Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: iononlosochisono    13/11/2013    3 recensioni
"Parlavano poco, ma trascorrevano il tempo insieme, ognuno concentrato sulla propria voragine, con l'altro che lo teneva stretto e in salvo, senza bisogno di tante parole." Tratto dal libro "La solitudine dei numeri primi" di Paolo Giordano.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


"Pronto?", rispose una voce divertita e sarcastica.

"Harry, io.. Non so cosa dire, non so come comportarmi, è tutto.. E' tutto dannatamente incredibile", dissi con voce tremolante.

"Stai tranquilla e respira profondamente. Dopodiché avvisa mamma e fai i bagagli. Amsterdam, l'alcool e i Nickelback ci stanno aspettando!", esclamò vibrante il ragazzo dall'altra parte della cornetta.

"Non ci credo, non può essere vero. Proprio un anno fa parlammo di questo concerto, ma non credevo l'avresti fatto davvero, non credevo saresti riuscito a prendere i biglietti", risposi con le lacrime agli occhi provocate dalla forte emozione.

"Niall sarà con noi?", aggiunsi.

"Certamente, ho prenotato per tre persone all'Eden Hotel Amsterdam - Hampshire Eden, alloggeremo sei notti!", affermò, concludendo, Harry.

Con un sorriso che mi faceva il giro della testa cinque volte, corsi in cucina dove trovai mia madre che stava lavando i piatti nei quali avevamo pranzato, con uno sguardo distratto e molto probabilmente sovrappensiero. La guardai, fermandomi sull'uscio della porta e vidi una donna piena di forza, una donna che, nonostante l'età che avanza, di giorno in giorno, combatte per mantenere acceso il suo sorriso e la sua forza di volontà. Tutte le persone che ho conosciuto nel corso dei miei diciott'anni mi hanno sempre detto che, se un giorno mi fossi smarrita, chiunque mi avrebbe riportato a casa, considerata l'evidente somiglianza tra di noi. Stessi occhi, stesse labbra, stessa voglia di fare, di scoprire e di conoscere, stesso fisico, stessa altezza, stessa taglia di seno e di piede, stessa cellulite nelle cosce, ahimè, e stesse gambe, un po' troppo formose vista l'altezza non così sviluppata. 

Mi si formò un sorriso sulle labbra al pensiero di quanto abbiamo combattuto insieme per sconfiggere e saltare ogni ostacolo; poi mi avvicinai velocemente e l'abbracciai da dietro.

"Amore, che succede? Come mai così felice?", mi disse lei, chiudendo il rubinetto e voltandosi mentre si asciugava le mani lisce e morbide.

"Mamma, ricordi il concerto di cui ti parlai l'anno scorso? I Nickelback, il mio gruppo preferito, saranno ad Amsterdam nel weekend ed Harry ha trovato tre biglietti, per me, lui e Niall. Ha anche già prenotato un hotel li nei paraggi, per sei notti, giusto per visitare anche la città. Un'esperienza così non capita tante volte nella vita, mamma", affermai tutto d'un fiato mentre lei mi guardava radiosa e sorridente com'ero io.

"Posso? Ti prego, userò i soldi di nonna e di nonno che mi hanno regalato al compleanno. Lo sai quanto io ci tenga ad ascoltare i Nickelback dal vivo, è un sogno che conservo da quando ero piccola", aggiunsi, sbattendo velocemente gli occhi in modo da risultare più dolce e tenera.

"Mi fido di te. Hai diciott'anni e hai la testa sulle spalle, Megan. Divertiti anche per me", rispose mia madre.

Ci abbracciammo solamente. La strinsi forte e pensai a tutte quelle volte che, da piccola, mi concedeva di fare delle cose, ricordandomi quanto io fossi matura, rispetto agli altri bambini, e quanto si fidava di me. Avrei voluto dirle che il bene che provavo nei suoi confronti era direttamente proporzionale alla nostra forza messa insieme. Ma non ci riuscivo. Non ci sono mai riuscita. Esprimere i miei sentimenti, ciò che provo, è sempre stata una cosa difficile per me. Così chiusi gli occhi e continuai ad abbracciarla, fino a quando persi la condizione del tempo.

Si avvicinava il giorno della mia partenza, avvisai amici, professori, parenti che non ci sarei stata per una settimana, che non sarei nemmeno stata raggiungibile (al di fuori di mamma), in quanto, quelli, sarebbero stati i giorni più belli ed emozionanti della mia vita. Harry e Niall erano eccitati quanto me; ci trovavamo tutti i pomeriggi, una volta a casa di uno, una volta a casa di un altro, per preparare le valigie insieme. Dovevamo partire per Amsterdam, non per l'America, eppure avevamo pantaloni sopra pantaloni, maglie sopra maglie, portai gonne, leggins, calze, scarpe con i tacchi, scarpe da ginnastica, ballerine, cappelli, sciarpe, calzini, occhiali da sole, trucchi, elastici colorati, mollettine di tutti i colori, cerchielli, ciglia finte e tantissime altre cavolate che, molto probabilmente, nemmeno mi sarebbero servite. 

Il giorno prima della partenza dormimmo tutti da Niall. La sua casa era enorme, si sviluppava su tre piani ed era anche dotata di una piscina e una palestra. I suoi genitori lavoravano bene e guadagnavano alla grande; il padre era un pilota, mentre la madre faceva la stilista. Erano due persone adorabili e per niente montate e vanitose nonostante la ricchezza! Harry passò la notte davanti al computer per ripassare i testi delle canzoni, mentre io e il padrone di casa, distesi nel materasso più grande, ci addormentammo alle ultime note della canzone "How You Remind Me".

"Never made it as a wise man 
I couldn't cut it as a poor man stealing 
Tired of living like a blind man 
I'm sick of sight without a sense of feeling 
And this is how you remind me 
This is how you remind me 
Of what I really am 
This is how you remind me 
Of what I really am".


"Megan, Niall! E' ora di svegliarsi e di correre in contro all'avventura, dormiglioni!"

Furono le ultime parole che sentii prima di cominciare a vivere veramente, prima di cominciare un'esperienza che, di certo, mi avrebbe cambiato la vita.
__________________________________________________________________________________________________________

Spazio autrice.

Ciao ragazzi *sventola la manina come la scorsa volta*.
Ho già inserito il secondo capitolo della nostra storia. Non è un granché ed è anche molto corto, per questo mi scuso con voi. 
Avete già qualche idea per quello che succederà nel terzo capitolo? 
P.s.: ricordatevi che se recensite mi fate un piacere enorme. Le critiche sono sempre ben accette, lo ricordo!

Un bacio grande a tutti voi,

Iononlosochisono
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: iononlosochisono