“Lizzie,
davvero non riesco a crederci!”,
mormorò del tutto sbalordita Allie, cercando di reprimere
urla e danze
propiziatorie allo stesso tempo.
Eravamo in classe, il professore spiegava
ormai da ben più di tre quarti d’ora, ma noi,
sedute ai banchi dell’ultima
fila, non ci curavamo affatto delle sue parole.
“Smettila! Tu vuoi solo mettermi in
imbarazzo!”, la accusai con un sussurro, comprendoni il volto
con un braccio.
Allie trattenne una leggera risata
mordicchiandosi il labbro inferiore, poi mi regalò un ampio
ed elettrizzato
sorriso.
“Voglio assolutamente i dettagli!”,
annunciò
con fare risoluto.
Feci roteare gli occhi, sperando che
comprendesse quanto desiderassi cambiare argomento della nostra
discussione,
del resto non avevo neppur preso in considerazione
l’eventualità di seguire la
lezione quel giorno.
“Ma perché non parliamo del triangolo/quadrato
che ti vede protagonista?”, la punzecchiai.
Lei sussultò, ma immediatamente sostituì il
fastidio che quella domanda le aveva causato con
la sua solita aria di sfida.
“Perché parlare di te che salti addosso ad
Harry Styles è decisamente più
interessante!”, controbatté.
Mi paralizzai all’istante, scossa dalla
durezza e dalla franchezza delle sue parole. All’improvviso
sentii troppo
caldo, tanto che fui a farm aria sventolando una mano davanti al viso.
Cercai
di regolarizzare il respiro, dopo lo sgomento fisico ed emotivo che
quell’affermazione aveva creato in me.
Allie sogghignava, soddisfatta del suo
operato.
“Ma alla fine bacia davvero così bene come
tutte dicono?”, mi chiese, ma questa volta il suo tono di
voce trasmetteva
tanta inappagata curiosità.
Sorrisi, imbarazzata da quella conversazione,
ed annuii, mentre con lo sguardo puntavo la copertina del quaderno
ancora
chiuso, improvvisamente diventata più interessante.
“Dai, Liz!”, mi incitò ancora,
evidentemente
non soddisfatta dal racconto precedente. “Voglio i
dettagli!”, si lamentò.
Inspirai, cercando in quel gesto la
disinvoltura necessaria per poterne parlare. Non avevo mai avuto
conversazioni
simili con le mie amiche, del resto non avevo mai avuto nulla da dover
o voler
raccontare, ma ora, con Allie, era tutto così diverso.
“Prima di tornare al campus siamo andati a
casa della professoressa Cox.”, iniziai, ma fui subito
interrotta da una delle
domande di Allie.
“Com’è la casa della professoressa?
Elegante o
trasandata? Bella? Piccola? Brutta?”, prese a chiedere,
esattamente come un
fiume in piena.
“Allie, calma!”, la bloccai, notando che aveva
anche alzato il tono di voce. “La casa è bella e
grande, ma non credo sia
questo ciò che tanto ti interessa.”, ironizzai.
Lei annuì, facendomi poi cenno con la mano di
continuare.
“Doveva solo prendere dei vestiti e ne ha
approfittato per fare la doccia.”, aggiunsi, ancora incerta
su quanti particolari
dovessi fornirle.
Alla fine optai per un taglio sulla
conversazione riguardo alla foto, per concentrarmi, invece, su quelli
che
sapevo avrebbe di certo gradito maggiormente.
“Quando è tornato giù era senza
maglietta, ma
poi l’ha subito indossata.”, continuai, notando
l’espressione esterrefatta di
Allie.
“Aveva ancora i capelli bagnati.”, ricordai,
giocherellando con una matita appena estratta dall’astuccio
che tenevo sul
banco.
“E sei riuscita a non scaraventarlo contro il
muro?”, domandò ironica e sbigottita allo stesso
tempo. “Andiamo, tuo fratello
e i suoi amici troppo sexy!”, trillò, tanto che
dovetti ribadirle di abbassare
il tono di voce.
Ignorai il suo commento, preferendo, invece,
concentrami sul prosieguo del racconto.
“Lui si è avvicinato, io l’ho respinto,
così
mi ha proposto di riaccompagnarmi ed io mi sono letteralmente
scaraventata su
di lui.”, spiegai spostando l’attenzione dalla
matita al quaderno, nel
tentativo di alleviare la sensazione di disagio.
Nonostante non potessi vederli, percepivo
distintamente gli occhi sgranati e sorpresi di Allison fissi su di me.
“Wow.”, riuscì solo a commentare,
evidentemente ancora scossa da quella rivelazione.
“All’improvviso mi sono ritrovata seduta sul
piano della penisola della cucina, poi Harry mi ha teso la mano, io
l’ho
afferrata ed in un secondo ci siamo resi conto che stavamo facendo una
cazzata.”,
terminai, mentre sentivo le guance bollire per l’imbarazzo.
“Cioè, stavate per farlo nella cucina della
professoressa Cox!”, sbottò dopo qualche istante
la mia compagna, come se
ancora stesse cercando di realizzare ciò che le avevo appena
detto.
“Però ci siamo fermati in tempo!”,
replicai.
Allie soffocò una risata, i lineamenti del suo
volto erano più distesi e suggerivano
un’espressione molto meno esterrefatta.
“Ma da Louis è successo un casino.”,
ripresi,
ricordando che mancava un altro importante pezzo della storia.
Allie non disse nulla, mi fece solo segno di
continuare.
“C’era anche Harry e quando Louis ci ha
lasciati soli abbiamo litigato.”, sintetizzai, sorvolando
praticamente su
tutto. “Però Louis ha sentito, Harry mi ha dato
della puttana, Louis mi ha
chiesto se davvero continuavo a vedere Harry e Niall, io ho confermato
e mio
fratello gli ha tirato un pugno.”, le riferii.
“Fine della storia.”, conclusi
poi, iniziando a torturarmi le mani.
Non osai neppure guardare in direzione della
bionda.
“Cioè, tuo fratello ha dato un pugno in faccia
ad Harry!”, ripeté lei, per assimilare il concetto.
“Beh, non ho detto che fosse in faccia, però
sì: in sostanza è quello che è
successo.”, borbottai.
“E perché Harry era così
arrabbiato?”, mi
domandò allora.
D’istinto feci spallucce, poi cercai di
ricostruire la conversazione che avevamo avuto.
“All’inizio ha detto che si aspettava che
lasciassi Niall, poi gli ho chiesto di dimenticare tutto e lui
è andato del
tutto in escandescenza.”, dissi ancora assorta tra i ricordi.
“Io volevo solo evitare di fare la figura
della ragazzina che crede che dopo un bacio è amore vero.
Del resto, stiamo
parlando di Harry! Ho voluto darci un taglio io, prima che lo facesse
lui.”, le
spiegai, giustificando il mio comportamento.
“A quanto pare lui non ha molto gradito.”,
bofonchiò la bionda a denti stretti. “Ma sei
sicura che per lui non
significasse nulla?”, mi chiese poi, lasciandomi del tutto
spiazzata.
“È Harry, l’ha già fatto
altre volte con altre
persone.”, constatai con ovvietà, anche se
quell’eventualità, per quanto
assurda potesse sembrare, aveva nuovamente distrutto le mie certezze.
“Che intenzioni hai con Liam e Zayn?”, domandai
ad Allie, ormai bisognosa di un drastico cambio
dell’argomento di
conversazione.
La bionda sembrò pensarci, prima di
rispondere, poi legò il suo sguardo al mio.
“Cercherò di ascoltare il consiglio di Perrie,
credo.”, rispose, mimando le virgolette mentre si riferiva
all’avvertimento
ricevuto la sera prima.
“Liam mi piace come ragazzo, ma Zayn.. non lo
so, c’è qualcosa in lui che mi
destabilizza.”, dichiarò sicura delle sue
parole. “E poi non è colpa di Zayn se il mio ex va
in giro a baciare le sue ex.”,
ironizzò, forse per alleggerire la tensione.
“Hai provato a chiarire con Liam?”, provai a
chiederle.
Lei sgranò gli occhi e il suo viso si curvò in
una smorfia di disapprovazione mista a disgusto.
“Spero tu stia scherzando!”, squittì
sistemandosi una cicca di capelli dietro l’orecchio.
“Non ho alcuna intenzione
di stare a sentire le sue bugie.”, spiegò.
“Quindi suppongo che staserai non verrai.”,
borbottai, immaginando la noiosa cena che si prospettava
nell’immediato.
Dopo la sera del concorso, infatti, i ragazzi
non avevano avuto modo di festeggiare la vittoria, così
avevano deciso di
posticipare al giorno in cui avrebbero iniziato a registrare il singolo.
“Vi divertirete anche senza di me.”,
commentò
sarcasticamente.
Feci un ghigno, per nulla soddisfatta di
quella risposta.
“Certo, come no.”, bofonchiai. “Tu e
Perrie
non ci sarete, Harry si porterà chissà chi ed io
sarò sepolta dai sensi di
colpa.”, mi lamentai.
“Ti prego Allie!”, la supplicai allora.
“Sai
benissimo che io non posso mancare per via di mio fratello e di Niall,
ma ti scongiuro:
non mandarmi da sola.”, la implorai, giungendo le mani
davanti al mio viso in
segno di preghiera.
Lei scosse il capo, distogliendo lo sguardo
per rendere più semplice un eventuale rifiuto.
“Non chiedermi questo, Lizzie.”, mormorò
a
denti stretti.
Continuai a guardarla, cercando di addolcire
quanto più possibile i lineamenti del io viso, nel tentativo
di intenerirla.
“Smettila con quegli occhioni, tanto non
servono a nulla.”, m’intimò, puntando
l’indice della mano destra contro di me.
“Andiamo Allie! Non si abbandonando gli amici
nel momento del bisogno.”, la esortai, ormai sicura che fosse
prossima alla
resa.
“Ma non voglio vedere Liam, magari persino in
compagnia di Danielle, e non voglio vedere Zayn con Perrie.”,
si oppose la
bionda.
“Tranquilla, lei non è stata invitata, mentre
per quanto riguarda Zayn, sei stata tu a lasciare che si avvicinasse a
Perrie.”,
controbattei facendo spallucce. “Arriviamo di proposito in
ritardo e magari
andiamo via anche un po’ prima. Che ne dici?”,
proposi con un sorriso ampio
disegnato sulle labbra.
Lei sbuffò, prima di capitolare del tutto.
Trascorremmo il resto della giornata a
programmare nei minimi dettagli la serata, così da essere
pronte ad ogni
evenienza.
Allison aveva persino stilato un decalogo di
regole che avrei dovuto rispettare categoricamente. Tra queste
primeggiava il
divieto assoluto di lasciarla da sola in compagnia di Liam, ovviamente.
Quando raggiungemmo il locale avevamo già ben
quaranta minuti di ritardo.
Varcai la soglia e subito fui accolta da
un’atmosfera cupa e poco familiare. L’ingresso era
fiocamente illuminato, tanto
che prima di poter distinguere nettamente i contorni di tutti i
particolari
dovetti attendere qualche secondo. Il resto dell’enorme
stanza era rischiarato
da fasci di luce colorata che si alternavano ad intermittenza.
Immediatamente
percepii un sottofondo musicale e con lo sguardo cercai di capire da
dove esso
provenisse. In un angolo un gruppo live suonava canzoni rock per
animare la
serata. C’erano dei tavolini sparsi ovunque, la maggior parte
dei quali era già
occupata. Alcuni, i più bassi, erano circondati da divanetti
in pelle bianca o
nera, altri da poltroncine dello stesso materiale e sedie argentate,
probabilmente scelte per poter riflettere ancor di più i
giochi di colore delle
luci.
“Ragazze!”, esordì una voce a me
familiare.
Mi voltai e subito m’imbattei nel volto
sorridente ed entusiasta di Eleanor.
“Finalmente siete qui!”, esclamò quasi
con un
sospiro di sollievo.
“Ciao El!”, la salutai, avvicinandomi a lei.
“Forza, venite! Gli altri hanno già preso
posto.”, c’informò.
El mi prese per mano e con grinta mi fece
strada tra la gente. Sentii Allison sbuffare, ma poi di sottecchi la
vidi
seguirci senza opporre resistenza.
Subito notai i capelli di Zayn tra la folla, riuscendo
poi ad individuare anche gli altri. Erano seduti su dei divanetti posti
introno
ad un tavolino sul quale erano già poggiati tre bicchieri
vuoti. Non si trovava
in una posizione particolarmente centrale, ma era abbastanza vicino al
gruppo che
stava suonando, dunque la musica giungeva decisamente più
forte di come l’avevo
percepita all’ingresso.
“Ciao!”, salutammo in contemporanea io ed
Allie appena fummo abbastanza vicine da essere sicure che ci avrebbero
sentito.
In n attimo tutti gli sguardi furono su di
noi. Niall mi sorrideva amabilmente, mentre Louis aveva
un’espressione
contratta ed indecifrabile.
Liam fissava Allie quasi come se la ritenesse
un’allucinazione, probabilmente ancora non riusciva a credere
alla sua reale presenza.
Zayn, invece, aveva alzato la mano accennando ad un saluto, palesemente
imbarazzato. Ed infine c’era Harry. Lui era l’unico
che sembrava non aver
notato il nostro arrivo. Aveva lo sguardo rivolto verso la band e
canticchiava
distrattamente il pezzo che stavano eseguendo.
Notai che, nonostante fossero passati già
alcuni giorni, aveva ancora un piccolo livido sullo zigomo, ma preferii
ignorarlo del tutto.
El prese posto accanto a Louis, riempiendo lo
spazio che si era creato tra lui e Liam. Mi accomodai anche io,
sistemandomi
alla sinistra di Niall, poi feci segno ad Allie di raggiungermi. Lei
non se lo
fece ripetere due volte, nonostante dovesse accontentarsi della
presenza di
Harry dall’altro lato. Del resto l’alternativa
consisteva nell’affiancare Liam,
dunque non la prese neppure in considerazione.
Niall avvolse le mie spalle con un braccio,
poi lasciò un leggero bacio sulle mie labbra e in
quell’attimo percepii
distintamente l’attenzione di Harry e Louis focalizzarsi su
di me, tanto che
fui costretta ad abbassare il capo dall’imbarazzo.
Arrossì vistosamente e
sperai che nessuno lo notasse, ma ne ebbi la prova
dell’esatto contrario quando
Niall accarezzò con un dito la mia guancia, sorridendomi con
fare
incoraggiante. Mi sentii morire nel constatare la dolcezza di quel suo
gesto,
sicuramente scaturito dal tentativo di farmi sentire a mio agio dopo un
bacio a
cui altri avevano assistito.
Il silenzio si impadronì di noi, la tensione
era palpabile. Temevo che da una qualsiasi conversazione saremmo potuti
giungere ad argomenti sgradevoli, ma allo stesso tempo non riuscivo a
trovare
alcun pretesto per intavolare un discorso, magari anche frivolo. In
quel
frangente qualsiasi cosa sarebbe stata meno imbarazzante del silenzio.
Giocherellavo con il lembo del vestito blu che avevo indossato, mentre
lasciavo
sguardi fortuiti per cercare di cogliere un qualsiasi messaggio dalle
espressioni altrui.
Louis mi guardava con aria di sfida, nel
chiaro tentativo di manifestare il suo dissenso, mentre El si
mordicchiava il
labbro, immersa nei suoi pensieri. Liam mangiucchiava la cannuccia del
bicchiere ormai vuoto che teneva in una mano e periodicamente si
concedeva una
veloce occhiata in direzione di Allie. Quest’ultima aveva
incrociato le braccia
al petto ed attendeva, quasi in uno stato catatonico, qualsiasi tipo di
evoluzione. Harry era ancora completamente assorto dalla contemplazione
del
gruppo musicale. Aveva il gomito fissato sul ginocchio e la schiena
incurvata
affinché il mento poggiasse sul palmo della mano chiusa in
un mezzo pugno.
Niall continuava a tracciare con un dito l’orlo di un
bicchiere, anch’esso
vuoto, lasciato sul tavolo, ripetendo senza sosta quel breve movimento
circolare. Infine, Zayn tamburellava con le dita sulla coscia sinistra
coperta
da dei jeans neri, con una chiara espressione seccata dipinta sul volto.
“Ok, ora basta.”, esordì Eleanor,
ponendo fine
a quello strazio. “È chiaro a tutti che qualcosa
non va.”, dichiarò ignara
degli ultimi avvenimenti. “Quindi avete due
possibilità: affrontare i problemi
o fare finta di nulla, solo per stasera, così da goderci la
serata.”, sentenziò
con tono che non ammetteva repliche.
“Certo, la fai facile.”, borbottò Liam
tra i
denti, con astio. “Tanto non è mica uno dei tuoi
migliori amici quello che ha
baciato la tua ragazza!”, sputò con sarcasmo.
Trattenni il fiato a quelle parole ed
immediatamente spostai lo sguardo su Allie. Aveva gli occhi sgranati
per lo
stupore e le labbra socchiuse.
“Cazzo Liam!”, imprecò Zayn,
preparandosi a
rispondere alla frecciatina. “Non l’ho baciata! E
comunque non è più la tua
ragazza, non da quando tu hai baciato Danielle.”,
puntualizzò cercando di
reprimere un urlo.
Lo sguardo di Liam si fece furente, i suoi
lineamenti si indurirono e le sue mani si stinsero in due pugni. I suoi
occhi,
invece, erano ridotti a due piccole fessure.
“Sai benissimo che non sono stato io a baciarla!”,
tuonò catturando l’attenzione del gruppo seduto a
pochi metri da noi.
El sorrise loro, come per rassicurarli, e lo
stesso Liam attese qualche istante prima di riprendere.
“Ha fatto tutto da sola ed io non ho avuto il
tempo neppure di respingerla,”, chiarì.
“E tu, Zayn, ne hai meschinamente
approfittato.”, lo accusò.
“Io approfittato?”, gli fece eco il moro,
sbattendo più volte le ciglia come scandalizzato da
quell’affermazione. “Sei tu
quello che non fa altro che farla soffrire, cazzo!”,
controbatté puntando il
dito contro Liam.
Vidi Liam aprir bocca, pronto ad intervenire,
ma fu bloccato dall’intervento di Allison.
“Basta!”, quasi urlò per sovrastare le
voci di
entrambi. “Smettetela di parlare di me come se non fossi
presente, smettetela
di parlare di me.”, tuonò con voce intimidatoria.
“Tu!”, iniziò indicando Liam.
“Ancora non riesco
a capire come abbia potuto sprecare tutto questo tempo con te,
davvero!”,
iniziò.
“Pensavo fossi una persona matura ed, invece,
non hai fatto altro che dimostrarmi il contrario. La scenata di stasera
è solo
la ciliegina sulla torta.”, commentò con voce
ferma e decisa, tanto da sembrar
ancor più distaccata.
“E tu!”, riprese poi, questa volta
focalizzando l’attenzione su Zayn. “Hai minimamente
idea di quanto Perrie tenga
a te?”, gli chiese. “Apri gli occhi, prima che sia
troppo tardi. Tu non ti
rendi neppure conto di quella luce che si accende nei tuoi occhi quando
parli
di lei. Ti ostini a voler credere che io ti piaccia, ma dimmi, Zayn: ti
piaccio
perché ti interesso davvero o perché ho
continuato a respingerti?”, lo provocò
inchiodando i suoi occhi in quelli ambrati del ragazzo.
Zayn non riuscì a sostenere lo sguardo, fu
costretto a distoglierlo poco dopo.
“Liam, tu non provare a dare neanche mezza
colpa di quello che è successo a Zayn, perché
l’unico responsabile sei tu.”,
concluse passandosi una mano tra i lunghi e chiari capelli.
“Ecco, almeno Allie è una donna che affronta
di petto i problemi.”, ironizzò mio fratello e
nelle sue parole colsi una
celata frecciatina al mio indirizzo.
Sorrisero tutti, non per la battuta in sé, ma
per l’effettiva e comune esigenza di voler smorzare la
tensione.
“Piuttosto, diteci.”, continuò Louis.
“Posso
ufficialmente chiamare mia sorella signora Horan?”, chiese
con aria scherzosa,
riservandomi un piccolo ghigno compiaciuto.
Mi pietrificai all’istante.
Mio fratello mi aveva appena messa in
difficoltà davanti ai suoi amici, nonostante sapesse quanto
delicata fosse la
situazione.
Non avrei mai potuto raccontare la verità a
Niall davanti a tutti. Lui meritava di sapere, dovevo essere io a
dirglielo, ma
non erano quelle le circostanze adatte.
Forzai un sorriso ed in un attimo gli occhi
azzurri di Niall incontrarono i miei. Erano raggianti, solari, felici.
Non
volevo illuderlo, non volevo mentirgli, ma immaginavo quanto dolore gli
avrebbe
causato la mera e cruda verità.
Del resto era una cosa che era successa,
certo, ma che non si sarebbe ripetuta, di questo ne potevo essere
sicura.
“Credo non ci siano problemi in merito,
vero?”, mi domandò ad una spanna dal mio viso.
Il suo respiro caldo mi solleticava il volto
ed il suo odore di muschio ed ambra m’invase le narici.
“No, nessuno.”, confermai con un filo di voce,
ormai quasi sulle sue labbra.
Lo vidi sorridere, poi colmò del tutto la
distanza tra noi. Il nostro bacio fu accompagnato da una serie di
applausi e
fischi di approvazione che ci impedì di prolungarlo
ulteriormente. Non badai
alla reazione di Louis, di certo ancora una volta non avrebbe approvato
il mio
comportamento.
Il clima si era fatto ora decisamente più
sereno, tanto che immediatamente seguirono battute ed i racconti del
pomeriggio
passato in uno studio di registrazione.
Solo l’espressione di Harry era ancora cupa.
Non partecipava affatto alla conversazione che gli altri avevano appena
intrapreso. Rimaneva in silenzio, seduto
all’estremità del divanetto accanto ad
Allie.
“Devo andare in bagno.”, dichiarai, percependo
la chiara necessità di dovermi allontanare anche solo per
qualche minute dal
riccio e da Niall.
Mi alzai e con lo sguardo cercai la direzione
giusta, poi, una volta individuata, raggiunsi la meta con passo svelto
e
deciso. Poggiai la schiena sulle fredde mattonelle della piccola
stanza, chiusi
gli occhi ed ispirai.
Come tanti piccoli flash, le immagini degli
ultimi giorni mi si pararono davanti agli occhi. C’era Harry,
c’era Louis,
c’era Niall. C’eravamo io ed Harry, io e Niall
uniti in un tenero bacio e poi
c’era lo sguardo deluso di Harry, le sue urla, le mie.
Aprii gli occhi di scatto e puntai lo sguardo
sullo specchio alla mia destra. L’immagine che mi
restituì non mi piacque
affatto. Avevo gli occhi stanchi e vuoti, il volto costretto in una
maschera di
apparente felicità.
“Congratulazioni, visto che ora è
ufficiale.”,
esordì una voce che riconobbi immediatamente essere quella
di Harry.
Sobbalzai per lo spavento ed indietreggiai di
qualche passo, poi mi soffermai ad osservalo ancora una volta. Gli
occhi verdi
erano carichi di rancore, le labbra piegate in un ghigno beffardo,
alcuni ricci
gli cadevano disordinati sulla fronte, mentre le due fossette erano
appena
accennate. Aveva le mani costrette nelle tasche dei pantaloni, serrate
in due
pugni.
“Cosa ci fai tu qui?”, gli chiesi, tornando a
voltarmi in direzione dello specchio.
La matita era colata agli angoli di entrambi
gli occhi, così presi un fazzoletto dal rotolo attaccato
alla parete e cercai
di rimuoverne parte.
Harry si avvicinò e con una mano afferrò il
mio polso, costringendomi a voltarmi verso di lui. Il mio corpo era
costretto
tra quello di Harry e la superficie di marmo che circondava il
lavandino.
“Ora hai intenzioni serie con Niall?”, mi
chiese ad un soffio dalle mie labbra.
Deglutii a causa dell’eccesiva vicinanza, poi
cercai di racimolare quanta più fermezza possibile. Non
volevo nuovamente
apparire vulnerabile ai suoi occhi.
“Non vedo come ciò possa interessarti.”,
borbottai.
I nostri occhi erano ancora fissi gli uni
negli altri e nessuno dei due accennava a voler interrompere quel
contatto
tanto labile quanto intenso. Nei suoi leggevo amarezza, tristezza,
frustrazione.
“Ed invece m’interessa, ok?”,
controbatté
scagliando un pugno sul marmo, a pochi centimetri dal mio fianco.
“Perché?”, lo sfidai per nulla
intimorita, ma
curiosa di capire.
“Perché ci tengo a te.”,
confessò in un dolce
sussurro.
Il mio cuore perse un battito a quelle parole,
le mie ginocchia iniziarono a tremare e tutto il mio corpo fu invaso da
una
scarica di adrenalina. Tuttavia, per quanto volessi credere ciecamente
alle sue
parole, sentivo come un freno nella mia mente che mi impediva di farlo.
Già troppe volte mi ero lasciata andare con
lui, affidandomi al mio istinto, ma ripetutamente avevo commesso un
errore, lo
stesso errore che ora volevo evitare.
“Dimostralo.”, mormorai quasi sulle sue
labbra.
Harry ghignò distogliendo lo sguardo dal mio,
poi lasciò la presa sul mio polso.
“Lo faccio di continuo, ma tu sei troppo cieca
per accorgertene.”, concluse con un’espressione
amareggiata dipinta sul volto.
Angolo Autrice
Ed eccoci qui con il nuovo capitolo! Si inizia con le confidenze tra amiche, si passa per una specie di serata tra amici,
per poi concludere con il tenerissimo Harruccio caro!:D
Bene, al solito Lizzie non ne fa una buona, ma fidatevi... recupererà prima o poi!
Speriamo non troppo tardi però!!!
Le cose tra Liam/Allie/Zayn si fanno più confuse, anche perché ora c'è ache Perrie,
ma presto anche questa situazione verrà risolta, in un modo o nell'altro!xD
Che altro dire, ringrazio chi dopo tutto questo tempo continua a seguire, ricordare e preferire!<3
E ringrazio chi legge!:D:D
E ringrazio quelle splendide persone che commentano, davvero grazie!!*.* <3
Okay, vado piuttosto di fretta, visto che ci terrei ad aggiornare in mattinata anche l'altra storia, Skins.
Ah, quasi dimenticavo: ho comprato i biglietti per Torino!!! Chi di voi ci sarà????:D:D
Alla prossima!:*