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Autore: angyp    09/11/2013    2 recensioni
Seguito della storia: "Strade inaspettate".
L'atmosfera tranquilla che sembrava instauratasi sembra lontana: nuovi cupi presentimenti fanno ingresso nella famiglia Lupin, che lotta per acquistare la serenità. Intanto Remus deve vedersela con i suoi incubi e le sue paure, perchè chi gli ha già fatto del male vuole ancora vendetta ...
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Severus Piton | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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-MA NO! –urlò John all’improvviso –come sarebbe non puoi fare altrimenti? Hai fatto quella scenata prima per salvarmi, e adesso? Ti fai fuori da solo?
Remus guardò la bacchetta, la rigirò, con un colpo destò Tonks e mise l’oggetto tra l’elastico dei pantaloni parecchio stracciati.
-No, non lo farò. E nemmeno Severus potrà farti del male, è disarmato adesso. –sorrise debolmente, lo sguardo furbo da malandrino.
John e Piton rimasero a bocca aperta, mentre Tonks si alzò con la testa dolorante e colpì Remus con un ceffone.
-Ahi!
-Così anche tu ora hai un mal di testa da cani! Ma cosa ti è saltato in mente, sei impazzito? –gli urlò.
-Scusami Dora … -disse Remus con la mano sulla testa.
-Non sono accettate!
-Bene bene, Lupin, mi stavo quasi commuovendo di fronte alla tua voglia di sacrificarti.
-Non posso farlo, Severus. L’ho pensato per un secondo, ma … non posso. E John mi ha aiutato, non voglio che muoia.
-Tutta quella recita per disarmarmi e salvare il tuo nuovo amichetto? E se ti avessi ammazzato?
-Sapevo che non l’avresti mai fatto, Severus.
-Hai sfidato la sorte, credi davvero che io tenga a te? Ti sbagli. Non volevo solo sopportare la frignona di tua moglie. –gli disse fingendo disgusto.
-Non ti ucciderai?
John intervenne di nuovo, pietrificato. Tonks si avvicinò al marito, scossa da brividi.
-Ora basta! Non pronunciate più quelle parole, va bene? Cavolo, Re, la prossima volta che lo pensi ti ammazzo io!
-Bene, dovremmo godere ancora della tua inutile presenza, Lupin. Ma rimane ancora la questione di questi mostri.–disse Piton.
-John –Remus si avvicinò alla creatura sorretto da Tonks –per favore. Possiamo salvarci tutti. Devi fermare i tuoi fratelli, calmarli. La vostra padrona non c’è più, non ha senso che voi combattiate.
-Come faccio a fermarli? Se scoprono che è colpa mia se Samantha è morta …
-Non rivelare questo. Parla con loro –intervenne Tonks –sono inferociti perché hanno avuto un ordine preciso, adesso che quella sbruffona è morta, che senso ha distruggere tutto? Cosa volete conquistare?
Gli occhi di John si allargarono e parve pensare.
-D’accordo –disse infine –li farò ritirare dalla battaglia. O almeno, tenterò.
 
                                                                  ****
Il polverone continuava ad aumentare, così come la confusione, mentre la città era quasi rasa al suolo. Mentre correva e scagliava incantesimi, Harry intravide numerosi corpi distesi a terra, ma non riusciva a distinguerli. Stava per calare la sera, era esausto e sfinito. Improvvisamente, uno di quei mostri urlò, ma il mago non riuscì a distinguere esattamente le parole. Tonks era scomparsa ed Harry si chiese che fine avesse fatto anche Samantha, che non era vista per niente.
Un Dolus si avvicinò a lui, ed Harry purtroppo fu troppo lento e venne disarmato.
-Non ti farò del male. –gli disse.
-Come? –chiese Harry confuso.
-Mi chiamo John; tu sei Harry Potter, vero? Ho detto ad alcuni dei miei di ritirarci. Ma dubito che resteranno innocui per più di qualche ora, e la voce non è arrivata a tutti. Vi consiglio di scappare, finché li tengo tranquilli.
-Eh? –Harry era confuso –scusa, ma Samantha?
-E’ morta, Harry Potter, uccisa dalla sua stessa magia.
-Oh! –Harry era incredulo. Come morta? Non è possibile.
                                                                ****
 
 
-In questo momento vorrei davvero ucciderti, Lupin. Hai dato troppa fiducia a quell’essere.
-Mi ha salvato, Severus.
-Rivoglio comunque la mia bacchetta indietro, ora!
-No!
-Sei moribondo, Lupin, posso prenderla sbattendoti a terra.
-Ma io ho la mia, professore –replicò Tonks puntandogliela contro.
Tonks aveva fasciato nuovamente la terribile ferita alla gamba di suo marito. Notò però che tremava e aveva la faccia sconvolta.
-Non stai bene Remus?
-Ci sarà la luna piena … lei me lo ha detto … è già sera? Sto per trasformarmi …
Piton sgranò gli occhi.
-O Tosca! E’ quasi sera.-disse Tonks preoccupata.
-Non c’è tempo per una pozione Anti-lupo. Se mi rendi la bacchetta e ti rinchiudiamo in quella cella con le dovute protezioni, non farai del male a nessuno, Lupin. –suggerì Piton.
-Ma c’è Samantha lì dentro. Vi prego, togliete il suo corpo.
-Il lupo che è in te potrebbe avere qualcosa su cui sfogarsi, Remus.
-Dora, ti prego!
-Dico sul serio, Remus: non ti trasformi da mesi, hai una ferita terribile e Merlino sa come ti concerai dopo la trasformazione. Non voglio che tu ti faccia del male. E lei … beh, lei è morta, ma ha fatto che le stesse cose che tu potresti farle da lupo, ma tu eri vivo!
Merlino, quanto hai ragione, Dora.
 -Ma io non sono come lei. Stai tranquilla, Dora, proprio perché sono ferito non avrò bisogno di squartare il cadavere di una persona!
Tonks temeva che il lupo invece fosse troppo affamato, e aveva paura che Remus si facesse male, anche troppo.
-Non voglio lasciarti lì dentro, Remus. Resterò qui fuori.
La replica di suo marito fu inutile. Piton avvolse con delicatezza il corpo di Samantha dentro un lenzuolo, coprendole tutto, e lo portò fuori, adagiandolo a terra. Riottenuta la sua bacchetta, ordinò a Remus di entrare nella cella, e si preoccupò di mettere tutte le protezioni possibili.
-Anche Muffliato, Severus. Non voglio che mi sentiate. Non voglio nemmeno che mi vediate.
-Remus, sono stata per giorni in pena per te, senza sapere come stavi, e adesso non voglio lasciarti solo nemmeno un minuto! Io non sono amica di quelle creature che ti hanno portato via da me, per cui non mi fido a lasciarti qui da solo. E voglio parlare con te fino a quando la luna ce lo concederà. Quando tornerai in te, io sarò qui.
Fu allora che, sempre guardandola negli occhi, Remus sentì il suo corpo tremare ancora di più, mentre tutto rincominciava. Il dolore era insopportabile, ma il solo sentirlo gli fece comprendere che era vivo, non era lui il corpo avvolto nel lenzuolo.
Sei morta, Samantha. Non ci farai più del male. Ci penserà nuovamente la luna, d’ora in poi.
Rivedere il suo Remus che si trasformava fu un duro colpo per Tonks, anche se sapeva che il periodo di pausa dalla trasformazione era dovuto alle “geniali” invenzioni di Samantha. Però quella stupida pozione l’aveva uccisa, e se lo era meritato.
-Stupida sciocca! –esclamò nervosa ad alta voce.
Piton invece era silenzioso e chino sul corpo di quella donna, dunque Tonks si morse la sua lingua lunga. Diamine, il suo ex-professore e quella megera erano stati fidanzati! Un po’ di tatto no? Beh, considerando che Piton non era certo la persona più sensibile del mondo … Ma cosa stava provando in quel momento? Rimorso per non averla uccisa? Rabbia per la sua reale natura?Oppure … no, Piton non poteva amarla.
Il Dolus che si chiamava John tornò terrorizzato, sentendo le urla del lupo.
-Cosa sono?
-Remus si è trasformato in lupo a causa della luna piena. E’ lui che ulula. Allora?
-Allora cosa, ragazza?
Tonks era accigliata.
-Bada, Dolus che io non mi fido di te, ma ti ho risparmiato per bontà di Remus. Cosa hai detto ai tuoi compari? Ci lascerete in pace?
-Sono in tanti, non tutti si sono fermati e altri vogliono vendicare la morte della nostra padrona. Non sanno che sono stato io, in realtà.
Le urla del lupo si alzarono, e Tonks corse a vedere cosa stava succedendo. Il lupo sembrava impazzito e si stava mordendo la zampa ferita.
-Merlino, se la staccherà! Remus, Remus smettila di farti del male, stai calmo!
Il lupo, sentendo quella voce, parve addolcirsi. Tonks sospirò, esausta.
-Sarà una lunga, terribile notte per lui. –disse a John.
-Quello è lui? –chiese John, indicandolo.
Tonks sospirò: -Si, è lui.  
-Si fa del male? Perché?
-Non ha nessuno da mordere, per cui morde sé stesso. –disse Tonks con gli occhi al cielo.
-Io posso calmarlo. –replicò John.
-Scusami? –chiese Tonks, accigliata.
-Se entro lì dentro, potrà sfogarsi con me.
-Tu? Tu … lo faresti davvero? –Tonks era senza parole.
-No –intervenne Piton –non so perché tu sia l’unico mostro ad avere un nome, ma a quanto pare sei l’unico con un po’ di buon senso e non lascerò che tu passi un’intima nottata insieme a Lupin quando ci sono i tuoi compari da fermare!
-Ma … -John non sapeva come replicare.
-Adesso io e te andiamo là fuori … inventati una scusa, puoi dirgli che Samantha ti ha nominato capo o cose del genere e che vi ritirate nel buon nome di Salazar –disse Piton.
-Non si fermeranno! Solo se li dovessimo uccidere …
-E ALLORA, STRAMALEDETTO DOLUS, UCCIDIAMOLI!
Piton aveva urlato così forte da farsi sentire persino da alcuni degli altri Dolus. In una decina si avvicinarono a loro, mentre Tonks teneva d’occhio il lupo nella cella.
-Hey, tu, perché non uccidi questi maghi?
-Quella è la padrona, è morta davvero?
-Quello è l’essere viscido e quella è la strega che la padrona odiava! Uccidiamoli!
John si mise davanti ai due maghi: era così grande che li copriva tutti e due.
-Non li toccherete. –affermò, deciso.
Una risata generale echeggiò tra i sotterranei.
-La padrona sapeva che eri difettoso! Morirai con loro!
A quel punto, John e un altro Dolus, quello che con lui faceva la guardia a Remus, scagliarono maledizioni Cruciatus a raffica, distruggendo con una velocità impressionante tutti gli altri mostri. Tonks e Piton si lanciarono uno sguardo a dir poco sorpreso.
John avanzò verso l’altro, che lo interrogò.
-Sei sicuro di quello che stai facendo?
-Aiutiamo i maghi. Noi siamo creature maledette, senza un futuro e senza speranza. Facciamo qualcosa di buono, prima che arrivi anche la nostra fine.
-D’accordo. Se i maghi ci aiutano, ci riusciremo.
-Viene con noi, professore? –gli chiese John.
Piton lo osservò esterrefatto, poi diede un’ultima occhiata al lenzuolo che avvolgeva Samantha.
-Posso fidarmi di voi? Ucciderete davvero i vostri compari? Cosa volete in cambio?
-Lo faremo e basta. –rispose deciso John.
-Perché? –intervenne Tonks.
-Credevamo di essere i futuri sudditi di Samantha, che d’ora in poi avremmo vissuto servendola con orgoglio. Ma Remus ci ha aperto gli occhi: lei ci disgustava, proprio come voi esseri umani. Volevo vivere fino a poco fa … ma cosa ci aspetta? La gabbia, come quella in cui si trova Remus? Potremmo mai avere la libertà e la serenità, noi, che voi chiamate mostri? Non potremmo mai essere accettati. Soprattutto dopo le stragi che abbiamo fatto.
-E perché solo voi due la pensate così? –chiese Piton.
-E’ perché noi due siamo stati tra i primi ad essere creati. Lucius Malfoy mi fece vedere la nascita dei miei primi fratelli, mi portò nel luogo dove siamo rimasti nascosti per molto tempo e ci parlò della nostra padrona Samantha. Man mano che nascevano, i miei fratelli erano più forti e meno umani. Poi lei ci venne in sogno, narrandoci la nostra missione. Sembriamo uguali, ma in realtà siamo tutti diversi e sappiamo distinguerci tra di noi. Ho voluto un nome per essere riconosciuto da Remus. –narrò John.
-Perché? Insomma, tu dovevi seguire gli ordini di Samantha, invece … sembra che Remus tenga a te. –Tonks era stupita e colpita da quell’essere.
-Siamo fatti di lui, non dimenticarlo. –rispose John.
-Basta con le chiacchiere, andiamo! –disse Piton.
I due Doli e Piton si allontanarono, lasciando Tonks sola con la bacchetta alla mano. Provassero solo ad avvicinarsi al mio Remus!
 
                                                                 ****
La ritirata non era durata molto, in quanto qualche mostro ricomparve. Harry e gli altri erano riusciti a mettere al sicuro un po’ di Babbani, anche se le loro vittime erano parecchie. Ron cercava suo zio, sperando di trovarlo ancora vivo, ma senza successo. Fu a quel punto che John, Piton e un altro Dolus si avvicinarono al gruppo di Auror, facendo credere ad Harry che il suo ex professore fosse stato preso in ostaggio.
-Abbassate le bacchette! –disse l’uomo –loro due ci aiuteranno.
-Come? Ne è sicuro, professore? –domandò Harry, scettico.
-Per favore, non chiederlo a lui, è troppo sentimentale per i miei gusti. Proprio come quell’essere da cui sono stati fatti.
 
                                                             ***
La notte era passata combattendo, ma l’aiuto dei due Doli si era rivelato definitivo: avevano vinto. Gli altri mostri non sapevano da che parte stavano e si erano lasciati fregare. Tonks  era uscita dai sotterranei durante la notte dopo aver fatto un incantesimo sul lupo per farlo addormentare e farlo stare un po’ più tranquillo, e aveva combattuto con furia, centrando il braccio di quei mostri e pensando a tutto il male che le avevano fatto insieme alla loro padrona. Si aspettava di vederla spuntare da un momento all’altro, ancora incredula della sua morte. Adesso regnava il silenzio associato al caos e alle macerie della città. Non si vedeva più nessun Dolus … nessuno? Che fine avevano fatto quei due?
-Oh no … se John è stato ucciso, sarà un duro colpo per Remus.
 
Rieccomi e perdono il ritardo. Avevo scritto solo la prima parte e non trovavo il tempo per completare tutto. Dunque, la battaglia è finita grazie all’aiuto dei due Doli, ma che fine hanno fatto? Spero si sia capito perché sono passati dall’altra parte e chiedo perdono per avervi lasciati un po’ così durante lo scorso capitolo … non avrei mai fatto uccidere Remus da nessuno! Certo, l’ho trattato un po’ male … grazie per la pazienza, a chi lascia recensioni, chi segue e chi passa silenziosamente! Al prossimo!
 
  
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