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Autore: Astrea_    13/11/2013    5 recensioni
“Tu e tuo fratello dovete avere sicuramente un magnifico rapporto se una sua sola telefonata è capace di renderti così tranquilla!”, commentò poi Allie, facendosi più vicina.
Le sorrisi, annuendo con fare convinto.
“Lo adoro.”, confessai con un filo di voce, poi con la mano le feci segno di sedersi accanto a me.
Così, senza neppure sapere esattamente come o perché, io ed Allie iniziammo a parlare delle nostre vite.
-Tratto dal primo capitolo-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Show me you care.

“Lizzie, davvero non riesco a crederci!”, mormorò del tutto sbalordita Allie, cercando di reprimere urla e danze propiziatorie allo stesso tempo.
Eravamo in classe, il professore spiegava ormai da ben più di tre quarti d’ora, ma noi, sedute ai banchi dell’ultima fila, non ci curavamo affatto delle sue parole.
“Smettila! Tu vuoi solo mettermi in imbarazzo!”, la accusai con un sussurro, comprendoni il volto con un braccio.
Allie trattenne una leggera risata mordicchiandosi il labbro inferiore, poi mi regalò un ampio ed elettrizzato sorriso.
“Voglio assolutamente i dettagli!”, annunciò con fare risoluto.
Feci roteare gli occhi, sperando che comprendesse quanto desiderassi cambiare argomento della nostra discussione, del resto non avevo neppur preso in considerazione l’eventualità di seguire la lezione quel giorno.
“Ma perché non parliamo del triangolo/quadrato che ti vede protagonista?”, la punzecchiai.
Lei sussultò, ma immediatamente sostituì il fastidio che quella domanda le aveva causato con  la sua solita aria di sfida.
“Perché parlare di te che salti addosso ad Harry Styles è decisamente più interessante!”, controbatté.
Mi paralizzai all’istante, scossa dalla durezza e dalla franchezza delle sue parole. All’improvviso sentii troppo caldo, tanto che fui a farm aria sventolando una mano davanti al viso. Cercai di regolarizzare il respiro, dopo lo sgomento fisico ed emotivo che quell’affermazione aveva creato in me.
Allie sogghignava, soddisfatta del suo operato.
“Ma alla fine bacia davvero così bene come tutte dicono?”, mi chiese, ma questa volta il suo tono di voce trasmetteva tanta inappagata curiosità.
Sorrisi, imbarazzata da quella conversazione, ed annuii, mentre con lo sguardo puntavo la copertina del quaderno ancora chiuso, improvvisamente diventata più interessante.
“Dai, Liz!”, mi incitò ancora, evidentemente non soddisfatta dal racconto precedente. “Voglio i dettagli!”, si lamentò.
Inspirai, cercando in quel gesto la disinvoltura necessaria per poterne parlare. Non avevo mai avuto conversazioni simili con le mie amiche, del resto non avevo mai avuto nulla da dover o voler raccontare, ma ora, con Allie, era tutto così diverso.
“Prima di tornare al campus siamo andati a casa della professoressa Cox.”, iniziai, ma fui subito interrotta da una delle domande di Allie.
“Com’è la casa della professoressa? Elegante o trasandata? Bella? Piccola? Brutta?”, prese a chiedere, esattamente come un fiume in piena.
“Allie, calma!”, la bloccai, notando che aveva anche alzato il tono di voce. “La casa è bella e grande, ma non credo sia questo ciò che tanto ti interessa.”, ironizzai.
Lei annuì, facendomi poi cenno con la mano di continuare.
“Doveva solo prendere dei vestiti e ne ha approfittato per fare la doccia.”, aggiunsi, ancora incerta su quanti particolari dovessi fornirle.
Alla fine optai per un taglio sulla conversazione riguardo alla foto, per concentrarmi, invece, su quelli che sapevo avrebbe di certo gradito maggiormente.
“Quando è tornato giù era senza maglietta, ma poi l’ha subito indossata.”, continuai, notando l’espressione esterrefatta di Allie.
“Aveva ancora i capelli bagnati.”, ricordai, giocherellando con una matita appena estratta dall’astuccio che tenevo sul banco.
“E sei riuscita a non scaraventarlo contro il muro?”, domandò ironica e sbigottita allo stesso tempo. “Andiamo, tuo fratello e i suoi amici troppo sexy!”, trillò, tanto che dovetti ribadirle di abbassare il tono di voce.
Ignorai il suo commento, preferendo, invece, concentrami sul prosieguo del racconto.
“Lui si è avvicinato, io l’ho respinto, così mi ha proposto di riaccompagnarmi ed io mi sono letteralmente scaraventata su di lui.”, spiegai spostando l’attenzione dalla matita al quaderno, nel tentativo di alleviare la sensazione di disagio.
Nonostante non potessi vederli, percepivo distintamente gli occhi sgranati e sorpresi di Allison fissi su di me.
“Wow.”, riuscì solo a commentare, evidentemente ancora scossa da quella rivelazione.
“All’improvviso mi sono ritrovata seduta sul piano della penisola della cucina, poi Harry mi ha teso la mano, io l’ho afferrata ed in un secondo ci siamo resi conto che stavamo facendo una cazzata.”, terminai, mentre sentivo le guance bollire per l’imbarazzo.
“Cioè, stavate per farlo nella cucina della professoressa Cox!”, sbottò dopo qualche istante la mia compagna, come se ancora stesse cercando di realizzare ciò che le avevo appena detto.
“Però ci siamo fermati in tempo!”, replicai.
Allie soffocò una risata, i lineamenti del suo volto erano più distesi e suggerivano un’espressione molto meno esterrefatta.
“Ma da Louis è successo un casino.”, ripresi, ricordando che mancava un altro importante pezzo della storia.
Allie non disse nulla, mi fece solo segno di continuare.
“C’era anche Harry e quando Louis ci ha lasciati soli abbiamo litigato.”, sintetizzai, sorvolando praticamente su tutto. “Però Louis ha sentito, Harry mi ha dato della puttana, Louis mi ha chiesto se davvero continuavo a vedere Harry e Niall, io ho confermato e mio fratello gli ha tirato un pugno.”, le riferii. “Fine della storia.”, conclusi poi, iniziando a torturarmi le mani.
Non osai neppure guardare in direzione della bionda.
“Cioè, tuo fratello ha dato un pugno in faccia ad Harry!”, ripeté lei, per assimilare il concetto.
“Beh, non ho detto che fosse in faccia, però sì: in sostanza è quello che è successo.”, borbottai.
“E perché Harry era così arrabbiato?”, mi domandò allora.
D’istinto feci spallucce, poi cercai di ricostruire la conversazione che avevamo avuto.
“All’inizio ha detto che si aspettava che lasciassi Niall, poi gli ho chiesto di dimenticare tutto e lui è andato del tutto in escandescenza.”, dissi ancora assorta tra i ricordi.
“Io volevo solo evitare di fare la figura della ragazzina che crede che dopo un bacio è amore vero. Del resto, stiamo parlando di Harry! Ho voluto darci un taglio io, prima che lo facesse lui.”, le spiegai, giustificando il mio comportamento.
“A quanto pare lui non ha molto gradito.”, bofonchiò la bionda a denti stretti. “Ma sei sicura che per lui non significasse nulla?”, mi chiese poi, lasciandomi del tutto spiazzata.
“È Harry, l’ha già fatto altre volte con altre persone.”, constatai con ovvietà, anche se quell’eventualità, per quanto assurda potesse sembrare, aveva nuovamente distrutto le mie certezze.
“Che intenzioni hai con Liam e Zayn?”, domandai ad Allie, ormai bisognosa di un drastico cambio dell’argomento di conversazione.
La bionda sembrò pensarci, prima di rispondere, poi legò il suo sguardo al mio.
“Cercherò di ascoltare il consiglio di Perrie, credo.”, rispose, mimando le virgolette mentre si riferiva all’avvertimento ricevuto la sera prima.
“Liam mi piace come ragazzo, ma Zayn.. non lo so, c’è qualcosa in lui che mi destabilizza.”, dichiarò sicura delle sue parole. “E poi non è colpa di Zayn se il mio ex va in giro a baciare le sue ex.”, ironizzò, forse per alleggerire la tensione.
“Hai provato a chiarire con Liam?”, provai a chiederle.
Lei sgranò gli occhi e il suo viso si curvò in una smorfia di disapprovazione mista a disgusto.
“Spero tu stia scherzando!”, squittì sistemandosi una cicca di capelli dietro l’orecchio. “Non ho alcuna intenzione di stare a sentire le sue bugie.”, spiegò.
“Quindi suppongo che staserai non verrai.”, borbottai, immaginando la noiosa cena che si prospettava nell’immediato.
Dopo la sera del concorso, infatti, i ragazzi non avevano avuto modo di festeggiare la vittoria, così avevano deciso di posticipare al giorno in cui avrebbero iniziato a registrare il singolo.
“Vi divertirete anche senza di me.”, commentò sarcasticamente.
Feci un ghigno, per nulla soddisfatta di quella risposta.
“Certo, come no.”, bofonchiai. “Tu e Perrie non ci sarete, Harry si porterà chissà chi ed io sarò sepolta dai sensi di colpa.”, mi lamentai.
“Ti prego Allie!”, la supplicai allora. “Sai benissimo che io non posso mancare per via di mio fratello e di Niall, ma ti scongiuro: non mandarmi da sola.”, la implorai, giungendo le mani davanti al mio viso in segno di preghiera.
Lei scosse il capo, distogliendo lo sguardo per rendere più semplice un eventuale rifiuto.
“Non chiedermi questo, Lizzie.”, mormorò a denti stretti.
Continuai a guardarla, cercando di addolcire quanto più possibile i lineamenti del io viso, nel tentativo di intenerirla.
“Smettila con quegli occhioni, tanto non servono a nulla.”, m’intimò, puntando l’indice della mano destra contro di me.
“Andiamo Allie! Non si abbandonando gli amici nel momento del bisogno.”, la esortai, ormai sicura che fosse prossima alla resa.
“Ma non voglio vedere Liam, magari persino in compagnia di Danielle, e non voglio vedere Zayn con Perrie.”, si oppose la bionda.
“Tranquilla, lei non è stata invitata, mentre per quanto riguarda Zayn, sei stata tu a lasciare che si avvicinasse a Perrie.”, controbattei facendo spallucce. “Arriviamo di proposito in ritardo e magari andiamo via anche un po’ prima. Che ne dici?”, proposi con un sorriso ampio disegnato sulle labbra.
Lei sbuffò, prima di capitolare del tutto.
Trascorremmo il resto della giornata a programmare nei minimi dettagli la serata, così da essere pronte ad ogni evenienza.
Allison aveva persino stilato un decalogo di regole che avrei dovuto rispettare categoricamente. Tra queste primeggiava il divieto assoluto di lasciarla da sola in compagnia di Liam, ovviamente.
Quando raggiungemmo il locale avevamo già ben quaranta minuti di ritardo.
Varcai la soglia e subito fui accolta da un’atmosfera cupa e poco familiare. L’ingresso era fiocamente illuminato, tanto che prima di poter distinguere nettamente i contorni di tutti i particolari dovetti attendere qualche secondo. Il resto dell’enorme stanza era rischiarato da fasci di luce colorata che si alternavano ad intermittenza. Immediatamente percepii un sottofondo musicale e con lo sguardo cercai di capire da dove esso provenisse. In un angolo un gruppo live suonava canzoni rock per animare la serata. C’erano dei tavolini sparsi ovunque, la maggior parte dei quali era già occupata. Alcuni, i più bassi, erano circondati da divanetti in pelle bianca o nera, altri da poltroncine dello stesso materiale e sedie argentate, probabilmente scelte per poter riflettere ancor di più i giochi di colore delle luci.
“Ragazze!”, esordì una voce a me familiare.
Mi voltai e subito m’imbattei nel volto sorridente ed entusiasta di Eleanor.
“Finalmente siete qui!”, esclamò quasi con un sospiro di sollievo.
“Ciao El!”, la salutai, avvicinandomi a lei.
“Forza, venite! Gli altri hanno già preso posto.”, c’informò.
El mi prese per mano e con grinta mi fece strada tra la gente. Sentii Allison sbuffare, ma poi di sottecchi la vidi seguirci senza opporre resistenza.
Subito notai i capelli di Zayn tra la folla, riuscendo poi ad individuare anche gli altri. Erano seduti su dei divanetti posti introno ad un tavolino sul quale erano già poggiati tre bicchieri vuoti. Non si trovava in una posizione particolarmente centrale, ma era abbastanza vicino al gruppo che stava suonando, dunque la musica giungeva decisamente più forte di come l’avevo percepita all’ingresso.
“Ciao!”, salutammo in contemporanea io ed Allie appena fummo abbastanza vicine da essere sicure che ci avrebbero sentito.
In n attimo tutti gli sguardi furono su di noi. Niall mi sorrideva amabilmente, mentre Louis aveva un’espressione contratta ed indecifrabile.
Liam fissava Allie quasi come se la ritenesse un’allucinazione, probabilmente ancora non riusciva a credere alla sua reale presenza. Zayn, invece, aveva alzato la mano accennando ad un saluto, palesemente imbarazzato. Ed infine c’era Harry. Lui era l’unico che sembrava non aver notato il nostro arrivo. Aveva lo sguardo rivolto verso la band e canticchiava distrattamente il pezzo che stavano eseguendo.
Notai che, nonostante fossero passati già alcuni giorni, aveva ancora un piccolo livido sullo zigomo, ma preferii ignorarlo del tutto.
El prese posto accanto a Louis, riempiendo lo spazio che si era creato tra lui e Liam. Mi accomodai anche io, sistemandomi alla sinistra di Niall, poi feci segno ad Allie di raggiungermi. Lei non se lo fece ripetere due volte, nonostante dovesse accontentarsi della presenza di Harry dall’altro lato. Del resto l’alternativa consisteva nell’affiancare Liam, dunque non la prese neppure in considerazione.
Niall avvolse le mie spalle con un braccio, poi lasciò un leggero bacio sulle mie labbra e in quell’attimo percepii distintamente l’attenzione di Harry e Louis focalizzarsi su di me, tanto che fui costretta ad abbassare il capo dall’imbarazzo. Arrossì vistosamente e sperai che nessuno lo notasse, ma ne ebbi la prova dell’esatto contrario quando Niall accarezzò con un dito la mia guancia, sorridendomi con fare incoraggiante. Mi sentii morire nel constatare la dolcezza di quel suo gesto, sicuramente scaturito dal tentativo di farmi sentire a mio agio dopo un bacio a cui altri avevano assistito.
Il silenzio si impadronì di noi, la tensione era palpabile. Temevo che da una qualsiasi conversazione saremmo potuti giungere ad argomenti sgradevoli, ma allo stesso tempo non riuscivo a trovare alcun pretesto per intavolare un discorso, magari anche frivolo. In quel frangente qualsiasi cosa sarebbe stata meno imbarazzante del silenzio. Giocherellavo con il lembo del vestito blu che avevo indossato, mentre lasciavo sguardi fortuiti per cercare di cogliere un qualsiasi messaggio dalle espressioni altrui.
Louis mi guardava con aria di sfida, nel chiaro tentativo di manifestare il suo dissenso, mentre El si mordicchiava il labbro, immersa nei suoi pensieri. Liam mangiucchiava la cannuccia del bicchiere ormai vuoto che teneva in una mano e periodicamente si concedeva una veloce occhiata in direzione di Allie. Quest’ultima aveva incrociato le braccia al petto ed attendeva, quasi in uno stato catatonico, qualsiasi tipo di evoluzione. Harry era ancora completamente assorto dalla contemplazione del gruppo musicale. Aveva il gomito fissato sul ginocchio e la schiena incurvata affinché il mento poggiasse sul palmo della mano chiusa in un mezzo pugno. Niall continuava a tracciare con un dito l’orlo di un bicchiere, anch’esso vuoto, lasciato sul tavolo, ripetendo senza sosta quel breve movimento circolare. Infine, Zayn tamburellava con le dita sulla coscia sinistra coperta da dei jeans neri, con una chiara espressione seccata dipinta sul volto.
“Ok, ora basta.”, esordì Eleanor, ponendo fine a quello strazio. “È chiaro a tutti che qualcosa non va.”, dichiarò ignara degli ultimi avvenimenti. “Quindi avete due possibilità: affrontare i problemi o fare finta di nulla, solo per stasera, così da goderci la serata.”, sentenziò con tono che non ammetteva repliche.
“Certo, la fai facile.”, borbottò Liam tra i denti, con astio. “Tanto non è mica uno dei tuoi migliori amici quello che ha baciato la tua ragazza!”, sputò con sarcasmo.
Trattenni il fiato a quelle parole ed immediatamente spostai lo sguardo su Allie. Aveva gli occhi sgranati per lo stupore e le labbra socchiuse.
“Cazzo Liam!”, imprecò Zayn, preparandosi a rispondere alla frecciatina. “Non l’ho baciata! E comunque non è più la tua ragazza, non da quando tu hai baciato Danielle.”, puntualizzò cercando di reprimere un urlo.
Lo sguardo di Liam si fece furente, i suoi lineamenti si indurirono e le sue mani si stinsero in due pugni. I suoi occhi, invece, erano ridotti a due piccole fessure.
“Sai benissimo che non sono stato io a baciarla!”, tuonò catturando l’attenzione del gruppo seduto a pochi metri da noi.
El sorrise loro, come per rassicurarli, e lo stesso Liam attese qualche istante prima di riprendere.
“Ha fatto tutto da sola ed io non ho avuto il tempo neppure di respingerla,”, chiarì. “E tu, Zayn, ne hai meschinamente approfittato.”, lo accusò.
“Io approfittato?”, gli fece eco il moro, sbattendo più volte le ciglia come scandalizzato da quell’affermazione. “Sei tu quello che non fa altro che farla soffrire, cazzo!”, controbatté puntando il dito contro Liam.“Sei tu che le hai dato buca per Danielle, sei tu che l’hai lasciata andare, sei tu che l’hai baciata quando ancora eri fidanzato!”, continuò per rincarare la dose.
Vidi Liam aprir bocca, pronto ad intervenire, ma fu bloccato dall’intervento di Allison.
“Basta!”, quasi urlò per sovrastare le voci di entrambi. “Smettetela di parlare di me come se non fossi presente, smettetela di parlare di me.”, tuonò con voce intimidatoria.
“Tu!”, iniziò indicando Liam. “Ancora non riesco a capire come abbia potuto sprecare tutto questo tempo con te, davvero!”, iniziò.
“Pensavo fossi una persona matura ed, invece, non hai fatto altro che dimostrarmi il contrario. La scenata di stasera è solo la ciliegina sulla torta.”, commentò con voce ferma e decisa, tanto da sembrar ancor più distaccata.
“E tu!”, riprese poi, questa volta focalizzando l’attenzione su Zayn. “Hai minimamente idea di quanto Perrie tenga a te?”, gli chiese. “Apri gli occhi, prima che sia troppo tardi. Tu non ti rendi neppure conto di quella luce che si accende nei tuoi occhi quando parli di lei. Ti ostini a voler credere che io ti piaccia, ma dimmi, Zayn: ti piaccio perché ti interesso davvero o perché ho continuato a respingerti?”, lo provocò inchiodando i suoi occhi in quelli ambrati del ragazzo.
Zayn non riuscì a sostenere lo sguardo, fu costretto a distoglierlo poco dopo.
“Liam, tu non provare a dare neanche mezza colpa di quello che è successo a Zayn, perché l’unico responsabile sei tu.”, concluse passandosi una mano tra i lunghi e chiari capelli.
“Ecco, almeno Allie è una donna che affronta di petto i problemi.”, ironizzò mio fratello e nelle sue parole colsi una celata frecciatina al mio indirizzo.
Sorrisero tutti, non per la battuta in sé, ma per l’effettiva e comune esigenza di voler smorzare la tensione.
“Piuttosto, diteci.”, continuò Louis. “Posso ufficialmente chiamare mia sorella signora Horan?”, chiese con aria scherzosa, riservandomi un piccolo ghigno compiaciuto.
Mi pietrificai all’istante.
Mio fratello mi aveva appena messa in difficoltà davanti ai suoi amici, nonostante sapesse quanto delicata fosse la situazione.
Non avrei mai potuto raccontare la verità a Niall davanti a tutti. Lui meritava di sapere, dovevo essere io a dirglielo, ma non erano quelle le circostanze adatte.
Forzai un sorriso ed in un attimo gli occhi azzurri di Niall incontrarono i miei. Erano raggianti, solari, felici. Non volevo illuderlo, non volevo mentirgli, ma immaginavo quanto dolore gli avrebbe causato la mera e cruda verità.
Del resto era una cosa che era successa, certo, ma che non si sarebbe ripetuta, di questo ne potevo essere sicura.
“Credo non ci siano problemi in merito, vero?”, mi domandò ad una spanna dal mio viso.
Il suo respiro caldo mi solleticava il volto ed il suo odore di muschio ed ambra m’invase le narici.
“No, nessuno.”, confermai con un filo di voce, ormai quasi sulle sue labbra.
Lo vidi sorridere, poi colmò del tutto la distanza tra noi. Il nostro bacio fu accompagnato da una serie di applausi e fischi di approvazione che ci impedì di prolungarlo ulteriormente. Non badai alla reazione di Louis, di certo ancora una volta non avrebbe approvato il mio comportamento.
Il clima si era fatto ora decisamente più sereno, tanto che immediatamente seguirono battute ed i racconti del pomeriggio passato in uno studio di registrazione.
Solo l’espressione di Harry era ancora cupa. Non partecipava affatto alla conversazione che gli altri avevano appena intrapreso. Rimaneva in silenzio, seduto all’estremità del divanetto accanto ad Allie.
“Devo andare in bagno.”, dichiarai, percependo la chiara necessità di dovermi allontanare anche solo per qualche minute dal riccio e da Niall.
Mi alzai e con lo sguardo cercai la direzione giusta, poi, una volta individuata, raggiunsi la meta con passo svelto e deciso. Poggiai la schiena sulle fredde mattonelle della piccola stanza, chiusi gli occhi ed ispirai.
Come tanti piccoli flash, le immagini degli ultimi giorni mi si pararono davanti agli occhi. C’era Harry, c’era Louis, c’era Niall. C’eravamo io ed Harry, io e Niall uniti in un tenero bacio e poi c’era lo sguardo deluso di Harry, le sue urla, le mie.
Aprii gli occhi di scatto e puntai lo sguardo sullo specchio alla mia destra. L’immagine che mi restituì non mi piacque affatto. Avevo gli occhi stanchi e vuoti, il volto costretto in una maschera di apparente felicità.
“Congratulazioni, visto che ora è ufficiale.”, esordì una voce che riconobbi immediatamente essere quella di Harry.
Sobbalzai per lo spavento ed indietreggiai di qualche passo, poi mi soffermai ad osservalo ancora una volta. Gli occhi verdi erano carichi di rancore, le labbra piegate in un ghigno beffardo, alcuni ricci gli cadevano disordinati sulla fronte, mentre le due fossette erano appena accennate. Aveva le mani costrette nelle tasche dei pantaloni, serrate in due pugni.
“Cosa ci fai tu qui?”, gli chiesi, tornando a voltarmi in direzione dello specchio.
La matita era colata agli angoli di entrambi gli occhi, così presi un fazzoletto dal rotolo attaccato alla parete e cercai di rimuoverne parte.
Harry si avvicinò e con una mano afferrò il mio polso, costringendomi a voltarmi verso di lui. Il mio corpo era costretto tra quello di Harry e la superficie di marmo che circondava il lavandino.
“Ora hai intenzioni serie con Niall?”, mi chiese ad un soffio dalle mie labbra.
Deglutii a causa dell’eccesiva vicinanza, poi cercai di racimolare quanta più fermezza possibile. Non volevo nuovamente apparire vulnerabile ai suoi occhi.
“Non vedo come ciò possa interessarti.”, borbottai.
I nostri occhi erano ancora fissi gli uni negli altri e nessuno dei due accennava a voler interrompere quel contatto tanto labile quanto intenso. Nei suoi leggevo amarezza, tristezza, frustrazione.
“Ed invece m’interessa, ok?”, controbatté scagliando un pugno sul marmo, a pochi centimetri dal mio fianco.
“Perché?”, lo sfidai per nulla intimorita, ma curiosa di capire.
“Perché ci tengo a te.”, confessò in un dolce sussurro. 
Il mio cuore perse un battito a quelle parole, le mie ginocchia iniziarono a tremare e tutto il mio corpo fu invaso da una scarica di adrenalina. Tuttavia, per quanto volessi credere ciecamente alle sue parole, sentivo come un freno nella mia mente che mi impediva di farlo.
Già troppe volte mi ero lasciata andare con lui, affidandomi al mio istinto, ma ripetutamente avevo commesso un errore, lo stesso errore che ora volevo evitare.
“Dimostralo.”, mormorai quasi sulle sue labbra.
Harry ghignò distogliendo lo sguardo dal mio, poi lasciò la presa sul mio polso.
“Lo faccio di continuo, ma tu sei troppo cieca per accorgertene.”, concluse con un’espressione amareggiata dipinta sul volto.

Con una falcata andò via. Percepii solo il tonfo assordante della porta che veniva sbattuta alle sue spalle.
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Angolo Autrice
Ed eccoci qui con il nuovo capitolo! Si inizia con le confidenze tra amiche, si passa per una specie di serata tra amici,
per poi concludere con il tenerissimo Harruccio caro!:D
Bene, al solito Lizzie non ne fa una buona, ma fidatevi... recupererà prima o poi!
Speriamo non troppo tardi però!!!
Le cose tra Liam/Allie/Zayn si fanno più confuse, anche perché ora c'è ache Perrie,
ma presto anche questa situazione verrà risolta, in un modo o nell'altro!xD
Che altro dire, ringrazio chi dopo tutto questo tempo continua a seguire, ricordare e preferire!<3
E ringrazio chi legge!:D:D
E ringrazio quelle splendide persone che commentano, davvero grazie!!*.* <3
Okay, vado piuttosto di fretta, visto che ci terrei ad aggiornare in mattinata anche l'altra storia, Skins.
Ah, quasi dimenticavo: ho comprato i biglietti per Torino!!! Chi di voi ci sarà????:D:D
Alla prossima!:*
                                                                             Astrea_








  
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