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Autore: Edvige07    23/04/2008    8 recensioni
Ginny era intenta a finire il tema di trasfigurazione di trentacinque centimetri per il giorno seguente, ma sussultò al tocco vellutato di due mani e si irrigidì al suono di quella voce tanto desiderata…quanto aveva sognato quelle mani, quella voce che pronunciasse proprio quelle parole…
“Vieni con me!”
Era il suo amatissimo Harry, la prese per mano e la portò con se fuori dalla stanza; ad un certo punto, mentre percorrevano il corridoio, lui si fermò, prese tra le sue mani il suo viso e…
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!

Scusate l’imperdonabile ritardo, ma purtroppo non ho avuto molto tempo per dedicarmi alla fic.

Spero ne sia valsa la pena.

Buona lettura^^

Capitolo 5

Le ultime settimane di scuola furono un inferno: tra lezioni, compiti da svolgere, studio e approfondimenti per gli esami e il chiodo fisso di nome Voldemort, il tempo libero ormai era quasi inesistente. Se prima erano rari i momenti da trascorrere insieme, adesso erano quasi del tutto inesistenti. Negli ultimi giorni il contatto fisico in assoluto era il tocco furtivo, spaventato ma nello stesso tempo pieno di desiderio delle loro mani durante i pasti e la loro comunicazione adesso era limitata alla lettura oculare, la cosa che più adesso conoscevano l’uno dell’altro era il colore dell’iride nelle sue sfumature più bizzarre.

Il giorno del primo esame arrivò prima del previsto e con esso tutti gli altri, fortunatamente tutto andò per il verso giusto.

Quello era stato un anno pesante sia per Harry che per Ginny. Finalmente si erano ritrovati dopo anni di speranza, di desiderio, di attesa…ma qualcos’altro li aveva scossi, così come per il resto del quartetto e per l’intera Hogwarts. Negli ultimi mesi molte cose orribili erano accadute: il tradimento di Piton e la perdita di Silente, Preside per la scuola, Amico per il quartetto, Guida e Figura paterna per Harry.

Harry si sentiva lacerare dentro, non riusciva a capacitarsi di aver perso proprio Lui, ormai era diventato il suo unico punto di riferimento in tutto…e poi non sapeva come sconfiggere Voldemort senza di Lui. Come poteva mantenere la promessa fatta a Silente sul punto di morte? Come poteva trovare gli Horcrux e salvare l’umanità intera senza il Suo aiuto? Tutto ciò ormai tormentava Harry da giorni...

Erano le prime ore del pomeriggio e Harry era seduto ai piedi di un albero presso il lago cercando di riflettere sull’accaduto, consumando le ultime lacrime che gli restavano, finché non arrivò Ginny. Si asciugò in fretta gli occhi tentando di non darlo a vedere, si mise in piedi e le rivolse un mezzo sorriso quasi impercettibile. Lei lo abbracciò e stettero un paio di minuti senza dire niente, quel silenzio diceva già troppo. Poi Harry allontanò con delicatezza Ginny da sé e le fece cenno di sedersi. Una volta sedutisi, Harry guardò negli occhi Ginny.

Ginny…”fece una pausa, non sapeva come dirglielo, era più forte di lui, non voleva farlo ma doveva.

Fece un sospiro cercando di raccogliere tutto l’ossigeno possibile con una gran quantità di coraggio e continuò: “Ginny per me sei la cosa più importante della mia vita, sei la cosa più bella che mi sia capitata e di meglio non potevo chiedere. Con te, anche se per poco, ho trascorso i momenti più belli della mia vita, ma ho dovuto prendere una decisione, anche se troppo amara… ho dovuto prenderla con il cuore a pezzi. È la cosa più giusta, non vorrei ma non è questo il momento di fare l’egoista…

Ma..”tentò di interromperlo lei.

No! Per favore non mi interrompere non sono sicuro di ritrovare il coraggio per continuare…io ho un compito molto importante e pericoloso, sono l’unico che può sconfiggere Voldemort e poi ho un conto in sospeso con lui: lo devo fare per mia madre, per mio padre, per Silente, per Sirius, per i miei amici…per Te! Vorrei tanto che tutto ciò sia un fottuto incubo dal quale svegliarmi, ma è tutto vero e io non posso mettere la tua vita in pericolo. Ho già perso troppe persone importanti per me, non posso perdere anche te, non lo sopporterei, non riesco nemmeno a pensarlo. Io devo risolvere questa situazione ma devo pensarti al sicuro…ti prego non piangere, non rendermi tutto più difficile. Lo so è terribile, ma mi devi aiutare, dammi la forza di…di…di lasciarti…

Ma Harry, non puoi chiedermi questo…io non voglio perderti proprio adesso che ti ho trovato…io non capisco perché non puoi sconfiggere Voldemort e stare insieme a me allo stesso tempo!!! Io voglio esserti accanto, non me ne faccio niente di una lurida e insignificante vita senza di te. Io non credo di avere un senso in questo mondo senza averti accanto: da quando sto con te mi sento realizzata, mi sento completa, non mi importa se un sudicio, rivoltante bastardo dal nome spaventoso è un egocentrico che vuole distruggere l’umanità intera per risolvere i suoi complessi di abbandono dalla sua famiglia! Mi importa soltanto averti accanto nel bene o nel male…mi importa soltanto stare con te, perché non lo vuoi capire???

No, sei tu non vuoi capire me!” Harry scattò in piedi, non riusciva a trovare le parole per convincere Ginny e soprattutto se stesso: “Tu credi che preferirei vivere una vita intera senza di te? Credimi, anche se mi rimanessero pochi giorni, poche ore, sarei felice perché saprei che sei al sicuro. Io non posso sopportare l’idea di vederti…di sapere che potresti non esserci più.

Ma come pretendi che io posso stare dentro la mia stanza e aspettare che un maledetto gufo porti la notizia che tu…?”Ginny non riusciva a pronunciare quelle parole “Preferirei morire all’istante!!!”terminò.

Harry si piegò sulle ginocchia ai piedi di Ginny e alzandole il viso nascosto le asciugò le lacrime dicendole:

Ginny, ascoltami. Io non posso averti accanto in questa battaglia, è una cosa che devo fare da solo. L’unica cosa che mi darebbe la forza di andare avanti, l’unica cosa che mi darebbe la voglia di lottare per rimanere vivo è sapere che quando tornerò a casa ti troverò sana e salva e allora sì che sarei il ragazzo più felice del mondo, ma per il momento con immenso dolore devo lasciarti…

Ginny non riuscì nemmeno a replicare, sapeva che qualsiasi cosa avesse detto o fatto Harry non avrebbe ceduto.

Impotenti, rimasero seduti ai piedi di quell’albero per un bel po’. Harry la strinse fra le sue braccia, le si avvicinò per baciarla e le sussurrò. “Ginny, Ti Amo!!!”non occorreva aggiungere nient’altro. Le cose dette erano già fin troppe, così si concedettero quel bacio intriso di nostalgia e paura. Poi si presero per mano, accompagnati dalla spietata consapevolezza che quello, molto probabilmente, era il loro Addio. Non avevano più paura di niente e di nessuno, volevano godersi quegl’ultimi minuti alla luce del sole, non importava più se li avessero scoperti, ormai la questione Ron era diventata insignificante.

Una volta varcato il portone della scuola, i due stringendo sempre di più le loro mani si avvicinarono a Ron e Hermione. Ovviamente gli occhi del rosso erano spalancati, come d’altronde la bocca, increduli di quello che vedevano. Non riusciva ad accettare il significato di quel gesto…sempre con la faccia di uno che avesse visto Lupin in bikini, riuscì ad emettere solo una parola di due lettere:

Ma…”

Harry stanco di quella situazione assurda sbottò:

“Per favore non cominciare, non ti ci mettere pure tu! Io e Ginny stiamo insieme perché abbiamo bisogno l’uno dell’altra. Ma non ti preoccupare, questo è l’ultimo giorno insieme!”esclamò tristemente Harry, sentendo addosso tutta la pesantezza di quelle parole. Ancora non si era reso conto di quanto fosse agghiacciante quella situazione e quanto doloroso era pensare di non rivederla più.

Rivolse uno sguardo alla sua Ginny e notò gli occhi pieni di lacrime, segno di felicità per quello che aveva fatto e, al contempo, pieni di tristezza…

L’u...l’u...l’ultimo giorno? Perché, da quanto va avanti questa storia?” Ron non riusciva ad assumere nessuna espressione se non quella da troll ubriaco che non si riconosce più allo specchio.

Ron, direi che non è il momento giusto per fare le tragedie, ci ha già pensato Sofocle. Andiamo nei dormitori, dobbiamo finire di preparare i bagagli, fra un’ora il treno parte!” venne in aiuto Hermione, cercando di far assaporare gli ultimi istanti ai due senza le paranoie di un logorroico Ron.

Ah tu già lo sapevi, avete tramato tutto alle mie spalle, sono davvero inorridito..”pronunciò quelle due parole mentre veniva trascinato da Hermione verso il dormitorio lasciando un Harry e una Ginny incapaci di separarsi.

Si guardarono per l’ultima volta.

Qualche istante dopo seguirono Ron e Hermione per finire anche loro i bagagli.

Il viaggio sul treno fu più lungo degli altri, la tensione che c’era all’interno di quella cabina era talmente palpabile che si poteva afferrare con le mani. C’era un Ron con il muso lungo fino alla Mongolia perché si sentiva tradito dai suo migliori amici e da sua sorella, una Hermione che non sapeva cosa dire, sarebbe stata inutile o forse disastrosa qualsiasi parola, mentre una Ginny e un Harry non erano capaci di affrontare la realtà e non riuscivano a realizzare e ad accettare quello che stava accadendo.

Quando furono arrivati a destinazione, i quattro si salutarono con un’allegria simile a quella suscitata dalla festa del cinquecentesimo complemorte di Nick–Quasi–Senza-Testa. Con molta nostalgia gli amici si salutarono, dopo la lunga discussione avuta tra i tre, in quanto Harry aveva deciso che non voleva nemmeno Ron e Hermione nel suo incerto viaggio verso la sconfitta di Voldemort.

To Be Continued…

Ringrazio tanto: Rivoltella J, rosy823, Ceci Weasley, Ginny Lily Potter, Jerada, ninny, Ashley Snape, potterina_88_, redRon, per i commenti lasciati allo scorso capitolo^^

Alla prossima.

Baci^^

  
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