cuore di Uzumaki Naruto.

“Yondaime era tuo padre…”

 

Seems like it was yesterday when I saw your face
You told me how proud you were but I walked away
If only I knew what I know today…


Diciotto anni.

Diciotto anni vissuti con la costante convinzione di essere un rigetto, un errore, un mostro.

Diciotto anni passati a chiedersi chi fosse suo padre e come mai proprio il suo corpo dovesse ospitare lo spirito di una creatura tanto malvagia e potente.

Diciotto anni trascorsi a maledire il bastardo che gli aveva arrecato tanta sofferenza. “Yondaime era tuo padre…”

Queste parole rimbombavano nella sua testa come dei tamburi. Tuo padre…tuo padre…Yondaime.

La stessa persona che tutti all’interno del villaggio vedevano come il più grande Hokage di tutti i tempi, una sorta di leggenda.

Spesso, passeggiando fra le vie di Konoha si era ritrovato inconsciamente a fissare il volto di Yondaime scolpito sulla montagna. “Un giorno sarà anche più forte di te…”

Ecco chi l’aveva reso diverso.

Il bastardo era suo padre.

Era corso via, senza dare neppure il tempo a Kakashi di acciuffarlo per i capelli e trattenerlo.

Naruto era corso via, lontano e durante quella folle corsa, le lacrime avevano preso il sopravvento, vincendo sull’orgoglio da Ninja.

Un pianto così scrosciante da sorprendere lui stesso. Mai avrebbe pensato che si sarebbe ritrovato a singhiozzare come una femminuccia. Come Ino o Sakura.

Eppure in quel momento i singhiozzi quasi gli impedivano di respirare.


I would hold you in my arms
I would take the pain away
Thank you for all you've done
Forgive all your mistakes
There's nothing I wouldn't do
To hear your voice again
Sometimes I want to call you but I know you won't be there


Quel padre che non c’era mai stato, che non aveva mai conosciuto perchè morto.

Era sempre vissuto con la convinzione che i suoi genitori non l’avessero mai considerato come un figlio, bensì l’involucro che bloccava la volpe a Nove Code.

Solo quello. Solo il freno di una bestia.

E proprio con questa idea in testa lui era cresciuto. Maledicendo giorno dopo giorno il suo stesso corpo.

Ben presto l’odio verso quell’uomo che gli aveva rovinato l’esistenza, svanì.

Si rese conto che in ogni momento della sua vita, lui aveva sempre desiderato poterlo conoscere, poter vedere anche solo una sua piccola foto.

Qualcosa che dimostrasse il suo veloce passaggio sulla terra.

Alzò gli occhi ancora impregnati di lacrime verso la grande montagna illuminata dalla luna; lo sguardo austero di Yondaime, il 4 Hokage, torreggiava serio sul Villaggio della Foglia.

“Mio…mio padre…” bisbigliò.

Si suo padre. Minato Kamikaze, il 4 Hokage, Yondaime. Ma pur sempre suo padre, sangue del suo sangue.

Si sentì un verme. Un vigliacco, per aver odiato anche solo per pochi minuti, l’uomo che l’aveva tenuto in braccio appena nato. Come poteva essere così tanto infantile da scaricare ogni suo fallimento, ogni sua colpa e delusione su quell’uomo?

Come poteva aver avuto il coraggio di pensare una cosa del genere?

Come se Yondaime fosse il capro espiatorio di ogni missione andata male, di ogni litigio e di tutte le fatiche sprecate per riportare a casa una persona ormai persa nella vendetta.

 

I'm sorry for blaming you for everything I just couldn't do
And I've hurt myself by hurting you
Some days I feel broke inside but I won't admit
Sometimes I just want to hide 'cause it's you I miss
You know it's so hard to say goodbye when it comes to this

 

No, la colpa non era affatto sua.

Anzi, Naruto si rese conto che la grandezza, il rispetto che aveva faticato tanto per guadagnarsi, lo doveva solo a lui. Solo a suo padre. Al suo grande padre.

Perché involontariamente, in passato Yondaime aveva già reso Naruto un eroe.

Aveva scelto proprio suo figlio per custodire la potenza della Volpe. Non si era affidato a qualche sconosciuto, no.

Aveva permesso a Naruto di salvare il villaggio, rinchiudendo dentro il suo piccolo corpo, un essere mostruoso.


Would you tell me I was wrong?
Would you help me understand?
Are you looking down upon me?
Are you proud of who I am?
There's nothing I wouldn't do
To have just one more chance
To look into your eyes and see you looking back



E adesso? Adesso dopo tutta quella collera sparsa inutilmente, si ritrovava con due foto appoggiate alla mensola del comodino. Due foto avute dal 5 Hokage come ricordo.

No. Non l’odiava più, forse mai l’aveva odiato. Tutt’altro. Ogni mattina, quando i primi deboli raggi del sole, si facevano strada timidi attraverso le aperture delle tende e Naruto apriva gli occhi stirandosi svogliatamente, la prima cosa che faceva era spalancare le finestre ed osservare per alcuni minuti la grande montagna, rivolgendo un enorme sorriso a suo padre.

Lui c’era sempre stato, l’aveva sempre vegliato e protetto dall’alto, infondendogli forza e coraggio per affrontare ogni tipo di situazione.

In fondo al cuore non si era mai sentito perduto, perché sapeva che tutti coloro che gli stavano accanto e gli volevano bene, ognuno di loro, rappresentava una piccola parte di Yondaime.

Certo, avrebbe dato qualsiasi cosa per poter vedere i suoi occhi, poterlo rivedere pochi secondi, ma il sacrificio che lui aveva fatto era servito a Naruto per vivere.

Era fiero di essere il figlio del grande Yondaime. Lui, Naruto Uzumaki.

 

I'm sorry for blaming you for everything I just couldn't do
And I've hurt myself
If I had just one more day, I would tell you how much that
I've missed you since you've been away

Oh, it's dangerous
It's so out of line to try to turn back time

I'm sorry for blaming you for everything I just couldn't do
And I've hurt myself

By hurting you




*§*§*§*§*

Eccomi tornata con un'altra OneShot-SongFic su Naruto. 

Questa volta mi sono concentrata proprio sui pensieri di Naruto, una
volta scoperto di essere figlio del 4 Hokage. Non è stato
facile perchè ancora la cosa, qua alla TV non è proprio CAPIBILE
(nn so neanke se questa parola esiste... >_<") ... Colpa della
mediaset che invece di farci vedere la serie Shippuuden, ci fa perdere
tempo con gli episodi riempitivi che nn centrano nulla...in ogni caso, spero che a qualcuno sia piaciuta!a presto... Aly.
   
 
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