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Autore: Ausel    07/11/2013    2 recensioni
Ma ancora non vi ho detto qual era la tortura tremenda che tormentava il povero Harry, così amante del cioccolato, più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Molto, ma molto peggiore che vedere mucchi di Cioccorane nelle vetrine dei negozi o guardare gli altri bambini sgranocchiarsi le loro belle fette proprio davanti a lui. Insomma, era la più terribile tortura che si possa immaginare.
Si trattava di questo: nella sua stessa città, addirittura in vista della casa in cui abitava Harry, c’era... pensate un po’... un’ENORME FABBRICA DI CIOCCOLATO! Provate a immaginare una cosa del genere!
E non si trattava nemmeno di un’enorme fabbrica di cioccolato qualsiasi. Era la più grande e la più famosa fabbrica di cioccolato del mondo magico! Era la FABBRICA SILENTE, di proprietà del signor Albus Percival Wulfric Brian Silente, il più grande inventore e fabbricante di dolciumi e cioccolatini che sia mai esistito.

[Testo scritto interamente da Roald Dahl e tratto dal libro "La fabbrica di cioccolato]
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Sorpresa
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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ANGOLO AUTRICE

Ciao, belli :3 Oggi vi scrivo le NDA prima, poiché la cosa che mi sento in dovere di fare prima di iniziare a leggere é scusarmi con voi per l'enorme ritardo di pubblicazione. Ultimamente sono piena di verifiche e interrogazioni, ma ne vale la pena perché oggi ho preso 9 di letteraturaaaaaaaaaaaa!

Dovevo dirvelo, capitemi.

Non peeoccupatevi, però. Dovessero volerci mesi, ma vi prometto che porterò avanti questo progetto fino alla fine.

I soliti ringraziamenti a chi caga questa FF, vi lascio col capitolo C:

pasionbertotti









Quella sera stessa il giornale del signor Weasley riportò la notizia non solo della scoperta del terzo Biglietto d’oro, ma anche del quarto. TROVATI OGGI DUE BIGLIETTI D’ORO sparavano i titoli a caratteri cubitali. NE È RIMASTO UNOSOLO.

«E va bene» disse Bill non appena la famiglia si fu riunita nella stanza dei fratelli dopo cena, «sentiamo un po’ chi li ha trovati».

«Il terzo biglietto» cominciò a leggere il signor Weasley, tenendo il giornale molto vicino al viso perché non ci vedeva bene ma non poteva permettersi di comprare un paio di occhiali, «il terzo biglietto è stato trovato da una certa signorina
Lavanda Brown. C’era grande animazione in casa Brown quando il nostro inviato è arrivato per intervistare la fortunata ragazza - tra il crepitare delle macchine fotografiche e i lampi dei flash, una folla di curiosi faceva ressa per cercare di avvicinarsi alla fanciulla, improvvisamente salita alla ribalta della celebrità, che se ne stava in piedi su una sedia del salotto, agitando freneticamente il Biglietto d’oro come se dovesse chiamare un taxi. La ragazza parlava velocemente e ad alta voce con tutti, anche se era un po’ difficile sentire quello che diceva perché, nel frattempo, continuava a masticare furiosamente un pezzo di gomma americana. 

« “Di solito mastico solo gomma, ma appena ho sentito parlare di questa storia dei biglietti del signor Silente, ho mollato un po’ le gomme e mi sono messa a mangiare Cioccorane nella speranza di un colpo di fortuna. Naturalmente
ora sono tornata alle adorate gomme. Mi piacciono da morire. Non ne posso fare a meno. Ne mastico tutto il giorno, tranne il tempo strettamente necessario per consumare i pasti, quando mi tolgo la cicca dalla bocca e l’appiccico dietro
l’orecchio, tanto per stare tranquilla. La verità è che, senza quel pezzetto di gomma da masticare tutto il giorno, non mi sentirei a mio agio, giuro. Mia mamma dice che non è tanto bello vedere una signorina come me con le mascelle che vanno su e giù ogni secondo, ma io non sono affatto d’accordo. E poi, senti chi parla! A me sembra che sia lei a far andare le mascelle su e giù di continuo a forza di sgridarmi tutto il santo giorno, altroché”.

«“Ma Lavanda, come ti permetti!” ha detto la signora Brown dall’altro capo della stanza dove si era rifugiata in cima al pianoforte per evitare di essere calpestata dalla folla.

«“Uffa, mamma, stai un po’ buona!” ha gridato la signorina Brown. Poi, rivolta di nuovo ai cronisti, ha aggiunto: “Credo vi possa interessare sapere che la cicca che sto masticando in questo momento è quella su cui sto lavorando da ben tre mesi. È un record, sapete? Ho battuto quello detenuto dalla mia migliore amica, la signorina Calì Patil. 

Ragazzi, come se l’è presa a male! La qui presente cicca è il mio più grande tesoro. La notte l’appiccico alla testata del mio letto e la mattina dopo è più buona che mai - forse un tantinello più dura al principio, ma dopo un paio di masticate ridiventa subito morbida. Prima di cominciare a masticare il mio primato mondiale, ero solita cambiare gomma una volta al giorno. Abitualmente lo facevo nell’ascensore quando tornavo da scuola. Perché proprio in ascensore? Be’, perché mi piaceva appiccicare il pezzo che avevo appena finito di masticare su uno dei pulsanti. Così il primo che entrava in ascensore, quando spingeva il bottone rimaneva col dito attaccato al pezzo di gomma. Ah-ah! E non vi dico che cancan piantavano certe persone! I migliori risultati li ottenevo con le signore che indossavano guanti eleganti.Ah, certo che sono emozionata all’idea di visitare la fabbrica del signor Silente. Soprattutto perché mi pare di capire che alla fine della visita mi darà tanta di quella gomma che mi basterà finché campo. Evviva! Che bellezza!”»

«Che bestia di ragazza!» esclamò indignato Charlie. 

«Assolutamente spregevole!» rincarò la dose Fred. «Vedrai che brutta fine farà un giorno a forza di masticare tutte quelle gomme!»

«E chi ha trovato il quarto Biglietto d’oro?» chiese Harry.

«Allora, vediamo un po’...» disse il signor Weasley, scrutando da vicino le colonne del giornale.

«Ah sì, ecco qua. Il quarto Biglietto d’oro è stato trovato da un ragazzo di nome Cormac McLaggen.».

«Un altro poco di buono, ci scommetto» borbottò Charlie.

«Charlie, non interrompere» disse la signora Weasley.

«Anche casa McLaggen, come le altre» riprese a leggere il padre di Harry, «era piena di cronisti e fotografi quando è giunto sul posto il nostro inviato speciale, ma il giovane Cornac, il fortunato vincitore, sembrava piuttosto contrariato da tutta quella confusione. Continuava infatti a gridare arrabbiato: “Possibile che non capiate che
sto guardando la televisione, brutti scemi? Cercate di non disturbarmi!”.

«Papà, che cos'é una televisone? » chiese Harry.

«Un aggeggio Babbano che trasmette immagini, figliuolo» rispose il signor Weasley.«Il piccolo Cormac, undici anni,» riprese a leggere. «era seduto di fronte a un grande apparecchio televisivo, gli occhi incollati allo schermo, e stava guardando un film in cui una bandadi gangsters era impegnata ad abbattere a colpi di fucile mitragliatore una banda avversaria. Il ragazzo impugnava saldamente la propria bacchetta e, di tanto in tanto, Cormac saltava in piedi e sparava una mezza dozzina d' incantesimi all'apparecchio; rischiando di farlo esplodere.

«“Zitti!” gridava ogniqualvolta uno dei giornalisti tentava di rivolgergli una domanda. “Quante volte ve lo devo dire di non disturbarmi? Questo telefilm è una vera bomba! É fantastico! Non me ne perdo una puntata! Non me ne perdo una neanche di quelli che fanno schifo, dove non si spara per niente. Ma questi telefilm sui gangsters sono i migliori. I gangsters sono la fine del mondo! Specialmente quando cominciano a imbottirsi di piombo gli uni con gli altri, o tirano fuori i coltelli a serramanico, o si pestano per benino con i tirapugni! Perdinci, cosa non darei per fare così anch’io! Quella sì che è vita, ragazzi! É fantastico!”.

«Adesso basta!» protestò Bill. «Non lo sopporto più!»

«Neanch’io» disse Fred.. «Possibile che oggigiorno tutti i ragazzi si comportino come questi disgraziati di cui abbiamo sentito parlare?»

«Certo che no» rispose il signor Weasley, sorridendo al ragazzo.. «Be’, qualcuno sì, anzi parecchi, devo dire. Ma non certo tutti».

«E ormai c’è rimasto un solo biglietto!» sospirò George.

«Proprio così» disse Fred, tirando su col naso. «E scommetto che anche quello andrà a finire in mano a qualche brutto ragazzaccio che non se lo merita lontanamente! Quant’è vero che domani sera mangerò minestra di cavolo per cena!»


   
 
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