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Autore: grangerous    08/11/2013    3 recensioni
Seguito di Phoenix Song or, Hermione Granger and the HBP. Prima della morte di Dumbledore Hermione e Snape hanno lavorato insieme per un intero anno. Ora, invece, si trovano a dover affrontare degli incarichi molto diversi e complicati.
Genere: Angst, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VII libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Phoenix Trilogy'
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NdT: la scorsa settimana ho dimenticato di dirvi che, come Phoenix Song, aggiornerò la storia ogni venerdì...tranne il prossimo. La vita reale in questi giorni incalza e, per evitare di fare le cose di corsa a discapito della traduzione, preferisco andare con un po' più di calma (ed evitare a silviabella le corse dell'ultimo minuto, penso che anche lei apprezzerà :))

Anne London



Capitolo 2

Charming Memories


Hermione sentì il campanello suonare puntuale alle 11, ma non riuscì a battere in tempo la madre nell'aprire la porta. Scivolando nel corridoio con le calze, udì per caso lo scambio.

Buongior – tu!

Mamma! No!” Urlò Hermione quando la madre sbatté la porta in faccia al suo inaspettato visitatore. Non era un inizio felice per ciò che si era appena rivelata essere una conversazione difficile. La settimana che Hermione aveva passato a casa era stata piacevole, anche se melanconica. Nessuno aveva direttamente menzionato la morte di Dumbledore – i suoi genitori erano stati comprensivi senza chiedere che lei ne parlasse, e visto che aveva mandato loro un gufo dove diceva loro tutto quello di cui si sentiva a proprio agio a parlare prima di lasciare Hogwarts, non aveva molto altro da dire. Il tempo era passato troppo velocemente, tuttavia, e ogni momento era stato segnato dall'agrodolce piacevole qualità in compagnia dei suoi genitori e la paura per il loro futuro.

Sua madre stava urlando. “Terry! Dobbiamo–”

Mamma!” Interruppe Hermione. “Non è come sembra! Dobbiamo parlare a te e a papà. Lasciami aprire la porta.” Tentò di girare intorno alla madre e mettere una mano sulla maniglia, ma la donna aveva la schiena contro la porta e le braccia allargate in un drammatico gesto di protezione.

Hermione! È un assassino! Se apri la porta ci ucciderà tutti!”

Hermione si portò entrambe la mani nei capelli per la frustrazione. Ogni secondo che lui passava esposto sulla soglia era pericoloso. “Non essere ridicola! È un mago straordinariamente potente. Potrebbe far saltare la porta senza pensarci. Lascialo entrare così possiamo parlare.”

Cosa sta succedendo?” Chiese suo padre, Terry, apparendo nella porta del soggiorno.

È Snape!” Esclamò sua madre, vicina all'isteria.

Ascolta,” disse Hermione, lottando per rimanere composta ed estraendo la bacchetta. “Sto per lasciarlo entrare, dobbiamo parlare con voi. Non è come sembra.”

Metti via quella cosa, signorina!” Urlò Terry nel momento esatto in cui sua madre urlava, “Come osi puntare quella cosa contro di me?”

Mamma,” replicò lei, “allontanati dalla porta. Non appena saremo tutti seduti in soggiorno a discutere le cose con calma con una tazza di tè, allora metterò via la bacchetta. Ora spostati.”

Fissando Hermione come se non la riconoscesse, sua madre l'assecondò, con una mano premuta contro il cuore e la bocca aperta per lo shock. Hermione aprì subito la porta.

Buongiorno, professore,” disse nel modo più educato che riuscì con il petto pesante per lo sforzo emozionale degli ultimi minuti. “Per favore entri e si accomodi.”

Devi controllare che sia veramente io e non un imitatore con la Polisucco,” disse lui con tono strascicato e con un sopracciglio alzato.

Il professor Severus Snape era vestito come un Babbano: jeans neri, una maglietta grigio chiaro e una malconcia giacca di pelle nera che sembrava quasi vecchia quanto lui. Un sopracciglio di Hermione si alzò mentre lo guardava. Stava bene. “Allora,” pensò per un breve secondo, “come l'ho chiamata nell'Infermeria quando deliravo?”

Fenice,” replicò con un leggero ghigno, facendo un passo avanti per entrare in casa.

Aspetti, non intende fare una domanda anche a me?”

Lui sollevò un sopracciglio. “Da ciò che ho sentito prima di aprire la porta, Granger, puoi essere solo tu.”

Hermione arrossì e fece un passo indietro per lasciarlo entrare. I suoi genitori rimanevano in piedi cautamente alcuni metri lontani dalla porta, le braccia di suo padre avvolte in modo protettivo intorno alle spalle della madre. Nel momento in cui la porta si chiuse dietro Snape, lui sollevò la bacchetta verso il suo vestiario e lo Trasfigurò nella abituale foggia. Hermione sentì un'immediata fitta di disapprovazione e una ventata di sollievo – la situazione era già abbastanza tesa senza avere Snape vestito come una vecchia rock star.

Professor Snape,” disse lei, “mi piacerebbe presentarle i miei genitori: Dottoressa Susan Granger e Dottor Terry Granger, sono entrambi dentisti. Mamma, Papà, questo è il professor Snape.” Lei si voltò verso il professore in segno di scusa. “È saltato fuori che prendono La Gazzetta del Profeta, ma solo di sabato.” Dopo quella mattina aveva pensato che fosse la sua lettera la sola fonte delle recenti notizie sul mondo magico. Fu solo quando era tranquillamente scesa per la colazione che aveva scoperto – troppo tardi per avvertire il professore – che i suoi genitori sapevano qualcosa delle sue azioni e delle accuse contro di lui. Sollevò una mano in direzione del soggiorno. “Sediamoci e prendiamo del tè.”

La situazione nel soggiorno era incredibilmente imbarazzante. I Granger sedettero sul divano, lasciando le due poltrone ad Hermione e Snape.

Faccio del tè,” si offrì Hermione, spostandosi verso la cucina.

Sua madre si alzò subito, l'orrore all'idea di rimanere nel soggiorno con solo suo marito e il sanguinario professore chiaramente visibile. “No,” scattò. “Faccio io. Tu rimani qui e vedi di metter quella tua bacchetta sul tavolo dove possiamo vederla tutti.”

Hermione si sedette con un tonfo, leggermente nauseata dalla pronta diffidenza dei suoi genitori e strofinò nervosamente i palmi sulle cosce. Pose attentamente la sua bacchetta sul tavolino da caffè, facendo una lieve smorfia mentre la metteva giù. Anche se poteva afferrarla con facilità se ne avesse avuto bisogno, senza si sentiva scoperta. Gli occhi di Terry Granger oscillarono dalla bacchetta di Hermione al viso del loro visitatore e di nuovo verso la sottile striscia di legno di vite. Hermione si morse il labbro inferiore e si arrischiò a dare un'occhiata a Snape. Era seduto con le gambe incrociate e le punte delle dita premute insieme. I suoi capelli pendevano sul viso e sembrava molto più rilassato di quanto dovrebbe esserlo un uomo ricercato. Senza spostare lo sguardo dal viso di Terry, Snape prese la sua bacchetta e, con infinita lentezza, l'appoggiò sul tavolo da caffè non lontana da quella di Hermione.

Mamma?” Chiamò Hermione all'improvviso, balzando di nuovo in piedi e andando verso la porta della cucina. “Puoi passarmi il telefono?” Lanciandole uno sguardo irritato la madre lo fece, prendendo il cordless dal sostegno sul banco. Hermione si voltò verso suo padre. “Papà? Puoi darmi il tuo cellulare?” Lui lo fece con maggior grazia di quanto mostrato dalla madre ed Hermione allineò entrambi i telefoni sul tavolo da caffè di fianco alle bacchette. La faceva sentire più sicura.

Sembrò ci volesse una vita per far bollire l'acqua e sua madre riapparisse con il vassoio da tè.

Come lo prende il suo tè, signore?” Chiese Hermione, mortificata dal comportamento della madre: le sue braccia e gambe erano incrociate e stava lanciando sguardi furiosi a Snape.

Nero, niente zucchero.”

La mano di Hermione tremò leggermente e la tazza sbatacchiò contro il piattino mentre la passava verso di lui. Quando la prese, i loro occhi s'incontrarono ed Hermione lasciò andare un breve sospiro rassicurante.

Sputa il rospo allora,” ringhiò la madre. “Perché è qui?” Stava ancora fissando Snape, ma la domanda era rivolta a sua figlia.

È qui perché gliel'ho chiesto io. Perché siete in pericolo.”

Siamo in pericolo perché lui è qui, Hermione, non il contrario.”

Hermione soffocò un sospiro di frustrazione. Sua madre era testarda tanto quanto lei e, nelle rare occasioni in cui litigavano, Hermione tendeva ad affidarsi al padre per spianare le cose. Una veloce occhiata verso di lui, e la rassicurante mano dietro alla schiena della madre, furono abbastanza indicativi del fatto che questa volta erano uniti contro di lei. Hermione cercò nella tasca posteriore dei jeans e tirò fuori un mucchio spesso di pergamena. Aprendola lo stese contro la coscia. “Vi ricordate quando vi ho spiegato l'Aritmanzia?” Chiese lei, puntando verso un tono meno polemico possibile.

Sua madre non rispose, le lanciò soltanto uno sguardo sprezzante prima di riportare il suo sguardo di disapprovazione verso il viso di Snape. Terry, d'altro canto, annuì incerto.

È un misto di probabilità avanzate, studi attuariali, matrici multi-dimensionali e calcoli derivati magici. Sostanzialmente possono essere usati per predire il futuro,” spiegò Hermione. “Lo so che sapete che sono coinvolta nella guerra contro Lord Volde...” s'interruppe, sapendo che a Snape non piaceva che lei usasse il suo nome. “Comunque, ho fatto alcuni calcoli che riguardano la vostra sicurezza durante il prossimo anno. Se rimanete qui, quasi sicuramente diventerete un bersaglio. A causa mia.” Un'ondata di senso di colpa l'assalì. “Sono terribilmente dispiaciuta,” aggiunse.

Stai dicendo che le nostre vite sono in pericolo?” Chiese Terry.

È esattamente quello che sta dicendo,” confermò Snape, entrando nella conversazione per la prima volta. La sua voce era così profonda che mandò dei piccoli brividi lungo la spina dorsale di Hermione.

Le nostre vite sono state in pericolo dal momento in cui lui è apparso sulla nostra soglia!” Scattò Susan.

No, mamma! Il pericolo non ha niente a che fare col professor Snape!” Hermione si sporse in avanti e spinse il foglio di calcoli più in avanti verso i genitori. “Date solo un'occhiata alle predizioni.”

Terry lo prese e diede un'occhiata lungo la colonna dei numeri. Le sopracciglia si alzarono. “Ecco qui tesoro,” disse una volta trovata la fine della pagina, offrendo il foglio a sua moglie.

Leggilo per me,” replicò lei bruscamente, in apparenza convinta che Snape potesse essere controllato dalla sola forza del suo sguardo.

Terry si schiarì la gola, lanciando ad Hermione una lunga occhiata prima d'iniziare: “Possibilità di morte sotto queste circostanze 98.9%, lo stesso se mandati da Viktor Krum in Bulgaria, 76%.”

Viktor sta per provvedere ad un rifugio per streghe e maghi Nati Babbani,” interruppe Hermione. “Scusa, vai avanti,” aggiunse.

Idem ovunque in Europa,” continuò suo padre, “84.3%...” La lista andò avanti.

Dopo un minuto, Susan interruppe l'elenco di Terry. “Per l'amor di Dio, non ci sono delle opzioni che mettano le nostre possibilità di morte al di sotto del 50%?”

Solo una,” replicò Terry mentre Hermione si mordeva il labbro inferiore, “Il suddetto con la modifica dei ricordi e trasferimento in Australia, 1.4%.”

1.4? Fammelo vedere!” Susan finalmente allontanò la sua attenzione da Snape e afferrò il foglio di pergamena che suo marito reggeva, controllando la lista con la fronte aggrottata.

È per questo che il professor Snape è qui,” commentò nervosamente Hermione, “per aiutarci a modificare i vostri ricordi. Non sono abbastanza esperta per farlo da sola.”

Come possiamo perfino sapere se questi calcoli sono accurati?” Chiese acidamente Susan. “Potrebbero essere completamente inventati.”

Snape parlò per la seconda volta da quando si era seduto. “Posso assicurarle, signora, che non avrei corso il rischio di venire qui se non fossi stato certo che quei calcoli fossero accurati.”

Tu sei un criminale,” esclamò Susan, facendo cadere la pergamena sul suo grembo e fissando Snape ancora una volta. “Perché la tua opinione dovrebbe contare affatto?”

A questo punto, lui è un sospettato della morte di Dumbledore, niente di più!” Saltò fuori Hermione. Aveva appena omesso un'enorme bugia, anche se quello che aveva detto era tecnicamente vero. Hermione non rischiò un'occhiata verso Snape, fissando invece i suoi genitori e cercando di farsi credere da loro.

Cosa speravi di ottenere esattamente oggi?” Intervenne Terry con voce gentile, ponendo la domanda a sua figlia.

Le sue parole lasciarono Hermione leggermente sollevata. “In sostanza,” iniziò, prendendo un profondo respiro, “sarebbe come un programma di protezione testimoni, voi potreste entrambi avere nuove identità e nuove vite. L'unica differenza sarebbe che invece di far finta di avere nuove identità, noi – cioè, il professor Snape ed io – creeremo le nuove identità per voi dentro la vostra testa. In questo modo non sarete in grado di rivelare per sbaglio la verità. Una volta che la guerra sarà finita verrò a prendervi.”

Tu vuoi che lasci entrare lui dentro la mia testa?” Chiese Susan, solo col tono di un decibel o due più basso di un urlo. Terry le mise una mano sulla coscia in modo rassicurante.

Mamma, mi fido di lui. La Gazzetta del Profeta è una fonte per nulla affidabile: vorrei che vi fidaste del mio giudizio.” Hermione fece un sospiro tremolante e lanciò un'occhiata depressa verso il professor Snape. Era preoccupata che si fosse offeso per ciò che avrebbe detto dopo. “Inoltre,” continuò implacabile, dispiegando il secondo foglio di pergamena che teneva e porgendolo lungo il tavolino da caffè verso i suoi genitori, “ho fatto dei calcoli per ogni eventualità. In realtà non fa una grossa differenza.”

Suo padre prese la carta ed entrambi, lui e Susan, diedero un'occhiata.

Stai suggerendo,” chiese lui, “che persino se il professor Snape qui stesse lavorando per l'altra parte, modificherebbe i nostri ricordi in maniera accurata?”

Hermione portò il suo sguardo ancora una volta verso il suo professore, sussultando nell'attesa della sua reazione alle parole di suo padre. Con sua sorpresa lui la stava guardando curiosamente e le fece un breve cenno di approvazione vagamente percettibile mentre incontrava il suo sguardo. Rassicurata, riportò l'attenzione verso i genitori.

Sì,” replicò lei. “Il professor Snape lavora come spia che fa il doppio gioco da tanto tempo. Le proiezioni Aritmantiche suggeriscono che o è dalla nostra parte, e lo è sempre stato, o che vorrebbe mantenere una tale facciata con me il più a lungo possibile.”Alzò le spalle. “Visto che lo farebbe salvandovi la vita senza contraddire direttamente un ordine di Vol – dell'altra parte, avrebbe completamente senso farlo.”

Terry sembrava pensoso alle sue parole, Susan sembrava solo angosciata. “Ed esattamente, cosa farai tu mentre la guerra è in corso, signorina?” Chiese con voce dura e accusatoria.

Hermione aveva temuto questa domanda. Non riusciva a pensare a nessun modo per rispondere che non suonasse melodrammatico. “Combatterò.”

Sei una bambina!”

Mamma, ho diciassette anni. Nel mondo magico questo fa di me un'adulta. Persino nel mondo Babbano si può entrare nell'esercito a sedici anni.”

Susan Granger era senza parole per la frustrazione. Si portò le mani fra le ciocche di capelli, un gesto che Hermione riconobbe come uno da lei ereditato.

Mamma, ” provò ancora Hermione. “Questa è una guerra magica. Contro il potere che hanno queste persone, tu – e papà – siete indifesi.” La voce le si spezzò e le lacrime contro cui stava lottando per l'intera conversazione traboccarono traditrici lungo le guance. “Se la nostra posizione fosse invertita, e potreste salvarmi la vita mandandomi via, cosa fareste?”

Fu come se il regresso di Hermione alle lacrime cancellasse la rabbia dal viso della madre. Susan lasciò cadere le spalle e riportò i suoi occhi verso il foglio di pergamena che teneva in grembo.

E se tu fossi uccisa, Hermione? Allora cosa succederà?” Chiese Susan con una vocina intensamente infelice.

Hermione deglutì e nuove lacrime scorsero sul viso. Le asciugò in modo grossolano con la base del palmo della mano. “Almeno non lo sapreste,” sussurrò.

Susan emise un suono soffocato. “Negheresti ad una madre la possibilità di piangere il proprio figlio?” Chiese col viso girato e una mano che gesticolava inconsapevolmente.

Hermione non sapeva cosa dire. “Io–” S'interruppe prima di continuare. “Lo farei piuttosto che piangerti sapendo che avrei potuto salvarti eppure non ho fatto niente.”

Granger.” All'intervento di Snape tutti e tre gli altri occupanti della stanza si voltarono verso di lui: stava guardando Hermione. “Deve essere una loro scelta.”

Ma–”

Granger,” la avvertì – e qualcosa nel tono della voce attirò la sua immediata attenzione – “ci sono alcune persone in questa guerra che non credono che i Babbani meritino di avere autonomia nelle loro stesse vite.”

Hermione arrossì. “Non è quello che intendo,” protestò lei, con il senso di colpa che si congelava sullo stomaco. Entrambi i suoi genitori stavano osservando lo scambio con interesse, le lacrime sul viso della madre momentaneamente dimenticate.

Nell'intento forse no, ma le conseguenze potrebbero essere le stesse.” Lui sostenne il suo sguardo finché lei non abbassò gli occhi. “Vieni,” le spiegò alzandosi in piedi con un movimento fluido. “Dovremo dar loro un po' di tempo da soli per pensarci. Dottori Granger, se volete scusarci.”

Hermione lo seguì in corridoio con un ultimo riluttante sguardo verso i genitori. Suo padre aveva attirato sua madre vicina ed ora lei stava piangendo su una sua spalla. Solo una volta che Hermione ebbe chiuso la porta dietro di sé pensò a tirar fuori un fazzoletto dalla tasca e asciugare le sue stesse lacrime. Snape, che si stava appoggiando contro il muro con le braccia incrociate, diede al fazzoletto uno sguardo divertito.

È mio?”

Mi ha detto che potevo tenerlo,” replicò Hermione un po' sulla difensiva. Colse l'opportunità per soffiarsi il naso, indovinando che lui sarebbe stato poco incline a chiederlo indietro se era sporco.

Snape si limitò ad alzare gli occhi al cielo.

Per diversi minuti rimasero in piedi senza parlare. Il silenzio era imbarazzante. Senza averne l'intenzione, lo sguardo di Hermione vagò sulle labbra di Snape. Non riuscì a non pensare al loro ultimo incontro e di riflesso rafforzò le sue difese Occlumantiche. Sapeva che non era un bacio vero: lui aveva colto l'opportunità per costringerla a prendere la Felix Felicis e nient'altro. Ma le era sembrato comunque un bacio. Voleva fosse stato un bacio vero.

Si sentiva mortificata al pensiero dello scherno che il professor Snape le avrebbe rivolto se avesse saputo che pensava una cosa simile: se avesse capito l'estensione della cotta l'avrebbe considerata una stupida. Si sforzò di guardare altrove, cercando intorno qualcosa d'innocuo eppure d'interessante da dire.

Voleva chiedere come si sentiva dopo gli eventi nella Torre di Astronomia. Voleva chiedergli cos'era successo una volta tornato da Lord Voldemort. Voleva persino chiedere se Draco stava bene. Ma non lo fece.

C'era un altro argomento, uno che voleva disperatamente affrontare, ma il momento non sembrava quello giusto. Allo stesso tempo era preoccupata che potesse essere la sua ultima possibilità di parlargli da solo. Infilò il fazzoletto nella tasca, lasciando lì la mano e armeggiando con il contenuto, girando un piccolo pezzo di metallo ripetutamente tra le dita. Proprio nel momento in cui era pronta psicologicamente a parlare, la porta del soggiorno si aprì.

Hermione,” disse Terry, “tua madre vorrebbe parlarti.”

Grazie papà,” mormorò, lanciando un'occhiata al viso imperturbabile di Snape mentre si voltava per entrare nella stanza, lasciando i due uomini nel corridoio. Sua madre sembrava molto più calma. Non c'erano più lacrime e gli occhi erano solo leggermente rossi. Aveva i calcoli aperti di fronte a sé sul tavolino da caffè. Hermione esitò per un momento e quindi si sedette di fianco a Susan sul divano. Si morsicò nervosamente il labbro inferiore.

Hai fatto i calcoli dannatamente bene,” osservò Susan guardando la pergamena davanti a sé e non la figlia.

Hermione fece una smorfia, anche se sua madre non la stava guardando per notarlo.

Questa battaglia che credi di dover combattere,” iniziò sua madre, “quanto ha a che fare con Harry Potter come Prescelto?”

Hermione esalò un involontario respiro e lo lasciò sibilare tra i denti. I suoi genitori dovevano aver letto Il Sabato della Gazzetta del Profeta molto più a lungo di quanto avesse immaginato. Come spiegarlo senza mentire o venir meno alla promessa di segretezza?

Dumbledore una volta ha detto che, che Harry sia o meno il Prescelto, non è veramente importante. Ciò che è importante è che Voldemort e alcuni membri dell'opinione pubblica pensino che lo sia. Harry non ha davvero molta scelta: Voldemort gli darà la caccia se cercherà di nascondersi, deve combattere a qualunque costo. È meglio essere pronti il più possibile.”

Non credo che qualunque cosa possa dire ti convincerà che non hai bisogno di essere lì per lui, vero?” Per la prima volta da quando Hermione era tornata nella stanza, Susan la stava guardando direttamente ed Hermione sentì il debole tentativo di umorismo alla domanda e colse la leggerla curva che sollevò un lato della bocca di sua madre.

No.” Hermione fece a sua madre un sorriso tremolante, con le lacrime che pizzicavano ancora una volta dietro agli occhi. “Harry è il mio migliore amico. Ha bisogno di me. Inoltre, non è solo questo. Ciò che il professor Snape ha detto è vero: la linea ideologica di questa battaglia si estende ad una questione di sangue – sangue magico. Io sono una Nata Babbana o, come direbbe un Purosangue, una Sanguesporco. Nel mondo che desiderano non dovrei esistere. Devo resistergli anche per il mio bene.”

E che cosa farai se tuo padre ed io decideremo di rimanere?”

Il sangue si ritirò dal viso di Hermione. “Il professor Snape ha ragione,” sussurrò, “deve essere una vostra scelta.”

Ma tu suggeriresti diversamente?”

Hermione cercò nel viso di sua madre un qualunque segno su dove si stava spingendo la conversazione. “Sì,” replicò.

Ho un'altra domanda per quel tuo professore, sarà meglio che li chiami dentro.”

Hermione andò velocemente verso la porta e la aprì. Suo padre e Snape stavano parlando intenti a bassa voce e s'interruppero nel momento in cui la porta si aprì. Hermione desiderò sapere di che cosa stavano parlando, ma le loro facce non svelavano niente. Tenne la porta aperta per loro senza dire niente mentre loro rientravano: suo padre e Snape si sedettero nelle poltrone, come se Hermione e sua madre avessero reclamato il divano. Era una sistemazione migliore, meno conflittuale.

Professor Snape,” chiese Susan con un piacevole tono non aggressivo, “negli ultimi anni ho sentito un bel po' da Hermione sulla sua propensione a proteggere gli studenti.” Hermione arrossì leggermente e rubò un'occhiata verso Snape con la coda dell'occhio. La sua testa era inclinata di lato abbastanza perché le ali scure dei capelli nascondessero gli occhi. “Posso supporre che un tale comportamento continuerà?”

Al meglio delle mie capacità,” replicò Snape. Da parte di un uomo da poco poteva sembrare evasivo, anche se Hermione sapeva quanto fossero onnicomprensive le sue abilità.

E,” continuò Susan, “se Hermione dovesse morire, verrà a cercarci, ristabilirà la nostra memoria e ce lo dirà?”

Nella remota possibilità che io sopravviva e vostra figlia no, verrò e vi farò sapere non appena sarà sicuro farlo.”

Hermione si sentì inspiegabilmente sollevata che i suoi genitori non fossero dei tipi da chiedere un Voto Infrangibile, perché era certa che Snape avrebbe accettato. L'uomo mostrava un desiderio compulsivo di prendersi responsabilità per missioni impossibili e l'ultima cosa di cui aveva bisogno adesso era un altro obbligo magico vincolante.

Va bene allora,” disse Susan dopo un lungo scambio con suo padre, “modifichi la nostra memoria. È meglio che lo faccia immediatamente perché non credo di poter sopportare qualche ritardo.”

Snape sollevò la testa con sorpresa, voltandosi per guardare Hermione. Si sentì scioccata proprio come lo sembrava lui.

Sei sicura, mamma?” Chiese.

Fatelo e basta e siate veloci,” era una risposta leggermente irritata.

Snape sollevò la mano destra, stringendo e aprendo il pugno per richiamare silenziosamente la bacchetta dal tavolino da caffè sul suo palmo. Si alzò agevolmente.

Dottoressa Granger,” affermò, “sua figlia ed io stiamo per entrare nella sua mente usando la Legilimanzia. Sto per nascondere i suoi ricordi di Hermione e lei sta per inventare una storia falsa sui mancanti elementi della sua vita. I due verranno intrecciati insieme e attivati da una frase.” Spostò il suo sguardo verso Hermione e pose anche a lei il seguente commento. “Immagino che 'Sono la figlia che avete sempre voluto' possa essere adeguato. Dopodiché vi faremo dormire. Quando vi sveglierete al mattino vostra figlia sarà andata via. Lei e il dottor Granger crederete di essere altre persone–”

Wendell e Monica Wilkins,” completò Hermione.

Stai scherzando?” Intervenne Terry con uno sguardo disgustato.

Un nome particolare renderà più semplice ritrovarvi,” rispose fermamente Hermione, con il mento inclinato in un'angolazione che non tollerava discussioni.

Se posso continuare,” disse Snape lentamente, sollevando un sopracciglio verso Hermione che, obbediente, fece silenzio. “Per l'intero processo serviranno quarantacinque minuti. Devo chiedervi di non essere interrotti durante quel periodo.”

Entrambi i dottori Granger annuirono molto determinati.

Mamma,” si avventurò Hermione imbarazzata mentre si alzava in piedi dietro al professor Snape e prendeva la sua bacchetta, “ti voglio davvero bene.”

Susan Granger si sporse in avanti e prese il viso di Hermione a coppa con una mano. “Lo so tesoro,” replicò lei, “ti voglio bene anch'io.”

Va bene,” affermò Hermione, strofinandosi la mano sinistra nervosamente sui jeans. “Sono pronta.” Guardò Snape.

Si rilassi sul divano, dottoressa Granger,” le indicò lui con gli occhi fissi sul viso di Susan. Senza voltarsi verso Hermione, sollevò la mano sinistra con il palmo sollevato rivolto verso l'alto e lei la coprì con la sua, le dita che si intrecciavano fermamente nella sua mano. Entrambi tesero in avanti le loro bacchette, estendendo le braccia e ponendo la punta sulla tempia di Susan. La donna sembrava terrorizzata, ma determinata: la relazione famigliare con sua figlia era sembrata raramente più evidente.

Hermione fece un profondo respiro. “Legilimens,” mormorò, sentendo Snape fare lo stesso.

Dentro la testa di sua madre, Hermione poteva sentire sé stessa e Snape in piedi di fronte alla sua linea visiva, nel cambio dislocato di prospettiva; riusciva anche a sentire Snape di fianco e dentro la mente della madre. La doppia consapevolezza era sconcertante. Controllati, Granger, sentì dire a Snape nel suo caratteristico tono. Sapeva che aveva parlato a voce alta, ma la sua intrusione risuonò dentro di lei come se fosse stato un pensiero suo. La prospettiva si alterò e le immagini della settimana prima iniziarono a tremolare di fronte a sé: Snape stava riunendo i ricordi di sua madre su di lei, iniziando con i più recenti. Afferrando il ricordo del soggiorno, Hermione iniziò a tessere una ragnatela per contenerli. Monica Wilkins, pensò, legando un pensiero ad un altro, era felicemente sposata – anche se aveva sempre desiderato un figlio. Lei e suo marito erano dentisti e lavoravano insieme nel loro studio. Avevano guadagnato abbastanza soldi per ritirarsi presto e decidere di trasferirsi da qualche parte in un posto più caldo...

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Disincanto294: Stiamo cercando di mantenere lo stesso linguaggio dell'originale, cercando di non distanziarci dall'atmosfera generale che caratterizza la storia. Sono contenta che, malgrado tu lo abbia letto in inglese, sia tornata a leggerlo in italiano :).

Titinina: Una neofita di HP! Benvenuta nel fandom e in questa storia in particolare. L'intento di grangerous è quello di cercare di coprire i buchi di trama della storia (con un what if, ovviamente) e posso assicurarti che l'evolversi del racconto risponderà in maniera idonea anche a diverse domande, che ci siamo posti leggendo i romanzi, di cui non abbiamo avuto risposta.

  
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