16 Ottobre, 2013

“Caro Zayn,
è passato così tanto che non ricordo nemmeno più il significato dell’ultima che ti avevo scritto, probabilmente era la solita lettera piena di odio nei miei confronti, di dolore, di senso di vuoto interiore che finalmente sono riuscito a reprimere, grazie a te, amore mio.
Ricordo ancora alla perfezione quel giorno, il nostro giorno.
Era una mattina estiva, di quelle afose che ti tolgono il fiato, avevamo un’intervista, come al solito, d’altronde.
La voglia di andarci era pari a zero, ricordo la notte precedente passata a bere, bere per dimenticare, bere per dimenticarti.
Non facevo che osservare tutte le foto che avevi fatto quel giorno con lei, ognuna di quelle foto era un pezzo del mio cuore che andava in frantumi, che diventava cenere, bruciato da quel sentimento di odio e gelosia nei suoi confronti.
Tu eri seduto al mio fianco, non mi parlavi, non mi guardavi, l’unica cosa che facevi era tenere lo sguardo basso, ed una mano poggiata tra la mia gamba, e la tua. Era così doloroso non poter avvicinare anche la mia mano e stringere la tua, poterti dire quanto ti amassi e quanto volessi stare con te, ma quel pensiero fu subito cancellato nel sentire il tuo telefono suonare, e la voce della tua ragazza da dietro al telefono, che stranamente urlava, quasi tutti in macchina riuscivamo a sentire la sua voce, sai?
Dopo ben un’ora e mezza di viaggio, siamo finalmente arrivati a quello studio, e nemmeno lì mi hai rivolto una parola o uno sguardo.. o una semplice attenzione, ero distrutto, ma dovevo fingere un sorriso, perché era l’unica cosa che sapevo fare.
Il dolore aumentava, la paura di non riuscire ad andare avanti, la voglia di vomitare ogni singolo sentimento che stavo provando in quel momento, urlare al mondo quanto io ti amassi mentre l’intervista procedeva come al solito, le solite domande, le solite battute, quando poi, quella tua frase alla domanda “Come va con la tua ragazza?”
Sentivo già gli occhi pizzicare quando poi, ho sentito la tua frase il mio cuore è esploso, le farfalle hanno cominciato a volare velocemente nel mio stomaco, sbattendo più volte sulla parete di esso.
“Ci siamo lasciati, non l’amavo.. io amo un uomo, e quell’uomo è Harry Styles”
Non riuscivo più a capire niente, zay.. sapevo solo sorridere e starmene zitto, avrei potuto dire cose sbagliate o inappropriate.
E’ quel giorno, che è cominciato il nostro amore, è da lì che però tutto è andato in rovina.
Noi eravamo felici insieme, ma la band era oramai distrutta, nessuno più ci seguiva, nessuno più ci amava, erano rimaste davvero poche di loro che ci sostenevano e ci ammiravano per il coraggio che avevamo (avevi) avuto, le persone ci guardavano con occhi pieni di odio, di ribrezzo, quando ci vedevano mano nella mano.
Il successo era finito, mentre il nostro amore era cominciato, ma entrambi ci sentivamo colpevoli di quella fine, i ragazzi ci ripetevano in continuazione che non era così, ma noi non potevamo che dare ascolto a tutto ciò che dicevano i telegiornali, tutto ciò che scrivevano sui social network. Ci sentivamo entrambi così odiati che finimmo al non dormire la notte, in cerca di una soluzione per far tornare tutto come prima, ma non c’era Zayn, oramai non c’era più niente da fare.
Io sfogavo il mio dolore nelle lacrime, tu nell’alcool.
Non facevamo che litigare per questo, ti ubriacavi e sputavi odio nei miei confronti, dicendomi quando ti facessi schifo io, che ero riuscito a rovinare il tuo sogno, la tua vita.
Oh Zayn, quanto dolore che ho provato in quei giorni.. poi ho ritrovato la pace, sai?
Proprio oggi, l’ho trovata, anzi.. la sto trovando man mano.
Avevi ragioni, la mia presenza ti stava uccidendo lentamente e non potevo, non volevo vederti in quello stato, non volevo vedere l’amore della mia vita rovinarsi così.
Adesso sono in bagno, con la schiena poggiata sulla porta mentre tu sei fuori, che sbatti i pugni sulla porta ed urli per farmi uscire.
Amore mio, ti prego.. smettila di urlare, io sto bene, sai?
Sulle mie spalle ho la tua felpa, la tua felpa preferita impregnata del tuo odore e non potrei stare meglio di così, sono in paradiso.
Sto man mano sentendo la vista oscurarsi, sbiadirsi.. a stento riesco a capire cosa sto scrivendo, quindi è meglio se vado perché sto per piangere e non voglio rovinare quest’ultima mia lettera, cancellando l’inchiostro con le mie lacrime.
Io ti ho amato, ti amo e ti amerò per il resto della mia vita, che però non passerò qui, perché.. la tua vita, è migliore senza di me.
Ho ingoiato l’ultima pasticca, sono pronto ad andare dove devo andare, io ti aspetto in cielo, amore mio..
Ti amo,
il tuo angelo custode, Harold.”
E fu così che quell’amore così forte finì, Harry salì in cielo a osservare e proteggere il proprio angelo, il proprio uomo, l’amore della sua vita.
Il maggiore lo andava a trovare ogni giorno al cimitero, raccontandogli la sua giornata, dicendogli quanto lo amasse e quanto volesse salire in cielo con lui, ma che non ci riusciva a causa del suo essere troppo codardo.
Il moro lesse tutte le lettere davanti alla tomba del ragazzo, mentre al suo fianco c’era la sua ex ragazza, colei che forse era la causa principale del dolore di Harry ma colei che riusciva a consolarlo meglio.
All’ultima frase dell’ultima lettera, il ragazzo scoppiò a piangere, posò una mano sulla lapide lasciandoci una leggera carezza, per poi alzarsi con la ragazza al suo fianco, che teneva una mano sulla sua schiena, e sussurrare “il nostro amore era così forte, ma così  impossibile..” andando poi via, lasciando l’ultima parte del suo cuore su quella lapide.
 
Fine.