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Autore: Emilia9sch    11/11/2013    0 recensioni
Questa storia parla di una semplice ragazza che inizia il suo primo anno di scuola superiore. Lei ha paura di ciò che sta per affrontare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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Il primo giorno di scuola è stato un pò deprimente. Non facevo che piangere. Mi domandavo se fosse la scelta giusta, se fosse giusto creare sforzi in famiglia per i libri di scuola o le divise. Stavo per cambiare idea e iscrivermi in una scuola vicina a casa mia quando, ad un tratto entra mia sorella in camera mia:

''Hey, perchè stai piangendo?''
''Perchè ho paura di aver sbagliato, ho paura di deludere tutti. E se poi non riesco a sopportare il viaggio? E se non è la scuola per me?''

Prese un pò di tempo per rispondere:
''Tutti abbiamo avuto dei problemi all'inizio, è solo questione di abitudine. Certo: non viviamo in una famiglia che nuota nell'oro, ma riusciremo a darti tutto ciò di cui hai bisogno.''

Lei uscì dalla camera e rimasi ancora un pò sola a pensare se era giusto continuare così. Mia mamma non sapeva che aveva pianto il primo giorno di scuola. Neanche si sarebbe immaginata che la mia reazione sarebbe stata quella di buttarmi a terra e piangere.
Forse , perchè non mi ha mai chiesto come stavo veramente e non mi ascoltava tanto visto che era presa per altre cose.

Quando le raccontai tutto, eravamo in mezzo ad una discussione nata a causa sua, lei diceva cose senza senso, dandomi la colpa che non avevo. Alla fine siamo finite per urlarci contro e dirci cose abbastanza orribili...
Alla fine le dissi le cose che se non ci fosse stato un domani:

''Tu non sai come ho passato il primo giorno di scuola. Non facevo altro che sentirmi in colpa di aver scelto una scuola che 'costa'. Ogni giorno , il pensiero mi tortura. E tu neanche ti accorgi dei discorsi che fai, come 'cavolo quanto costano le divise' o altre cose del genere.''

Ci fu un minuto di silenzio, poi rispose:
''Ti ho sgridata e continuavo a dirti di andare da tuo padre, perchè ha un problema molto grave..''

Scappai in camera, non riuscivo a rivolgerle la parola: come ha potuto nascondermi una cosa del genere? Soprattutto sulla persona a cui voglio un bene dell'anima?!

Alla fine, mio padre, venne a sapere che è una cosa curabile. Lei  tuttora, non ha capito il perchè del modo che ho avuto in quel momento. Ho reagito male, perchè mi ha nascosto una cosa. Ma non tutti riusciamo a parlare per non ferire gli altri.

Ora mi trovo su un pullman diretto verso la mia scuola. ''Mia'', non la sento mia.. Eppure dovrò passarci 5 anni. Tutti mi prendono in giro per la mia ''S'' moscia. Sono stata operata da piccola e da quel momento ho la ''S'' così. Per non parlare del mio cognome: era dai tempi dell'asilo che non mi prendevano in giro per quello.
Le persone sono tanto buone a giudicare gli altri, ma non sè stessi. La cosa bella è che ci sono dei bravi insegnanti! Specialmente i prof delle materie professionali.

Ogni volta che ti giri, non fai altro che vedere facce nuove. Vorrei tanto presentarmi, ma ho paura di fare una brutta figura. Ho avuto tre ragazzi, tutti e tre più grandi di me di due o tre anni. Ma non sto pensando ai ragazzi, devo dedicarmi a fare nuove conoscenze e occuparmi di andare bene a scuola.
Spero che questo capitolo vi posso piacere! Scrivetemi se avete da dirmi: c'è molto da imparare!
  
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