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Autore: xNiallershug    12/11/2013    2 recensioni
«Non puoi innamorarti di lui, Paige!» urlò.
«Non dipende da me, non posso controllarlo!»
«Devi scegliere, me o lui» disse guardandomi negli occhi.
-
"Giuro, per amare non ho mai aspettato tanto"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«It's better for you»

"Abbiamo deciso di mandarti da zia Anne, Paige"
"Cosa? Siete impazziti?" esclamai spalancando gli occhi.
"E' per il tuo bene, piccola! Rimanendo in questa città ti farai solo del male" disse mio padre con un espressione dispiaciuta.
Sentì gli occhi pizzicarmi, erano degli stronzi. Sapevo benissimo che volevano mandarmi da mia Anne solo perchè gli stavo procurando troppi problemi.
"Del male? Vi ripeto per l'ennesima volta che non sono stata io a spacciare a scuola" urlai in preda ad una crisi di pianto.
"Tesoro, non è solo questo. Sei stressata, hai attacchi d'asma almeno una volta ogni due settimane, non sei più tranquilla come tre anni fa."
Lo sapevo dove volevano andare a parare, per loro la colpa del mio cambiamento è il mio ex ragazzo, pensano che sia stato lui a farmi entrare nella comitiva di 'ragazzacci'.
"Io sto bene, lasciatemi vivere" sbottai perdendo la calma.
"Il tuo non è vivere, è lasciarsi andare. Hai cominciato a fumare, bere e chissà quali altre cose fai in nostra assenza. Il tuo corpo non sopporta più tutto questo, stai trascurando la scuola e te stessa.Come pretendi di resistere così? Soprattutto con il tuo problema!"
In parte avevano ragione, ma non potevo più farne a meno della mia routine quotidiana. Trovavo piacere solo nell'alcool e nel fumo, stavo perdendo il controllo della mia vita.
"Ti prego, vai da zia Anne, io e tuo padre non riusciamo più a vederti così. Prova a fare nuove amicizie più tranquille, basta che stai un pò di tempo lontana da questo posto, fallo per noi e per la tua salute."
Sospirai e pensai ai miei amici.
Non saranno stati persone di classe, ma mi ci trovavo bene, mi riempivano di attenzioni al contrario di tre anni fa. Ero la classica sfigatella che non veniva cagata da nessuno, mentre ora ero una delle più popolari. Ma purtroppo mi ero lasciata convincere a provare a fumare e non sono più riuscita a smettere, come tutti alla fine.
"Va bene, ma ad una sola condizione"sospirai cercando di calmarmi.
Alla fine era la soluzione più giusta, anche io volevo uscire da questa dipendenza, ma volevo farlo a modo mio.
Mia madre e mio padre si guardarono soddisfatti e subito dopo preoccupati per la condizione che stavo per dirgli.
"Mi comprerete una macchina" esclamai con un sorrisetto beffardo.
Li avevo in pugno, chiedevo la macchina da qualche mese e loro usavano sempre la scusa che ero troppo piccola, che poi avevo diciotto anni.
"D'accordo, avrai la macchina, ma intanto comincerai a impegnarti a scuola, poi verrò personalmente ad accompagnarti a comprarla." disse mio padre sbuffando.
Sorrisi trionfante.
"Bene, quando parto?" chiesi loro annoiata.
"Domani mattina" rispose mia madre.
"Cosa?" spalancai gli occhi "E se non mi sarei voluta trasferire?" continuai alzando un sopracciglio.
Loro fecero alzarono le spalle.
"Noi usciamo per un paio d'ore, intanto tu prepara le valigie. A dopo amore" annunciò mia madre lasciandomi un bacio sulla fronte.
Fece la stessa cosa mio padre e dopo di che sentì la porta chiudersi.
Sospirai, tanto valeva fare le valigie, tanto non avevo nulla da fare.
"Paige, sei pronta? Hai preso tutto?" urlò mio padre dal piano di sotto.
"Arrivo" gli urlai in risposta.
"Sbrighiamoci, il volo parte tra meno di un'ora!" disse uscendo di casa e prendendo una delle mie due valigie piene.
"Mamma ci sta aspettando in macchina" mi disse sapendo che lo stavo per chiedere.
Uscimmo di corsa da casa e le lanciai un ultimo sguardo. Non ero mai stata più di tre giorni lontano da casa mia.
Salì in macchina e tirai un sospiro.
Il pomeriggio prima ero passata a spiegare tutto ai miei amici, il risultato era stato sette ragazzi che piangevano abbracciati. Volevo loro un gran bene.
Gli avevo promesso di venire a trovarli spesso, mi sarebbero mancati molto.
Mi spaventava cambiare città, amici e scuola.
Zia Anne era simpaticissima, almeno come me la ricordavo.
Non era proprio mia zia, ma la migliore amica di mia madre, si conoscevano da quando andavano al liceo. Fino a qualche anno fa vivevano qui a Oxford, poi dopo circa un anno che Anne si è separata dal marito è andata ad abitare a Holmes Chapel dal suo compagno.
Mia madre la sentiva spesso al telefono e una volta era venuta a trovari.
Ha due figli, una femmina e un maschio.Non ricordo i loro nomi ne i loro visi.
So solo che la femmina ha circa venticinque anni e il maschio diciannove, un anno in più di me.
Quand'ero piccola e lui abitava qui, mia madre mi ha detto che ci giocavo spesso, ma io ricordo poco e niente di quei momenti.
Immersa nei miei pensieri non mi accorsi che eravamo arrivati all'aeroporto.
Guardai lo schermo del celllulare, mancavano venti minuti alla mia partenza, l'agitazione saliva minuto per minuto. Mi ero allontanata solo una volta con la mia famiglia per andare a trovare mio fratello Josh all'università di Londra, figuriamoci da sola.
Scendemmo dall'auto e raggiungemmo il mio volo.
Dopo aver fatto il check-in sentì la voce metallica che annunciava la partenza del mio volo.
Sospirai cercando di trattenere le lacrime.
Mi girai verso i miei genitori, mi sarebbero mancati.
Cerai di essere forte davanti a loro trattenendo le lacrime, ma appena mia madre scoppiò in lacrime cominciarono a scendere senza sosta.
Li abbracciai sussurrando un 'vi voglio bene' e poi mi avviai verso l'entrata dell'aereo.
Mi misi comoda sul mio sedile e dopo aver sistemato le cuffiette caddi in un sonno profondo.
"Gentili signori e signori, vi informiamo che l'aereo sta per atterrare."
Aprì gli occhi con fatica e li strofinai varie volte.
Un suono avvertì che potevamo slacciare le cinture, e appena si aprirono le porte uscì respirando finalmente aria fresca.
Mi guardai in giro, mia madre si era scordata di dirmi come avrei fatto a trovare Anne.
Proprio nel momento in cui stavo entrando nel panico letteralmente, sentì pichiettarmi sulla spalla.
Mi girai trovando una signora alta, mora e con gli occhi azzurri.
"Paige?" chiese sorridendo sorpresa.
"Anne!" esclamai sorridendo imbarazzata.
"Sei cresciuta tantissimo, mio dio, fatti abbracciare" esclamò stringendomi tra le sue braccia. Mi sentivo a mio agio, a casa.
"Ti ricordi Harry?" mi chiese felice appena ci staccammo e indicò dietro di me.
Mi girai e vidi un ragazzo alto, riccio e anche se stava a cira due metri di distanza da me potei notare i suoi occhi verdi-azzurri, probablmente presi da sua madre.
"Mmmh, no!" esclamai imbarazzata.
"Lo immaginavo, è da quasi nove anni che non vi vedete" disse ridacchiando.
"Ciao Paige" mi salutò Harry.
"Ehi" esclamai imbarazzata.
Non ero abituata a certe situazioni e mi sentivo in soggezione.
"Vieni, dai le valigie ad Harry" disse Anne.
"Oh no, non preoccuparti" dissi sorridendo leggermente.
"Tesoro, quelle valigie sono pesanti solo a guardarle, pensa a portarle!" esclamò ridendo.
Feci spallucce passandone una ad Harry che mi sorrise appena.
"Con una ce la faccio" mormorai arrossendo.
"Okay, allora possiamo andare!" affermò Anne avviandosi verso la su auto.
Dopo circa un quarto d'ora parcheggiò in un vialetto, davanti alla classica casa inglese.
A due piani, bianca tendente al grigio, con dei rampicanti in alcuni punti.
Appena entrammo rimasi sorpresa, davanti mi si presentò un salone ampio, in stile tra il classico e il moderno. C'era un grande divano al centro della stanza e davanti un maxi schermo. Poi altri dettagli come il comodino, un armadio con delle foto e dei libri esposti e dei quadri.
"Ti piace?" mi chiese Anne poggiando la borsa sull'appendi abiti all'entrata.
Annuì guardandomi intorno.
"Harry accompagnala nella sua camera, io intanto preparo il pranzo." esclamò avviandosi in cucina.
Salì le scale seguendo Harry che mi fece entrare in una stanza spaziosa.
"Non l'abbiamo arredata, perchè pensavamo che volevi farlo tu come ti piaceva di più" disse poggiando la valigia per terra, cosa che feci anche io subito dopo.
Mi guardai intorno, era spaziosa e c'era un letto a sue piazze, una scrivania, un comodino e una porta.
La osservai confusa.
"E' il tuo bagno" disse Harry che intanto che 'ispezionavo' la mia nuova camera si era appoggiato allo stipite della porta.
"Ho un bagno tutto mio?" chiesi estusiata.
Annuì sorridendo.
"Bene, penso che tu voglia stare un po' sola, se ti serve aiuto io sono nella stanza davanti alla tua" disse prima di uscire.
Mi sdraiai sul letto e mandi un messaggio a mia madre avvertendola che ero arrivata e che andava tutto bene.
Cominciai a parlare al telefono con la mia migliore amica, Emily.
L'avevo conosciuta sempre nella comitiva che frequentavo da tre anni, era fantastica.
Appena attaccai, cominciai a sistemarmi i vestiti nell'armadio.
Appena mi venne a chiamare Harry scesi in cucina e pranzammo.
"Gemma?" chiesi curiosa.
"Sta all'università, la Manchester University" disse prendendo un sorso d'acqua.
"Anche mio fratello studia là" dissi sorridendo malinconica.
Mi mancava tantissimo Josh, era mio fratello ma nel frattempo il mio migliore amico. Era anche grazie la sua assenza che avevo cominciato a fumare.
Appena finì di pranzare aiutai Anne a sparecchiare e mi avvertì che sarebbe uscita per andare a lavorare.
Ritornai sopra e scesi dopo qualche ora per prendere un bicchiere d'acqua.
Sentì diverse voci maschili che ridevano.
Rimasi ad ascoltare sulle scale.
"Allora Hazza, quand'è che ci farai conoscere la tua nuova sorellina?" rise uno dei ragazzi seduti nel salone.
"Non fare il coglione Zayn, devo condividere la casa con lei per chissà quanto tempo!" disse Harry dandogli uno scappellotto sul braccio.
"E allora? Se è una bella ragazza..." Si interruppe appena entrai in salone.
Harry lo fulminò con lo sguardo mentre gli altri due ragazzi ridacchiavano.
Non guardai nessuno in faccia ed entrai in cucina prendendo un bicchiere di acqua.
Appena uscì feci per salire le scale ma Harry mi fermò.
"Paige, questi sono i miei amici>> disse indicandoli.
Mi avvicinai al divano in cui erano seduti e loro si alzarono.
"Loro sono Louis, Liam e..." disse e intanto sentì i loro saluti.
"Zayn" concluse cercando di non scoppiare a ridere.
"Ehm...Piacere" disse questo tendendomi la mano.
Lo guardai con un sopracciglio alzato e poi mi girai verso gli altri.
"E' stato un piacere conoscervi, ora vado!" esclamando abbozzando un sorriso.
Ritornai di sopra e mi guardai in giro, pensai di uscire per fare una passeggiata.
Mi vestì con un semplice jeans ed una felma con lo stemma di Batman e indossai le Air Force bianche. Slegai i capelli e misi un filo di eyeliner sull'occhio. Mi guardai allo specchio, avevo due occhiaie profonde, la notte prima non avevo chiuso occhio.
Cominciai ad osservare il mio volto.
Mi reputavo una bella ragazza, insomma, non ero perfetta ma neanche brutta.
I capelli castano scuro scendevano mossi più o meno fino al seno. La cosa che amavo di più di me erano gli occhi, erano di un semplice marrone tendente al verde, ma il fatto che erano abbastanza grandi e 'splendenti' li rendeva belli. La bocca non era niente di particolare, le mie amiche dicevano che era simile a quella di Selena Gomez, cioè con lo spacco centrale poco accennato, ma a me non dicevano nulla.
Il mio corpo non era un dei migliori, non ero grassa, ma non aveva neanche delle forme perfette. Ero normale, forse i fianchi poco più sporgenti, ma niente di intollerabile.
Scesi di sotto e avvertì Harry che sarei uscita a fare una passeggiata.
All'inizio era titubante, poi però lo tranquillizzai dicendogli che sarei rimasta nei paraggi.
Camminai per un po' fermandomi spesso ammirando i negozi.
Ad un certo punto mi accorsi di essermi allontanata troppo.
Cominciai ad entrare nel panico, era la prima volta che giravo in quel paese e non sapevo come muovermi.
Mi guardai intorno cercando di riconoscere dei palazzi che avevo sorpassato durante il tragitto ma erano tutti simili.
Respirai profondamente chiudendo gli occhi.
Sentì l'equilibrio abbandonarmi e cominciai a barcollare.
"Ehi, stai bene?" una voce che sembrava chilometri lontana da me parlò.
Sentì prendermi per il bacino e non sentì più la terra sotto i miei piedi.
"Paige?" mi sentì chiamare.
"Paige, sei sveglia?" la stessa voce arrivò ovattata alle mei orecchie.
Strizzai più volte gli occhi aprendoli definitivamente pochi secondi dopo.
Incontrai gli occhi di Harry che mi scrutavano preoccupati.
Ricordai tutto.
Mi era successo altre volte di svenire nei momenti di panico.
Soffrivo di asma e quando cominciavo ad agitarmi troppo faticavo a respirare e in casi estremi non ci riuscivo proprio.
"Come ti senti?" chiese accarezzandomi la testa.
Come mi sentivo? Come se avessi dormito per un anno intero, ma nonostante questo ero ancora stanca.
"Bene" risposi alzando il busto.
Subito sentì la testa girare ma non ci feci caso e mi alzai.
"Attenta" sentì le sue mani avvolgermi il bacino ed aiutarmi a camminare.
Scendemmo di sotto e vidi un ragazzo, probabilmente amico di Harry.
"Ti sei svegliata, come stai?" chiese alzandosi e venendo verso di me.
Riconobbi subito la sua voce, era il ragazzo che mi aveva aiutata. Ma come aveva fatto a portarmi a casa?
Stavo per rispondere ma Harry mi anticipò.
"Sta bene, ora puoi anche andare" rispose freddo.
I due si scambiarono un occhiata di fuoco.
Li guardai con un espressione interrogativa.
"Ora vado, comunque piacere Niall"disse porgendomi la mano.
"Paige" risposi sentendo il mio viso andare a fuoco.
Strinsi la sua mano e subito dopo lui uscì.
Rimasi a pensare al suo viso, ai suoi occhi e alla sua voce.
Poi la mia testa si riempì di domande.
Perchè Harry lo aveva trattato in quel modo?
Come faceva a sapere dove abitavo visto che, molto probabilmente, mi aveva riportato lui a casa?
E infine, la domanda che mi ponevo di più, quando lo avrei rivisto?

SWAAG.
Ehilààà ragazzuole(?)
Questo è il primo capitolo della mia nuova fan fiction. *ma dai?*
Mi sono ispirata un po' alle altre ff che ho letto, la storia che ho in mente è figa, spero solo di saper gestire le mie idee.
Vi avverto, sarà una storia abbastanza intrecciata, peggio di beautiful.
Ah un'altra cosa, non continuo se non ricevo un po' di recensioni, non avrebbe senso continuare per un pubblico completamente insesistente, no?
Bene, ho finito.
Alla prossima, baci.
Chri x
  
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