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Autore: MandyCri    11/11/2013    8 recensioni
Un insegnante di matematica e un’alunna.
Un ragazzo scrupoloso. Una ragazza scellerata.
Un uomo di umili origini e una donna dell’alta società.
Due mondi completamente diversi che si intersecano e si uniscono come nella più banale delle addizioni.
La matematica non è un’opinione e il risultato di uno più uno è sempre due.
Un amore difficile, tenero e divertente.
Josh e Ilary si scontreranno in uno dei più famosi luoghi comuni: Teach & Love.
Ideata e scritta per il contest "Teach & Love"
Prima classificata.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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CAPITOLO 3
 
Josh allentò il papillon che gli stringeva il collo.
Faceva un caldo esagerato in quella grande sala e aveva bisogno di aria, per cui si diresse a falcate decise verso la terrazza.
Le colleghe e le studentesse l’avevano assillato fino a qualche minuto prima, poi era stato tratto in salvo niente di meno che da Mr. Tyler Santhel che l’aveva avvicinato per conoscerlo.
L’uomo gli aveva propinato una campagna politica bella e buona in meno di cinque minuti. Fortunatamente, Il padre di Ilary era stato distratto da un altro uomo facoltoso che era andato a salutarlo e aveva rapito la sua attenzione.
Tyler Santhel gli aveva dato quindi due pacche sulla spalla – Mi raccomando con Ilary, gliel’affido – aveva detto, facendogli l’occhiolino ed era sparito.
Queste erano state le uniche parole dedicate alla figlia.
Quella festa era una vera e propria promozione pubblicitaria, altro che “opera di lecchinaggio” nei confronti dei professori per arruffianarseli, come aveva creduto di primo acchito.
Josh aveva quasi vomitato al solo pensiero che quell’uomo usasse la figlia per i suoi tornaconti personali.
Sorseggiò il suo champagne schifato.
Povera Ilary! Si preoccupava tanto dell’opinione di suo padre in merito ai suoi voti ed invece…
Josh si sentì stringere il cuore e, per la prima volta, ebbe compassione di lei.
Un padre lui non l’aveva avuto, ma in quel momento, si sentì fortunato rispetto a quella povera ragazza.
Tracannò il resto del liquido in solo colpo e appoggiò il bicchiere vuoto, sulla spessa lastra di marmo del terrazzo. Come per magia, un altro calice pieno gli si presentò davanti agli occhi.
Alzò lo sguardo e incrociò la figura minuta di Ilary.
L’aveva osservata tutta la serata.
Era bellissima fasciata in quell’abito nero brillantinato, dalle spalline sottili, lungo fino ai piedi, la generosa scollatura e lo spacco mozzafiato.
Quando l’aveva vista, il suo corpo aveva subito reagito nella solita maniera sbagliata.
Per questo motivo, l’aveva evitata come la peste per tutta la serata.
- Non si sta divertendo molto – la constatazione della ragazza lo fece sorridere.
- Si nota così tanto? – chiese, afferrando il bicchiere che lei continuava a porgergli.
- Lei è cristallino, potrei leggere tutti i suoi pensieri – mormorò, appoggiandosi al cornicione e affiancandosi a lui.
Josh sussultò.
Sperò vivamente non fosse vero ciò che gli aveva appena detto, perché altrimenti, sarebbe stato tutto un problema.
- Ho visto che ha parlato con mio padre…
- Ho mantenuto il segreto sui suoi voti – la rincuorò – Non abbiamo avuto modo di discuterne, perché siamo stati interrotti prima – mentì.
- Non le ha chiesto nulla di me, non una sola parola o domanda – affermò lei sicura, come se sapesse già la verità.
Josh abbassò gli occhi, perché non era in grado di sostenere lo sguardo indagatore della ragazza – Già – sussurrò inquieto.
- Le va di fare una passeggiata? – gli chiese ansiosa.
Dì di no! – Ok… - Stupido!
Ilary bevve alla russa il contenuto del suo calice e afferrò una bottiglia di champagne da uno dei tavoli allestiti all’esterno.
Scesero le scale della terrazza e si addentrarono nel grande parco.
- Lei non dovrebbe bere alcool, la legge… - non riuscì a finire la paternale, perché Ilary lo interruppe.
- Questa è la parte della casa che preferisco di più – disse allegra, bevendo direttamente dalla bottiglia, fregandosene completamente di ciò che le aveva appena rimproverato e poi gliela porse.
Josh le fece vedere il calice, ancora pieno, che lei stessa gli aveva offerto, quando l’aveva avvicinato.
- Lo butti giù – lo incitò – Siamo qui per divertirci e, se non sbaglio, è venuto in taxi.
Josh spalancò un attimo gli occhi – Lei è un’osservatrice. Sa come sono arrivati tutti gli invitati, per caso? – domandò ironico.
Ilary sorrise – No, sono stata attenta solo con lei – sussurrò, portando nuovamente la bottiglia alle labbra.
Non ci siamo!, pensò turbato e seguì il consiglio che la sua alunna gli aveva appena dato, buttando giù il contenuto del bicchiere in un solo colpo, per infondersi un po’ di coraggio.
Quando lei gli porse nuovamente la bottiglia, l’accettò.
Bevve un sorso e il primo gusto che gli arrivò, fu il sapore dolce di fragola del lucidalabbra di Ilary, contrastato subito dall’amaro frizzante del liquido.
Fragole e champagne! Un vero e proprio cliché.
Si sarebbe sparato volentieri un colpo in testa, in quel momento.
Ridiede la bottiglia ad Ilary che, neanche a dirlo, gli fece subito compagnia.
- Mio padre non si è mai interessato particolarmente a me – si confidò lei, dopo lunghi minuti di silenzio.
- Sempre meglio di non averlo un padre… - mormorò, poco convinto.
- Dice?
Josh alzò le spalle – Non saprei. Era per fare conversazione…
Camminarono ancora in silenzio – Perché mi ha chiesto di non parlare a Mr. Santhel dei suoi voti, pur sapendo che non me lo avrebbe mai chiesto? – domandò ad un certo punto.
- Volevo far colpo su di lei! – rispose ridendo.
- Lei è ubriaca…
- Ubriaca? Dice? Ho notato sa, come tutte le studentesse sgomitino per ricevere le sue attenzioni, per non parlare poi delle professoresse. Io sono solo più originale – si fermò un attimo e gli fece l’occhiolino – Faccio leva su suoi sentimenti. Molti sottovalutano la compassione, ma non io – disse per poi scoppiare a ridere e prendere un’altra lunga sorsata dalla bottiglia.
Josh alzò gli occhi al cielo – Mi dia quella bottiglia, Miss Santhel – la pregò.
Ilary negò, platealmente, con il viso, facendo volare da una parte all’altra i lunghi capelli scuri.
Era bellissima, in quel momento, con le gote arrossate e il sorriso stampato sul viso.
Le si avvicinò cauto, riducendo, forse troppo, la distanza tra loro – Mi dia la bottiglia, Ilary – ripeté.
- Altrimenti? – chiese lei con finto fare imbronciato, nascondendo lo champagne dietro la schiena – Fa la spia con papà?
- Certo che no! – rispose disarmato.
- Venga a prenderla… - lo incitò.
- Ilary…
- Venga a prenderla… - disse nuovamente, socchiudendo gli occhi.
Josh mosse un passo verso di lei e Ilary all’improvviso cominciò a correre, inoltrandosi ancora di più nel grande parco, sempre più lontano dalla villa.
La musica ormai era solo un lieve ronzio e il brusio delle voci era totalmente scomparso, coperto dal rumore delle foglie e dal verso di qualche animaletto.
Josh si lanciò all’inseguimento della ragazza con l’incoscienza della sua giovane età.
Avrebbe dovuto fare l’adulto in quel momento, ma si sentì avvolgere dalla spensieratezza dei suoi ventisette anni.
Quando la raggiunse e l’acciuffò, Ilary perse l’equilibrio e lui la seguì a ruota, finendole goffamente addosso, mentre la bottiglia cadde sull’erba rotolando verso un albero, perdendo il contenuto.
- Quando l’ho immaginata sopra di me, non pensavo certo in questo modo – sussurrò lei in modo malizioso.
- Non faccia la spiritosa… - replicò, cercando di alzarsi.
Ilary si girò supina e lo trattenne. Gli si avvicinò al viso – Le confido un segreto, Mr. Carper: non sono vergine – gli soffiò in un orecchio.
Josh avvertì tutte le sue difese mentali abbandonarlo.
Si alzò di qualche centimetro, facendo leva sulle braccia, squadrò il bel viso di Ilary e non resistette più.
Si calò su di lei e le sfiorò delicatamente le labbra con le sue.
Sapevano ancora di fragola.
Lei gli si ancorò addosso e approfondì di getto il bacio.
Josh avvertì tutti i suoi sensi risvegliarsi e non pensò più al giusto e sbagliato.
Premette il suo corpo su quello della ragazza e si lasciò trasportare dall’istinto.
Insinuò le mani sotto il vestito leggero di Ilary e mille emozioni invasero la sua mente.
La toccò con la voglia di un uomo accecato dal desiderio e, infine, sopraffatto dalla smania di possesso, le sfilò le mutandine di pizzo.
Poi, con foga, si aprì i pantaloni.
Doveva averla in quel preciso istante.
Era l’unica cosa che desiderava.
Ilary gli lasciò campo libero in tutto. Non protestò, anzi, lo incitò a continuare con mille sospiri.
Aveva gli occhi lucidi, mentre lo fissava ansiosa di portare a termine ciò che avevano appena cominciato.
Josh le accarezzò le gambe lisce e le alzò il vestito, infine si calò i pantaloni e si adagiò su di lei.
- Josh… - soffiò Ilary con la voce rotta dalla passione.
Solo in quel momento, mentre stava per entrare dentro di lei, si rese conto della gravità del gesto che stava per compiere.
- Cristo Santo! Cosa sto facendo… - imprecò con tono aspro.
Si scostò di scatto e con le mani tremanti si rivestì in modo maldestro.
Fece fatica ad alzare la cerniera e ci impiegò diversi minuti per allacciare la cintura.
I suoi arti non rispondevano ai comandi della mente. L’agitazione gli rendeva ogni mossa difficile.
- Oh Dio, Miss Santhel… mi perdoni… io… io… non volevo.
- Josh non hai fatto nulla di male! – gridò lei con le lacrime agli occhi – Lo volevamo tutti e due.
Josh si sedette appoggiando la schiena contro l’albero, fregandosene altamente che l’erba fosse bagnata di champagne e si coprì la faccia con le mani – Io… non volevo… - ripeté sconvolto.
Ilary gli si avvicinò e gli si sistemò accanto a lui – Josh…
- No! Miss Santhel per lei sono Mr. Carper o il professor Carper. Niente Josh. Usiamo la forma di cortesia. Lei è una mia alunna minorenne per giunta… e io stavo per… oh Dio! stavo per… fare l’amore con lei. È un reato, Ilary… un reato… - piagnucolò.
Avvertì una lieve carezza sulla guancia – Tra un mese sarò maggiorenne, se ti può consolare – disse dolcemente.
Josh posò la mano su quella della ragazza e percepì il suo calore. Quanto la desiderava… – Questo non cancella il fatto che stavo per commettere un reato – pronunciò sconvolto quelle parole – Ilary… deve promettermi che non lo dirà a nessuno. Farò tutto quello che vuole, ma per favore… Cristo Santo, ho buttato nel cesso tutta la mia vita per un momento di follia…
Si alzò di scatto e si incamminò verso il vialone principale che lo avrebbe portato fuori da quella sontuosa e maledetta villa.
Si girò un attimo e vide nitide le lacrime rigare il volto sconvolto di Ilary – Mi dispiace – sussurrò – Mi chieda tutto ciò che vuole, ma la prego non mi denunci…
Poi si voltò definitivamente e se ne andò.
Era stato uno stupido irresponsabile ed ora la sua vita era legata al filo di un rasoio.
Tutto ciò per cui aveva lavorato sodo in quegli anni poteva essere spazzato via da una ragazzina viziata e solo perché lui non aveva saputo resistere ad un paio di tette formose e un sorriso dolce.
Stupido!
 
***
 
Ilary si asciugò le lacrime con rabbia.
Non doveva piangere.
Non per Josh Carper!
Lui non era nessuno, se non il suo bellissimo professore di matematica, di cui in solo due settimane si era follemente innamorata.
Si alzò, si pulì il vestito, si rimise le mutandine e si avviò verso il retro della villa per non farsi vedere da nessuno.
Quando entrò in casa, si diresse verso il suo bagno privato e si rifece il trucco, poi scese nuovamente nel grande salone della villa, dove la festa era ancora in pieno svolgimento.
Christine le si avvicinò allegra, sicuramente anche lei aveva bevuto qualche bicchiere di troppo – Dov’eri finita? – domandò con voce stridula, scoppiando poi a ridere per niente.
- Sono andata a sistemarmi – rispose tranquilla, sperando che l’amica non avvertisse il suo tono sconsolato.
- Il bel professore è sparito! Per un attimo avevo creduto fosse con te – disse lei, facendole l’occhiolino.
Ilary alzò le spalle – Magari! – affermò, facendo finta di ridere sguaiatamente.
- Allora se ne è proprio andato via. Peccato! – mormorò Christine.
- Dai andiamoci a divertire – Ilary cercò di scacciare il nodo alla gola che era ritornato prepotente.
Josh Carper sarebbe stato suo.
Mancava un mese e dopo niente e nessuno li avrebbe fermati: sarebbe diventata maggiorenne e Josh non si sarebbe più tirato indietro.
Lui le aveva detto che avrebbe fatto qualsiasi cosa, perché lei non svelasse il loro piccolo segreto e Ilary sapeva già cosa chiedere.
In fondo, non stava facendo nulla di male.
Josh Carper le aveva proposto un accordo e adesso lei era pronta ad accettarlo.
Alle sue condizioni, però!
 

 
   
 
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