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Autore: _OnedsJuliet    11/11/2013    14 recensioni
ATTENZIONE: MOMENTANEAMENTE SOSPESA.
Perché il mio eco è l'unica voce che ritorna, la mia ombra è l'unica amica che mi ascolta.
Dal testo
Menù:
-Antipasto della paura.
-Primo infuocato.
-Secondo di spagheNTI.
-Dolce con polvere di ossa.
“Ma è uno scherzo o cosa? Non rispondetemi cosa.” sbottò Zayn.
“Non siamo ad Halloween... avranno sbagliato menù.” ipotizzò Liam.
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Echo
 
Three



Avril si svegliò urlando e completamente sudata. Louis era vicino a lei con un panno umido in mano. Senza pensarci due
volte Avril si catapultò tra le sue braccia stringendolo più forte che poteva. Lui era lì, per davvero.
“Hey...” le sussurrò dolcemente. “Come ti senti?”
Non si aspettava per niente quella domanda, insomma, tutto tranne quello. In ogni caso, non si sentiva molto bene, aveva
la fronte terribilmente calda, le faceva male la testa e aveva freddo.
“Così e così” rispose semplicemente. “Ho la febbre?”
“Si, a 39,3. Prima ti ho dato una tachipirina.” Lei annuì.
In realtà non se lo ricordava ma era grata a Louis per essersi preso cura di lei.
“I ragazzi? Sono vivi, vero?” Louis la guardò stranito.
“Certo che lo sono! Perchè dici così?”
“Un incubo...”
“Ti va di raccontarmelo?” Lei annuì debolmente.
“Tu ti eri dichiarato e poi sei... morto, come gli altri.” Louis si toccò le parti intime guardandola male.
“Non mandarmi secce!”
“Credimi, è l'ultima cosa che voglio.” Lui le accarezzò dolcemente la guancia e sorrise.
Avril si sentiva in paradiso quando lo faceva. Quel ragazzo era la perfezione e sembrava che il sorriso gli fosse stato cucito
da uno dei più bravi sarti del mondo a pennello. Irradiava una luce che poteva far invidia al sole. Lui era il Sole che
rendeva splendente la sua vita.
“Ti amo da morire.” disse Avril come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Louis concentrò tutta la sua attenzione sulla ragazza. Non era mai stato più felice di sentire quelle parole. Stavano insieme
da un mese ed era già da un po' che voleva confessarglielo anche lui, ma non aveva mai trovato l'occasione giusta.
“Anche io. Più di ogni altra cosa Avril.” rispose sorridendo.
I due si avvicinarono. Si guardarono negli occhi prima di far combaciare le loro labbra. Cosa più perfetta di loro due uniti
non ce n'era. Il bacio divenne sempre meno casto, chiedendo sempre di più ma ad un certo punto Avril si staccò.
“Ho la febbre, Louis!”
“Vero, ma ormai è fatta.” disse avevicinandosi di nuovo.
Avril portò le mani sul suo petto fermandolo.
“Non voglio che venga anche a te!”
“Impossibile.”
“Ah certo. Perché tu sei mr. Anticorpi Forti, vero?”
“No, perché tu sei la mia cura.” disse semplicemente.
"Vuol dire che sono come una tachipirina?" chiese. Louis scoppiò a ridere.
"È anche per questo che ti amo" disse Louis.
"Sono anche carina e coccolosa" scherzò Avril.
"Bene, allora preparati ad un'ondata di coccole!"
La abbracciò di slancio e le diede tanti baci sulle guance mentre lei ricambiava. Finirono per ricominciare il loro bacio
passionale, come se non importasse più niente, come se non ci fosse davvero un domani. Loro erano insieme e questo era
l'importante. Louis si mise poi vicino a lei accarezzandole una guancia. Avril adorava quando lo faceva, era rilassante. Poco
dopo si alzò per farle misurare di nuovo la temperatura, ma lei lo bloccò. Non voleva lasciarlo, non dopo il sogno. Le era
sembrato così reale e le cose in quel momento andavano bene.
“Avril?”
“Mmh?”
“Dovrei prendere il termometro”
“È necessario?”
Lui sospirò prima di sedersi di nuovo sul letto.
“Cosa c'è che non va?”
Avril si morse il labbro guardando in basso. Sembrava una bambina piccola, insomma, era solo un sogno no? Non doveva
essere così spaventa.
“Nulla... solo che quel sogno mi ha scombussolata un po'” rispose.
“Non devi preoccuparti, va bene? È un incubo, nessuno morirà.”
Avril annuì lasciando che Louis vada a prendere il termometro. Glielo mise in bocca e aspettarono 5 minuti. Dopo averlo
tolto notarono che la febbre era scesa. La tachipirina aveva fatto effetto. Sentirono bussare alla porta. Avril inizialmente
sussultò, poi ritornò calma vedendo che erano solo i suoi amici che erano venuti a trovarla.
“Hey principessina” la salutò Harry con quel nomignolo che odiava.
“Come ti senti?” le chiese Sophie.
“Meglio” rispose con un sorriso.
“E Haroldino, fai silenzio” I ragazzi scoppiarono a ridere per la sua risposta.
"Capra"
"Maiale"
"Tigre"
"Rinoceronte"
"Gallina"
"Serpente"
"Nella vecchia fattoria ia ia o" cantò Niall provocando altre risate.
"I soliti pazzi!" esclamò Liam col sorriso sulle labbra.
“E a proposito di pazzia, ZAYN.” lo chiamò Louis. “Che hai dato a sta cristiana ieri sera?!”
 “Niente, perché?”
“Un incubo strano” si limitò a dire Avril.
“Na strage” scappò a Louis.
“In che senso?” chiese Liam.
Avril fulminò Louis con lo sguardo.
"Niente..."si affrettò a dire Avril.
"Ora parli signorina!" disse Janette.
Nella sua camera c'erano tutti: Sophie, seduta sulla poltrona in braccio a Niall, Janette, appoggiata al bordo del letto.
Louis, che era ancora affianco ad Avril, Harry, che era appoggiato vicino alla porta mentre Liam alla finestra e Zayn, che
era seduto sul bracciolo della poltrona.
"Beh, era strano. Cioè l'inizio no, poi quando entriamo nel ristorante per colpa tua..." iniziò Avril indicando Niall che inclinò
le sopracciglia e gli altri risero.
"Perchè?" Chiese il biondo quasi offeso.
"Perche avevi fame e ci hai costretto a entrare"
"Come sempre, colpa tua" disse Harry.
"Del mio stoma..." ribattè il biondo ma Sophie lo ammutolì mettendogli una mano sulla bocca.
"Basta! Continua a raccontare Avril" la incoraggió Janette.
Era sempre così curiosa. Adorava fare domande e sapere tutto di tutti. Avevi dei dubbi? Andavi da lei e ti rispondeva. FBI
in azione, praticamente.
"Dicevo, entriamo e già il menu era strano... avrete presente quello che fanno alle pizzerie per Halloween?" chiese mentre
gli altri annuirono.
"Quello"
"Ma quel menu è spettacolare! Ma ci andiamo quest'anno? Ma poi perchè l'anno scorso non siamo andati a festeggiare?"
chiese Zayn.
"Perchè... non ricordo" disse Liam.
"Perché era il compleanno di tua zia, Janette era con te, mentre Zayn era fuori. Io e Avril per fatti nostri..." iniziò Louis
mentre gli altri risero.
"Che c'é?"
"Eeeh, porcellini!" dissero i ragazzi in coro.
"Scusate, ma che dite?! Non sapete neanche dove era Zayn!" sbuffò Avril. "E poi anche loro erano da soli!" aggiunse
indicando Niall e Sophie sul divano.
"Ci è piaciuto il film horror, grazie." rispose Sophie.
"Il film, certo" disse Zayn tra un colpo di tosse e l'altro.
"E tu dov'eri Malik?" chiese Niall.
"Con mia sorella"
"AH CETT CETT" urlarono tutti ridendo.
"Shh! Finisci di raccontare" la incitò ancora Janette.
"Beh, Harry viene ferito da un'ascia... Zayn morso da un serpente e poi Liam..."
"FACIMMOC NA BELLA GRATTATA TUTT ASSIEME!" urlarono i primi due mentre gli altri risero ancora.
"La cosa strana è... che voi due stavate insieme!" disse Avril indicando Harry e Zayn.
"Perchè gli altri dov'erano?" chiese Liam.
"Nel senso come coppia" disse Avril mentre Harry e Zayn si guardarono. Scambi di sguardi strani, forse qualcosa di cui
solo loro erano al corrente.
"Zayn, ma popopopo forte la roba" disse Louis rompendo il silenzio e rimpiazzandolo con una risata generale.
"E io?" chiese Liam dato che Avril era rimasta a metà.
"Tu muori per una scottatura" disse mentre Liam si toccò.
"Come si può morire per una scottatura?"
"Si può, per infezione" affermò Sophie.
"E ma se ero ustionato tutto..." ribattè Liam.
"Leeyum, era un sogno! Si vede che ti toccava..." lo interruppe Avril mentre lui si ritoccò.
"E noi?" chiese Janette.
"Beh... Louis muore mentre tu, Sophie e Niall... sparite. Non vi trovo più."
"Ci ha salvati a noi, almeno" disse sorridente Niall mentre Zayn accese la tv.
"Che volete?" chiese notando di aver attirato l'attenzione di tutti.
"Avril deve riposare" disse Louis.
"Dillo che vorresti fare altro!"
"Del tipo?"
"La vuoi far salire sulla giostra!" Tutti lo guardarono male.
"E che so?! Un parco giochi?!"
"Se diverte, se diverte."
"Zayn, cortesemente se vuoi drogarti, evita quando devi uscire." disse Louis.
"Ci vediamo dopodomani alla festa di Halloween se Avril sta meglio."
I ragazzi sorrisero prima di salutare i due fidanzati e andare via. Avril si stiracchiò alzandosi di poco dal letto mentre Louis
la osservava. Si sentiva decisamente a disagio sotto il suo sguardo. Sapeva di non avere una bella cera ma in compenso
aveva un cespuglio al posto dei capelli. Il tutto era reso ancora più orribile dal graziosissimo pigliama con gli elefantini che
mangiavano e bevevano chissà cosa. Lei non doveva poi preoccuparsi più di tanto perché, al contrario, Louis la vedeva
sempre come se fosse stata una delle ragazze più bella terra. Nel suo viso non c'era imperfezione, non aveva bisogno di
trucco per nasconderlo e non doveva essere insicura. Lei non sapeva di quanto fosse bella anche in quelle condizioni
perché il suo carattere solare, che riusciva a sprizzare da ogni parte del corpo, anche solo con uno sguardo, un sorriso o
una risata, emergeva in ogni situazione. Qualcosa però cambiò nella sua espressione e Louis si girò verso la televisione
ancora accesa. Avril stava guardando proprio in quel punto ed era scioccata.
"Non è possibile" disse con la voce che tremava.
"Che succede?"
"Io li conosco!" urlò spaventata indicando la due figure apparse in tv.
 
 
Intanto Harry era andato a fare un giro al parco. Era sempre poco affollato in quel periodo soprattutto per il freddo che
faceva. Si sedette su una panchina per poi riscaldare le mani soffiandoci sopra. Amava quel posto. Ci andava sempre
quando vuoleva schiarire i pensieri. Erano successe un po' di cose in quel periodo che non gli tornavano, che voleva
capire, ma che, allo stesso tempo, voleva che gli rimanessero ignote. Scoprire nuove cose fa paura, è come quando si é
piccoli e non si sa cosa offre il mondo. Preferisci non pensarci ma sai che un giorno ci dovrai sbattere contro. La cosa più
difficile però é capire chi sei davvero. Chi siamo noi? Di certo non siamo solo un corpo capace di intendere e di volere. E
allora chi siamo? Ci si perde giorno e notte a pensarci senza mai trovare una giusta risposta. Perché esistiamo? Perché
mamma e papà hanno deciso di rotolare come due barili su una collina in un letto? No. Harry è quello che voleva riuscire a
capire. Gli sembrava che ogni cosa che facesse, anche la più stupida, dietro avesse una logica complicatissima. Non
sapeva niente e non lo voleva neanche più capire. Voleva solo chiarire con una persona prima che si illuda, o che pensi
che sia gay.
 
*Flashback*
Harry era ad una festa con Zayn, uno dei suoi migliori amici. Entrambi erano ubriachi fradici. Se avessero bevuto ancora
un altro po' avrebbero vomitato tutto. Harry sbandava, rideva, cantava. I capelli ricci non sembravano più i suoi per
quanto fossero scompigliati e Zayn non era in condizioni migliori. Si ritrovarono a giocare a obbligo o veritá in un cerchio
ordinato. Erano tutti ubrichi o continuavano a tracannare alcolici. Era una festa, si stavano divertendo. Primo giro di
bottiglia: una ragazza doveva finire una bottiglia intera di birra senza mai levarla dalle labbra. Secondo giro di bottiglia: un
ragazzo confessò di aver baciato una capra durante una gita in montagna. Terzo giro di bottiglia: Harry e Zayn dovavo
baciarsi. I due ragazzi, nonostante l'alcool in circolazione nei loro corpi ci misero un po' prima di attaccare le loro labbra.
Un bacio totalmente innocente eppure così stranamente vero. I due ragazzi si staccarono prima di ricevere dei 'uuh' di
approvazione.
*Fine flashback*
 
Mentre i ricordi di quella notte tornavano nella mente di Harry lui aveva già chiamato Zayn dicendogli di raggiungerlo al
parco e lui era proprio lì in quel momento, incurante dell'argomento dei pensieri di Harry.
"Dimmi" lo spronò lui. Harry sospirò prima di iniziare il discorso.
"Noi siamo amici"
"Migliori amici" lo corresse il moro.
"Si..."
"Harry, che c'é? Mi hai chiamato e sono venuto, ora non vuoi parlare?!" Il ragazzo riccio alzò lo sguardo per guardare
quegli occhi castani.
"Il nostro bacio non conta niente." disse solamente con voce seria.
"Ci pensi ancora? Oh, andiamo. Eravamo ubriachi!"
"Volevo solo chiarire dato che nel sogno di Avril..."
"Come hai detto è un sogno. SOGNO. Non è la realtà."
"Stai calmo, Zayn."
"Lo sono!" rispose con troppa foga che lo tradì. "È solo che non ne volevo più sentir parlare."
"Benissimo!"
"CIAO."
"CIAO."
Si girarono, uscendo da quel parco da vie differenti, arrabbiati come se chissà che grande discussione avessero avuto.
Invece non c'era stata nessuna incomprensione. La pensavano allo stesso modo sul fatto che quello stupido non contasse
niente, eppure, qualcosa infastidiva entrambi.

 
OOOOOOOOOHOOOHOOOOOH *sbam*
Ma chi minchia ha messo un albero in mezzo alla via?!
Io... scusa...            
Andiamo avanti. SALVE RAGAZZE, TARZANA E JANE VI SALUTANO. Come potete vedere, nuovo grido di battaglia *nonsenefottenessuno*
Comunque finalmente scoprite perché la prima parte è stata veloce e con pochi dettagli. Ma non vi preoccupate! Non è finita qua hehehe vi romperemo le scatole per un altro po'. Aabbiamo altre ideuzze che ci girano nella cucuzza(?) quindi, perché non continuare se vi piace? Ve lasciamo col dubbio e speriamo che il capitolo vi sia piaciuto!
Adiòs :) *silancianoconlaliana*

 
  
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