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Autore: fanky    21/04/2008    11 recensioni
Era una notte di luna piena resa rossa dalle polveri.
Era una notte di quelle in cui l'ululare dei cani si confonde con quello dei lupi.
Era una notte in cui non esce di casa per spirito di autoconservazione.
Era una notte di bufera, si sarebbe abbattuto un ciclone a breve (eppure la luna era rossa per le sabbie).
Era una notte in cui stare all'aperto era un suicidio.
Eppure loro erano lì, a loro agio, sfidando arrogantemente la sorte.
Era una notte di luna piena ma rossa per il sangue.
****
«...è il sangue, li rende così belli e forti gli alberi di ciliegio... noi e loro siamo legati a doppio filo...»
Genere: Romantico, Dark, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Bleeding Cherry Bloom

8° Capitolo: Collision










Hinata non fece nemmeno in tempo a toccare terra che Naruto e Sasuke si erano precipitati fuori dallo spogliatoio seguiti da altri due ragazzi semi-nudi.
Naruto, arrivato leggermente prima stava per prendere la Hyuga fra le braccia ma l'amico lo scansò velocemente:«tu non la puoi toccare, lo sai» disse quasi in un sussurro.
Era accaduto tutto in una frazione di secondi che Sakura si chiese se davvero potesse essersi svolto ogni cosa così velocemente. Si guardò intorno, stranita, c'era la giovane Hyuga svenuta tra le braccia di Sasuke Uchiha, Uzumaki con un espressione ferita in volto e gli altri due affascinanti ragazzi. Una scena particolare che iniziava a destare l'attenzione di altri studenti curiosi.
«Mentre salutava Sakura-chan è svenuta» spiegò concisa Ino al suo fianco sostenendo lo sguardo del ragazzo semi-nudo con i capelli castani e gli occhi dorati.
Sakura sentì su di sè per la prima volta davvero lo sguardo di Sasuke Uchiha esaminarla, cercò inutilmente di non distogliere lo sguardo: quelle due braci nere bruciavano la pelle, era come se potessero vederti dentro e scoprire ogni più piccolo segreto.
Distolse lo sguardo fissando sul muro.
«Bisogna portarla in infermeria, ci pensiamo noi» disse il ragazzo con gli occhiali da sole.
«Siete mezzi svestiti» fece notare Sasuke.
«Sta iniziando a esserci troppa gente Uchiha. Ci pensiamo noi».
«Capito Inuzuka, andate a vestirvi».
I ragazzi sparirono all'interno dello spogliatoio facendosi largo nella piccola folla di studenti che si era creata attorno alla giovane Hyuga.
«Allontanatevi!» ruggì protettivo Naruto agli studenti:«è solo un calo di pressione!»
"Calo di pressione?" si chiese stupita Sakura, non sapeva perchè ma la cosa gli sembrava strana: non c'era nessuno dei fattori che contribuiva a un calo di pressione, nè caldo nè altro. Si, certo, Hyuga-san era molto pallida, ma quasi sicuramente quello era il colore della sua carnagione (non ve n'era nessun'altro che le si abbinasse in modo così perfetto, che le donasse quella bellezza perfetta, quella bellezza fragile, effimera, incantevole).
«Eccoci» disse il ragazzo con ribelli capelli castani, ritornando fra la folla con il suo compagno:«la portiamo noi in infermeria, bisognerà avvertire qualcuno».
«Ci pensiamo noi, Inuzuka» assicurò l'Uchiha porgendo il corpo leggero di Hinata nelle braccia del ragazzo.
Il ragazzo dagli occhiali scuri si fece largo tra la folla aprendo la strada all'amico e in breve furono lontani.
Uzumaki e Uchiha fissarono per un attimo le loro schiene allontanarsi per poi gettarsi uno sguardo d'intesa.
«Non me ne frega, io vado» bofonchiò Naruto dopo un attimo seguendo i due ragazzi.
Sakura vide passare un'ombra di sconforto negli occhi di Sasuke Uchiha mentre l'amico si allontanava e pensò che, se fosse stato un ragazzo più -molto più- espansivo, avrebbe addirittura sospirato rumorosamente.
Accidenti! Da quando in qua si permetteva tali confidenze con una persona che conosceva appena? Cioè... Cioè... Che diavolo era tutto quell'interesse e quell'affinità con il bel moro? Non aveva intenzione di lasciarlo ad Ino-chan finché non si fosse stancata? Cioè... Insomma... Pensare a cosa spesse pensando lui, a cosa potrebbe fare lui, intuirlo, cercare di immedesimarsi in lui, di essere lui, era davvero da folli, no?
"Oh Kami-sama! Oh Kami! Sto farneticando da sola!"
Strinse con forza i palmi delle mani, fino a sentire le unghie curate graffiarle la pelle, solo allora si sentì davvero calma, davvero, stranamente, padrona di se stessa.
"Il dolore forgia i forti" le era stato detto da bambina, e fin'ora quella massima, detta da un allora diciassettenne calmo e sorridente, era sempre stata veritiera.
«Avverto io i professori, scusatemi con il sensei se non sono ancora arrivato» disse Sasuke Uchiha allontanandosi.
Sakura annuì nonostante non sapesse se la frase fosse davvero diretta a lei.
Sperò con tutto il cuore che lo fosse.





Hinata si guardò attorno: contorni indefiniti, spazio indefinito.
Una visione, una visione da contatto, ecco cos'era tutto quello che era attorno a lei.
Provò a guardarsi intorno più accuratamente sentendo il corpo intorpidito, da quando era in quel limbo? Non provò nemmeno a dare una risposta a quel quesito sciocco: aveva imparato che il tempo di una visione, del mondo parallelo oltre le barriere del tempo, non corrispondeva mai al tempo reale.
La visione più scioccante poteva dilatarsi ai suoi occhi, durando ore nella sua mente mentre al contrario l'attraversava in una frazione di secondo, a volte poteva cadere in catalessi per due ore (una volta vi era rimasta per 28 ore) per una banale visione di pochi secondi che, fra strascichi di entrata e di uscita, impiegava di più a mostrarsi ai suoi occhi.
Non era una questione d'importanza, non riguardava nemmeno il periodo che la visione mostrava, riguardava piuttosto quanto l'evento fosse sicuro, quanto potesse essere cambiato. Le cose certe oltrepassavano le barriere del tempo molto più velocemente, gli avvenimenti incerti, i cui protagonisti non erano sicuri delle loro azioni oppure erano troppo imprevedibili, al contrario ci mettevano più tempo a mostrarsi.
Ecco perchè la visione dell'imminente combattimento era stata velocissima e definitissima: le intenzioni del loro nemico erano solidissime e niente l'avrebbe mai distratto. Al contrario non aveva mai avuto una visione su Naruto perchè era una persona imprevedibile, perchè sfuggiva a ogni legge, perchè era davvero 'il vampiro più imprevedibile che si fosse mai visto'.
O almeno era questa la scusa più plausibile che potesse darsi.

No, non doveva farsi prendere dallo sconforto e distrarre in perfino nella sua visione! Doveva sfruttare a pieno il suo dono! Si calmò e concentrò.
La vampira poté notare che galleggiava nell'aria, in un ambiente di un bianco accecante e innaturale. L'aria era rarefatta, pesante, come quella di uno spazio chiuso, e i movimenti le riuscivano difficili.
Doveva essere una visione che non la riguardava e fin troppo lontana e insicura nel tempo.
Si, doveva riguardare quella ragazza che profumava di ciliegia, si diede un occhiata attorno più accurata alla ricerca dell'inconfondibile chioma rosa e ne incontrò una altrettanto inconfondibile: quella nera di Sasuke Uchiha.
Provò ad avvicinarsi ma la figura rimaneva distante una decina di metri da lei, non si sprecò a chiamare il ragazzo, non l'avrebbe sentita. Si dedicò invece ad osservarlo minuziosamente: era più grande, i suoi tratti erano di poco più maturi, ipoteticamente questa non era una visione che riguardava l'immediato futuro, indossava una tradizionale armatura da samurai nera e argentata un po' slacciata e logorata, priva del proprio kabuto, come se avesse combattuto per ore intere (e magari aveva davvero combattuto per giorni interi, ne era capace), sangue scuro gli imbrattava la veste, la katana, che reggeva saldamente a due mani, e la carnagione pallida stranamente illesa nei punti in cui l'armatura e la veste avevano ceduto.
Il viso, oh kami, il viso di Sasuke aveva perso l'imperturbabilità che lo caratterizzava: solo un’altra volta Hinata gli aveva visto un espressione simile di dolore e sofferenza e anche quella volta era stata in una visione (l'unica visione che davvero la continuava a tormentare).
Sasuke era nero in un mare bianco, in una valle bianca, Sasuke era così... sbagliato.
Si, sbagliato fu l'unico aggettivo che riuscì a trovare Hinata. Troppo nero per resistere a quel bianco, troppo sbagliato, troppo peccatore.
Peccatore?
Oh kami! Sasuke aveva tante colpe (tutti i vampiri ne hanno), aveva ucciso gente diversa, di età diverse, di nazionalità diverse, umani e non, lei stessa ne era stata testimone, tuttavia l'unico vero peccato di un vampiro è il peccato contro il proprio sangue, quello che porta alla follia.
Quella che per definirla con un occidentalismo è la colpa di Caino.
Oh kami-sama! Quella visione si poneva dopo l'uccisione di Itachi? Sasuke ci sarebbe davvero riuscito? Meglio non farsi domande. Sempre meglio.
Dalla katana lucida e insanguinata continuava a colare sangue nero.
Goccia, dopo goccia, implacabile.
Il bianco iniziava a corrompersi, a diventare nero.
L'aria, già rarefatta, lo diventava di più.
Se Hinata non fosse stata in grado di vivere benissimo senza usare i polmoni e quella non fosse stata una visione avrebbe iniziato a tossire incapace di respirare.
Diventava tutto nero, un oblio senza tempo e senza pace.
«Sasuke-kun!» urlò Hinata spaventata, vedendo il moro inghiottito dal buio:«Sasuke-kun!! Sasuke-kun!!»
«Sasuke-kun!» un'altra voce, un altro viso, un vento nuovo che sapeva di ciliegia e primavera.
Sakura Haruno diversa, più adulta, più bella, era comparsa dal nulla portando con sè petali di fiori e il loro invitante profumo, portando con sè una ventata d'aria fresca.
I capelli rosei lunghi e liberi di ondeggiare al vento, gli occhi verdi brillanti come due fari nell'oscurità, le labbra rosse piegate in un sorriso materno, il corpo non più da adolescente coperto da un semplice vestito bianco privo di bretelline.
I petali di ciliegio le volteggiavano attorno diffondendosi ovunque, portando con loro una tenue luce rosa. Il paesaggio si andava così schiarendo e Sasuke ritornava visibile.
L'Haruno tolse la katana dalle mani del vampiro, che sembrò immensamente sollevato dal gesto, come se non avesse aspettato altro, e poggiò le mani sul suo viso pulendolo da alcuni schizzi di sangue.
Hinata boccheggiò, osservò con attenzione i tratti del viso dell'Uchiha rilassarsi.
«Andrà tutto bene...»
Una sicurezza? Una preghiera? Una bugia? Un'illusione? Che significavano le parole dell'Haruno? Non lo avrebbe mai saputo, non le era concesso vedere oltre, capì mentre le sue palpebre iniziavano a chiudersi.





Sasuke percorse i corridoi dell'antico White College alla massima velocità permessagli in un luogo tanto popolato (non avrebbe mai voluto doversi fermare a cancellare i ricordi di qualche studente per essergli piombato davanti).
L'aula professori era situata al primo piano nell'ala sud dell'edificio, all'opposto delle palestre. Sasuke non vi ci si era mai recato prima, ma vi era passato davanti con Naruto durante le loro numerose passeggiate.
La porta della stanza era in pesante e massiccio legno di mogano, vi bussò e, senza aspettare risposta, entrò.
Nella grande stanza era presente solo la professoressa Miratashi priva degli antipaticissimi occhiali da vista, ma con i capelli violacei costretti nel solito chignon.
«Non si aspetta di sentirsi dire 'prego', Sasuke?» chiese sarcastica la donna.
Il moro ghignò con fare superiore:«Cerco Kurenai-sensei».
«Per Hinata?» chiese la sensei:«Mi spiace, non è a scuola».
«Kakashi?» domandò Sasuke guardandosi attorno, fra le numerose scrivanie in mogano.
«Sempre arrogante Uchiha-chan?» fece sardonica la Miratashi senza rispondere.
«Sempre divertente Anko?» rispose a tono il ragazzo.
«No, Kakashi non è disponibile» disse la donna scoprendo dei canini pronunciati e bianchi:«Al momento della vecchia guardia sono disponibile solo io».
«Tsk... Hinata, ha avuto una visione violenta da contatto con un'umana» comunicò l'Uchiha arrendendosi.
«'Un umana'? Può essere solo una coincidenza?»
Sasuke fece spallucce:«è Haruno»
«Il fiorellino della Yamanaka? Strano... dev'essere provata dalla visione del combattimento».
La sensei si alzò dalla scrivania e inforcò gli occhiali:«Kurenai-chan mi deve un favore!» gioì contenta prima di varcare la porta della sala professori e indossare la seria maschera imperturbabile da insegnante di matematica.




«Ino-chan? Che dici, andiamo a trovare Hyuga-san?» domandò d'un tratto Sakura:«allora andiamo a vedere come sta?»
Erano in classe, appena entrate, fra non molto sarebbe suonata la campanella dell'intervallo. Ino si guardò attorno: nè Naruto nè Sasuke-kun erano tornati, e non c'era nessuno d'interessante.
«D'accordo» acconsentì.
«Bene! Andiamo!» disse l'Haruno felice prendendola per mano e iniziando a camminare veloce.
Il tratto che andava dalla loro classe all'infermeria lo trascorsero in silenzio, ognuna immersa nei propri pensieri, nei propri dubbi.
L'infermeria era una stanza candida, piena di tende, Sakura la ricordò uguale a come l'aveva lasciata l'ultima volta che vi era venuta. Metteva pace, era tranquilla e silenziosa, come d'altra parte chiedeva (ed esigeva) l'infermiera addetta, Ran Kotobuki.
«Permesso?» chiesero in coro le due ragazze entrando nella stanza.
«Ssssh!» gli rispose il ragazzo dai capelli castani spuntando da dietro una tenda:«c'è qualcuno che sta riposando!!».
Sakura arrossì di botto e abbassò lo sguardo, colpita dal tono protettivo del ragazzo. Ino invece prese coraggio proprio grazie al rimprovero:«Siamo venute a trovare Hinata-chan, vero Saku-chan?»
La rosa annui, alzando lo sguardo verde prato a esplorare la stanza: Hinata Hyuga era distesa fra le coperte bianche del secondo letto dell'infermeria, al riparo dietro le tende semi-trasparenti mentre un debole raggio di sole le illuminava il volto pallido e sofferente. Era bellissima.
«Capisco, fate silenzio, sta ancora sognando» disse il ragazzo tornando a sedere su una sedia accanto al letto.
Sakura alzò un sopraciglio stupita dal termine usato dal giovane, al contrario Ino che, come sempre, aveva ribattuto uno scherzoso "Sicuro mon capitaine" a cui il ragazzo aveva risposto con un sorriso ilare.
«Vi conoscete?» domandò sottovoce Sakura all'amica:«Con lui, questo qui».
«Inuzuka-kun? Diciamo che, per un certo periodo, ci siamo frequentati» spiegò civettuola la Yamanaka.
Sakura annuì per far comprendere di aver capito e si acquattò contro il muro accanto a Naruto, mentre l'amica, presa una sedia, si era seduta vicino all'Inuzuka.
Il biondino aveva davvero un brutta cera, sembrava teso, dagli occhi cerulei traspariva un furioso senso di impotenza che appena Sakura si avvicinò cercò di dissimulare con un sorriso allegro.
«Come mai qui, Sakura-chan?» chiese a un tono di voce insolitamente basso, sicuramente per non disturbare i sogni della piccola hakata ninjo.
«Per vedere come stava Hinata-san» spiegò la rosa senza guadarlo in viso:«è svenuta mentre mi stringeva la mano e perciò mi sono un po' preoccupata».
Naruto la guardò stranito, non aveva nemmeno sentito Ino spiegare che Hinata era svenuta dopo aver toccato lei: era troppo spaventato e in ansia. Sorrise, un sorriso di circostanza, tanto per rincuorare quella povera ragazza che nell'ultimo periodo ne stava vedendo di tutti i colori:«Non ti devi preoccupare, capita ad Hina-chan, non sei tu, cioè non è colpa tua!»
Sakura sorrise a quel buffo tentativo di essere consolata:«Grazie Naruto-kun».
«Accidenti ma quanto ci mette Sas'ke?» sbuffò senza preavviso il biondino incrociando le braccia al petto e mettendo un leggero broncio che suscitò in Sakura un attacco di riso.
«Ehi! Che ci provi da ridere? Ho una faccia divertente?» chiese avvicinando il viso imbronciato a quello di Sakura.
L'effetto fu solo quello di acuire l'attacco di riso della ragazza.
«No, ecco... è solo...» provò a spiegare fra una risata e l'altra la ragazza.
«Che succede?»
Tono piatto e incolore, Sakura riconobbe istantaneamente la voce di Sasuke Uchiha. Si affrettò a prendere le distanze da Naruto, non avrebbe mai voluto che l'Uchiha equivocasse la situazione e riprese contegno cancellando il sorriso dalle su labbra.
Dietro il ragazzo vi era la sensei Miratashi che la squadrava attenta.
Stranamente si sentiva colpevole.
Colpevole di cosa poi? Di aver riso? Con Naruto Uzumaki?
"Oh kami! Salvatemi!!"
«Niente aspettavamo te, Sas'ke!» trillò il biondino senza ottenere risposta se non uno sguardo di fuoco.
Uno sguardo che comunicava tante cose in un linguaggio che ancora Sakura non aveva codificato.
«Mi sa che qua siamo un po' troppi» disse la professoressa posizionandosi davanti al letto di Hinata:«qualcuno se ne deve andare».
Gli sguardi dei quattro ragazzi presenti nella stanza si posarono sulla donna leggermente rabbiosi, ma la Miratashi, come al solito, se li lasciò scivolare addosso, abituata a sguardi ben peggiori.
«Io e Kiba dobbiamo rimanere qui con Hinata» annunciò il ragazzo con gli occhiali da sole che fino a quel momento era stato fermo e silenzioso come un pezzo della tappezzeria e passato completamente inosservato.
«Io resto» dichiarò anche Naruto.
Di nuovo Sakura ebbe l'impressione di veder passare un'ombra di rassegnazione negli occhi di Sasuke Uchiha, ma forse, quasi sicuramente, si stava immaginando tutto.
«Voi altri uscite, forza Yamanaka e Haruno. Hyuga-san non ha bisogno di essere asfissiata, uscite!» si lasciò andare a un ghigno ironico e concluse:«anche tu, Uchiha, esci».
Il moro non disse una parola nonostante il tono usato dalla sensei si mostrasse palesemente provocatorio.
«Porgete i nostri saluti a Hinata-san» si raccomandò Sakura prima di uscire.
Naruto fece un cenno di assenso alla sua richiesta e finalmente uscirono trovandosi in mezzo al via vai degli studenti nell'intervallo.
Eh già, era già ora di pranzo...
Sakura avrebbe voluto che Sasuke rimanesse con loro, scendesse in mensa con loro due ma quando si volto per chiederglielo, dopo aver preso coraggio, lui era già sparito.
Rassegnata seguì Ino portarla in cortile.




Sasuke trovò riparo dalla folla nell'aula d'astronomia più vicina.
Aveva bisogno di riflettere.
Riflettere lontano dal cianciare di Naruto, dallo sguardo preoccupato e ansioso di Hinata, da quella insopportabile fragranza di ciliegio.
Quella ragazzina, Sakura Haruno gli pareva si chiamasse, stava iniziando a diventare un'incognita troppo grande. Per essere un umana era parecchio strana: coltivava un'amicizia con quella folle di Ino Yamanaka, pareva essere entrata in sintonia perfetta con Naruto e aveva provocato una visione ad Hinata. In più, come se non bastasse, la sua fragranza, appena percettibile fino a prima dell’incidente negli spogliatoi, diventava ogni giorno sempre più ingombrante.
Certo, era il bocciolo della Yamanaka, il suo fiorellino, e risentiva della vicinanza della vampira (ed, era pronto a scommetterci, anche dell'uso su di sè dei poteri della bionda) ma aveva la sensazione che ci fosse qualcosa che gli sfuggiva.
Non ci voleva un problema pure a scuola.
Se non sbagliava anche Hinata aveva notato quella ragazza e aveva provato a dirgli qualcosa ma lui non l'aveva ascoltata.
Eppure glielo aveva promesso... glielo aveva promesso fra la neve dell'Hokkaido, che lui non sarebbe mai stato sordo e invece non era stato migliore di quei Caretaker bigotti. Aveva sottovalutato una sua intuizione e adesso lei aveva avuto una visione da contatto, le peggiori fra le visioni.
Appena sveglia avrebbe dovuto cibarsi e questo nell'ultimo periodo diventava sempre più difficile.
Hinata era delicata, fin troppo: non riusciva ad andare a caccia da più di tre anni e, se fino ad allora il consumo di sangue umano era stato molto limitato perchè la sua dieta privilegiava quello animale, ora l'unico sangue che riusciva a calmare la sua sete era quello umano, di cui per altro aveva nausea.
Hinata era troppo delicata.
Delicata ma non debole
per Sasuke.
Non poteva farsi sfuggire la situazione di mano, non poteva, c'era troppo in ballo.
Haruno Sakura? Avrebbe controllato personalmente che non fosse un problema, dato che la Yamanaka non sembrava più in grado di controllare i suoi fiori.




Naruto era tornato alla fine dell'intervallo dicendo che Hinata non si era ancora svegliata ma che stava bene, però, Sakura lo notò bene, non sembrava convinto nemmeno lui di quello che diceva. Il suo intuito femminile le diceva che fra quei due c'era del tenero, ma si guardò bene dal dirlo ad alta voce, conosceva troppo poco quei ragazzi per fare una simile ipotesi.
Le lezioni pomeridiane si erano svolte nella calma più assoluta, una calma che a Sakura ricordò tanto 'la calma che precede la tempesta', da un momento all'altro si aspettava succedesse qualcosa di strano.
Niente, le lezioni si erano susseguite tranquille e anche dopo il suono della campanella e lo svolgimento dei suoi compiti di rappresentante non era successo nulla.
Ino era andata via, aveva detto di avere un impegno e di non poterla aspettare, quindi ora si trovava da sola per i tetri corridoi della scuola all'imbrunire. Represse un moto di paura, la sua fantasia le faceva strani scherzi.
«Anche tu ancora qui Haruno?»
Sakura cacciò un urlo spaventata.
Per poi accorgersi di aver urlato contro Sasuke Uchiha.
E desiderare di sparire.
«Gomenasai! Uchiha-kun, gomenasai! Non ti avevo sentito e mi sono spaventata!» iniziò a scusarsi imbarazzata:«è che ultimamente ho spesso degli incubi, succedono tante cose strane, vedo cose che non ci sono, e poi non dormo bene, e poi ho... e poi ecco io...»
«Basta così Haruno» le disse il ragazzo mettendole una mano sulla sua bocca:«è colpa mia che ti ho spaventata, mi dispiace».
Il contatto con la mano fredda dell'Uchiha non fece che peggiorare l'imbarazzo della ragazza.
«Adesso io lascio la mia mano, tu smettila di farneticare, sta tranquilla» le disse.
Sakura annuì, in meno di due minuti aveva fatto le peggiori figuracce della sua vita e aveva rivelato i tarli che le rodevano l'anima e non aveva riferito nemmeno a Ino-chan.
«Ti va di fare un pezzo di strada assieme?» le chiese il ragazzo.
Sakura annuì, era un sogno che si realizzava ma per tutto il tragitto la tensione le calò addosso come un macigno. Perse minuti preziosi aspettando il momento giusto per parlare e prima ancora di accorgersene era arrivata davanti a casa sua, guidata dai suoi piedi.
«So-sono arrivata... arigatou Uchiha-kun» balbettò.
«Nessun problema Sakura» le rispose il ragazzo facendola arrossire fino alla punta dei capelli.
Insomma l'aveva chiamata per nome!!
Sakura non potè vedere il sorriso obliquo che inclinò le labbra pallide del ragazzo.
E Sasuke non capì di aver fatto il primo determinante passo verso la realizzazione del suo futuro


****** Spazio dell'autrice******

Dovevo pubblicare giorno 17, per il mio compleanno...
Non so come scusarmi per il ritardo,
spero che una cosa del genere non capiti mai più,
non me ne darei pace.



Note esplicative:

  • Kabuto, è l'elmo delle armature da samurai, ^^ lo so vi ho fatto spaventare, non avrei voluto usarlo ma, dato che è un termine specifico dell’armatura da samurai non ho avuto scelta;
  • Mon capitaine è un espressione francese che significa mio capitano.



Molte di voi hanno ipotizzato l’identità dell’albino…
posso semplicemente dire che qualcuno ha visto giusto,
naturalmente scordatevi di saper chi sia questo qualcuno!^^
Si, sono sadica… ^^

Partiamo con ordine:
Finalmente Sasuke fa la sua mossa!
Alleluia, era ora vero?

Dal prossimo capitolo più momenti SasuSaku!

Le intenzioni di Sasuke con Sakura non sono chiare,
ma chiedere a un Uchiha di essere chiaro è come chiedere al mondo di andare al rovescio…
Sconvolti dal fatto che anche prof siamo vampiri?
L’idea era fin dall’inizio, ma solo ora ho avuto la possibilità di rivelarla.
Hinata sembra non poter avere pace…
gli affibbio sempre qualche patema d’animo:
adesso la visione che potrebbe scuotere un bel po’ le acque,
come riuscirà a dirlo a Sasuke? A dirgli di Itachi?
E Naruto, poverino, mi sto torturando pure lui!
Nemmeno la può toccare Hinata,
un tipo come lui non è per niente adatto a rimanere solo a guardare…
La guerra comunque incombe,
mancano pochi giorni alla luna piena!
E al compleanno di Shika e Ino!




Un grosso bacio alla ‘more, ovvero fire91,

che mi ha sopportato e spronato,
mi ha aiutato e senza la quale sarei persa!
Baci, questo capitolo non sarebbe mai arrivato senza di te!!!
Arigatou!


E un bacio a tutti coloro che hanno letto, commentato e inserito la storia tra i preferiti,
può sembrare banale ma per me è un grande onore.






E adesso si risponde alle recensioni!


AliDiPiume: si devo essere davvero morbosa… oppure peggio, ma voglio concludere in fretta questa prima parte della storia (si, ce n’è una seconda^^) quindi non lo sarò ancora per molto! Pazienza! Ci vuole pazienza! Comunque il rapporto di Sakura con i vampiri si fa sempre più stretto!! Ti devo comunque ringraziare per avermi consigliato ‘Nodo di Sangue’, l’ho letto tutto d’un fiato (non sono nemmeno andata a dormire pur di finirlo!) ho anche già letto ‘Il Circo dei Dannati’ e spero di poter continuare a leggere presto i prossimi volumi della serie! Sono proprio il massimo! E Jean-Claude mi affascina un casino, cioè il vampiri sono pur sempre vampiri!!!^^
arwen5786: Hai visto perché Hina-chan è svenuta? Un’altra visione^^ Poverina, ormai sta lì solo per questo… Però, dai alla fine, è grazie a Hinata se Sasuke si è interessato alla nostra Sakura! Le cose iniziano a farsi finalmente più interessanti! E che dire? Grazie per i tuoi complimenti, non possono che farmi un macello di piacere! E complimenti anche per la fic a quattro mani con bambi88, è davvero stupenda! Uno splendido lavoro davvero! Rivolgi questi complimenti anche a bambi88, perché non credo troverò mai il tempo di farvi una recensione come si deve…
lale16: ancora e ancora domande, un punto però si è chiarito, Sasuke e Sakura sono legati indissolubilmente e, prometto, molte delle domande senza risposta presto, prestissimo, verranno chiarite!
Toru85: Che contentezza! I tuoi commenti ai capitoli sono sempre positivi! Sempre sempre! Che bello, credo proprio che questo sia il sogno di qualunque autore! Grazie! Ne sono felicissima! Cosa lega Sakura a Naruto e Sasuke? Bè non ci sei andata molto lontana ma di più non ti posso dire, spero che di non averti deluso con questo capitolo!
Talpina Pensierosa: Ti ho fatta aspettare un po’ per questo capitolo, eh? Mi spiace che Hina-chan non sia comparsa più di tanto, anche tu ne sei una fan come me, vero? Che e dici di questo capitolo? Anche questo è di tuo gradimento vero? Spero di sì! Anche perchè sei la più puntuale fra tutti coloro che recensiscono!^^
fire91: sai ‘more che la tua recensione occupa più di una pagina di word a carattere Times New Roman e a grandezza 12? Certe volte mi spaventi… Scherzo naturalmente, sono felicissima di una recensione così accurata e precisa! Mi spiace, ma in questo capitolo né Shika né Tema-chan sono comparsi, anche se avrei voluto… ma spero che il piccolo incontro tra Sasuke e Sakura sia stato di tuo gradimento, anche se non è stato che una goccia nell’oceano, per lo meno adesso sappiamo che se a Sakura manca l’iniziativa per istaurare un rapporto con l’Uchiha (anche per paura di fare uno sgarbo a Ino), lui sembra intenzionato ad approfondire la conoscenza con la ragazza! Che poi i motivi non siano propriamente romantici… bè accontentiamoci, l’Uchiha non è un tipo che si apre facilmente… In fondo gli unici veri rapporti che sembra dimostrare (in questa fic intendo) sono quelli con Hinata e Naruto… A proposito di Hinata e Naruto! Che dire, ci hai preso in pieno, né Kiba (soprattutto Kiba!), né Sasuke, né Shino sono favorevoli a una possibile relazione tra questi due ragazzi. La storia è piuttosto complicata, ma come vedi dipende anche da impedimenti di forza maggiore… Sembrerebbe davvero uno di quegli amori dannati… mi piacciono nel ruolo degli amanti separati da forze maggiori^^ Ci sono fatti per questi ruoli! Naruto il cavaliere pronto a tutto e Hinata la principessa in difficoltà, si sono proprio appropriati! Per Sakura non c’è pericolo, Hinata ha occhi, come sempre, solo per Naru-chan e Sasuke non ha proprio occhi per nessuna… (Sembra equivoco dirlo così, ma è la verità!) E Sakura, per oggi non ha avuto né incubi, né brividi, né strani eccessi di fame… l’ho lasciata troppo tranquilla mi sa… ovvio che scherzo, ma presto tutto ciò che si agita dentro di lei troverà uno sbocco, una risposta. Sperando di aver in qualche modo risposto alla tua magnifica recensione in modo per lo meno passabile, 1000 baci!
Hebe: anche a te le mie più sincere scuse, odio far aspettare i mie capitoli, per tanto tempo poi... Sono felice che ti piaccia il mio stile e la trama di questa storia! Non so se questo capitolo sia stato all'altezza dei precendenti, di sicuro non ha risposto a molte domande, anzi! Forse ha messo ancora più problemi in mezzo! Grazie per la tua recensione! Fa sempre piacere sapere che ci sono persone nuove a cui piace questa storia!^^ Thanks!!

Fanky

  
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