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Autore: MetalheadLikeYou    12/11/2013    2 recensioni
Lui mi srinse a se, quasi a farmi male e non mi importava, non mi importava nemmeno di tutti gli altri presenti.
Till mi fece alzare e ci spostammo in una stanzetta, dove ci chiudemmo a chiave, continuando da dove eravamo rimasti.
Lui mi sbattè, con poca delicatezza, sul divetto continuando a baciarmi e io senza farmi troppi problemi gli levai la maglia nera, lui fece lo stesso con la mia, scendendo sul mio collo mentre con le mani palpava il mio seno.
Una parte di me, quella ancora un minimo lucida mi disse di fermarmi, ma quando le mani del cantante si fecero più audaci, facendomi venire altri brividi, quel pensiero fu spazzato via.
Scese ancora giù, lasciando il posto alla sua bocca, che inizia una lenta ma bellissima tortura, le sue mani scesero piano verso il mio basso ventre.
***
Prima ff sul mio gruppo preferito, pls siate clementi e magari lasciate anche qualche commento.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5



Doom entrò nella macchina, fissandomi triste.
<< Scusalo>>
<< Non fa niente>> risposi muovendo la mano un po dolorante.
<< Fa male?>>
<< No non così tanto, era tanto che non tiravo un cazzotto>> sorrisi nervosa.
<< Era tanto?>>
<< Ho imparato a difendermi da sola, dopo esser stata stuprata>> dissi con freddezza.
All'età di 16 anni, un ragazzo che conoscevo, mi violentò, non riuscii a difendermi bene, vivevo in uno dei quartieri più brutti di Roma e li nessuno era pronto a difendere nessuno, quindi. o imparavi da solo o non saresti sopravvissuto due secondi.
<< Mi dispiace>> commentò lui.
<< E' passato>>
Lo vidi fissarmi e odiai il suo sguardo, guardai fuori dal finestrino, vedendo la strada che stavamo percorrendo.
<< Non guardarmi in questo modo, sono qui e sto bene>> aggiunsi.
Lui annuì, iniziando a parlare di quanto fosse noiosa tutta quell'attesa pre-concerto, ridemmo e scherzammo, lui mi raccontò anche qualche avvenimento divertente.
<< Ti piace Till vero?>> mi chiese così a bruciapelo, lo fissai quasi strozzandomi con l'acqua che stavo bevendo.
<< Puoi anche dirmi la verità, lo vedo da come lo guardi>>
<< Ma non..non è così>> risposi cercando di essere il più rilassata possibile e soprattutto convincente.
<< Ti credo poco>> disse il batterista fissandomi e mettendomi alle strette.
<< Ok, io ho sempre preferito lui, sin da quando ero bambina, volevo un ragazzo come lui...>> dissi ridendo, << Ma è il solito sogno di una fan, non è lui il mio tipo>> mentii.
<< E io sono biondo>>
<< Bha dipende dai punti di vista>>
<< Perchè non ci provi?>> domandò come se fosse la cosa più semplice del mondo.
<< Perchè tu mi fai queste domande?>>
Lui rise.
<< Non mi hai risposto>>
<< Nemmeno tu>> risposi incrociando le braccia al petto.
<< Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda..>> mi rimproverò lui.
<< Posso chiamarti Doom?>>
<< Certo>>
<< Tu sempre così diretto?>> gli chiesi, passandomi nervosa una mano nei capelli, non volevo far vedere che ero attratta da quell'uomo di 50 anni.
<< Più o meno, comunque voglio una risposta>>
<< Perchè dovrei provarci?>>
<< Perchè se lui ti ha fatto venir qui non è certo per far un favore ad una fan e con questo non dico che ti vuole portare a letto, o forse si>>
Lo fissai sconvolta, lui sorrise imbarazzato per la rivelazione.
<< Anche volendo non funzionerebbe>>
Lasciai cadere un silenzio tra noi, fissando poi fuori dal finestrino, rimanemmo zitti fino alla fine del viaggio.
Cullata dalla macchina mi addormentai e quando mi risvegliai vidi Doom attaccare veloce il telefono.
Una volta arrivati in hotel scesi con impazienza, entrando subito nella hall, stiracchiandomi e sentendomi una perfetta intrusa, quel posto era enorme e lussuosissimo.
Sentii quella voce chiamarmi e mi girai a fissarlo, senza smettere di sorridere.
<< Ti piace?>> mi chiese lui evidentemente a disagio.
<< E'...qualcosa di fantastico>>
Vidi Richard entrare a testa bassa, con il troley e la chitarra, mi fissò truce e dopo aver preso la chiave se ne andò via.
Rimasi li ferma, pensando che forse avrei dovuto scusarmi.
<< Eleonora>> mi girai, sentendomi chiamare e mi avvicinai a Till.
<< Si?>>
<< Ecco, c'è stato un problema con le prenotazioni e non ti dispiace se dividiamo la stanza>>
<< Emh..no..>> risposi.
Passai affianco a Doom che sorrise vittorioso, mi avvicinai a lui fissandolo.
<< Bhe che c'è?>> mi chiese, ghignando divertito.
<< Tu...sei stato tu vero?>> domandai a mia volta.
<< No, i...>>
<< Ti odio!>> dissi, poi seguii il cantante che evidentemente ancora non aveva capito nulla dello scherzo.
Arrivammo davanti alla porta della stanza, fissammo tutti e due la porta poi finalmente lui si decise ad aprirla.
La souite era gigante, io mi guardai attorno spaesata.
<< E' più grande di casa mia>> dissi in italiano, facendo un rapido giro, tanto per tenermi impressa quella meraviglia.
Till mi fissava curioso, non capendo, ma non mi chiese nulla.
Lo squadrai, mentre si passava una mano tra i capelli, << Ecco... non so, serve il bag...>>
<< No vai>> risposi, << Farò un giro, qui o andrò in terrazza a fumarmi una sigaretta>> 
<< Ok, prendi la chiave>>
Feci come mi aveva detto e uscii da li, cercando un'uscita per andare sulla mega terrazza, arrivata li mi misi seduta su una sedia.
Immaginai il cantante, arrossii e qualcuno mi colse di sorpresa.
<< Anche qui>>
<< Richard, aspetta>> dissi alzandomi.
<< Che vuoi?>>
<< Capire perchè ce l'hai così con me...>> risposi come se fosse una cosa ovvia, lui mi fissò e si avvicinò a me.
<< Perchè ce l'ho con te?>> domandò ironico.
<< Si, io dopo domani me ne tornerò a Roma...ma voglio capire cosa c'è che non va!>> lui si avvicinò ancora di più a me.
<< Mi da fastidio che tu sia qui con lui>> 
Notai la cattiveria nella voce, sospirai, lo sorpassai avviandomi verso la porta, volevo allontanarmi da lui, ma lui più veloce di me si piazzò davanti alla porta, impedendomi di andarmene.
<< Mi fa incazzare ciò>> continuò, sentii l'aria riempirsi di ansia, di nervosismo e anche paura.
Era un odore a me troppo familiare.
<< Spostati>> 
Lui invece mi prese e mi fece scontrare con il muro, sentii l'aria mancare e lo fissai spaventata.
<< Non mi levo>> disse prima di incollare la sua bocca alla mia, mi dimenai, mentre una serie di flash tornavano alla mente.
Tentai di scansarlo, ma lui mi bloccò le mani sopra ma mia testa con una mano, mentre con l'altra mi accarezzava una gamba.
<< Non farlo>>
Lui si riattaccò a me, infilando la sua lingua nella mia bocca, quasi a farmi male ed io nel pieno del panico lo lasciai fare.
Lo spinsi lontano da me, di nuovo, dopo avergli però, tirato un cazzotto in pieno viso.
Aprii la porta e mi fiondai dentro, scendendo le scale il più veloce possibile.
Non mi girai mai, avevo una paura folle e tutto ciò era pari ad un incubo, entrai nella mia stanza, chiudendomi di botto la porta alle spalle.
Till non c'era, ne in bagno ne ad nessuna parte, così sfruttai l'occasione e andai a lavarmi, sentendo di nuovo quella sensazione di sporco.
Tirai un cazzotto al muso della doccia, annullando con il dolore alla mano tutta la mia paura e tutto il nervosismo.
Mi ritrovai a piangere.
Di nuovo quella bruttissima sensazione.
Odiavo tutto ciò, odiavo perfino dover odiare uno dei componenti della mia band preferita.
Chiusi l'acqua uscendo poi dalla doccia e avvolgendomi in un asciugamano, feci in tempo a cambiarmi anche che, il cantante entrò nella stanza, con un espressione preoccupata sul volto.
<< Sei qui>>
Disse lui, sedendosi sul letto, era visibilmente nervoso ed ebbi paura.
<< Qualcuno ha aggredito Richard>> 
Abbassai lo sguardo, sentendomi di nuovo colpevole, lui alzò lo sguardo su di me.
<< Stai bene?>>
Annuii poco convinta, cercando di ricacciare dentro le lacrime, lo sentii spostarsi e quando notai i suoi piedi vicino ai miei mi allontanai spaventata.
<< Cos'hai?>>
<< Nulla>> risposi cercando di nascondere il mio viso.
<< Stai piangendo>> mi fece notare lui, mi alzò il volto e davanti a quei occhi crollai, << Eleonora cos'è successo? Sempre se posso saperlo...>>
<< Sono stata io>>
Lui mi osservò sorpreso, notai il lento cambio di espressione, si stava incazzando e molto anche, così mi allontanai svelta da lui, impaurita.
Il suo merto e 93 mi stava spaventando, più di quanto avesse fatto il gesto di Kruspe.
<< Per quale motivo?>>
<< Lui..lu..>>
<< ELEONORA!>> mi urlò lui e io mi pietrificai.
Come una bambina scoppiai in un pianto, mi vergognai di ciò, lui capì che non era stata mia intenzione e quando cercò di scusarsi scappai da lui, andando via da quella stanza, andando a sbattere contro Flake e Doom che dopo aver sentito l'urlo del cantante erano venuti a controllare se andava tutto bene.
<< Lasciami!>> urlai, spingendolo lontano da me.
Doom cercò di fermarmi ma dimenandomi riuscii a staccarmi di dosso anche lui.
Richard aveva appena commesso il gravissimo errore di risvegliare tutta la mia paura e tutta la tristezza legata ai miei 16 anni, in quei pochi secondi aveva appena incrinato tutto il lavoro degli psicologi che mi avevano seguita.
<< Che è successo Till?>>
<< Non lo so>>
Riuscii ad andarmene sulla seconda terrazza, cercando nervosa le sigarette e l'accendino.
Avevo le mani che tremavano come foglie.
<< Eleonora>> mi girai di scatto trovandomi Doom davanti, che rimase immobile nella sua posizione, io indietreggiai.
<< Non avvicinarti>>
<< Che è successo?>>
<< Di nuovo, di nuovo>> dissi in italiano, lui non capendo mi pose di nuovo la domanda e quando io con fatica, risposi in tedesco, lui riuscì a capire a cosa si riferisse quel "di nuovo".
Si avvicinò un passo alla volta a me, tendendomi una mano.
<< Non ti farò del male>>
Lui rimase così per un po, poi capendo che avevo bisogno di calmarmi un po se ne andò, rimasi a fissare la porta sedendomi a terra, attaccata al muro del balcone.

*Chrisoph*

<< Till...lei...si è solamente difesa>>
<< Da cosa?>>
<< Da Richard, ha provato a...>> non mi diede tempo di finire, che se ne andò velocemente.
<< Richard, io lo ammazzo>> vidi il mio cantante camminare a passi svelti verso la stanza, tentai di fermarlo ma non ci riuscii e anche il tentativo di Oliver, il più grande tra noi risultò vano.
Entrò nella stanza, prendendo il chitarrista per la maglia alzandolo.
<< Cosa cazzo avevi in mente?>>
<< Ho sbagliat...>>
<< Non hai capito, cosa cazzo ti prende? Ti stai drogando di nuovo?>>
<< No>>
Oltre al livido prodotto dal pungo della ragazza anche una delle due grosse mani di Till si schiantò contro la faccia di Ric, lasciandolo cadere.
<< Continua così e sei fuori>> gli disse, per poi uscire dalla stanza.
Lo fissai, curioso, mai e poi mai, Till si sarebbe messo in mezzo, non erano problemi suoi eppure, come se fosse lui la vittima aveva reagito d'impulso.
Qualcosa mi diceva che il caro amico, stava cambiando.

*Eleonora*

Vidi la figura del cantante avvicinarsi alla porta della terrazza.
<< Scusami>> disse avvicinandosi con calma, si accucciò, come la volta in camera mia, davanti a me.
Mi prese la mano dolorante, << Non voglio farti del male>>
Mi fissò con quei suoi occhi e io lo abbracciai di slancio, mi strinse a se come un padre con la figlia.
Sospirai, sentendomi meglio, quel calore che sentivo, mi piaceva e mi rilassava e ciò non andava bene.
<< Eleonora>> mi si bloccò il respiro, alzai lo sguardo, trovando Richard a qualche metro da noi, << Perdonami, ho sbagliato>>
<< Potrei denunciarti>> dissi.
<< Se vuoi farlo, ok>>
<< Non lo faccio, per il semplice motivo che senza te i Rammstein...>> lasciai correre, <<...Non lo faccio per te>> risposi fredda.
Lui si allontanò, Till mi squadrò.
<< Bhe...andiamo a cenare>>
Mi alzai e scendemmo insieme, andando nella sala, dove vi erano già tutti, mi misi seduta tra lui e Doom, che mi chiese se stavo bene, risposi un si e mi misi a mangiare con appetito, segno che mi ero calmata.






Salve gente, come state?
Io bene, anche se distrutta, sono tornata da un concerto questa notte alle 4.
Fatemi sapere cosa ne pensate, suuuuuuuu!
 
  
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