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Autore: Aireen    11/11/2013    6 recensioni
Rose/Scorpius.
Scorpius ha un segreto. Un enorme segreto. Uno di quei segreti in grado di condizionarti la vita, ma lui non è assolutamente intenzionato a rinunciare a nulla. Soprattutto ad una persona.
"Ma è cioccolata! E' naturale che ti piaccia!" Scorpius sorrise leggermente nell'udire quell'esclamazione indignata. Rose era estremamente carina quando qualcosa la irritava.
"Ecco, Rose: tu sei come la cioccolata." Se ne uscì con fare enigmatico, beandosi dell'espressione confusa sul viso della ragazza.
"Cosa intendi dire?"
"Beh, è naturale che tu mi piaccia!"
Genere: Avventura, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Chocolate&Love'
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Prologo


Rose Weasley amava la solitudine.
 
Probabilmente, se le avessero chiesto di stilare una lista delle cose che preferiva, avrebbe collocato questa al primo posto. Immediatamente seguita dalla cioccolata, naturalmente.
In quel momento, una alquanto stordita Rose se ne stava seduta a gambe incrociate sul pavimento del dormitorio femminile di Corvonero, sola, a mangiare Cioccorane: quello era decisamente uno dei migliori pomeriggi della sua vita.
Le sue compagne di stanza erano andate via quella mattina, intenzionate a godersi il primo sabato dell'anno a Hogsmeade:
come se non l'avessero già visitata milioni di volte! Beh, poco male... se loro fossero rimaste al castello adesso lei non avrebbe potuto starsene lì, a ingozzarsi come se non ci fosse un domani.
Forse dovresti cercare di assumere una forma umana, Weasley!
 
Non poteva fare a meno di pensare alla possibilità di darsi una sistemata ogni volta in cui i suoi occhi incontravano la liscia superficie dello specchio che le stava davanti, poichè la visione che le rimandava era tutt'altra che quella di una sedicenne graziosa e raffinata: i suoi capelli erano più crespi che mai, i suoi occhi, circondati da profonde occhiaie, sembravano quelli di una drogata e, a giudicare dalla sua espressione, pareva che un bolide l'avesse appena colpita in testa con una potenza inaudita, per di più indossava ancora il pigiama, quello rosa tutto pizzi e merletti che sua nonna le aveva regalato per il suo quindicesimo compleanno; una visione non proprio paradisiaca insomma, ma lei non se ne faceva un problema eccessivo... dopotutto, chi avrebbe potuto vederla? Inoltre, vestirsi, pettinarsi e fare tutte quelle cose di cui solitamente si occupava ogni giorno, non sarebbe forse stato contrario allo spirito della giornata?
Non c'era una vera ragione per lo stato in cui si era ridotta Rose. Certo, chiunque altro avrebbe scommesso che c'entrasse una delusione amorosa o un litigio tra amiche, ma chi la conosceva bene sapeva che la ragazza non aveva nulla che non andasse, anzi probabilmente era più felice della *Felicità stessa.
Infatti, nella complicata mente di Rose Weasley, quello non era altro che un momento di profonda pace e armonia, di riconciliazione fra corpo e spirito, di relax totale, di...
 

<< Oh, ehm... Scusami, io pensavo di trovare Al, sai... lui... >> Rose non rispose, inorridita. Se ne restò lì, ferma, a fissare il ragazzo alto e dall'espressione leggermente attonita che aveva appena interrotto il suo "attimo contemplativo", domandandosi perchè mai, tra tutte le ragazze esistenti sulla terra, Scorpius Malfoy avesse sorpreso proprio lei a ingozzarsi di cioccolata sul pavimento del dormitorio.
<< Non... non preoccuparti! >> Balbettò, balzando in piedi e spargendo confezioni di Cioccorane ovunque. << A-Al è... andato via poco fa, lo trovi in Biblioteca! >> Esclamò, desiderando profondamente di possedere una vanga per potersi sotterrare.
<< Grazie mille, credo che andrò a cercarlo allora. >> Fece Scorpius, incontrando per la prima volta, da che era entrato nella stanza, gli occhi chiari di lei.
Rose distolse lo sguardo, gettando un'occhiata allo specchio e constatando di trovarsi in condizioni decisamente pietose, non si sarebbe stupita se Scorpius fosse scappato via urlando.
<< Vuoi una Cioccorana? >> Domandò stupidamente, visto che il ragazzo non sembrava intenzionato ad andarsene.
Forse è convinto di trovarsi in compagnia di uno zombie...
<< Oh, sarebbe fantastico, grazie! >> Rose lo osservò stranita, pur sapendo di non essere nelle condizioni di giudicare proprio nessuno.
Fantastico? Una Cioccorana? Certo che per essere strambo è strambo!
Non potè fare a meno di stupirsi, poichè da uno come Scorpius Malfoy ci si poteva aspettare di tutto tranne che fosse un "tipo strano". Rose non aveva mai avuto la fortuna di parlargli, nonostante fosse il migliore amico di suo cugino e appartenesse alla sua stessa Casa, ma da ciò che aveva potuto capire di lui aveva sempre pensato che fosse uno di quei ragazzi sicuri di sè e un po' arroganti, convinti di avere tutto il mondo ai propri piedi: eppure Scorpius non l'aveva derisa per le condizioni in cui l'aveva scovata, come avrebbe fatto qualunque altro al suo posto, anzi sembrava imbarazzato quasi quanto lei.
C'era anche da dire che, nonostante non avessero mai avuto alcun tipo di contatto, entrambi erano perfettamente a conoscenza dell'esistenza dell'altro, e non solo a causa dell'amico che avevano in comune.
Sia lui che lei avevano il massimo dei voti in tutte le materie.
Sia lui che lei non amavano che la gente conoscesse il loro cognome.
Sia lui che lei ritenevano che l'altro fosse irrimediabilmente interessante.
Nè lui nè lei lo avrebbero mai ammesso.
E fu così che in un tiepido pomeriggio di aprile Scorpius Malfoy si meravigliò del brivido che gli corse lungo la schiena quando le sue dita sfiorarono quelle piccole e fragili della mano delicata che gli porgeva una Cioccorana. La Cioccorana più buona che avesse mai gustato.

*Felicità: in maiuscolo poichè si intende la personificazione della felicità.

Summer night

<< Ora tocca a Rosie! >>
Oh, no.
Rose Weasley non era decisamente il tipo di ragazza che, durante un’afosa serata estiva, avrebbe proposto con entusiasmo di giocare a “Obbligo o Verità”, come Dominique aveva fatto poco prima.
Il problema fondamentale era che, quando sua cugina faceva determinate proposte, non c’era via di scampo.
Una volta Fred si era rifiutato di partecipare al “Torneo di Quidditch in Weasley” che Dominique si era messa in testa di organizzare: all’epoca il cugino aveva solamente nove anni, e come molti bambini della sua età si trascinava sempre dietro una copertina di colore azzurro. Copertina che venne irrimediabilmente ridotta in brandelli.

Da quel giorno, era stato chiaro a tutti che se Dominique Weasley voleva qualcosa, l’avrebbe ottenuta.
Ragion per cui, in quel momento, Rose si trovava seduta a gambe incrociate sul pavimento della vecchia stanza di sua zia Ginny,  - sperando che quest’ultimo la inghiottisse - , circondata dai suoi innumerevoli cugini.
<< Ok, Rosie. Obbligo o verità? >> Un’altra cosa chiara a tutti era che per Dominique esisteva solo la verità. Se qualcuno avesse osato preferire l’obbligo… beh, diciamo solo che sarebbe finito dritto al San Mungo per avvelenamento.
Quindi, arrendendosi al suo destino, Rose alzò lo sguardo dal libro che teneva in grembo e, con lo stesso entusiasmo di un condannato a morte, proclamò: << verità.>>
<< Oh, che bello! Scelgono tutti la verità! >> Esclamò Lily, saltellando sul posto.
<< Chissà perché… >> Sibilò suo fratello Albus.
<< Taci, Albus. Ora, cosa potremmo chiedere a Rosie? >> Dominique si voltò verso gli altri, che si riunirono attorno a lei e iniziarono a sussurrare concitati.
Che sciocchezza…

Rose lanciò loro uno sguardo intenerito: voleva molto bene alla sua famiglia e, per quanto potesse odiare quello stupido gioco, condividerlo con loro rendeva il tutto molto divertente. Nonostante fingesse di essere completamente assorta nella lettura del suo libro non si era lasciata affatto sfuggire il racconto di Dominique sulla sua storia con un tizio alquanto losco dell'ultimo anno che Lily l'aveva obbligata a raccontare. In fondo a Rose non importava nulla dei pettegolezzi, nulla.
Passarono cinque minuti e i suoi cugini se ne stavano ancora lì, riuniti, a confabulare su quale fosse la stupidaggine migliore da chiederle. In quanto a quest’ultima, aveva ripreso a leggere il suo libro, estremamente infastidita dai mormorii che provenivano dalla fugace riunione organizzativa convocata da Dominique.
<< Il consiglio ha concluso di accettare la proposta avanzata da Lily Potter.  Lily, a te l’onore.>> Proferì la cugina con solennità, mentre la più piccola di casa Potter alzava le braccia in alto in segno di vittoria e si preparava a porre la fatidica domanda.
<< Ebbene, qual è stata la peggiore figura che tu abbia mai fatto? >> Concluse, alzandosi in piedi e squadrando Rose con aria inquisitoria.
Le guance rosee di lei si infiammarono e le venne spontaneo seppellire ulteriormente il viso tra le pagine del libro a cui si stava dedicando.

Non poteva rivelare ai suoi cugini quell’episodio, e non era nemmeno in grado di inventarsi qualcos’altro: non era una brava bugiarda, finiva sempre per farsi scoprire e raccontare tutta la verità, persino con dovizia di particolari. E Dominique, questo, lo sapeva benissimo.
<< Allora, Rose? >> Il suo sguardo si era assottigliato, aveva capito che la cugina nascondeva qualcosa, e non aveva intenzione di lasciar correre. Sapeva essere estremamente coercitiva quando voleva. Una volta aveva obbligato un suo ex-ragazzo, - particolarmente insensibile, per carità! -, a dichiararle amore eterno davanti all'intera Sala Comune di Corvonero. Inutile dire che il tizio in questione fu oggetto di scherno per il resto dell'anno scolastico.
<< E dai, lasciala stare! >> Borbottò Hugo, ottenendo man forte da Albus, che afferrò la cugina per un braccio e la costrinse a tornare seduta; ma lei non era intenzionata ad arrendersi, infatti continuò a lanciare occhiate sospettose in direzione di Rose, tentando di ribellarsi dalla stretta del cugino.
<< Lasciami andare, Albus! Lasciami andare, immediatamente! >> Ma prima che il ragazzo potesse dire o fare qualunque cosa, la sua amorevole parente gli aveva già conficcato i denti nel braccio, facendolo urlare di dolore.
<< Dom, ma sei impazzita? >> Esclamarono all’unisono Fred e Roxanne, mentre un ormai adulto e “responsabile” James si rotolava sul pavimento in preda alle risate.
E fu l’inferno.
In conclusione, tutti si dimenticarono di Rose, che nel frattempo se ne era rimasta seduta nella stessa esatta posizione di prima a osservare, con cipiglio scettico, i suoi cugini azzuffarsi: Lily tirava i capelli di Albus, tentando di aiutare Dominique nella sua lotta furiosa, Fred e Roxanne cercavano di separarli, James lanciava schiantesimi a caso, cercando di creare ancora più scompiglio, Hugo aiutava Albus, imitando Lily, e Molly e Lucy guardavano la scena disgustate, minacciando di andare a chiamare i genitori.
<< BASTA! >> Tutti si immobilizzarono, voltandosi stupiti verso la proprietaria della voce. Rose Weasley si era alzata in piedi, il fiato corto, le braccia sui fianchi e il vecchio libro abbandonato per terra; il suo piede destro picchiettava sul pavimento, mentre con sguardo severo scrutava i suoi cugini, uno a uno.
<< Dominique, molla Albus, Hugo lascia Dominique, Lily smettila di tirare i capelli a tuo fratello e voi tutti, per una buona volta… TACETE! >> Ordinò, con un tono che non ammetteva repliche e un’espressione terribilmente simile a quella di sua madre. Con un colpo di bacchetta, quella di James finì nelle sue mani e il cugino le rivolse uno sguardo offeso.
<< Sei maggiorenne da un giorno e tre ore, Rosie. Non esagerare! >> Finse di rimproverarla lui, in una perfetta imitazione di Hermione Granger in Weasley.
<< Silencio! >> Il ciarlare di James si arrestò di colpo, mentre il resto della famiglia si ricomponeva, senza stupirsi più di tanto di ciò che stava accadendo.
Ordinaria amministrazione familiare.
James Sirius Potter, tuttavia, non era abituato a restare zitto per più di cinque secondi e ben presto iniziò a reclamare la propria bacchetta, che Rose stava facendo penzolare fuori dalla finestra. In pochi erano a conoscenza della sua vena sadica, ma i suoi cugini sapevano perfettamente che, se fatta arrabbiare, Rose Weasley poteva diventare molto cattiva. Albus sosteneva da sempre che la sua timidezza non fosse altro che una maschera e che, un giorno o l'altro, li avrebbe massacrati tutti. Nel sonno. In risposta a ciò, Rose l'aveva schiantato.
<< Prometti che d’ora in poi userai le corde vocali solo per fare discorsi che abbiano un senso compiuto e tutti i verbi al posto giusto? >> Il cugino si portò una mano sul petto, annuendo solennemente.
<< Bene. >> Proferì Rose, provvedendo a restituirgli voce e bacchetta. Sapeva essere anche magnanima, ovviamente.
<< Grazie, mia regina! >>
<< James… cosa ho detto? >>
<< Che posso fare solo discorsi di senso compiuto… >>
<< Appunto. E' impossibile, dunque taci. >>
Nel frattempo Dominique e Albus si erano riappacificati, scambiandosi figurine delle Cioccorane, e il resto dei cugini aveva iniziato una partita a Sparaschiocco, che, come sempre, vinse Roxanne.
<< Ehi, Rose! Guarda, ho trovato zio Ron! >> Esclamò Albus, sventolandole una figurina sotto il naso. Rose la afferrò, lanciandole uno sguardo distratto e sorprendendo quella buffa imitazione di Ron Weasley a grattarsi il naso. Sorrise ad Al e se la infilò in tasca, quella di suo padre era giusto la figurina che le mancava per finire la collezione.
Rose adorava Ron, era stato lui che le aveva insegnato a volare e che le aveva comprato la sua prima scopa; ricordava ancora quella volta in cui l’uomo aveva portato a casa la sua cagnolina, Penny, con grande disappunto della moglie. Ma lui se ne era infischiato del parere di Hermione e si era fatto carico di un mese di musi da parte della sua dolce consorte solo per fare felice Rose.
Con un sorriso dolce accarezzò la figurina che teneva in tasca, sentendosi sopraffare dalla stanchezza.
<< Credo che andrò a dormire… Buonanotte! >> Rose fece per abbandonare la stanza, quando la voce di sua cugina segnò la sua condanna.
<< Buonanotte Rosie. Non ti fidi proprio di me, eh? >> Dominique la osservava, affranta, o almeno, la guardava con quella che lei considerava una buona imitazione di un’espressione affranta, ma che, lo sapeva benissimo, avrebbe comunque fatto crollare Rose.
<< Dom… Io… >> Non poteva reggere lo sguardo triste della cugina, insomma lei voleva solamente che fosse sincera con loro, e Rose l’aveva delusa. Non potè fare a meno di sentirsi in colpa. Era nella sua natura: bastava poco affinchè i sensi di colpa la assalissero, e Dominique sapeva sfruttare benissimo questa sua debolezza.
<< E va bene! >> Cedette infine, tornando a sedersi per terra e preparandosi a essere sommersa da una miriade di prese in giro: James non sarebbe più riuscito a guardarla in faccia senza scoppiare a ridere!
Era la fine. La sua fine.


<< Fammi capire bene: Scorpius Malfoy ti ha beccato in uno dei tuoi “attimi contemplativi”, circondata da Cioccorane, con il pigiama della nonna e i capelli sparati, spaparanzata sul pavimento del dormitorio? >> In quanto a delicatezza Dominique non si faceva battere da nessuno…
<< Non è vero! >> Esclamò James, prima di scoppiare in una sonora risata, tenendosi la pancia e senza nemmeno provare a contenersi.
<< E tu gli hai offerto una Cioccorana? >> Lily la guardava con gli occhi sgranati, aveva una cotta per Malfoy sin dal suo primo anno a Hogwarts.
<< Ma sei seria? Scorpius non mi ha mai detto niente! >> Albus aveva l’aria corrucciata e sembrava che gli sfuggisse qualcosa. Che poi, perché Malfoy avrebbe dovuto riferirgli di aver beccato sua cugina a ingozzarsi di dolci? Beh, forse Al si aspettava che glielo dicesse per prenderla un po’ in giro.
<< E quando è successo? >> Domandò Dominique, che sembrava sperare in una continuazione, probabilmente dimenticando che quello non era uno dei suoi romanzi rosa preferiti.
<< A maggio. Poi ho fatto in modo di evitarlo, e finora mi è andata bene. >> Mormorò Rose con aria afflitta, mentre Roxanne le accarezzava la schiena, comprensiva.
<< Appunto. Finora. >> Bofonchiò Albus, guardandosi i piedi. Rose spostò la sua attenzione su di lui, fulminea.
<< Cosa intendi, Albus Severus? >>
<< Insomma, Rosie… Scorpius è il mio migliore amico, lo sai no? Cioè, avresti anche dovuto immaginarlo che… che… >> Balbettò, mentre la cugina gli si avvicinava minacciosa.
<< Che? >> Sibilò, guardandolo dritto negli occhi.
<< Che io lo avrei invitato al mio compleanno, la settimana prossima. >>
Non poteva essere vero... semplicemente, non poteva! Quello che i suoi cugini non sapevano era che quello da lei narrato non era stato effettivamente l'ultimo incontro tra lei e Scorpius Malfoy.

Era un caldo pomeriggio di fine maggio e l'estate sembrava essere già nell'aria.
Rose Weasley, decisa a non perdersi nemmeno uno di quei meravigliosi raggi di sole, se ne stava seduta con la schiena appoggiata ad una vecchia quercia e l'enorme libro di Trasfigurazione sulle ginocchia.
Gli esami si avvicinavano e lei non voleva rischiare di rimanere indietro con il ripasso. Infatti, contrariamente a quanto si potesse pensare, pur se molto brava a scuola, Rose non era esattamente un tipo "organizzato". Più di una volta, si era ritrovata a ripassare disperatamente insieme ai suoi cugini a pochi giorni dagli esami, sperando che il tempo bastasse. La sua mente brillante però era spesso riuscita a colmare i buchi lasciati da una preparazione non ottimale.
<< Rose? >>
Merda.
Ultimamente Rose Weasley aveva dedicato ogni briciola di energia nello svolgimento di un compito, un obiettivo di primaria importanza: evitare Scorpius Malfoy. E ora, il ragazzo in questione, se ne stava lì, a fissarla. Ah, e presumibilmente era anche il proprietario della voce che l'aveva disturbata poco prima.
Ottimo, davvero ottimo.
<< Ehm, ciao. >> Fu tutto ciò che la sua mente geniale riuscì ad elaborare in quel momento, mentre immagini del loro precedente, imbarazzante, incontro le scorrevano davanti agli occhi. 
<< Mi chiedevo se... sai, non sono bravo in Trasfigurazione e... insomma, potresti aiutarmi con tutta la questione della Trasfigurazione umana? >> Sembrava davvero imbarazzato per uno che aveva solo bisogno di un paio di ripetizioni.
<< Oh, certo. Nessun problema! >> Acconsentì Rose, rivolgendogli un sorriso timido.
Così Scorpius si sedette accanto a lei sul manto erboso e la ragazza si stupì di quanto il suo corpo fosse estremamente consapevole della sua presenza, ad appena pochi centimetri da lei.
<< Okay. Direi che potremmo iniziare dalla teoria: cercherò di facilitartela un po' rispetto al libro. In effetti, non è molto chiaro. >> Esordì poi Rose in tono determinato: si trovava nel suo elemento e l'imbarazzo fu presto dimenticato. Si lanciò in una lunga e meticolosa spiegazione, in cui si impegnò ad essere più chiara possibile, quando ad un certo punto Scorpius, con espressione smarrita, la interruppe.
<< Non credo di aver capito l'ultimo concetto: il movimento del polso va eseguito subito prima di pronunciare la formula o immediatamente dopo? >>
<< Oh... ehm... credo di essermi persa. Controllo. >> Rossa in viso, Rose si chinò sullo spesso volume, alla ricerca della pagina incriminata. Che incapace! Aveva già dimenticato una cosa così fondamentale e lui aveva pure chiesto il suo aiuto. Si era trovato proprio un'ottima insegnante, non c'era che dire.
<< Ecco qui, allora... >> Iniziò freneticamente a snocciolare un'altra serie di precise informazioni, ma Scorpius non la seguiva più, perchè, si rese improvvisamente conto Rose, aveva allungato una mano e stava giocherellando con una delle sue ciocche rosso fiamma.
Una qualsiasi altra ragazza gli avrebbe sorriso, o comunque lo avrebbe incoraggiato a continuare quel piccolo flirt. Ma non Rose. Tutto ciò che seppe fare fu alzarsi di botto e andarsene, abbandonando addirittura il suo adorato libro sull'erba.
Non avrebbe mai più avuto il coraggio di guardare in faccia Scorpius Malfoy. Mai più.

 
Aireen's corner

Salve meravigliosi! Ebbene sì, "Cioccorane" è tornata in una nuova e straordinaria versione che, finalmente, verrà portata a termine! Dopo aver tentato di ricominciare da dove avevo lasciato, ho capito che non potevo sperare di riprendere la storia in quel modo: dovevo rielaborarla e, sì, anche cambiarla, ritoccando un pochettino persino i personaggi, per adattarli al meglio le mie esigenze. Spero dunque di essere in grado di regalarvi una storia scritta un pochino meglio e anche un tantinello più matura.
Vi supplico, se avete letto questo primo capitolo e vi è piaciuto, di lasciarmi una piccola, minuscola recensione. Leggere i vostri pareri mi incoraggia sempre molto.
Baci e alla prossima ^^.

  
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