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Autore: Fateless    07/11/2013    4 recensioni
Ho deciso di scrivere un seguito alla mia precedente fan fiction "Life in Flames", spero vi piaccia.
Genere: Erotico, Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Promise. 
-sei un coglione- dice Sam. La sua voce ha un tono di rabbia, che a me sembra persino sfiorare il disprezzo.
Entro nella sala e vedo Danny parlare con il bassista, ormai sfinito per chissà quale motivo. 
-chi è coglione?- mi intrometto nella conversazione rubando l'accendino a Danny e accendendomi una sigaretta. 
-nessuno- sbuffa Sam che lancia un'ultima occhiataccia a Danny per poi andarsene e uscire dal salotto di casa Cassells. 
-che è successo?- gli chiedo osservandolo. 
-nulla, proprio nulla. Oggi per lui non è giornata- abbassa lo sguardo sulle sue scarpe. 
Mente. 
Come al solito. 
Ma io ormai sono stanco, sono al limite. 
Mi sono arreso. 
Non me ne frega più un cazzo.
-ok- rispondo indifferente per poi sedermi sulla poltrona di pelle nera. 
Sono passati due mesi dal nostro litigio, due mesi che sono stati l'inferno. 
Inferno fatto di bugie, falsa indifferenza, magari anche un po' d'odio lo ammetto, che si è risolto con il sesso. Che novità!
Sono veramente stanco. 
Aspiro più tabacco che posso, per poi sentirlo pizzicarmi la gola e liberarlo. 
-Tutto ok?- sussurra Danny. 
Osservo un punto indefinito nella stanza per poi incrociare i suoi occhi. 
-si- rispondo secco. 
Questi ultimi mesi sono tascorsi in questo modo... 
conversazioni fredde, apatiche, prive di un significato. 
E l'amore si è trasformato in disgustoso sesso. 
Tra noi più nulla. Come se tutto ciò che avevamo passato prima fosse svanito con il tempo senza lasciare alcuna traccia... il problema è che io ricordo ancora. 
Ricordo ogni singolo istante trascorso con Danny, che è stato rimpiazziato con un ragazzo nuovo, con un mostro. 
-sicuro?- insiste.
 Strano, penso.
-e a te cosa importa?- rispondo di getto, senza nemmeno pensarci un po' sopra.
Mi osserva per un istante con i suoi occhi temendamente verdi per poi sorridere amaramente e andarsene. 
Si alza lentamente e si avvicina alla porta. 
-che ci succede?- sussurra rimanendo di spalle e posso sentire che ha il nodo alla gola. 
La sua voce trema. 
-che ti succede... volevi dire- 
-mi dispiace- dice a bassa voce prima di posare la mano sulla maniglia, tirare la porta e uscire, lasciandomi solo. 
Nella stanza scende il silenzio, sento solo lo scandire dei secondi di un fastidioso orologio appeso da qualche parte.
Mi porto la sigaretta alle labbra e sento una strana sensazione alla bocca dello stomaco. 
La gola inizia a bruciare e sento gli occhi inumidirsi.
Non riesco a respirare e tremo.
D'un tratto sento le mie guance bagnarsi di lacrime che scivolano velocemente per poi cadere sulla mia maglietta. 
Piango. 
Il mio corpo si rilassa piano piano.
Sprofondo nella poltrona.
Sono scoppiato, quanto mi mancava questa sensazione.
Ogni lacrima porta via con se' un po' di sofferenza che albergava in me da un sacco di tempo, troppo. 
Sono debole ma provo ad alzarmi, mi gira la testa ma malgrado questo mi dirigo verso la porta, la apro di scatto ed esco, senza rendermene conto inzio a correre veloce, come non mai e non so nemmeno il motivo. 
C'è qualcosa dentro di me che mi spinge a correre da Danny, a risolvere forse le cose. 
Attraverso il viale di ghiaia, sento le mie scarpe scricchiare sui sassi e oltrepasso il cancello in ferro e lo vedo.
E' girato di spalle, sta osservando il cielo con una sigaretta in mano. 
Il freddo mi penetra le ossa, e ad ogni mio respiro dalla mia bocca esce una nuvoletta di vapore condensato che sale leggera verso l'alto. 
E' quasi sera, il cielo si sta scurendo e la nebbia silenziosa invade il paesaggio intorno a noi. 
-che ti succede- dico con voce tremante, sia per il freddo sia per il magone alla gola che non vuole sciogliersi e sparire.
-mi sono perso- risponde Danny senza voltarsi.
-che significa- sussurro confuso.
-che non so più chi sono- 
-spiegati-
-io sono crollato e non riesco più ad alzarmi- sospira e getta la sigaretta al terreno, sciacciandola con un piede.
-ma io ci sono- mi avvicino lentamente a lui di qualche passo, piano. 
-prometti-
-cosa-
-che ci sarai qualsiasi cosa accada, perchè non voglio perderti- 
-prometto- Allungo il braccio destro in avanti e gli sfioro una mano per poi stringerla più forte che posso.
-perdonami ti prego- 
-per cosa- sussurro.
-per tutto, per tutto quello che ti ho fatto passare, e che ti farò passare, scusa.- 
-...che mi farai passare?- sono confuso.
-io ho sbagliato... ma sbaglierò ancora, lo sento. Sono una persona, e le persone sbagliano in continuazione, no?- si volta e mi sorride. 
Ma i suoi occhi sono tristi, in questi ultimi mesi hanno perso la lucentezza di tempo fa, non sono più limpidi ma opachi, coperti da un velo di malinconia perenne. 
La mia mano si avvicina al suo petto e lo sfiora.
Stringo la maglietta e mi avvicino per poi far incontrare le nostre labbra. 
Le nostre mani sono ancora unite, simbolo della nostra promessa, della mia promessa, che manterrò. 
Può starne certo. 
-ti amo- sussurro.
-anche io Ben- sento il suo respiro caldo sulle mie labbra che mi riscalda, mentre il freddo tenta di colpirci, come il mondo intorno a noi. 
Ma noi siamo molto più forti, ci rialzeremo e combatteremo. 
E' una battaglia contro noi stessi e contro il mondo. 




-dai smettila!- urla James ridendo.
Un pezzo di pizza mi cade sulla maglietta.
-chi cazzo è stato- mi alzo in piedi e osservo i ragazzi uno ad uno.
-ripeto: chi cazzo ha lanciato la pizza- 
-è stato James- grida Danny indicando il batterista.
-ma cosa dici coglione! Sei tu che mi lanciavi la roba addosso!- 
-hey Cassells non parlarmi in questo modo- 
-si okay ho capito, smettetela- li zittisco e mi pulisco la maglia alla meno peggio-abbiamo altro da fare che stare qui a lanciare pizza- dico irritato.
-si giusto, la scaletta.- dice Danny sbuffando.
-io direi di iniziare con Breathless- propone Cam.
-io adoro quando suoni Breathless- sussurra Danny al mio orecchio e sorride maliziosamente.
-idiota- rido.
-quindi sarei idiota?- urla Cameron offeso.
-no, Danny è idiota- 
-ah si?- il vocalist mi guarda alzando le mani offeso.
-si- rispondo prima che mi salti addosso.
-tu sei idiota- sorride e mi bacia, dimenticandosi della presenza degli altri ragazzi, che iniziano a tossire imbarazzati.
-se volete rimandiamo questa storia della scaletta ad un altro giorno, magari quando avrete già scopato prima- dice James alzandosi e avvicinandosi alla porta d'ingresso e aprendola.
-fuori da casa mia. Tutti. Si, anche voi Sam e Cam-
-ma...- tentano di replicare ma James li blocca. 
-ma basta, fra poco ho un appuntamento- ci fa l'occhiolino e noi ce ne andiamo ridendo. 


Io e Danny ritorniamo a casa insieme, come tanto tempo fa.
Io e lui, insieme, nella nostra casa.
Perchè in fondo lui è la mia famiglia. 
E per la mia famiglia ci sarò sempre. 




CAPITOLO PENOSO. 
  
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