Perché è così che ti frega la vita: ti

                                                                                                                                                                                                              piglia quando hai ancora l'anima addormentata e ti semina dentro un'immagine o un odore
o un suono che poi non te lo togli più.
E quella lì era la felicità.

NEW YORK,2005

"Allora come è stato?" Clary sedeva a gambe incrociate sul pavimento di camera sua, indossando una tshirt bianca e dei jeans strappati. La testa era appoggiata alla mani, l'espressione curiosa ed eccitata.
"Come è stato cosa?" chiese Simon indifferente sedendosi accanto a lei.
"Il bacio no?Cosa hai provato?" Clary sorrise e per un attimo il respiro di Simon si mozzò: la luce al neon dava una sfumatura dorata agli occhi verdi della ragazza, rendendoglieli più luminosi.
Simon scosse la testa "Non lo so, niente di che..."
Clary gli lanciò uno sguardo torvo e sbuffò "Simon Lewis, durante il tuo primo concerto una ragazza ti salta addosso e ti stampa un bacio e l'unica cosa che hai da dire è -non è stato niente di che-?" 
Simon alzò le mani "Alt, quella non era una vera ragazza. Era Maurine, la cugina di Eric. Avrà 12 anni!" Simon rabbrividì al pensiero mentre Clary gli tirò un cuscino.
"E smettila di fare così, un bacio è un bacio. E poi Maurine ha 13 anni." precisò Clary alzandosi a prendere il telecomando. 
Simon sorrise ironico "Oh, beh grazie 13 anni adesso mi sento molto meglio." 
"Ha parlato il grande uomo vissuto: sentiamo quante altre ragazze avevi baciato prima, mister ho 15anniesonounveromacho?"
Simon la guardò imbarazzato, e finse di contare a mente. La verità è che non aveva mai baciato nessuna, e Clary questo lo sapeva bene. Quello che non sapeva è che lui voleva aspettare, aspettare lei. 
"Smettila di contare, tanto lo so che quello era il tuo primo bacio. E stavo anche cercando di commemorare l'evento ma tu fai il guastafeste" Clary finse di mettere il broncio e incrociò le braccia, con quell'espressione da bambina arrabbiata che ogni volta faceva girare la testa a Simon. 
"Scusa, Fray "rispose il ragazzo mentre Clary si girò e gli prese la mano. 
"Allora, me lo dici o no come è stato?" lo incalzò Clary 
"Non lo so davvero. E' stato...umido, credo.* Insomma sai com'è tutto quello scambio di saliva!" Simon tirò fuori la lingua cercando di mimare la scena, facendo ridere a crepapelle Clary, che lo fissò disgustata
"Ahahaha basta, per carità ho capito. Se dici così, inizio ad aver seriamente paura a baciare qualcuno"
Simon fissò Clary che aveva abbassato lo sguardo, imbarazzata. Quando la ragazza rialzò gli occhi, i due si guardarono. Simon la fissò con un desiderio così forte che per un attimo Clary divenne rossa. 
"Ho detto una cosa stupida "disse scostandosi da Simon
Il ragazzo, però, le si riavvicinò e fissò i suoi occhi: verdi come la speranza, come la speranza che infondevano in Simon ogni volta che lo guardavano. Speranza in una vita migliore, una vita accanto a Clary.
"Non è stupido. Ascolta : credo che non sia importante come sia un bacio, ma credo che a renderlo speciale o bello o brutto sia la persona con la quale condividi questo momento. E Maurine...beh lei non era esattamente la persona più importante per me quindi il bacio non lo è stato. Tutto qui, fine della digressione sul mio primo bacio" Simon fece un gesto vago nell'aria, come ero solito fare quando parlava seriamente. 
Clary lo guardò dolcemente "Come sei romantico Lewis"
Simon sorrise e addentò un pezzo di pizza "Dico solo che avrei preferito conservarmi per qualcuna di davvero speciale" 
Il suo tono tradì l'emozione del suo pensiero, ma Clary non sembrò percepirlo e disse "E chi sarebbe?"
Simon sentì il cuore balzargli nel petto ma non riuscì a guardare Clary: c'era qualcosa in quella ragazza che gli incendiava l'anima. Avrebbe voluto dirle che era lei l'unica che avrebbe voluto baciare, che era lei l'unica che c'era e che ci sarebbe sempre stata nel suo cuore. 
Avrebbe voluto stringerla e dirle che quello che provava per lei era un sentimento così grande e potente da bastare a tenerlo vivo. 
"No niente, nessuno in particolare dicevo così per dire. Sono un romanticone, dopotutto no?" disse invece, sforzandosi di sorridere. 
Clary annuì pensierosa e prese un pò della pizza lasciata da Simon. 
"Oh, è un miracolo. Hai lasciato un po' di pizza? Che ne è stato del mio amico Simon?Tu sei una specie di clone mandato dagli alieni?" 
Simon conosceva troppo bene Clary per sapere che aveva qualcosa che non andava. Lo leggeva nei suoi occhi, che conosceva meglio dei suoi. Lo leggeva in quel verde leggermente oscurato, nelle sue labbra curvate, nel suo giocherellare nervosamente con le dite affusolate. 
"Che c'è Fray?" chiese sistemandosi gli occhiali
Clary respirò lentamente
"Secondo te che cos'è che ti fa capire quando hai incontrato la persona giusta?"
Simon sobbalzò: Clary aveva le gote rosse e si guardava nervosamente le scarpe. Era così...piccola, pensò il ragazzo. Piccola e imbarazzata.
La fissò intensamente per un pò poi si alzò e le tese una mano "Vieni con me" disse sorridendole
Clary lo guardò sorpresa "Cosa?Dove?"
"Seguimi Fray"
Clary si alzò e seguì Simon. Attraversarono il soggiorno di casa Lewis e Clary sorrise quando si trovarono di fronte ad una foto 
"Oddio, io e te ad Hallowen! Eravamo davvero vestiti da Peter Pan e Wendy?E' patetico!"
Simon le lanciò un'occhiata torva "Non è patetico avevamo 9 anni. E poi mia madre non ci diede molta scelta ricordi? Cuciva quei vestiti da mesi"
"E' vero.Beh suppongo che si possa considerare uno dei tanti momenti imbarazzanti legati all'infanzia"
Simon scosse il capo e la condusse in giardino: il tramonto stava arrivando, disegnando bellissimi colori nel cielo.
"Ecco" disse Simon allargando le mani "Che cosa vedi?"
Clary lo guardò perplessa poi disse "Qualcosa che potrei disegnare"
Simon annuì e le fece segno di continuare. 
Clary sbattè le palpebre poi disse "Sì ecco vedi il colore del sole? E il riflesso del tramonto? Creano un panorama stupendo, un insieme di colori suggestivi..."
Clary aveva lo sguardo raggiante come sempre quando parlava o pensava al disegno. Se Simon sapeva di essere vivo grazie a Clary, la ragazza aveva la vita negli occhi quando disegnava o progettava di farlo. 
"Lo vedi?E' proprio questo che devi cercare." Simon si sistemò gli occhi "E' quest'emozione, questa vita che ti scorre dentro che devi rincorrere. Proprio quella che provi quando disegni. Cerca quella e se la troverai, saprai di aver trovato la persona giusta."
"Proprio come io ho trovato te" pensò Simon
Il ragazzo respirò affannosamente mentre Clary lo guardava seria "Wow Simon credo che questa sia probabilmente la cosa più bella e pura che mi abbiano mai detto!"
Si avvicinò velocemente e lo abbracciò, facendo affondare la sua testa del petto dell'amico. Simon chiuse gli occhi e si lasciò cullare da quell'abbraccio. Respirò il profumo dei suoi capelli, un profumo che gli faceva sentire dentro un fuoco, pronto da sempre ad incendiarlo tutto.
"Clary" disse serio sciogliendo l'abbraccio "Io devo dirti che..."
"Clary, tua madre al telefono" urlò dalla cucina la madre di Simon 
"Aspetta, torno subito"
Clary corse dentro, i capelli che ondulavano al ritmo del vento; Simon rimase con le gambe incollate al giardino, il respiro affannoso.

NEW YORK, 2057

Simon sbattè le palpebre, come se si fosse risvegliato da un sogno. Anche se non aveva più bisogno di respirare da molto, moltissimo, tempo quel ricordo gli faceva mancare il respiro; Clary non c'era più. I suoi occhi verdi, i suoi capelli rossi, non c'erano più. 
E con lei se n'è ero andato anche lui.
Ormai non era più il sangue a nutrirlo, bensì quei ricordi.
Il ricordo del suo primo bacio era uno dei più cari che aveva perchè era stato lì, per la prima volta, che aveva pensato di confessare a Clary il suo amore. Quel ricordo lo faceva sentire ancora...umano. 
Sorrise di quel pensiero e sentì la voce di Clary risuonare nella testa
"Sei il solito romanticone Lewis"
Simon sorrise di una risata dolce e amara allo stesso tempo "E' perchè mi manchi Fray"
"Oh, lo so. Anche tu manchi a me, musicista da strapazzo."
Questa volta la risata di Simon era serena 
"Mi sto solo immaginando tutto, non è vero? E' solo una storia frutto della mia immaginazione no? Io non posso veramente parlarti o sentirti. Posso solo pensarti"
Si portò le mani agli occhi per coprirsi il viso.
La voce di Clary parlò piano, dolce "Tu puoi sempre parlarmi Simon, ricordi? Io sono sempre con te." Ci fu una pausa, durante la quale Simon pensò che non avrebbe più sentito quella voce, la sua voce, ma poi Clary disse allegra "E poi ricordi cosa diceva Hodge?Tutte le storie sono vere" 


Salve a tutti! Grazie a chi ha recensito il primo capitolo :)
Come ho detto, tengo molto a Simon e Clary e spero di essere riuscita a trasmettervi almeno un po' di quello che provo io per loro :)
Piccola nota : * mi sono ispirata ad Harry Potter che descrivere a Hermione e Ron il suo primo bacio, in "Harry Potter e l'Ordine della Fenice" :)
Grazie a chi leggerà o recensirà
Saluti,
CEFFY