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Autore: Green 182    12/11/2013    1 recensioni
Dal primo capitolo:
(...)
Mi misi a dar da mangiare alle anatre nel laghetto.
“Dove vanno le anitre d'inverno?” pensai, e mi venne da ridere.
Quel libro era proprio forte.
Probabilmente il mio preferito.
Probabilmente l'unico che avevo letto.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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~HERE WE GO AGAIN~
 

Era passato giugno ed era l'ennesima volta che sognavo Sem.

Io e lui ci baciavamo ancora.

Era già la seconda volta.

La prima era un bacio sulla guancia.

Questa era con la lingua.

E non vi dico che male mi fece poter averlo nei sogni e non nella realtà.

Cominciavo a credere che l'amicizia tra maschio e femmina non esisteva veramente, erano rare le volte.

Andava sempre a finire che dovevo soffocare i miei sentimenti.

Loro facevano quello che volevano, andavano e venivano.

Appena mi svegliai, ricordando il sogno, ricordai tutto.

Volete tutta la verità?!

Ecco...credo di averlo amato.

Mi piacque per alcuni mesi, ma poi, man mano che ci avvicinammo, mi affezionai sempre di più, arrivando a quella conclusione.

Si, probabilmente ero patetica, non so, ma era quello che pensavo io.

Comunque mi sembrava una cazzata scriverci 'Ti amo', io non riuscivo tanto a dirglielo/scriverglielo.

La mia migliore amica, Nina, diceva che di solito si ha vergogna e non si riesce a dire quello che si prova veramente.

Lui non fece fatica, io si.

Il suo amore era una bugia, credo.

Ovvio.

Mi faceva male ricordare, quando ce la facevo mi veniva da piangere.

Mi sembrava ancora così irreale.

Quel giorno fu il più bello della mia vita perchè ci tenevo veramente a lui.

Lui -in quel caldo luglio- non c'era più accanto a me.

E faceva male, più di quanto potessi pensare.

Io non me ne rendevo conto.

Quattro giorni dopo mi piantò in asso.

Non la presi così tanto male al momento perchè più di tanto non me ne rendevo conto.

Fisicamente non stavo male, psicologicamente si.

Alla sera sopratutto.

Alla sera stavo da cani.

Con il passare del tempo gli diedi un biglietto con scritto se poteva ritornare tutto come prima, amici e basta.

Non rispose.

E tutt'ora non risponderebbe, ne sono sicura.

Chi lo capiva era bravo.

Avrei pagato chissà quanto per capirlo...vedete, ci tenevo ancora.

Ci tenevo ancora, okay?

Comunque lo dimenticai per un breve periodo, ne sono sicura.

E poi andò ancora tutto a puttane.

Non ce la feci, era più forte di me.

Credo mi sia piaciuto ancora, ma non come prima, mooolto meno.

Uscivo con Ethan, un altro mio compagno di scuola, al pomeriggio e quando diceva: -So che al mio posto vorresti ci fosse lui-, io rispondevo: -No-.

Ma lui lo sapeva, ormai mi conosceva.

Lui ha sempre avuto ragione, SEMPRE.

Tranne quando gli giravano i 5 minuti.

Si, avrei voluto ci fosse Sem al suo posto, lo ammetto.

Sarebbe stato mio in un'altra vita, probabilmente.

E più passava il tempo, più mi pentivo di aver usato Ethan per dimenticare Sem.

L'avevo fatto star male, ma non c'ero con la testa.

Ero ancora in un brutto periodo, ma uscire con lui mi faceva star meglio e infatti pensai anche di avere una cotta per lui.

Ma non era così.

Amavo Sem e anche in quel luglio del 95.

Avevo un debole per lui, non avrei mai smesso di volergli bene.

Mi diedi anche la colpa per rimediare.

Lui non sapevo neanche cosa pensasse.

E non ha mai neanche cercato di chiarire.

Semplicemente non gliene fregava un cazzo di me.

Brutti (bei) ricordi, troppa malinconia, perchè mi mancava davvero tanto.

Quando mi veniva vicino, avrei voluto abbracciarlo ancora.

La mia maledetta speranza era l'ultima a morire, però.

Ed ero lì a deprimermi, in quella giornata di luglio, rivangando il passato.

Ero masochista, si.

E non riuscivo a staccarmi da lui una volta per tutte.

Di solito serviva solo tempo e lontananza, risolveva tutto.

Ma forse il problema era che non volevo.

Non volevo allontanarmi ancora di più da lui.

E poi, di lui, non sapevo neanche cosa mi piacesse...cioè, mi aveva preso per il culo, non sarei dovuta andargli dietro...e no, invece io ero quella di sempre, che non lasciava mai stare i ragazzi che l'avevano offesa o presa per il culo.

Mi domandavo anche io com'ero giusta.

Comunque speravo che prima o poi aprisse gli occhi, non perchè ero bella, ma perchè gli volevo troppo bene e volevo se ne rendesse conto, volevo mi considerasse un po' di più.

Era dura dimenticare qualcuno che ti aveva dato tanto da ricordare.

Dove cazzo era il mio lieto fine?!

Mi aveva lasciata sospesa e mi sarei dovuta comportare come se non me ne fosse fregato.

Quella ero io.

Sorriso finto.

Una parte di me l'avrebbe sempre aspettato però.

Era tutto quello che volevo, ma alla fine mi aveva lasciata da sola.

La cosa schifosa era che i ricordi non morivano mai.

Così tante lacrime per niente.

Era stata la forma peggiore di addio.

Lui aveva già deciso, io rimasi lì ad aspettare.

Volevo vederlo felice, ma volevo lo fosse con me.

Dio, ero proprio sfigata.

Non sapevo chi odiare di più: lui per aver mentito, o me, per avergli creduto.

Sapevo che non gli importava, ma fu il momento migliore della mia vita.

Ed è brutto da dire, ma...con le sue bugie mi faceva felice.

Avrei voluto esserlo anche in quel momento, ma non ci riuscivo.

Riusciva a rendermi felice anche con un ciao.

Ma io, cazzo, mi fidavo troppo facilmente delle persone.

Per lui ero solo un capitolo, ma lui per me era l'intero libro.

E diavolo, che libro!

Questo è il problema di affezionarsi a qualcuno.

Quando se ne va, ti senti perso.

Ma ero disposta a tutto, a perdonarlo, a restare amici, perchè, in qualche modo, lo rivolevo nella mia vita, ma non ero così stupida da fidarmi ancora di lui o di riprovarci se me l'avesse chiesto.

Stavo fingendo che non mi importasse, ma dentro faceva male.

Se solo avesse potuto vedere come stavo senza di lui.

Il mio problema era che non riuscivo ad arrabbiarmi, o forse si.

Però andava sempre a finire che lo perdonavo anche se non lo meritava.

Ero stupida a credere che prima o poi mi sarebbe venuto a cercare.

Ero stupida a pensare che si fosse innamorato ancora di me, sempre se lo era stato in precedenza.

Ero stupida perchè ero ancora innamorata di lui.

Beato chi non si aspetta nulla, perchè non sarà mai deluso.

Stavo rivivendo il passato nella mia mente.

Non andava bene.

Il mio errore più grande non era stato amarlo, ma credere che provasse lo stesso.

A pensarci, mi mancava, ma a pensarci meglio, vaffanculo!
 

~Here We Go Again~

  
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