Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: hugrauhl    09/11/2013    6 recensioni
Tutto è veleno, e nulla esiste senza veleno. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto, ma chi ha un cuore troppo fragile il veleno è l’unica cosa che lo puo’ distruggere. Ma un cuore pieno di veleno puo’ essere salvato?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il segreto è ascoltare. Perché la gente non lo fa piu’.
E ci sono tante persone che sussurrano aiuto, senza essere sentite.
– Cit. Anonimo

Chapter three.

Il cielo piangeva disperatamente e la tempesta tormentava gl’alberi ormai spogli per l’arrivo dell’inverno, l’acqua scendeva a catinelle e niente avrebbe fermato quella tempesta nemmeno una preghiera o un sospiro.
Nemmeno un pianto di un bambino o il grido disperato di chi aveva veramente bisogno di aiuto.
Era la sera perfetta per andarsene, era il giorno perfetto per lasciare tutto e andare via da questa vita crudele.

Erano le nove di sera e il silenzio incombeva nella stanza, sentivo il mio sangue scorrere nelle vene avevo deciso me ne sarei andata per sempre e lo avrei fatto nel modo piu’ orribile possibile.
Mi sedetti per un ultima volta a quel tavolo, presi per l’ultima volta in mano la pena  e apro per l’ultima volta il mio diario.
Cerco una pagina bianca.

Feet don’t fail me now
Take me to the finish line
All my heart, it breaks every step that I take
But I’m hoping that the gates

“Caro diario, questa è l’ultima pagina che scriverò. Che ne sarò di te. Rimarrai su questo tavolo freddo e scivolo. Rimarrai qui dove tutti i miei segreti rimarranno costuditi gelosamente da te? E’ il momento di dire addio alla vita. Mi dispiace di lasciarti da solo, ma la vita non mi è mai stata amica e ho deciso di lasciarla a chi forse avrà piu’ fortuna di me. Non ti arrabbiare, non me ne andrò per sempre rimarrò sempre sopra le nuvole ad aspettare che i cielo torni sereno e a guardarti attraverso quella finestra. Ho perso tutto. Ho deciso che non combatterò piu’ e non farò piu’ incubi nel buio della notte. Mi dispiace dirti addio proprio ora. Mi dispiace tanto. Lascerò che le dolci acque del fiume mi cullino come hai fatto tu tutti questi anni.
Addio la tua Nives”

Appoggiai la penna in mezzo al diario e lasciandolo aperto, presi il giubbotto e corsi fuori dal mio appartamento non preoccupandomi di aver lasciato la porta aperta. Iniziai a correre via.
Stava per finire tutto, avevo deciso e sarebbe successo non sono mai stata una che si tira indietro dalle proprie decisioni.

Walking through the city streets
Is it by mistake or design?
I feel so alone on a friday night

Corsi il piu’ veloce possibile lontano da tutto e da tutti.
E addentrandomi nel boschetto iniziai a camminare fino ad arrivare ad un punto di non ritorno, al punto in cui avrei preso il coraggio e mi sarei buttata nell’acqua gelida del fiume.
Pov’s Justin

Guardavo la pioggia scendere a catinelle sulla cittadella, avevo un brutto presentimento quella sera come se qualcosa di brutto stesse per accadere. Ero stanco di rimanere a casa da solo, mio padre non è ancora tornato a casa e decisamente tornerà tardi come al solito.
Potrei andare da Nives? Forse gli farà piacere avere un po’ di mia compagnia essendo che adesso non ha piu’ il bambino con se e ipoteticamente dovrebbe essere a casa da sola.
Prendo il giubbotto e scendo le scale che mi porta proprio davanti alla porta, la apro e prendendo la ricorsa vado verso la macchina ed entro.

Inizio a guidare verso lo stabile dove abita Nives, era proprio vicino a casa mia per cui non era lontano ed era facile arrivarci.
Parcheggio e scendo dalla macchina, arrivo dentro allo stabile e correndo su per le scale arrivo al piano giusto e cammino cercando il suo appartamento, lo vedo e vedo anche che la porta è aperta.
- Nives – dico entrando, ma nessuna risposta arriva da dentro l’appartamento, rimango in silenzio perché ho paura. Vedo sul tavolo un diario e mi avvicino per vedere che cos’è.
Ma appena leggo quelle parole rimango sconvolto, Nives perché? Il diario mi cade dalle mani e corro fuori, sapevo dove stava andando e io dovevo arrivare prima che tutto potesse finire in un enorme disastro.

Ti prego Nives aspetta.
Pov’s Nives

Ero li sulla sponda del fiume contemplavo l’acqua che scorreva lentamente, il fiume sembrava così calmo e tranquillo.
Io in confronto a lui ero qualcosa di molto piu’ complicato, ero un qualcosa che non poteva essere salvato da niente e da nessuno. Ma che dire ci sono così abituata.

Lost but now I am found
I can see but once I was blind
I was so confused as a little child
Tried to take what I could get
Scared that I couldn’t find
All the answers

Guardo il cielo e l’acqua che scendeva su di me a catinelle, questa è l’ultima volta che guarderò la luce della luna e il cielo e le stelle.
Addio cielo, tu che mi sei sempre stato amico e hai pianto quando piangevo anch’io.
Addio luna, tu che illuminavi le mie serate mentre disperata giacevo su un pavimento freddo.
Addio sole, tu che a volte uscivi dalle nuvole eri l’unica causa del mio sorriso.
Addio acqua, tu che raccoglievi le mie lacrime con  così tanta dolcezza adesso accoglierai il mio corpo con altrettanta delicatezza.
Addio scuola, tu che sei sempre stata un pasticcio.
Addio Kevin, tu che mi hai sempre usata e maltrattato.
Addio migliore amica, tu che non hai mai capito quanto stessi male ma mi sei sempre stata vicina comunque.
Addio diario, tu che custodisci le pagine di una vita e che mi hai sempre aiutata nelle sere piu’ tempestose.
Addio mondo, tu che hai sempre fatto finta di sentirmi urlare e non mi hai mai aiutata.

Ero pronta a gettarmi nelle braccia di quel fiume, tutte le mie agonie sarebbero finite e tutto il mio dolore si sarebbe dissolto.

- No, Nives non farlo – il sangue mi si ghiacciò nel corpo, quando sentì quelle parole e mi girai lentamente vedendo Justin completamente fradicio a tre metri da me.
- Che cosa ci fai qui tu?- gli dico rimanendo immobile, perché era qui? Come aveva fatto a trovarmi?
- Ho letto la pagina del tuo diario, ti prego non farlo – mi dice mentre avanza verso di me, io sono ferma immobile e non so che cosa fare. Perché è venuto qui anche dopo aver letto la pagina del mio diario? Perché mi vuole salvare?
- No, fermo – dico iniziando a piangere – Vai via, ti prego – era il limite, stavo esplodendo. Non reggevo piu’ niente.
- Non vado via se tu non vieni con me – sentivo il mio corpo che al suono di quelle parole lentamente moriva, deve andare via. Se solo ci riuscissi a lanciarmi nell’acqua. Perché è venuto? Deve lasciarmi morire.
- No, non voglio tornare indietro… La mia vita fa schifo Justin.. e tu non lo sai.. non sai niente di me. Quindi vai via e basta – gli dico urlandogli contro, lui avanza verso di me e io rimango li immobile – No – gli dico, mentre mi prende un braccio e mi porta verso di se. – No, no, no – gli dico mentre lui mi stringe. Mi tiene al caldo al suo petto e li muoio, non ce la facevo.
Avevo le mani molle lungo il corpo

- Non sei piu’ da sola.. adesso ci sono io – no, non entrare nella mia vita Justin. E’ solo un maledetto e inutile disastro. Vai via fin che sei in tempo.

- Justin vai via – gli dico mentre piango tra le sue braccia disperatamente – Stai entrando in qualcosa di troppo pericoloso – gli dico mentre sento che mi accarezza i capelli bagnati, sento che mi tiene al caldo nonostante abbia i vestiti completamente umidi
- Non si un pericolo, nella tua mente pensi di esserlo – lo so Justin, la mia mente mi ha sempre distrutta. Mi sono sempre fatta male da sola, e nessuno aveva mai capito il demone che c’è in me.
- Mi sta distruggendo.. – gli dico piangendo e tenendo stretta tra le mani la sua maglietta.
- Su andiamo a casa – stringendomi mi porta via con se, passando per il boschetto, mi teneva stretta mentre la pioggia smetteva lentamente di scendere.

Lost but now I am found
I can see but once I was blind
I was so confused as a little child
Tried to take what I could get
Scared that I couldn’t find
All the answers
 
Pov’s Narratrice

Justin la porta a casa lasciandola sul divano e lei si distende, era ancora tutta bagnata
- Dai Nives andiamo in bagno così ti cambi – Nives si alza e va in bagno, si cambia e velocemente esce. Porge a Justin una maglietta e un paio di pantaloni e di boxer. Justin va in bagno e si cambia, lasciandola da sola per svariati minuti.
Uscendo dal bagno la trova distesa sul divano che guarda il muro, Justin si mette seduto davanti a lei e la guarda gli accarezza dolcemente il viso.
- Perché non dormi? – gli dice facendogli un sorriso dolce e sincero, Nives si alza con il braccio sinistro e lo guarda
- Ho paura di fare incubi Justin – gli dice mentre si siede sul divano, lui si siede affianco a lei e gli mette la mano sulla sua
- Non ti preoccupare ci sono io – gli dice sorridendo, Nives lo guarda e forse in quel momento dalle sue labbra gli esce il sorriso piu’ sincero del mondo. In tutta la sua vita non aveva mai sorriso così. Justin gli fa segno di appoggiare la testa sulle sue gambe e lei lo fa, lui gli accarezza i capelli mentre  lei presa completamente dalla stanchezza chiude gl’occhi addormentandosi.

Justin contempla quella visione e ascoltando il suo cuore si rende conto di essere a casa, non sarebbe voluto stare in altri posti ma solo accanto a lei.



 
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: hugrauhl