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Autore: MalfoysFood_    07/11/2013    3 recensioni
- Ti odio... -
- Ah si? Dammi dieci motivi e dimostrerò che ti sbagli. -
- Ci sto. -
- E' una scommessa? -
A tutti capita di odiare qualcuno. A tutti capita di trovare certi comportamenti estremamente fastidiosi. Poi immagini una vita senza quella persona e vedi tutto bianco, come un barattolo di nutella vuoto. Quell'odio che ti teneva occupato nei momenti di noia, quell'odio che sotto sotto ti faceva scappare un sorrisetto. Ma si sa, noi umani siamo troppo orgogliosi per accorgercene. Come Julia, lei conosceva Harry, o almeno pensava di conoscerlo. Dieci motivi per odiarlo erano tanti, eccome se erano tanti, eppure quello che nessuno sa è che quando si impara a conoscere una persona quei dieci difetti possono diventare dieci motivi per amarla.
[ Titolo alternativo: Dieci difetti per amare Harry Styles. ]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chi era Harry? Harry era un semplice ragazzo, semplice agli occhi degli altri. Per me era... per me era Harry, ed era anche troppo. Tre anni fa mi trasferii qui a Sheffield da Holmes Chapel per lavoro di mio padre, purtroppo la sua azienda non andava molto bene così lo trasferirono qui dove andò tutto molto meglio. Harry era un mio compagno di classe, e ora che ci penso sua madre era collega di mio padre, sicuramente sarà stata quella la causa del suo trasferimento. Con Harry avevo passato tanti momenti che se ora li elencassi tutti ci metterei gli anni ma decisamente ci misi anni a dimenticare quella stupida testa riccia. Non ho parlato molto di lui con gli amici, ero sicura che nessuno avrebbe capito, mi avrebbero risposto tutti nello stesso modo ad esempio con un “ Oh che bello, ti deve essere piaciuto davvero” oppure “Mi dispiace che sia finita così” e cinque minuti dopo se lo sarebbero dimenticato tutti, perciò quello che passai con lui rimase sempre nei miei ricordi. Non fu niente di grave, per carità però erano quei soliti problemi adolescenziali che fanno male ad una povera ragazza innocente.  


- Che faccia, ma che hai fatto? Sembri appena tornata dalla maratona. - Disse Alex appena mi vide arrivare a scuola. Alex era la mia compagna di avventure. Quella ragazza con cui non ci si poteva fare un discorso serio, mi capite vero?

Imparerete a conoscerla.

- Almeno dimmi che hai una medaglia. - La guardai sfinita ma felice. Sicuramente mi avrebbe fatto ridere anche essendo ignara di tutto. 

Beata ignoranza.

La campanella suonò con due minuti di ritardo, era abitudine. La cosa brutta di quella scuola? Dall’esterno sembrava perfettamente un condominio, già, e per questo ci prendevano in giro tutti, come biasimarli. Tutto sommato però era una bella scuola, si stava bene e se dobbiamo dirla tutta le altre scuole non erano meglio in quanto ad organizzazione. Salimmo i tre piano di scale, e dico tre per fortuna perchè arrivavano fino al quinto.Strano, non sembrava cambiato niente: i soliti banchi rotti, i soliti compagni, la solita lavagna sporca e le solite finestre che affacciavano alla strada da cui noi amavano salutare le persone. 

- Ok. Aprite le finestre. Ora. - Ordinai a chiunque fosse stato in condizioni di farlo. Non sopportavo il caldo. 

- Pensavo ti fosse passata la menopausa dall’anno scorso. - Urlò Lucas dall’altra parte della classe ridacchiando sonoramente.

Lo ammetto, non ero cambiata neanche io.

Io ed Alex riuscimmo ad occupare il terzo banco centrale, niente male. La classe nostra non era una delle migliori ma le risate non mancavano mai e alla fine nessuno chiedeva un giuramento di amicizia e fedeltà con i compagni di classe. Era solo un rapporto come altri ma che sotto sotto faceva piacere.

Entrò la professoressa di matematica. Ovviamente in un liceo scientifico in prima ora toccava subirti la Brake e i suoi urletti isterici mischiati ai suoi discorsi con una tonalità di voce pari ad un contrabasso. Alla fine però eravamo fortunati ad averla come professoressa, e ora che ci penso era forse l’unica cambiata dopo l’estate: decisamente dimagrita. Ma aveva mantenuto la sua tenera simpatia. Sapete a cosa assomigliava? Ad un panda.

Passarono quattro ore molto tranquille, tra risatine, palline di carta, e battutine stupide. Suonò la campanella e uscimmo da scuola cercando di non farci pestare da qualcuno in quella inimitabile folla.

- Julia ? Ti ho già detto che hai le tette di fuori ? Non è che sei giustificata solo perchè ce l’hai piccole. Ma se vuoi rimorchiare qualcuno, mi offro come volontario. - Chi poteva essere se non Zayn ?. Si aggiustò il ciuffo scuro con la mano e si infilò i soliti occhiali da sole. Lui diceva che lo rendevano “figo”. Era vero ? Chi lo sa.

Penso che abbiate tutti capito che tipo di persona sia Zayn. Vanitosa, menefeghista, sicuro di se. C’è una storia però dietro a tutto questo, c’era un periodo in cui Zayn era forse tra le persone più umili di questo pianeta. Io lo conoscevo bene, fin troppo. Ma adesso è meglio non divagare.

- Zayn ? Ti ho già detto che oggi hai dei capelli di merda ? Ti voglio bene lo sai. - 

- Sono stupendo, io. -

Aspettammo Roy che usciva qualche secondo dopo di noi essendo al quarto pianto. Io ed Alex la conoscevamo da ben sei anni e ne bastò uno che già eravamo amiche per la pelle, anche essendo seriamente diverse. 
Si fece spazio tra la folla e sventolando una mano cercò di chiamarci mentre noi eravamo impegnate a salutare tutti gli amici e i conoscenti. 

- Sentite questa. C’è un nuovo compagno di classe. E’ davvero troppo bello. - Bene, quando Roy faceva così significava che stava per fissarsi su quel ragazzo e se Roy si fissava su un ragazzo o su una qualsiasi altra cosa, be in quel periodo era meglio per te se gli stavi lontano, noi però ci avevamo fatto l’abitudine.

- Wow, chi è? Com’è? Come si chiama? - Chiesi io interessata, come sempre, insomma una conoscenza in più non faceva mai male a nessuno giusto ?

- Non mi ricordo. Ma qualcosa tipo Stoles... -

- E da dove viene? - Aggiunse Alex.

- Chiedete troppo ! - Sventolò la mano davanti a sè. 

- Eccolo ! Stà venendo qui, oddio perchè sta venendo qui ? Come sto ? -

Cazzo. Lo sapevo. 

- Julia... anche tu qui? Che coincidenza. Prima sei scappata via, sembra quasi che tu non voglia vedermi. - Si avvicinò emanando autostima e strafottenza da tutti i pori. Cosa avevo fatto di tanto male per meritarmi questo ? Magari parlava con un’altra Julia. Si, magari.

- Harry. Questa è Alex, e lei è Roy, la tua compagna di classe. - Ci rinunciai, ormai il danno era fatto. Feci un lungo respiro e gli risposi con aria scocciata.

- Piacere, Harry Styles. Bene, ora vado. Ah, Julia?  -

- Si? -

- Il reggiseno. -

Non è possibile. Una volta nella mia vita che mettevo una canottiera un pò scollata a causa del caldo se ne accorgevano tutti.

- Tu conosci quel tipo ? Mi spieghi come è possibile ? - Chiese Alex stupita.

- Cosa ti fa pensare che io lo conosca ? Mai visto in vita mia. Già. - C’erano tante cose che io non ero capace di fare e una di quelle era mentire. A differenza di Roy che era una professionista in questo campo.

- Ecco, lo sapevo. Appena trovo un ragazzo carino lo rimorchi sempre tu, ti odio. - Ah dimenticavo di dire che Roy ha l’autostima sotto ai piedi. Non sembrava mai perchè aveva un carattere abbastanza forte ma l’apparenza ingannava.

- Fidati che è meglio non rimorchiarlo, anche perchè, la maggior parte delle volte è lui a rimorchiare. - 

- E tu cosa ne sai ? C’è per caso un passato oscuro di cui non mi hai mai parlato ? Sei ancora vergine vero ? - Chiese Alex poggiando un braccio intorno alle mie spalle. La fulminai come facevo ogni volta che se ne usciva con queste battutine. Lei mi sorrise e continuammo a camminare. 

Sinceramente non poteva definirsi “passato oscuro” infondo non era successo niente di così eclatante. Eppure c’era sempre qualcosa che mi bloccava nel dirlo agli altri, come se fosse addirittura qualcosa che mi dava fastidio, che non riuscivo ad accettare.

Tornai a casa quasi tranquilla, come se per un pò avessi dimenticato quella mattinata, fin troppo strana per i miei gusti. Probabilmente era solo uno scherzo ed era soltanto venuto in vacanza e sfruttò l’occasione per venirmi a trovare, parlando di Harry ovviamente. Oppure nel latte di quella mattina c’era qualcosa di alcolico e mi ero immaginata tutto. Oppure si era veramente trasferito qui. No. Non era possibile, sarebbe stato un colpo troppo grosso per la mia vita, insomma, non ero pronta psicologicamente. 

 

- Julia ? Da quando dormi ad occhi aperti ? C’è qualcosa che non va ?  - Chiese mia madre servendomi l’insalata. 

 

- Che ? Cosa? Puoi ripetere? - 

 

- Niente, niente. Comunque... sono passata al panificio stamattina e ho visto che ha cambiato gestore, ne sai qualcosa? Chissà che fine ha fatto il signor Hood. - Commentò facendo un finto segno della croce, non essendo credente. 

 

- E copriti che ti si vede tutto. -

- Mamma? Mi prendi in giro pure tu? Ho capito... sto su scherzi a parte. Bella questa, mammina sei così originale. - 


Ciauu :) Ok, questo è il secondo capitolo. Scusate se è così corto ma cerco di allungarli man mano che vado avanti ahahah spero che vi piaccia e be mi piace scriverlo perchè alcuni di questi personaggi, molti di questi personaggi sono diciamo "ispirati" a persone che conosco veramente. Così è tutto molto più bello C:

 

  
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