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Autore: HermioneCH    11/11/2013    9 recensioni
La storia si svolge dopo la fine della guerra, Hermione si reca a Hogwarts per l'ultimo anno di scuola, dove Piton è tornato a insegnare pozioni. La ragazza si sente sola, senza i suoi amici, ma trova ottimi confidenti in Ginny e nel nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure.
Dopo un susseguirsi di problemi personali, si trova davanti a un nuovo percorso.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Hermione Granger, Remus Lupin, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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14. La cavia


Era Venerdì mattina e come le aveva appena detto Ginny, ancora poche ore e sarebbero state libere per il weekend. La campanella suonò  e gli studenti del settimo anno si apprestarono a uscire velocemente dall’aula di pozioni per andare a pranzo.
Hermione si avvicinò alla cattedra, dove Piton era impegnato a scrivere su un foglio di pergamena.
“Che vuoi, Granger? La lezione è finita, perché mi tormenti ancora?” chiese il professore, senza nemmeno alzare lo sguardo.
“Ehm… Volevo chiederle quando uscirà l’articolo”.
Piton alzò lo sguardo.  “La settimana prossima”.
“Molto bene, bè, complimenti” mormorò Hermione, si voltò e iniziò ad uscire dall’aula.
“Aspetta, Granger” Hermione si girò “Sei ancora interessata a quei crediti extra in pozioni per il tuo curriculum?”
“Sì, perché?” chiese incerta la ragazza.
“La redazione del Pozionista Pratico è stata molto soddisfatta dell’articolo e mi hanno chiesto di scriverne un altro per il prossimo numero, vorresti collaborare?”
“Io? Come? Sì certo!” disse Hermione, incredibilmente sorpresa dell’offerta di Piton.
“D’accordo, ti aspetto domani alle 14 nella Sala d’Ingresso. Non tardare e portati il mantello” rispose Piton.
“Il mantello? Non andremo di nuovo a Nocturn Alley, vero?”
“No, Granger. Ora smettila di discutere e fila fuori di qui prima che cambi idea. Fidati di me per una volta”.
“Già… Temo sia questo il problema” rispose Hermione, sorrise e uscì dall’aula.
Il giorno dopo alle quattordici in punto si presentò nella Sala d’Ingresso, Piton la stava già aspettando, scese di corsa gli ultimi scalini e raggiunse il professore “Allora dove andiamo, professore?”
“Lo vedrai quando saremo arrivati” rispose Piton, uscendo dal castello.
Hermione seguì silenziosamente il professore verso il sentiero che portava ad Hogsmeade, arrivati al cancello lui si voltò “Credo che tu sia in grado di materializzarti, giusto?”
“Certo, professore”.
“D’accordo” disse Piton, alzando il braccio destro “Afferrami il braccio, mi limiterò a guidarti”.
Hermione afferrò il braccio del professore un po’ imbarazzata, era davvero strano. Quando riaprì gli occhi si trovò a guadare una desolata brughiera, qua e là c’erano mucchi di neve non ancora sciolta e un vento gelido soffiava, facendo desiderare alla ragazza le solide mura del castello.
“Dove siamo?” chiese Hermione, incuriosita dal posto.
“Sta zitta, da questa parte” rispose Piton, incamminandosi verso Est. Hermione alzò gli occhi al cielo e lo segui. Non parlarono per altri cinque minuti, il vento fischiava forte nelle sue orecchie, si chiedeva perché era lì se doveva limitarsi a seguire il professore in silenzio.
“Attenta, c’è una buca lì” gridò Piton, per sovrastare la furia del vento.
“Da quando si preoccupata per la mia incolumità?” domandò Hermione, perplessa.
“Da quando sei sotto la mia responsabilità, Granger”.
“Sono grande per essere sotto la responsabilità di qualcuno” disse Hermione, infastidita.
“Lo so, ma la scuola non la pensa così. Quindi preferirei che non ti rompessi l’osso del collo mentre siamo qui” rispose Piton, guardandola appena.
“Quindi la mia morte sarebbe più che altro un problema suo che un problema mio?”
“Esatto, Granger”.
“Questo da tutto un nuovo significato alla morte” constatò Hermione, con un sorriso.
Piton si fermò di colpo e per poco Hermione non gli andò addosso, fece qualche altro passo e si chinò dove c’era un cumulo di sassi. Iniziò a togliere qualche pietra.
“Cosa stiamo cercando, professore?” domandò Hermione, accucciandosi accanto a lui.
“Questa” disse Piton indicando una radice verde che usciva dal terreno “Sai che cos’è, Granger?”
“Ehm… No”.
“Radix Caligantia” rispose Piton, estraendo un coltello.
“Wow!” esclamò Hermione, sorpresa, mentre Piton tagliava pochi centimetri di radice °Radice oscurante o radice di oscuramento, è una delle piante più rare di tutta la Gran Bretagna”.
“Esatto, questo è uno dei tre luoghi sull’isola dove cresce” rispose Piton, mettendo la radice tagliata in un sacchettino “Perché non la tagliamo tutta, Granger?”
“Così può ricrescere e tra un paio di settimana sarà come nuova” rispose correttamente la ragazza “Ma, professore? Il suo articolo non parlerà mica di questo posto spero!”
“Credi che sia un maledetto idiota, Granger?” ringhiò Piton, rimettendo a posto le pietre che proteggevano la radice dal vento “Ogni dannato cercatore di fortuna verrebbe qui a cercare la Radix Caligantia per i suoi 50 galeoni l’etto e poi cosa, sarebbe sparita nel giro di due giorni”.
Entrambi si rialzarono “Ci rivediamo a Hogsmeade” disse il professore, girò su se stesso e scomparve. Hermione sbuffò e si smaterializzò. Riapparve in High Street, anche a Hogsmeade faceva molto freddo, ma almeno non c’era il vento gelido che avevano trovato nella brughiera, individuò Piton pochi metri più in là, davanti ai Tre Manici di Scopa.
“Sarebbe così brutto se non desiderassi altro che una Burrobirra bollente?” disse Hermione, sfregandosi le mani ghiacciate.
“Devo ammettere che quel vento era piuttosto fastidioso” ammise Piton, dando un occhiata al pub e senza nessun preavviso entrò ai Tre Manici di Scopa. Hermione strinse il pugno, pregustando una calda Burrobirra e lo seguì. Il pub era caldo e semideserto, Piton era al bancone, Hermione si tolse il mantello e si sedette ad un tavolino poco più in là.
Piton le porse la burrobirra, poi fece per tornare al bancone, ma alla fine cambiò idea e si sedette davanti alla ragazza.
“Grazie, ne avevo bisogno” mormorò Hermione. Bevve un sorso e si sentì subito meglio “Niente burrobirra per lei?” chiese la ragazza, indicando la pinta di idromele del professore.
“Preferisco gusti più decisi” rispose Piton, alzando le spalle.
“Me lo ricordo”.
Un silenzio teso e imbarazzato scese tra loro. Hermione si guardò in giro curiosa, Piton sembrava annoiato.
“Allora, a cosa serve la radice?”
“Lo vedrai, ti aspetto nel mio ufficio alle 20.30” rispose il professore.
Un secondo silenziò calò tra i due, Hermione proprio non sopportava la situazione “Ehm… Allora, viene spesso qui?” disse Hermione, tentando di interrompere il silenzio.
“A differenza del tuo amico Hagrid, io ho altri interessi oltre che venire ad ubriacarmi al bar” rispose Piton, si scolò l’ultimo sorso di idromele e uscì dal locale. Hermione scosse la testa, tracannò la burrobirra e lo seguì.
Percorsero velocemente High Street fino a Mielandia “Oh cavoli, hanno il 3 per 2 sulle piume di zucchero”.
“Non pensarci nemmeno, Granger!”
“Non ci stavo pensando” rispose Hermione, spazientita. Un grosso cartello davanti a Zonko attirò la sua attenzione “Ehi guardi!” esclamò la ragazza, correndo in direzione del negozio, dove il cartello recitava Tiri Vispi Weasley, prossima apertura 14 Febbraio.
“Giusto in tempo per la prossima uscita a Hogsmeade”.
Hermione si voltò e vide la sagoma di George Weasley a poca distanza da lei, che la scrutava mentre leggeva il cartello “George!” gridò Hermione, correndogli incontro per soffocarlo in un abbraccio “Che ci fai qui?”
“Sto facendo marketing, ovvio” rispose il gemello con un sorrisetto “Sto preparando tutto per l’apertura, speriamo di fare un po’ di concorrenza a Madama Piediburro, che ne dici?”
“Sicuro ce la farai” rispose Hermione, felice.
“Tu piuttosto, che ci fai in giro con quello” sussurrò George, indicando Piton che li guardava torvo a tre metri di distanza.
“Oh, è per una ricerca. Senti visto che sei in zona, mi fai un favore? Io e Ginny siamo a corto di api frizzole e cioccorane e ho visto anche un offerta sulle piume di zucchero passando davanti a Mielandia”.
“Non dire altro” disse George, facendole l’occhiolino “Corro a Mielandia e vi mando tutto con un gufo”.
“Grazie, ti do i soldi”.
“Non serve, è un regalo”.
“Ma…”
“Granger!” gridò Piton, spazientito “Non ho tutto il giorno”.
Hermione e George si lanciarono uno sguardo divertito, si salutarono, lei gli scoccò un bacio sulla guancia e raggiunse Piton.
“Non siamo in gita di piacere, Granger!” borbottò Piton, incamminandosi decisamente contrariato.
“Mi dispiace, sono due settimane che non lo vedo, non potevo mica ignorarlo”.
Piton non rispose, si limitò ad aumentare il passo verso il sentiero che portava al castello.
Il gufo di George arrivò la sera stessa, durante la cena e Ginny né fu molto felice. Quando le ragazze tornarono in Sala Comune e scartarono il pacco, trovarono non solo quello che Hermione aveva chiesto, ma anche cioccocalderotti, caramelle mou, piperille, topoghiacci e mosche al caramello.
“Tuo fratello è pazzo” disse Hermione, esterrefatta e felice “Avevo chiesto qualche cioccorana, due apifrizzole e un paio di piume di zucchero, non tutto questo”.
“È un Weasley, che ci vuoi fare” rispose Ginny, sorridendo. Prese un cioccocalderotto e lo addentò soddisfatta.
“Devo andare, sono già le otto passate, Piton mi strozza se arrivo in ritardo” disse Hermione, guardando l’orologio.
“Non so davvero perché vuoi passare più tempo con lui di quanto sia necessario” commentò Ginny, prendendo un altro dolce.
“Non mi fa sicuramente piacere, ma è importante” disse vagamente Hermione “Ti avverto Gin, voglio trovare di nuovo tutta questa roba quando torno, quindi cerca di non strafogarti”.
“Sì, mamma” rispose Ginny, sorridendo. Hermione le lanciò uno sguardo irritato e uscì.
Poco prima delle 20.30 raggiunse l’ufficio di Piton, sulla soglia con sua sorpresa trovò Dean Thomas che stava uscendo dall’ufficio.
“Ehi Dean” salutò Hermione, raggiungendolo “Come mai da queste parti?”
“Punizione, Piton mi ha fatto pulire almeno dieci calderoni incrostati, senza magia. Non mi sento più le dita!” rispose Dean, abbassando la voce per non farsi sentire dal professore.
“Mi spiace per te”.
“Già, anche a me. Ehm… senti, tra un paio di settimane c’è l’uscita a Hogsmeade”.
“Sì, ho visto che per l’occasione apriranno la nuova sede dei Tiri Vispi Weasley al posto di Zonko” rispose Hermione.
“Davvero? Bè, fantastico! Tu… ehm… quindi hai in programma di andare al villaggio?”
“Certo, tu no?”
“Io? Oh ehm.. Certo… Ma mi chiedevo, se non hai altri programmi, visto che probabilmente Ginny sarà in giro con Harry, se ti va di andarci assieme” propose il ragazzo.
Hermione guardò Dean molto sorpresa, non pensava minimamente che lui fosse interessato ad andare ad Hogsmeade a San Valentino con lei “Oh… Ehm… Wow, grazie! A dir la verità non ho ancora fatto programmi sicuri… Ma penso… che si possa fare, ti faccio sapere ok?”
“Certo, perfetto! Ora vado a cena, se mi hanno lasciato qualcosa, sto morendo di fame” rispose Dean, le regalò un sorriso e scappò via. Hermione lo seguì con lo sguardo, ancora stupita dal suo gesto. Alzò le spalle ed entrò nell’ufficio.
“Possiamo cominciare o ti serve altro tempo per le tue sciocchezze private?” ringhiò Piton.
“Possiamo cominciare” rispose Hermione, scrutando il calderone e i due calici posti sulla scrivania del professore.
“In questo calderone c’è la Pozione Sospendi Poteri, sai di che si tratta?” disse Piton, avvicinandosi al calderone.
“Certo” rispose prontamente Hermione “È in grado di sospendere i poteri di un mago per un certo quantitativo di tempo, qualche minuto di solito. È complicatissima da preparare e disastrosa se sbagliata, è anche molto tossica perciò di solito viene diluita con acqua”.
“Ed è quello che contengono i due calici” spiegò Piton “Ora se non mi sbaglio e non mi sbaglio mai, aggiungendo la Radix che abbiamo raccolto alla pozione, potrà raddoppiare la potenza della pozione ed estendere il suo potere ad altre creature”.
Appena finito di parlare ci fu uno schioccò e Bart l’elfo domestico apparve nell’ufficio “Il signore mi ha fatto chiamare?”
“Sì Bart” rispose Piton “Ho bisogno del tuo aiuto per una ricerca”.
“Tutto quello che desidera, signore” rispose Bart, facendo un profondo inchino.
Hermione guardò il calderone, Piton, Bart e i due calici, fece due più due e disse “Io non bevo quella roba”.
“Credevo fossi contenta di collaborare” rispose Piton.
“Sì, ma non come cavia! Se è tanto sicuro di non sbagliare la provi lei la sua pozione, io non metto in gioco i miei poteri e se si sbaglia?” domandò Hermione, incrociando le braccia.
“Non mi sbaglio”.
“Molto bene, allora beva lei la pozione”.
Piton sbuffò andò al calderone e prese un dosatore “Due gocce mischiate con l’acqua della pozione normale, tolgono i poteri per due minuti, con l’aggiunta della Radix toglieranno i poteri per quattro minuti” spiegò facendo cadere due gocce di pozioni in ognuno dei calici “Normalmente la pozione funziona solo con gli esseri umani, ma con la Radix dovrebbe funzionare anche sugli elfi domestici, Bart bevi questo”.
“Non dovrebbe fargli bere quella pozione, è ingiusto”.
“Per l’amore di Salazar, chiudi in becco Granger!”
L’elfo prese il calice e bevve la pozione “Ha un ottimo gusto, signore”.
“Grazie, Bart” disse Piton, controllando l’orologio “Ora torna in cucina”.
Bart chiuse gli occhi e cadde “Bart non ci riesce, signore”.
“Molto bene!” disse Piton, entusiasta.
“Non riesce a smeterializzarsi! Funziona” esclamò Hermione, stupita.
“Te l’avevo detto, Granger”.
Allo scoccare di ogni minuto, Bart provò a smaterializzarsi, quando finalmente dopo due minuti dall’assunzione della pozione, ci riuscì.
“Non sono passati quattro minuti” osservò Hermione, fissando il punto dove l’elfo era sparito.
“Questo lo vedo anche io, Granger. A quanto pare la Radix permette alla pozione di essere efficace anche sulle altre creature, ma su di loro non raddoppia gli effetti” rispose  Piton, controllando di nuovo l’orologio.
“Tocca a lei, adesso” disse Hermione, beccandosi un’occhiataccia dal professore. Piton prese il calice e bevve, estrasse la bacchetta e la puntò verso la libreria “Accio libro” ma non successe niente.
Aspettarono uno, due, tre minuti nei quali Piton provò ad appellare un libro senza successo.
“È l’ora della verità” disse Hermione al quarto minuto, mettendosi dietro al professore.
Piton le lanciò uno sguardo indecifrabile e puntò la bacchetta verso la libreria “Accio libro” .
Successe tutto molto in fretta, tutti i libri iniziarono a tremare, Piton si voltò verso Hermione e la spinse contro il muro appoggiandovi sopra le mani, mentre i 50 libri della libreria volarono verso di loro contemporaneamente colpendo il muro e il professore con un gran boato.
“Grazie” mormorò Hermione, illesa e scioccata. Il gesto del professore l’aveva salvata. Hermione scrutò il viso dell’insegnate a pochi centimetri dal suo “Non avresti dovuto”.
“Sei sotto la mia responsabilità ricordi?” mormorò Piton, dolorante.
“Tutto bene?”
“Sì e no” rispose Piton allontanandosi leggermente, le gambe gli cedettero ma Hermione lo sostenne.
“Attenta, la schiena”.
Hermione tolse la mano che premeva sulla schiena del professore e lo aiuto a sedersi.
“Che bel casino” disse Hermione, guardando l’ufficio semi devastato. La libreria era in frantumi, molti vasi con gli ingredienti compreso il calderone con la pozione erano caduti a terra. “Bè, abbiamo scoperto che la Radix Caligantia non raddoppia solo il tempo di sospensione, ma anche i poteri del mago una volta che li ha riavuto indietro, crede sia permanente?”
“Ne dubito, guarda” mormorò Piton, mosse la bacchetta e un libro gli volò in mano.
“Direi che è quasi meglio che non sia un effetto permanente” commentò Hermione, indicando il pavimento.
“Già” rispose Piton, facendo una smorfia di dolore.
“La porto in infermeria”.
“Sto bene!”
“Si vede, dai non prendiamoci in giro. Ti sono arrivati in schiena almeno trenta libri, non puoi stare bene” rispose Hermione, guardandolo seriamente.
“Andiamo in infermeria”.
“Ecco appunto” rispose la ragazza, prese Piton per un braccio e lo aiutò ad alzarsi, poi lui la allontanò e uscirono dall’ufficio. Hermione lo seguì fino in infermeria a distanza ravvicinata, non poteva credere a come Piton l’aveva protetta da quei libri missile. Era inconcepibile pensare che lui aveva volontariamente anteposto il benessere della ragazza al suo.

 

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Hola! Eccomi con un nuovo capitolo!
Prima di tutto grazie a tutti quelli che hanno aggiornato lo scorso cap! Spero che questo vi sia piaciuto!
Niente Remus in questo capitolo, ma ehi, tanto Severus! ;)
Che ne pensate? L'idea della pozioni vi ha convinto? E che dire del protettore Piton che si becca un casino di libri in schiena per salvare la nostra Hermione, dal'oltronde lei è sotto la sua responsabilità!
Aspetto con ansia i vostri commenti!
UN bacione
HermCH 

  
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