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Autore: Live_Dreams    09/11/2013    2 recensioni
Chi l'avrebbe mai detto che proprio io, la ragazza che faceva innamorare tutti sparendo dopo una notte, avrebbe sofferto per uno stupido amore...
Ma chi è lui veramente? Perché mi ha tenuta all'oscuro della sua vera identità?
Innamorata di una star senza nemmeno saperlo...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ancora lei? Cazzo ma non l'ha capito che ora lui è mio? Non ha capito che lui vuole stare con me e non con lei!?
Si, davanti a Louis c'era Natasha.
La gelosia si impossessò di me e io non riuscii proprio a controllarmi, d'altronde era la prima volta che provavo un emozione simile. Tutto era nuovo con lui, ogni emozione, ogni impulso e gesto involontario del mio corpo da quando stavo con lui era nuovo per me.
Presa dalla rabbia andai verso i due ragazzi accelerando il passo e sbattendo i piedi sull'asfalto pesantemente quasi come se lo volessi frantumare, non so nemmeno cosa avessi intenzione di fare ma non riuscivo nemmeno a pensare in quel momento.

Ero a qualche passo da loro, Natasha mi vide ma distolse subito lo sguardo da me. Smise di parlare per un istante, sbuffò e poi potei udire pronunciare dalle sue labbra testuali parole: "Tutto questo casino per farmi ingelosire? Non serviva! Ora puoi anche lasciarla quella."
E in un nano secondo si ritrovò sulle labbra di lui quasi come ci fosse cascata sopra per sbaglio.
Una fitta al cuore mi fece irrigidire e per un attimo cessai di respirare e mi bloccai lì dinnanzi a loro come una stupida.
Ero stata proprio una stupida. Louis ha sempre voluto Natasha, come ho potuto pensare che ora era cambiato qualcosa, come ho potuto credere davvero che ora desiderava stare con me e non con lei!?
Sentii qualcosa di umido cadermi sul braccio, poi lo sentii altre innumerevoli volte, come in una tempesta le mie lacrime cadevano frequenti e veloci.
In quell'istante Louis si girò e mi vide.
Io: "Sei uno stronzo! Mi fai schifo!" Urlai mollandogli un ceffone in piena faccia, che tutti udirono, e subito presi a correre il più lontano possibile da lui sotto gli occhi di tutta la scuola che in fondo ci godeva nel vedermi così.
Si, ogni cosa che provavo con lui era nuova, ma sapete una cosa!? Era meglio quando non avevo mai provato questa sensazione che ti faceva marcire dentro pian piano lacerando a poco a poco ogni organo del tuo corpo partendo dal cuore.
Corsi ancora senza fermarmi e mi accorsi solo dopo che non avevo più la cartella sulle spalle... Chissà dove cavolo l'avevo persa, ma in fondo cosa importava!?


Sarebbe stato meglio se fossi andata via davvero quel giorno... Se Louis non fosse arrivato ora io non avrei problemi, sarei in Italia dai miei vecchi amici, lontana da tutto questo dolore.

Corsi per un lungo tragitto senza nemmeno ragionare su dove stessi andando, senza pensare assolutamente a nulla, stavo solo correndo per scaricare tutte le energie e perfino le lacrime erano cessate, rimaneva solo quel dolore che però era contrastato dai muscoli dei polpacci e delle cosce che pulsavano per la troppa fatica fatta, perciò ancora non mi fermavo, quello era l'unico modo per distogliere la mente da quel dolore.
Ad un tratto però mi fermai, una luce accecante tra le viuzze sperdute in cui mi trovavo mi rapì. "PUB GONNARIO" che nome ridicolo, ma in fondo cosa importa! Un altro buon modo per non pensare.
Entrai, l'odore d'alcol mi entrò dritto nei polmoni.
Io: "Scusi dov'è il bagno?" Chiesi prima tutto all'uomo grassoccio pieno di tatuaggi al bancone.
X: "Da quella parte?" Puntò il dito dritto davanti a lui e con lo sguardo lo seguii fino all'altro lato del salone dove i disegni che illustravano la differenza tra il bagno degli uomini e quello delle donne mi fecero arrivare a ciò che cercavo.
Io: "Grazie!" Dissi senza alcun sentimento dirigendomi verso il bagno.
Un odoraccio di vomito e piscio mi fece venire il voltastomaco, ma comunque entrai in quel bagno che, a differenza di ciò che faceva pensare l'odore, sembrava pulitissimo e mi fiondai davanti allo specchio.
Il trucco era colato giù per tutte le guance, fino ad arrivare agli zigomi da lì il nero del trucco si era sbiadito e non si vedeva più, proprio come immaginavo. Mi levai quel trucco colante dalla faccia e mi ricomposi nel miglior modo possibile e dopo un lungo sospiro potei tornare nel salone principale. 
Mi sedetti al bancone come fossi un'ubriacona ma solo in quel momento mi ricordai che non avevo più lo zaino e che quindi non avevo alcun tipo di denaro o di documento per far capire all'uomo che potevo bere tranquillamente. 
Merda! Peggio di così non poteva andare, ma non avevo più le forze per poter tornare indietro ora e oltre tutto non sapevo manco dove mi trovassi e come avrei fatto a tornare a casa.
Ad un certo punto un ragazzo si sedette due posti alla mia destra ed ordinò una birra doppio malto media, sembrava conoscesse pure il barista che gli offrì anche la birra. Quanto lo invidiavo in quel momento. 
Mi girai a guardarlo e come una mendicante gli chiesi un sorso scatenando l'ira dell'uomo al bancone.
X: "Come ti permetti? Questo non è posto per i mendicanti. Esci subito di qui!" 
Ok, forse aveva ragione, ero abbastanza patetica oltre tutto, ma questo doveva darsi una calmata.
X: "No no aspetta... Catrine non ti ricordi di me?" Il ragazzo mi salvò.
L'uomo lo osservò stranito e si ricompose.
X: "Conosci questa ragazza?" Chiese poi quel barista tatuato un po stranito dalla situazione.
X: "Si, ma a quanto pare non mi ha riconosciuto." Rispose tranquillamente il giovane suscitando ancora di più lo stupore dell'uomo dall'altra parte del bancone. 
Lo osservai meglio. Aveva qualcosa di familiare ma in quel momento non riuscivo a capire bene chi fosse.
X: "Catrine sono Liam, l'amico di Louis! Ci siamo incontrati nella casa in montagna!" 
In quell'istante tutto mi tornò alla mente. Cavolo, come avevo potuto già dimenticarmi di lui? In fondo non era nemmeno passato molto tempo da quando l'ho incontrato.
Io: "Oddio Liam! Si, scusa ora mi ricordo di te è solo che... in questo momento non ho la testa per ragionare." Dissi quindi abbassando lo sguardo demoralizzata con la fitta al cuore che si fece risentire.
Liam: "E' successo qualcosa?" Nella sua voce percepii la sua preoccupazione e la sua dolcezza, era davvero un bravo ragazzo. 
Io: "Beh ecco vedi..." Mi sedetti affianco a lui incominciando a raccontare l'accaduto mentre il solo pensiero mi faceva bruciare gli occhi per via delle lacrime che volevano uscire. "Dopo che siete andati via sono successe molte cose.." Come fosse un flash back rividi passare nella mia mente tutti gli episodi avvenuti ultimamente e non mi accorsi nemmeno che una lacrima era riuscita ad uscire ed ora si mostrava facendo vedere tutta la mia fragilità. 
Liam rimase sbalordito dalla mia reazione, penso che non si aspettasse che fossi così fragile forse. Non avrei voluto farmi vedere da nessuno in quella situazione, ma in quel momento non riuscivo proprio a controllarmi e avevo bisogno di sfogarmi e di Liam sentivo di potermi fidare.
Liam: "Ehi... Ma stai bene?" Mi passò una mano sulla guancia asciugandomi la lacrima che scendeva lenta su di essa. "Vieni, andiamo a metterci più comodi sui divanetti." Disse poi mettendomi un braccio intorno alle spalle mentre io mi alzavo piano. "Ti offro qualcosa." Disse subito dopo salvandomi ancora. 
Liam: "James me ne porti un'altra per la ragazza per favore!?" Chiese poi al barista che annuì mentre insieme ci stavamo dirigendo al tavolo con i divanetti.
Ci sedemmo, lui era davanti a me. 
Liam: "Allora, raccontami tutto." Disse quindi pronto ad ascoltarmi.
Feci un respiro profondo e fui pronta a cominciare. 
Io: "Bhe come penso tu già sappia Zayn, prima che ve ne andaste, mi aveva chiesto di mettermi con lui ma io rifiutai..." Liam annuì. "Beh, forse però non sai che ho rifiutato perché ero, e sono tutt'ora, innamorata di un altro. Di Louis, sono sempre stata innamorata di Louis per l'esattezza, ma non gliel'ho mai detto anche perché è la prima volta che provo un sentimento simile ed è tutto così assurdo per me." Lo vidi sorridere. "Perchè sorridi ora?" Interruppi il mio discorso per fargli questa domanda alla quale non riuscivo proprio a trovare risposta.
Liam: "L'ho capito subito che in realtà ti piaceva Louis! Si vedeva dal modo in cui scherzavi con lui, dal modo in cui lo guardavi e dal sorriso che facevi quando era lui a fare qualche battuta. Eri diversa con lui. Era chiaro." Sorrise ancora mentre io rimasi a guardarlo senza parole. Wow se n'era accorto lui. Allora è proprio vero che non sono in grado di gestire questo sentimento, sono sempre stata in grado di non far capire agli altri le mie emozioni, ma in questo caso non ci ero riuscita...
Liam: "Beh, è questo il problema? Non sai come confessare a Louis i tuoi sentimenti?" Chiese quindi interrompendo i miei pensieri.
Io: "No, non è questo. Magari lo fosse. Anzi, quando ve ne siete andati ho confessato tutto a Louis. Gli ho detto che l'amo." A quel ricordo abbassai lo sguardo, sforzandomi di non piangere e strinsi i pugni.
Liam: "E lui?"
Io: "Lui... beh, lui ha passato la notte con Natasha, la sua ragazza, ed io ho cercato di andar via. Volevo tornarmene in Italia, nel mio vecchio paese, ma Louis mi fermò. Per evitare che partissi ha addirittura fatto un incidente ed è rimasto in ospedale per un paio di giorni..." La faccia di Liam era un misto tra lo spaventato, lo stupefatto e il preoccupato. 
Liam: "Cosa? Come diavolo è successo?" Era davvero preoccupato per il suo amico.
Gli raccontai ogni dettaglio dell'incidente e dei giorni in ospedale facendoli ben capire anche che ora stava bene e che non era stato così grave come pensavamo. Nel mentre il cameriere portò la mia birra così ringraziai Liam e ne bevvi subito metà.
Liam: "Oh meno male."
Io: "Comunque alla fine io e Louis ci siamo messi insieme. Oggi mi ha accompagnata a scuola e mi aveva detto che mi sarebbe venuto a riprendere, ma quando sono uscita da scuola..." Singhiozzai involontariamente al solo pensiero che ora i ruoli si erano invertiti, ora ero io quella che veniva usata. "L'ho trovato sulle labbra di quella barbie di merda!" E così mi ritrovai in un fiume di lacrime mentre Liam si alzò per venire dal mio lato del tavolo in modo che potesse abbracciarmi cercando di consolarmi.
Liam: "Non posso credere che lui abbia potuto fare una cosa simile però! Dopo tutto quello che ha fatto per averti.." Disse poi guardandomi negli occhi.
Io: "Non lo so Liam... Non so a cosa credere. Per ora so solo che non voglio incontrarlo. Ho bisogno di stare lontana da tutto. Ho bisogno di non pensare e basta." Affermai, in fondo era ovvio che Liam lo appoggiasse, era un suo amico e a me quasi nemmeno mi conosceva.
Liam: "Beh allora direi che stai andando bene. Tu abiti vicino alla casa di Louis vero?! Come hai fatto ad arrivare fin qui? Sei molto lontana da casa!" Disse quindi facendomi finalmente rendere conto del problema.
Io: "Oddio è vero... Io in realtà non so nemmeno come ci sono arrivata in questo posto. Io ho solo incominciato a correre, le mie gambe hanno fatto tutto da sole."
Liam: "Caspita! Ti sei fatta un bel paio di km a piedi allora!" 
Io: "Già... Ed ora non ho ne la forza ne la voglia di tornarmene a casa... Cavolo però non ho nemmeno un po di soldi, chissà dove ho perso lo zaino." Sospirai amareggiata.
Liam mi guardò dispiaciuto, poi il suo sguardo andò a finire in un punto non definito mentre io mi scolavo il restante della mia birra cercando di affogare ogni pensiero, che si stava rifacendo vivo, in essa.
Liam: "Ascolta, io sono qui con Niall! Siamo qui perchè c'è la mia ragazza che abita da queste parti e Niall voleva conoscere una delle sue amiche. stiamo in un hotel qui vicino e questa sera avevamo intenzione di andare tutti in un locale e credo tu abbia bisogno di svagarti un po giusto!?" Lo guardai annuendo senza però capire dove volesse arrivare.
Liam: "Che ne dici quindi di unirti a noi? Stasera potrai dormire nella mia stanza in albergo tanto non credo che io ci tornerò stanotte." Sorrise conoscendo già la mia risposta. Sorrisi anche io a quel punto.
Io: "Davvero posso?" Chiesi quindi. Sono sempre una ragazza educata.
Liam: "Ma tu devi! Per i soldi non ti preoccupare. Io e Niall siamo gentiluomini e non ti mancherà nulla puoi starne certa, ti faremo passare una bella serata e ti faremo divertire!" Così mi fece l'occhiolino ed io sorrisi ancora.
Io: "Grazie!" 
Liam: "Ma figurati! Solo che non puoi certo venire vestita così! Vieni con me, ti porto dalla mia ragazza, credo che lei abbia la tua stessa taglia e sono certo che potrà prestarti qualche cosa." Beh, in effetti ero vestita da scuola, jeans strappati ed una semplice maglietta a maniche corte rossa con una felpa bianca sopra abbinati alle mie converse rosse. Non ero adatta per un locale.
Così entrambi ci dirigemmo verso un palazzo non molto lontano dal pub dove ci trovavamo, salimmo fino al quarto piano con l'ascensore e suonammo alla porta sulla destra. Pochi secondi dopo una bellissima ragazza bionda un po bassina, con un fisico mozzafiato ed un filo di trucco aprì la porta e sorrise nel vederci, o meglio, nel vedere Liam.
Liam: "Ciao tesoro!" Esclamò lui non appena la vide. 
X: "Ciao amore!" Disse la ragazza fiondandosi sulle sue labbra per lasciargli un tenero bacio a stampo.
Liam: "Amore lei è Catrine, è un'amica di Louis... beh, in realtà la storia è un po' complicata ma non ho tempo di spiegartela adesso, il fatto è che l'ho incontrata al pub ed è molto giù di morale. Ho pensato di invitarla stasera ad uscire insieme a noi ma vestita in questo modo non la farebbero entrare. Non è che avresti qualcosa da prestarle?" Disse quindi Liam spostandosi in modo che la ragazza potesse notarmi; lei mi guardò dalla testa ai piedi quasi stranita e poi sorrise. 
X: "Certo! Ciao, piacere comunque io sono Elisabeth!" Disse subito porgendomi la mano.
Io: "Piacere mio!" Dissi sorridendo.
Elisabeth: "Dai, vieni con me. Ti faccio provare qualche cosa." E così mi afferrò delicatamente per il polso facendomi entrare nel suo piccolo ma bell'appartamento moderno dove notai subito che le piaceva molto il viola, dato che la maggior parte delle cose presenti nella casa era di quel colore.
Elisabeth: "Amore tu rimani in salotto, noi torinaimo subito!" Disse prima che potessimo sparire nella camera da letto chiudendoci poi la porta alle spalle, mentre Liam entrava tranquillamente in casa chiudendo la porta di ingresso dietro di se come fosse di sua proprietà.
La camera di Elisabeth era un po piccola ma davvero molto carina. Al centro della stanza c'era un bellissimo letto rotondo pieno di cuscini sopra (naturalmente in tinta viola o lilla); una piccola scrivania con sopra un computer portatile della apple, un paio di foto, un mazzo di rose rosse e bianche contenuto in un bel vaso di vetro e due pupazzi; e in fine un enorme armadio ad angolo tutto bianco lucido. 
Elisabeth: "Allora.." Disse piazzandosi davanti all'armadio aprendo le due ante al centro e mostrandomi l'immensità di quel mobile e tutti i suoi vestiti. Rimasi a bocca aperta.
Io: "Mamma mia. Hai un sacco di vestiti!" Ero davvero stupefatta.
Elisabeth si girò per guardarmi e rise. "Essi, sono la mia passione. Appena vedo qualcosa che mi piace devo assolutamente comprarmela!" Disse in fine per poi mettersi a rovistare tra quell'infinità di roba.
Dall'armadio tirò poi fuori una serie di abiti diversi. 
Elisabeth: "Non conosco bene i tuoi gusti quindi prendo cose diverse così potrai scegliere da sola." Sorrise poi mettendo gli abiti scelti sul letto.
Tra la selezione di Elisabeth c'erano: un abitino corto celeste senza spalline con lo scollo a cuore molto attillato con delle paillette sul seno, un abito lungo blu notte largo che si stringeva leggermente solo in vita con il collo alto e scoperto sulla schiena, un abito giallo corto davanti e più lungo dietro con uno scolla a V, un abito lungo viola con lo scollo a U molto attillato, un abito lilla e largo dalla vita in su e stretto e nero dalla vita fino ad arrivare a metà coscia e un abito bordeaux semplice senza spalline con dei fiorellini ricamati. Li provai uno ad uno, tutti erano molto belli, ma nessuno mi piaceva particolarmente, poi però ne provai un altro e me ne innamorai: un abito bianco con le spalline che scendevano giù dalle spalle, tutto stretto e semplice fino ad arrivare a metà coscia ma con una rivestitura più trasparente tutta brillantata che lo ricopriva dalla vita in giù fino alle caviglie. Stupendo.
Io: "Questo lo amo!" Dissi mentre mi guardavo allo specchio girandomi per guardarlo da ogni angolazione.
Elisabeth: "Oh si, ti sta benissimo! Io quello lo usato solo una volta ad uno degli appuntamenti con il mio Liam!" Il suo sorriso fu più ampio e i suoi occhi si illuminarono.
Io: "Siete una bella coppia! Sono davvero contenta per voi!" Dissi sorridendo lievemente e facendo sorridere lei ancor di più.
Elisabeth: "Grazie molte! E tu? Sono sicura che anche te hai un ragazzo, sei troppo bella per non avercelo." Sorrise ancora, mentre il mio sguardo si incupì e la tristezza si impossessò di me.
Io: "Beh ecco... non credo di avercelo più, o forse non l'ho mai avuto veramente... Scusa ma non mi va di parlare di queste cose per ora..." 
Elisabeth: "Oh... Ho capito tutto. Su non ci pensiamo! Adesso ti prepari così andiamo a mangiare fuori e poi ci divertiamo!" Sorrise ancora e sta volta sorrisi con lei. "Ah, che numero porti di scarpe?" Chiese mentre si dirigeva alla porta.
Io: "38!" Affermai guardandomi ancora allo specchio con quella meraviglia addosso.
Elisabeth: "Perfetto! Allora posso prestarti pure le scarpe! Ho quelle perfette per quell'abito, le vado a prendere!" Disse quindi uscendo dalla porta.
Un paio di minuti dopo tornò con un paio di scarpe con il tacco a spillo bianche con alcuni brillantini sparsi, aperte con dei lacci che si sarebbero dovuti attorcigliare su per la caviglia. Splendide.
Me le infilai in fretta e piastrai i capelli arricciando leggermente solo il ciuffo, poi mi truccai lievemente con un ombretto bianco e un po di rimmel e matita nera. Voilà, pronta per uscire e non pensare.
Tornammo da Liam che ci guardò con una faccia scioccata. Nel frattempo anche Elisabeth si era cambiata mettendosi il vestito lilla e nero con le scarpe lilla chiuse ed il tacco a spillo abbinate per poi concludere il tutto con un lieve trucco in tema. 
Liam: "Siete meravigliose!" Disse ad entrambe. Beh, anche lui lo era in giacca e cravatta eh. 
Comunque lo ringraziammo e così uscimmo per andare a cena fuori. Una cena tranquilla, c'era pure Niall con noi, per fortuna, perché non mi andava proprio di fare il terzo in comodo e grazie a lui potei ridere e scherzare per tutta la sera senza pensare a Louis. 
Ps: Caspita quanto mangia Niall! Non potei non notarlo.
Alla fine ci recammo al locale di cui mi avevano parlato a cena e devo dire che era proprio bello come me l'avevano descritto; c'erano persino delle fontane ai due lati dell'ingresso stretto controllato da un grosso buttafuori in giacca e cravatta con gli occhiali da sole.
Per entrare dovemmo metterci in fila ma mi feci un sacco di risate perché Niall, essendo agitato perché dentro al locale c'era già la ragazza con la quale avrebbe dovuto "amoreggiare", diceva cose senza senso. Adoravo quel ragazzo.
Dopo una lunga attesa finalmente entrammo. Da dentro il locale era ancora più bello; le luci non erano normali, ben sì erano tutte di un blu lieve e sfocato che creava una bella atmosfera, i lampadari (e ce n'erano davvero tanti) erano tutti di cristallo ed ognuno aveva dei piccoli particolari diversi dagli altri, anche all'interno vidi due piccole fontane con degli angeli, ma la cosa più bella era l'immensità di quel posto; il bancone dei drink era lungo 10 metri e c'erano alcolici di tutti i tipi, la pista da ballo al centro era enorme ed un sacco di luci di colore diverso la riflettevano, c'erano un sacco di tavolini tutti con delle poltrone morbidissime e i bagni erano lussuosissimi. Insomma il posto era un sogno. 
Subito ci sedemmo in un tavolo ed ordinammo da bere. Un bell'angelo azzurro ci stava per cominciare. 
Presi ancora per un po Niall in giro e passammo un po' di tempo così
Io: "Occhio Niall secondo me stai iniziando a sudare e se è così farai una brutta figura. Cavolo potrebbe pensare che puzzi e che sudi sempre!" Continuai ancora ridendo.
Niall: "Sei spiritosa!" Rispose acido lanciandomi con le dita una pallina che aveva fatto con un fazzolettino. 
In quell'istante Elisabeth, che si era allontanata già da un po', chiamò Niall.
Elisabeth: "Niall vieni. Ti presento la mia amica Tania!" Disse facendolo irrigidire mentre io mi sbellicavo dalle risate per la sua reazione.
Mi lanciò un occhiata terrorizzata prima di alzarsi.
Io: "Buona fortuna!" Dissi mentre stava andando via e come risposta lui incrociò le dita dietro la schiena facendomi ridere.
Finii il mio secondo drink cercando con lo sguardo Liam che se n'era andato poco prima di Niall dalla parte opposta a quella della sua ragazza, ma di lui non c'era traccia, così mi alzai e mi recai al bancone ordinando una birra e non appena me la diedero mi recai in pista a ballare. Non avevo alcuna intenzione di rimanere sola in un tavolo a deprimermi.
Incominciai a muovermi, mi feci trasportare dalla musica e dall'alcol che avevo ingerito. Musica, alcol e discoteca, che bel mix per non pensare. 
In pochi istanti mi ritrovai tre uomini, fin troppo grandi, che mi circondavano.
X: "Ehi bella, ho visto che ti piace bere..." Disse uno che avrà avuto almeno 37 anni con i capelli neri brizzolati e una barba folta sul viso.
X: "A noi invece piaci molto tu sai!?" Disse un altro rasato con delle rughe evidentissime su tutto il contorno occhi.
Io: "Beh a me invece non piacete per niente voi! Scusate ma io preferisco quelli più giovani!" Dissi sfrontatamente senza paura.
X: "Oh, ma noi siamo molto meglio di quelli giovani! Vieni con noi, ti faremo vedere!" Disse il terzo con gli occhi azzurri e i capelli quasi completamente bianchi cercando di afferrarmi il polso che io scansai subito dalla sua presa.
Io: "Non ci penso nemmeno!" Dissi innervosendomi.
Ma gli altri due mi afferrarono senza lasciarmi scampo.
X: "Non fare la difficile... Vedrai, ti piacerà!" Disse di nuovo occhi azzurri afferrandomi dal mento con un sorrisetto maligno.
Gli tirai un calcio dove non batte il sole facendolo piegare e quando si riprese cercò di tirarmi un pugno che non avrei potuto schivare per colpa degli altri due uomini che non mi facevano muovere.
X: "Brutta puttana!" Vidi il suo pugno ad un passo dal mio naso ma nell'istante in cui mi sfiorò qualcuno da dietro lo fece voltare e gli tirò un pugno in piena faccia facendolo cadere a terra.
Io: "Louis che cazzo ci fai qui!" 








 


Awawawawawawa... (?) Ciao bellezze sono tornata per questa storia :D Si, lo so non ho aggiornato per tantissimo tempo potete anche arrabbiarvi avete ragione, però ero presa dall'altra storia e poi speravo di ricevere qualche altra recensione al capitolo precedente. 
Comunque in compenso questo capitolo è un po' più lungo :)
Cavoli, voi credete davvero che Louis voglia ancora Natasha? E come faranno con quei tre uomini? Come andrà a finire tra Louis e Catrine? 
Beh, appena riceverò almeno 3 recenzioni continuerò la storia quindi spocillate :D 
Mi scuso ancora se ci ho messo così tanto! Un saluto a tutti <3

 

  
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