Fine di
un'amicizia
-Capitolo
unico-
Certe volte mi chiedo perchè è
successo.
Evidentemente era destino. Eravamo
forse troppo diversi.
Io e te abbiamo passato tanti
momenti belli assieme, forse troppi. E ora ci vogliono
dividere.
E tu l'hai
permesso.
Mi dici che obbligo a fare le cose,
quando poi in realtà non è vero.
Se dici questo allora non è vero che
mi conosci non trovi?
Io non ho mai negato di parlarti con
un tono duro e forte, ma non ti ho mai obbligato a fare quello che volevo. E se
l'avevo fatto, era sempre per scherzo, per gioco.
Ma per te...non esiste gioco a
questo mondo.
E allora: SPEGNITI MONDO! NON SI
PUO' GIOCARE!
Che tristezza che pervade il mio
corpo.
Ti chiedevo un nome, e non l'hai
detto.
Chiedevo il nome di chi mi
screditava.
Non l'hai
detto.
Sorrido triste, e i miei occhi si
riempiono di lacrime.
Ho pianto, piango ancora, so che
piangerò.
Pensavo che mi avresti sempre
aiutato.
Io non ho sbagliato, ho fatto quello
che mi andava di fare. E chi lo nega?
Lo devo dire al mondo
intero?
Ebbene, io, Lorena Johanson, ammetto
di aver sedotto un ragazzo e di avergli fatto provare piacere. Però, non ci ho
fatto sesso.
E ora vengono a dire che io l'avrei
fatto senza pudore, contro le pareti della camera da letto, e che non mi sarei
fermata al mio compagno di classe, ma che ci avrei provato con chissà quante
altre persone.
Lo sai che non è
vero.
E davanti a me, anzicchè difendere
me, amica tua da quando stavamo in terza media, difendi questa chissà quale
persona te l'ha detto.
"L'ha fatto per non farmi sentire
male se l'avessi saputo da altre persone" hai detto che ti ha
detto.
E non pensa che già se te lo diceva
questa persona ti saresti sentito tradito?
Ipocriti, tutti
quanti.
Ipocrita lui che non aveva alcun
diritto di farne parola con nessuno.
Ipocrita tu che non mi vuoi dire chi
è questa persona.
Arrabbiata io, che odio che si parli
dietro di me.
Quando di una cosa non si è sicuri,
o si vuole avere una qualsiasi spiegazione, basta chiedere alla "protagonista",
non vi pare?
Ma tu, anzicchè aiutarmi a farmi
capire chi è stato, fai di tutto per deviarmi dalla
strada.
E mi dici che hai paura che faccio
succedere la rivoluzione.
Ne avrei tutto il diritto, mio caro
Pedro Gonzalez.
Ti vorrei guardare negli occhi, ma
in questo momento sto fissando un cellulare vuoto e senza
vita.
E poi mi hai detto che era colpa
mia, di tutto.
Per venirti incontro e salvare il
salvabile ero disposta a sentire da te anche solo il nome di chi era stato, da
cui era partito tutto.
E tu mi hai detto il nome dello
stesso ragazzo che avevo dapprima accusato e aveva detto che non era stato lui a
dirlo a qualcuno.
Allora perchè non vi mettete
d'accordo?
E ora vieni da me a fare la figura
dell'offeso.
Basta, con te non ce la faccio più.
Parole inutile regalate al vento.
Tutti mi dicono cose diverse, che
nella loro diversità si accomunano dalla tua versione dei
fatti.
E allora credo alla magioranza, e
scusami se è poco.
Avrei preferito tu mi dicessi che ti
è scappato di bocca, non che mi volevi far credere una cosa per
un'altra.
Bugiardo!
Sì, tu che mi hai chiamata
ipocrita.
Queste lacrime che ho versato per la
fine di questa amicizia sono state sprecate inutilmente.
Non voglio più vederti, bugiardo.
Ipocrita ci sei tu!
Sbatto la porta in faccia a te. Te
che fai la parte dell'offeso e che dici che ho dubitato di
te.
Ora ti dico, e ho il coraggio di
farlo, di pensarlo, che è stato un bene dubitare di te.
Volevi fare in modo, non so come, di
fare sesso con me.
L'ho capito
sai?
Sono tardiva per certe cose, ma ci
arrivo, sai?
Non hai fatto conto che ho altri
amici, che ho riscoperto più veri di te.
Più veri di quell'agata nera
d'amicizia che mi regalavi.
E chi crede a te, non crede a
me.
Non importa. Sta
bene.
Almeno per me!
Ed ora, Pedro,
addio.
Qualche volta la mia mente
ripercorrerà quegli otto anni passati tra scherzi e
giochi.
E di sicuro, tornerò da
te.
Ho scritto questo per ricordarmi
quello che mi hai fatto.
E piango ancora, perchè sono
vulnerabile, con questa ferita fresca.
Sono un'albero senza rami. Sono una
lucertola senza coda.
Ma ricrescono prima o poi, rami e
coda.
Quello che più fa male è il cuore
che prima avevo nel petto e che ora stringo tra le mani.
Sento il caldo sangue scivolare
lungo il mio braccio, e lo percepisco vibrare tra le dita.
Il sangue è nero, come la nostra
amicizia.
"Lasciami andare via", mi dice, "io
sono quell'amicizia che non vuoi più".
Non voglio buttarlo via, anche se so
che tra poco morirà.
Aprirò un cassetto e lì lo riporrò,
perchè quest'amicizia è comunque da ricordare.
Ti ho voluto
bene.
Ora basta.
Addio.
Lorena <3
***
Spero che questa fan fiction, come le altre, e forse di più, sia piaciuta. Ringrazio in anticipo chi leggerà e chi commenterà. Ho bisogno di capire...Dite, Lorena ha fatto bene a finire qui quest'amicizia? Si capisce abbastanza perchè dice che è finita? Per ora è finita, ma per farvi comprendere potrei riportare varie conversazioni, messaggi...non so...dite tutto nei commenti. Grazie!!